Tour dei British and Irish Lions 2005

27º tour ufficiale dei British and Irish Lions
Tour dei British Lions 2005
Date 23 maggio 2005 ‒
9 luglio 2005
Destinazione Nuova Zelanda
Allenatore Clive Woodward
Capitano Gareth Thomas
Esito Persa 0-0-3
Incontri
G V N P
Totali 11 7 0 4
Test match 3 0 0 3
Avversari nei test match
Nazionale G V N P
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 0 0 3
Record nei test match
Punti Bandiera dell'Inghilterra Jonny Wilkinson (31)
Record generali
Presenze Bandiera dell'Inghilterra Martin Corry (9)
Punti Bandiera dell'Inghilterra Charlie Hodgson (53)
Mete Bandiera del Galles Shane Williams (6)
Cronologia dei tour
2001 2009

Il tour dei British and Irish Lions 2005 fu il 28º tour ufficiale della formazione interbritannica di rugby a 15 dei British and Irish Lions; si tenne per l'11ª volta in Nuova Zelanda, dal 23 maggio al 9 luglio 2005, e consisté in una serie di 11 incontri, di cui tre test match contro gli All Blacks.

Team manager della squadra l'ex rugbista inglese Bill Beaumont, allenatore e commissario tecnico Clive Woodward, campione del mondo due anni prima con l'Inghilterra.

La squadra modifica

La squadra di 44 giocatori fu annunciata l'11 aprile 2005, con 20 giocatori inglesi, 11 irlandesi, 10 gallesi e 3 soli scozzesi. Venne assai criticata la scelta di portare così tanti giocatori inglesi a fronte delle pessime prestazioni del 2004 e del 2005 e del Grande Slam gallese nel 2005. Fu criticata anche la scelta di convocare giocatori inglesi che avevano lasciato l'attività internazionale o avevano poca esperienza.

I giocatori inglesi infortunati Jonny Wilkinson, Phil Vickery e Mike Tindall furono chiamati per verificare le loro condizioni e il solo Wilkinson fu alla fine portato in tour.

Iain Balshaw fu sostituito da Mark Cueto il 17 maggio. Altri giocatori furono chiamati durante il tour per sostituire infortunati e squalificati.

Nella lista che segue i giocatori in corsivo furono rimpazzati dal nome che segue immediatamente.

Avanti modifica

Piloni modifica

Tallonatori modifica

Seconde linee modifica

Flanker / Numeri 8 modifica

Mediani modifica

Mediani di mischia modifica

Mediani di apertura modifica

Tre quarti modifica

Tre quarti centro modifica

Tre quarti ala ed estremi modifica

Match preparatorio modifica

Per la prima volta nella storia, i Lions disputano un incontro prima della partenza. È l'Argentina ad affrontare la selezione britannica. Il risultato di pareggio non preoccupa più di tanto l'opinione pubblica, che attende una cavalcata vittoriosa per i loro beniamini.[1]. Ad esaltare il ritorno di Jonny Wilkinson, dopo un periodo molto tribolato da infortuni in serie, torna ad un match internazionale dopo 18 mesi dalla finale mondiale. E lo fa da par suo realizzando 20 dei 25 punti dei Lions (una sola meta), che salvano l'onore contro dei Pumas molto caricati[2].

Cardiff
23 maggio 2005
Isole Britanniche  25 – 25  Argentina

Il tour modifica

Bilancio modifica

  • Giocate: 11 (3)
  • Vinte: 7 (0)
  • Perse: 4 (3)
  • Punti fatti: 328 (40)
  • Punti subiti: 220 (107)

I primi match modifica

Sin dal primo match si capisce che questo tour sarà un incubo: tenuto a riposo Johnny Wilkinson e schierato Ronan O'Gara, nel primo match contro Bay of Planty, Lawrence Dallaglio si infortuna e per lui il tour è finito dopo soli 22 minuti.[3].

Arriva comunque un successo con cinque mete di Lewsey (2), Cueto, Shanklin, Peel, D'arcy.

