Tour della nazionale di rugby a 15 della Nuova Zelanda 2022

tour di rugby a 15 della Nuova Zelanda

A fine anno 2022 la nazionale neozelandese di rugby allenata da Ian Foster affrontò un tour nelle Isole britanniche, con un preludio a Tokyo per un test match con il Giappone. I tre test match in Gran Bretagna furono nell'ordine contro il Galles a Cardiff, la Scozia a Edimburgo e l'Inghilterra a Londra nei primi tre fine settimana di novembre; ad essi si aggiunse anche il classico incontro non internazionale contro i Barbarians, nell'occasione allenati dal neozelandese Scott Robertson.

Nuova Zelanda in tour 2022
29 ottobre 2022 ‒ 19 novembre 2022
Allenatore Ian Foster
Capitano Sam Cane
Destinazione Giappone
G V N P
Totali 1 1 0 0
Test match 1 1 0 0
Avversari nei test match
Nazionale G V N P
Bandiera del Giappone Giappone 1 1 0 0
Destinazione Isole britanniche
G V N P
Totali 4 2 1 1
Test match 3 2 1 0
Avversari nei test match
Nazionale G V N P
Bandiera del Galles Galles 1 1 0 0
Bandiera della Scozia Scozia 1 1 0 0
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 0 1 0

Il tour modifica

L'incontro di Tokyo fu molto combattuto[1]: a un inizio fulmineo degli All Blacks risposero i giapponesi con due mete e un calcio con cui chiusero il primo tempo in svantaggio di soli 4 punti, 17-21[1]; nella ripresa alla meta di Clarke rispose il nipponico (ma neozelandese di nascita) Dearns per il 24-28, ma la maggiore esperienza dei neozelandesi mandò in meta Sotutu per allungare il vantaggio a +11; tuttavia ancora i Sakura andavano a meta a due minuti dalla fine tenendo il punteggio sotto il break, 31-35, ma un piazzato a tempo scaduto fissava il risultato a 38-31 per gli uomini in tenuta tutta nera[1].

Diverso l'atteggiamento a Cardiff dove i visitatori erano attesi da un Galles che non li batte dal 1953 e al quale avevano inflitto in venticinque occasioni da allora almeno 15 punti di scarto[2]; i Dragoni, in effetti, si erano resi protagonisti di un primo tempo coraggioso, grazie a Dyer che aveva tentato di opporsi alle mete di Taylor e Jordie Barrett (due per lui) e chiudendo all'intervallo sotto di soli nove punti, 13-22[2]; invero, ancora al 53', i gallesi erano sotto di soli sei punti, 23-29, ma negli ultimi 25 minuti di gioco i nezolendesi misero a segno 26 punti (4 mete) che scavarono il solco tra le due squadre fissando il risultato sul 55-23[2].

Il copione di Edimburgo sembrò ricalcare in parte quello di Tokyo, con un inizio nettamente di marca All Blacks e ritorno degli avversari: in effetti una certa leggerezza d'impatto della Scozia sulla partita causò una partenza-razzo degli ospiti, portatisi sul 14-0 in nemmeno dieci minuti di gioco[3]. La Scozia ritrovò la bussola grazie a una meta tecnica per fallo su Stuart Hogg e, pochi minuti dopo, un'altra marcatura di Darcy Graham che valse il pareggio; Finn Russell aggiunse altri 9 punti al piede per un punteggio che, a 17 minuti dalla fine, vedeva gli All Blacks inseguire per 14-23[3]; prima una punizione di Jordie Barrett, poi una meta di suo fratello Scott portarono avanti i neozelandesi 24-23; la Scozia nel finale cercò in tutti i modi di riportarsi avanti e di riuscire a vincere per la prima volta i Tuttineri per la prima volta in 117 anni, ma Mark Telea a quattro minuti dalla fine mise a terra la meta che dava il +8 alla Nuova Zelanda e la trentesima vittoria in trentadue confronti con la Scozia (miglior risultato per i britannici, due pareggi)[3].

