Transvision Vamp

gruppo musicale inglese

I Transvision Vamp sono stati un'alternative rock band britannica. Il gruppo, formato nel 1986 da Wendy James e Nick Christian Sayer, raggiunse il successo nelle classifiche nazionali negli anni ottanta. James, cantante e leader del gruppo, attrasse l'attenzione dei media grazie alla sua immagine sensuale e allo stesso tempo ribelle.

Transvision Vamp
Paese d'origineBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
GenereIndie pop
Periodo di attività musicale1986 – 1991
EtichettaMCA Records
Album pubblicati7
Studio3
Raccolte4
Sito ufficiale

Carriera modifica

La formazione originaria della band era composta da James, Sayer, Dave Parsons (basso), Tex Axile (tastiere) and Pol Burton (batterie).[1] Parsons e Axile provenivano entrambi da gruppi punk prima di entrare nella band - Parsons dai Partisans, e Axile da varie formazioni, tra le quali le più note erano i The Moors Murderers, gli X-Ray Spex e gli Agent Orange.[2]

Il gruppo andò sotto contratto con la MCA e pubblicò nell'aprile del 1988 un singolo con la cover della canzone degli Holly and the Italians Tell That Girl to Shut Up, ma raggiunse solo la posizione numero 45 nella classifica dei singoli inglesi. Un mese dopo il singolo successivo I Want Your Love, con la sua fusione pop/punk, entrò nella top 10, e raggiunse la posizione 5 in Gran Bretagna. Minor successo venne raggiunto con i due successivi singoli, intitolati "Revolution Baby" e "Sister Moon", che raggiunsero rispettivamente la posizione 30 e 41 nella UK Singles Chart nel 1988. La band incise l'album di grande successo Pop Art, che venne pubblicato in ottobre e rimase nella classifica degli album più venduti per 32 settimane, raggiungendo la posizione numero 4.[3]

Pol Burton lasciò il gruppo dopo il tour di promozione dell'album di debutto, e venne sostituito nelle apparizioni live da Martin Hallett (conosciuto come Mallett). Il chitarrista James "Jazz" Piper venne inoltre aggiunto nella formazione per gli spettacoli dal vivo.[1][4]

Il 1989 fu l'anno di maggiore successo per la band, con il singolo di successo Baby I Don't Care e l'album Velveteen, che entrò nella Official Albums Chart alla numero 1, restando in classifica per 26 settimane.[3]

Nel 1990 la MCA rifiutò di pubblicare il loro terzo album Little Magnets Versus the Bubble of Babble in patria, con la motivazione della disapprovazione della direzione verso cui tendeva il loro sound.[senza fonte]

Attività Post-Vamp modifica

Anthony Doughty (Tex Axile) formò una band con Matthew Ashman, Kevin Mooney, John Reynolds e John Keogh, nella quale lui suonava le tastiere. Pubblicarono un album, prodotto da Trevor Horn, col nome "Silence Running" nel 1992[5]. John Keogh perse la vita poco dopo l'uscita dell'album ed Ashman un paio di anni dopo. Doughty continuò a pubblicare album da solista per la sua etichetta.

Dave Parsons entrò nei Bush, un gruppo post-grunge destinato a vendere oltre 10 milioni di album.

James intraprese la carriera solista, senza grande successo. Il suo album, scritto da Elvis Costello, arrivò solo alla posizione numero 43 nelle classifiche, e nessuno dei 3 singoli estratti si piazzò nella UK Top 30. In seguito registrò un altro album per la One Little Indian, che non venne mai pubblicato.[6] Nel 2004 formò una band dal nome Racine, con la quale pubblicò due album.

Formazione modifica

  • Wendy James - voce (1986-1991)
  • Nick Christian Sayer - chitarra (1986-1991)
  • Dave Parsons - basso (1986-1991)
  • Tex Axile - tastiere e batterie (1986-1991)
  • Pol Burton - batterie (1986-1989)

Discografia modifica

Album in studio
Singoli
Compilation
  • 1990 - The Complete 12"ers Collection Vol. 1
  • 1992 - Mixes
  • 1998 - Kiss Their Sons
  • 2002 - Baby I Don't Care

Note modifica

  1. ^ a b Jazz, Mallet, Pol, su transvisionvamp.com. URL consultato il 19 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  2. ^ Anthony Doughty, Tex Axile Biography, su texaxile.com. URL consultato il 19 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2009).
  3. ^ a b David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Guinness World Records Limited, 2006, p. 564, ISBN 1-904994-10-5.
  4. ^ The History of Transvision Vamp, su transvisionvamp.com. URL consultato il 29 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2007).
  5. ^ discogs.com
  6. ^ Wendy James, su transvisionvamp.com. URL consultato il 29 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2007).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN151411193 · ISNI (EN0000 0001 0720 3757 · LCCN (ENn91127047 · GND (DE16041487-8 · WorldCat Identities (ENlccn-n91127047
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