Nel secondo match, contro Taranaki, la squadra dei rincalzi travolge i neozelandesi, grazie ad un grande Charlie Hogdson[4] e ad una convincente prestazione di squadra[5].

Si arriva dunque all'atteso match contro i New Zealand Maori. La squadra è imbottita di ex nazionali quali Carlos Spencer, prossimo a lasciare la Nuova Zelanda per chiudere la carriera in Europa, e di nazionali potenziali come Luke McAlister e Marty Hola. I maori dominano e vincono con un ottimo secondo tempo. La prima sconfitta del tour arriva proprio in questo match, in cui i Lions hanno schierato all'apertura il gallese Stephen Jones[6].

Il match con Wellington vede l'esordio di giocatori finora esclusi come Neil Back e soprattutto Jonny Wilkinson alle prese con l'ennesimo fastidioso infortunio. Il risultato di 23-6 riporta il sereno in casa britannica grazie anche alle mete di Gethin Jenkins e Gareth Thomas[7].

Ma in realtà le divisioni interne, i mugugni degli esclusi stanno minando il clima e il management non trova di meglio di lamentarsi del fatto la federazione neozelandese non ha impiegato i giocatori della nazionale nelle selezioni provinciali per preservarli in vista dei test. Una pretesa di comandare in casa d'altri che irrita la stampa neozelandese e britannica[8]. Atteggiamento di spocchia aggravato dall'annullamento di alcune visite di rappresentanza e beneficenza[9].

Contro Otago viene schierata la squadra di rincalzi (mid-week team) pur trattandosi di un match nel fine settimana e arriva un successo meno tranquillo di quanto dica il punteggio[10].

L'ultimo match prima del test match è contro Southland e vede la grande prestazione di Gavin Henson[11]. L'avversario è assai modesto e non crea problemi a quella che di fatto è la terza squadra, quanto a livello, secondo i piani di Clive Woodward, che sembra volere confondere le carte volutamente[12].

I Test e la fine delle illusioni modifica

Arriva il primo test contro la Nuova Zelanda, finalmente si fa sul serio. Woodward schiera a Christchurch una squadra basata sulla coppia di mediani gallesi Stephen Jones e Dwayne Peel con Jonny Wilkinson schierato a centro per ridurre i rischi di infortunio. La Nuova Zelanda schiera la miglior squadra possibile con la coppia di mediani Daniel Carter e Justin Marshall.

I Lions vengono travolti sin dall'inizio commettendo molti falli e Paul O'Connell finisce sulla panca dei puniti per 10 minuti. Si va sul 6-0 per gli All Blacks, poi al 24' Ali Williams realizza la prima meta. Il primo tempo si chiude 11-0. Nel secondo gli All Blacks salgono sino 21-0 (meta di Sitiveni Sivivatu). Inutile il calcio di Jonny Wilkinson[13].

Le critiche piovono sul gioco dei Lions[14] e soprattutto su Clive Woodward[15]. A complicare le cose, l'incidente che mette fuori gioco per tutto il tour Brian O'Driscoll[16], vittima di un placcaggio "killer" dopo due minuti di gioco ad opera di Keven Mealamu e Tana Umaga[17].

Segue un facilissimo match contro Manawatu, modesta squadra di terzo livello che subisce 17 mete[18].

Il secondo test segue l'andamento del primo con gli All blacks che realizzano 4 mete[19] e con un Dan Carter inarrestabile[20].

Ormai la resa è vicina , solo una grande prestazione dei rincalzi evita la sconfitta contro Auckland[21].

Il tour si chiude con il terzo test match che ricalca i due precedenti se non per il primo tempo cui i Lions sembrano reggere l'onda d'urto della "marea nera"[22] per cedere nel secondo tempo[23].

Era dal 1983 che i Lions non perdevano tutti i test in un tour. Il fallimento è evidente e pone fine alla carriera di Clive Woodward che finisce sul banco degli imputati per la sua gestione farraginosa e supponente[24].