L'incontro con i Barbarians, in cui era in palio la Killik Cup, fu disputato sostanzialmente dalle seconde linee neozelandesi e fu un'esibizione di rugby-spettacolo nello stadio calcistico del Tottenham Hotspur davanti a circa 35000 spettatori: la squadra britannica a inviti schierava una multinazionale composta da elementi argentini, francesi, inglesi, sudafricani e persino qualche neozelandese agli ordini dell'ex All Black Scott Robertson assistito dall'irlandese Ronan O'Gara[4], con cinque mete per parte e di fatto deciso solo dalla precisione nelle trasformazioni, cinque su cinque per i Barbarians e tre su cinque per il XV neozelandese[4].

Intenso e spettacolare fu il test match di Twickenham contro gli inglesi, benché terminato senza né vincitori né vinti sebbene la squadra di Eddie Jones avesse seriamente corso il rischio di una severa sconfitta interna quando gli All Blacks si trovavano ancora a +19 a otto minuti dalla fine[5][6]. Come a Edimburgo, All Blacks subito avanti con un avvio fulminante, due mete in nove minuti, cui rispondeva solo Owen Farrell con un piazzato nel primo tempo. Nel secondo, sotto di 3-17 all'intervallo, l'Inghilterra subiva ulteriori 8 punti, frutto di un calcio di Jordie Barrett e la meta di Rieko Ioane nei primi minuti della ripresa, cui rispondeva solo un piazzato di Marcus Smith. A otto minuti dalla fine il tabellino registrava sei punti per gli inglesi e venticinque per gli All Blacks, ma Will Stuart accorciò le distanze e, due minuti dopo, il suo quasi omonimo Freddie Steward riportò l'Inghilterra a distanza di break 18-25. A un minuto dalla fine di nuovo Stuart andò a meta e il piede di Smith, trasformando, portò l'incontro sul 25 pari; la partita terminò su un fallo laterale a tempo scaduto con i padroni di casa paghi del risultato[5].

Risultati modifica

I test match modifica

Kasumigaoka
29 ottobre 2022, ore 16:50 UTC+9
Giappone  31 – 38
referto
  Nuova ZelandaStadio Nazionale (65188 spett.)
Arbitro:   Nika Amashukeli

Cardiff
5 novembre 2022, ore 15:15 UTC+0
Galles  23 – 55
referto
  Nuova ZelandaMillennium Stadium (72000 spett.)
Arbitro:   Wayne Barnes

Edimburgo
13 novembre 2022, ore 13:15 UTC+0
Scozia  23 – 31
referto
  Nuova ZelandaStadio di Murrayfield (67144 spett.)
Arbitro:   Frank Murphy

Londra
19 novembre 2022, ore 17:30 UTC+0
Inghilterra  25 – 25
referto
  Nuova ZelandaStadio di Twickenham (81000 spett.)
Arbitro:   Nic Berry

L'incontro con i Barbarians modifica

Londra
13 novembre 2022, ore 14 UTC+0
Barbarians35 – 31Nuova Zelanda XVTottenham Hotspur Stadium (35000 spett.)
Arbitro:   Luke Pearce

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Lynn McConnell, All Blacks overcome brave Japan in Tokyo, su allblacks.com, New Zealand Rugby, 29 ottobre 2022. URL consultato il 10 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2022).
  2. ^ a b c (EN) Gareth Griffiths, Wales 23-55 New Zealand: Same old story as All Blacks highlight Welsh weaknesses, in BBC, 6 novembre 2022. URL consultato l'11 novembre 2022.
  3. ^ a b c (EN) Thomas Duncan, Scotland 23-31 New Zealand: Scots push All Blacks close but miss out on first win, in BBC, 13 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
  4. ^ a b (EN) Barbarians FC and All Blacks XV serve up a thriller in another first for Tottenham Hotspur Stadium, su tottenhamhotspur.com, Tottenham Hotspur Football Club, 14 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022 (archiviato il 16 novembre 2022).
  5. ^ a b (EN) Mike Henson, England 25-25 New Zealand: Hosts fight back to draw with All Blacks, in BBC, 19 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
  6. ^ (EN) Test rugby: All Blacks and England draw 25-25 at Twickenham, in Radio New Zealand, 20 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2022).
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