Tram TEB serie 001-014

modello di tram in uso sulla tranvia Bergamo-Albino

Le elettromotrici 001 ÷ 014 delle Tramvie Elettriche Bergamasche (TEB) sono una serie di vetture tranviarie articolate impiegate sulla tranvia Bergamo-Albino e appartenenti alla famiglia degli AnsaldoBreda Sirio. Sono anche definiti come Sirio Bergamo.

TEB 001 ÷ 014
Vettura tranviaria articolata
La vettura 007 in sosta presso la fermata di Torre Boldone
Anni di costruzione 2008-2009
Anni di esercizio 2009-...
Quantità prodotta 14
Costruttore AnsaldoBreda
Lunghezza 32.060 mm
Larghezza 2400 mm
Altezza 3414 mm
Capacità 62 posti a sedere
177 posti in piedi
Quota del piano di calpestio 350 mm
Scartamento 1435 mm
Passo dei carrelli 1700 mm
Rodiggio Bo' 2' Bo'
Diametro ruote 648 mm
Velocità massima omologata 70 km/h
Alimentazione 750 V cc da linea aerea
Dati tratti da:
AnsaldoBreda

Storia modifica

Il contratto fra la TEB e l'AnsaldoBreda per la fornitura delle quattordici vetture fu stipulato l'8 maggio 2002[1].

La prima unità fu consegnata il 1º marzo 2008 presso il deposito della TEB di Torre Boldone[2], mentre la seconda arrivò il 4 giugno seguente[3]. Poco dopo, i due mezzi iniziarono le prove in linea sul tratto fra Bergamo Borgo Palazzo e Ranica[4].

Il 24 aprile 2009, una vettura fece il viaggio inaugurale da Albino a Bergamo FS, mentre dal giorno seguente iniziò l'esercizio regolare dei tram sulla tratta Bergamo FS-Alzano Centro. Il tronco verso Albino fu aperto al servizio pubblico il 10 giugno seguente[5].

Caratteristiche modifica

Le vetture sono state progettate a pianale integralmente ribassato, con il piano di calpestio a 35 cm dal piano del ferro, e per offrire lo standard di sei passeggeri al m²: sono lunghe 32,06 m, larghe 2,4 m, alte 3,414 m e al loro interno ospitano 62 posti a sedere e 177 in piedi[6]. Il loro design esterno fu progettato da Pininfarina, mentre il colore e gli arredamenti interni furono curati da Krizia[7].

A differenza dei modelli circolanti a Milano (serie Tram ATM serie 7100, 7500 e 7600), quelli di Bergamo sono bidirezionali con porte d'accesso situate su entrambe le direzioni. I veicoli sono formati da cinque casse poggianti su tre carrelli: quelli all'estremità sono entrambi dotati di due motori da 106 kW, alimentati da inverter, mentre quello centrale non è motorizzato[8].

La velocità massima è di 70 km/h. I tram possono circolare accoppiati, ma nel modello d'esercizio della Bergamo-Albino è previsto che questo possa avvenire solo nel caso di traino di vetture guaste e non in servizio[9].

Il profilo delle ruote è di tipo ferroviario in quanto in sede progettuale si pensò a un possibile sviluppo come "tram-treno". Questa decisione comportò la riduzione in larghezza della fascia di rotolamento. Inoltre, in corrispondenza dei deviatoi di linea, l'appoggio è sostenuto dalla fascia di rotolamento in corrispondenza della punta del cuore anziché dal bordino sul fondo della gola: caratteristica che consentirebbe ai tram di poter percorrere il ramo diritto degli scambi senza rallentamenti[10].

Note modifica

  1. ^ I Treni (2002), pp. 7-8.
  2. ^ Bernardi (2009), p. 1001, e Redazione TEB, Sabato 1 marzo 2008 è in consegna il primo tram. URL consultato il 14 settembre 2023 (archiviato il 30 gennaio 2023).
  3. ^ Redazione TEB, Mercoledì 4 giugno 2008 è stato consegnato il secondo tram. URL consultato il 14 settembre 2023 (archiviato il 30 gennaio 2023).
  4. ^ Bernardi (2009), p. 1001, e Redazione TEB, Tratta Bergamo Borgo Palazzo - Ranica. URL consultato il 14 settembre 2023 (archiviato il 30 gennaio 2023).
  5. ^ Bernardi (2009), p. 1001.
  6. ^ Bernardi (2009), p. 1003 e p. 1007.
  7. ^ Cleri (2009), p. 25.
  8. ^ Bernardi (2009), p. 1007, e Cleri (2009), p. 28.
  9. ^ Bernardi (2009), p. 1007.
  10. ^ Bernardi (2009), p. 1005 e pp. 1007-1008.

Bibliografia modifica

  • Stefano Bernardi, La nuova metrotranvia Bergamo-Albino, in Ingegneria Ferroviaria, novembre 2009, pp. 1001-1009.
  • Claudio Cleri, Bergamo e il tram delle valli, in I Treni, n. 318, settembre 2009, pp. 25–29, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  • Sirio a Bergamo, in I Treni, n. 238, giugno 2002, pp. 7-8.

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