Risultati modifica

I test match modifica

Christchurch
25 giugno 2005
Nuova Zelanda21 – 3British & Irish Lions

Wellington
2 luglio 2005
Nuova Zelanda  48 – 18British & Irish Lions

Auckland
9 luglio 2005
Nuova Zelanda  38 – 19British & Irish Lions

Gli altri incontri modifica

Rotorua
4 giugno 2005
Bay of Plenty  20 – 34  British Lions XV

New Plymouth
8 giugno 2005
Taranaki14 – 36British Lions XVYarrow Stadium

Hamilton
11 giugno 2005
New Zealand Māori  19 – 13  British Lions XV

Wellington
15 giugno 2005
Wellington  6 – 23  British Lions XV

Dunedin
18 giugno 2005
Otago  19 – 30  British Lions XV

Invercargill
21 giugno 2005
Southland  16 – 26  British Lions XV

Palmerston North
28 giugno 2005
Manawatu  6 – 109  British Lions XV

Auckland
5 luglio 2005
Auckland  13 – 17  British Lions XV

Inno modifica

Sir Clive Woodward commissionò un inno, "The Power of Four", specifico per questo tour. La musica fu composta da Neil Myers e il brano venne cantato per la prima volta in pubblico dalla cantante d'opera gallese Katherine Jenkins prima del match con l'Argentina. Fu eseguito come "inno nazionale" prima di ogni match.

Note modifica

  1. ^ (EN) Hell to pay if injury reality bites Lions, in The Guardian, 23 maggio 2005.
  2. ^ (EN) Wilkinson rescues pride of Lions, in The Guardian, 24 maggio 2005.
  3. ^ (EN) Tries and woes aplenty as Dallaglio limps out of tour, in The Guardian, 05 giugno 2005.
  4. ^ (EN) Third man steps out of the shadows, in The Guardian, 08 giugno 2005.
  5. ^ (EN) Lions surge back for flattering victory, in The Guardian, 08 giugno 2005.
  6. ^ (EN) Maori loosen the Lions' screws and Spencer plays king for one last time, in The Guardian, 012 giugno 2005.
  7. ^ (EN) Wellington 6 - 23 Lions, in The Guardian, 15 giugno 2005.
  8. ^ (EN) Lions complain over weak opposition, in The Guardian, 16 giugno 2005.
  9. ^ (EN) Woodward upsets the south, in The Guardian, 18 giugno 2005.
  10. ^ (EN) Jones's rare bit of Welsh beef gives Lions something extra to chew on, in The Guardian, 19 giugno 2005.
  11. ^ (EN) Southland 16 - 26 Lions, in The Guardian, 21 giugno 2005.
  12. ^ (EN) Lions confident of victory, thanks to false impressions, in The Guardian, 19 giugno 2005.
  13. ^ (EN) All Blacks 21 - 3 Lions, in The Guardian, 25 giugno 2005.
  14. ^ (EN) Miserable Lions mauled, in The Guardian, 25 giugno 2005.
  15. ^ (EN) Businesslike Woodward puts Lions ethos at risk, in The Guardian, 25 giugno 2005.
  16. ^ (EN) O'Driscoll out of tour, in The Guardian, 25 giugno 2005.
  17. ^ (EN) Umaga regrets but says tackle was accidental, in The Guardian, 30 giugno 2005.
  18. ^ (EN) Williams shines as Lions maul Manawatu, in The Guardian, 28 giugno 2005.
  19. ^ (EN) Carter is just unstoppable, in The Guardian, 03 luglio 2005.
  20. ^ (EN) 'It was just one of those nights for me', in The Guardian, 03 luglio 2005.
  21. ^ (EN) Midweekers provide measure of pride, in The Guardian, 03 luglio 2005.
  22. ^ (EN) Minute-by-minute report, in The Guardian, 09 luglio 2005.
  23. ^ (EN) New Zealand 38-19 Lions, in The Guardian, 09 luglio 2005.
  24. ^ (EN) High-flown Woodward jets out on a cloud of derision and failure, in The Guardian, 03 novembre 2005.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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