Traversa limite di stazionamento

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Nella tecnica delle ferrovie si definisce traversa limite di stazionamento il segnale, che indica il punto fino al quale la distanza (o intervia) fra i due rami di uno scambio è tale da consentire la presenza contemporanea senza urti di due veicoli ferroviari[1].

Traversa limite di stazionamento in prossimità di un deviatoio, Stazione di Alano-Fener-Valdobbiadene (linea Treviso-Calalzo). 18 marzo 2007.
Traversa limite di stazionamento in prossimità di un deviatoio tranviario, al capolinea della Tranvia Milano-Limbiate.
Traversa limite di stazionamento in prossimità di un deviatoio tranviario, al capolinea della Tranvia Milano-Limbiate.
Il nuovo tipo di traversa-limite in uso a Trenitalia Rfi

Descrizione

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Il segnale è costituito da una traversa verniciata di bianco, collocata nell'interbinario e appoggiata alle facce esterne delle rotaie.

La traversa limite, che sulla rete delle ferrovie italiane segnala un'intervia di almeno 2,12 m, è uno dei riferimenti fondamentali durante le operazioni di manovra: il suo superamento da parte di un qualsivoglia veicolo infatti va ad invadere la sagoma del binario attiguo[1].

Il valore limite di 2,12 m si ricava come segue[2]; la larghezza L della sagoma libera europea (Gabarit C) è di 3200 mm, il franco minimo f previsto tra le due sagome è di 355 mm; considerando che lo scartamento s vale 1435 mm si ottiene il valore minimo dell'intervia i:

 

  1. ^ a b Policicchio, p. 101.
  2. ^ Mayer, pp. 204-208.

Bibliografia

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  • Lucio Mayer, Impianti ferroviari. Tecnica ed esercizio, a cura di Pier Luigi Guida ed Eugenio Milizia, vol. 1, 3ª ed., Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 2003.
  • Franco Policicchio, Lineamenti di infrastrutture ferroviarie, Firenze, Firenze University Press, 2007, ISBN 978-88-8453-631-0.

Voci correlate

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