Trento Film Festival

festival cinematografico di Trento (1952)

Il Trento Film Festival (già Film Festival Internazionale di Montagna ed Esplorazione Città di Trento) è uno dei più antichi festival cinematografici italiani ancora in attività. Ha inaugurato la propria attività nel 1952 per iniziativa del Club Alpino Italiano (CAI) e del Comune di Trento.

Trento Film Festival
LuogoTrento
Anni1952 - oggi
Fondato daClub Alpino Italiano e Comune di Trento
DateFine Aprile/Inizio Maggio
GenereCinema
OrganizzazioneMauro Leveghi (Presidente)

Nicoletta Favaron (Vice Presidente) Luana Bisesti (Direttore) Sergio Fant (Programma cinematografico)

Sito ufficialewww.trentofestival.it/
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Si occupa di cinema che affronta tematiche di montagna, esplorazione, alpinismo, cultura montana, ambiente ed affianca al concorso incontri con il mondo alpinistico internazionale.

Storia modifica

Il Festival nasce nel 1952 grazie alla creatività e all'ingegno di Amedeo Costa, al tempo consigliere centrale del Club Alpino Italiano (CAI) e vice Presidente generale. L'idea era quella di sfruttare al meglio il lavoro della "Commissione Centrale per la cinematografia montana", costituitasi nel 1946 sempre all'interno del CAI e presieduta da Guido Maggiani. La Commissione, con sede prima a Torino e poi Milano, si occupava di selezionare, catalogare e promuovere tutto quel materiale audiovisivo che rispecchiava gli ideali del CAI.[1]

Nel corso 1952 cadeva l'80º di fondazione della SAT (Società alpinisti tridentini), e in coincidenza con la sua celebrazione si svolse anche il 64º Congresso Nazionale del CAI. Conscio dell'importanza dell'evento Amedeo Costa, coadiuvato da Rolandi, propose di indire una rassegna di film di montagna. Nacque così "Il festival del cinema di montagna Città di Trento". Il manifesto della rassegna si leggeva "C.A.I. FILM - Primo Concorso Internazionale della Cinematografia Alpina a passo ridotto. Trento 14-18 settembre 1952". Trento si dotava del primo festival nel suo genere al mondo. Il primo comitato vedeva Amedeo Costa quale presidente, Sergio Tei vice presidente, Enrico Rossaro segretario-direttore, Mario Pedrotti, Remo Pedrotti, Enrico Stefan e Giovanni Strobele consiglieri. Essenziale fu l'appoggio del comune di Trento, socio fondatore assieme al CAI, al quale nel febbraio del 1998 si aggiunse, come socio, il comune di Bolzano.[1]

Intensi furono i lavori di ricerca e trattative, svolti da Rolandi, che consentirono al Trento Film Festival di giovarsi della partecipazione di nomi importanti della cinematografia alpina. Oltre a Samivel (pseudonimo di Paul Marcel Gayet-Tancrède) vennero invitati alpinisti-registi di Innsbruck, Monaco di Baviera e Zurigo. Ai molti registi sconosciuti, o con poca esperienza, Rolandi riuscì ad affiancare alcuni nomi altisonanti. Dall'atletico attore-alpinista gardenese Luis Trenker (che non presentò alcun film), all'alpinista scrittore regista vicentino Severino Casara (presente con Il campanile più bello e Le Imprese di Emilio Comici); dall'operatore bolognese Mario Fantin (Abbecedario di pietra) al già nominato Savinel regista scrittore designatore (in concorso con il film Cimes et merveilles). Da menzionare, anche se meno noti, l'austriaco Theo Hörmann presente addirittura con tre film; il belga J. Jongen; i francesi Roger Frison-Roche, George Strouvé, Jean-Jacques Languepin, Jean Michelon e Guy Poulet oltre al già citato Samivel; gli italiani Fosco Maraini, Vincenzo Gatti, Adriano Zancanella, M. Alberini, Renato Gaudioso (già storico conservatore della cineteca del CAI), Rizzotti-Depaoli, Giuseppe Marzani, Leone Donò, Renzo Zampiero, Gastone Capitano, Ghedina-Menardi oltre alle tre case di produzione Incom, Dolomiti Film, Solaria Film.

La prima rassegna fu presentata all'interno del cinema Astra, e vide la presenza di sette nazioni con 39 film. Vinse Samivel con Cimes et merveilles, premiato da una giuria trentina.[1]

Anni cinquanta modifica

Dopo i primi anni di assestamento venne deciso di ampliare l'orizzonte dei contenuti. Nel 1955 il Trento Film Festival ampliò la sua offerta tematica dei film selezionati; oltre alle tematiche alpinistiche, iniziarono ad esser presentate pellicole che si soffermavano sull'analisi di popolazioni autoctone e sugli aspetti geologici del pianeta. Il Festival decise quindi di avventurarsi anche nel mondo dell'esplorazione; questa nuova sezione, attenta alle tematiche culturali ed etnoantropologiche, permise al Trento Film Festival di aumentare la spettacolarizzazione della rassegna. Venne realizzata una ricerca negli archivi cinematografici, anche retrospettiva, al fine di ampliare l'archivio del Trento Film Festival anche con pellicole classificabili in questa nuova sezione.

Solo dal 1955, e fino al 1987, la rassegna si spostò dal cinema Astra al Teatro Sociale di Trento.[1]

Anni settanta modifica

Gli anni settanta vedono un'ulteriore vincente modifica[2]: la rassegna si sposta dall'autunnale settembre-ottobre alla primavera. Tale scelta consentirà all'organizzazione di giovarsi di tutte le produzioni di spedizioni alpinistiche della stagione precedente, nonché di garantirsi la presenza degli alpinisti prima delle loro successive imprese[non chiaro]. Sarà il decennio della controversa vittoria di Solo, brevissimo documentario dell'americano Mike Hoover, incentrato sul rapporto tra l'uomo e la montagna. Poetica idealizzazione di questo rapporto descritto metaforicamente dal ranocchio raccolto ad inizio scalata e liberato a conclusione della stessa[2].

Anni ottanta modifica

Assieme alla rassegna cinematografica dal 1987 viene organizzata anche "Montagna Libri", che raccoglie ed espone la più recente produzione internazionale di libri e riviste sulla montagna: volumi sull'alpinismo e sugli sport montani, testi che trattano l'universo montagna come studi, ricerche e documentazioni su ambiente naturale, flora, fauna e geologia, su preistoria e storia, economia e fenomeni sociali, arte, artigianato e architettura, cultura popolare, etnografia, linguistica e folklore, ma anche opere letterarie ambientate in montagna o ispirate alla montagna.

Anni duemila modifica

Dal 2000 è membro fondatore della IAMF International Alliance for Mountain Film, che raggruppa i maggiori festival mondiali di cinema di montagna; attualmente conta 28 membri. Dal 2004 al 2010 la direzione artistica è stata affidata al regista Maurizio Nichetti. Sempre nel 2004 durante il festival viene anche assegnato il Premio Città di Imola al miglior film italiano in concorso. Il premio, istituito nel 1959, era precedentemente assegnato durante il Festival di Venezia. Attualmente la giuria di questo premio collaterale è presieduta da Reinhold Messner. L'edizione 2010 si è svolta dal 29 aprile al 9 maggio e i partecipanti alla 58ª edizione sono stati 125.

Presidenti e consiglio modifica

Il Consiglio direttivo è composto da membri nominati dall’Assemblea dei Soci con a capo un Presidente. La gestione Amministrativa è controllata da un Collegio dei Revisori, i cui membri vengono nominati anch’essi dall’Assemblea dei Soci. Fin dalla sua istituzione l’Associazione è stata guidata da 19 Presidenti. Elenco storico:

Mandato Presidente Segretario
1952-1954 Amedeo Costa Enrico Rossaro
1955-1956 Bruno Biondo René Ceccon
1957-1958 Bruno Biondo Giuseppe Grassi
1959-1962 Marco Franceschini Giuseppe Grassi
1963-1965 Silvio Belli Giuseppe Grassi
1966-1967 Mario Morghen Giuseppe Grassi
Mandato Presidente Direttore
1968 Edo Benedetti Giuseppe Grassi
1969 Renato Chabod Giuseppe Grassi
1970 Edo Benedetti Giuseppe Grassi
1971 Giovanni Spagnolli Giuseppe Grassi
1972 Il festival non viene effettuato
1973-1974 Edo Benedetti Giuseppe Grassi
1975 Angelo Zecchinelli Giuseppe Grassi
1976 Giorgio Tononi Giuseppe Grassi
1977 Giovanni Spagnolli Piero Zanotto
1978 Giorgio Tononi Piero Zanotto
1979 Giovanni Spagnolli Piero Zanotto
1980 Giorgio Tononi Piero Zanotto
1981 Giacomo Priotto Piero Zanotto
1982 Giorgio Tononi Piero Zanotto
1983 Giacomo Priotto Piero Zanotto
1984 Adriano Goio Piero Zanotto
1985 Giacomo Priotto Piero Zanotto
1986 Adriano Goio Piero Zanotto
1987 Leonardo Bramanti Emanuele Cassarà
1988 Adriano Goio Emanuele Cassarà
1989 Leonardo Bramanti Emanuele Cassarà
1990-1992 Giacomo Priotto Gianluigi Bozza
1993-1995 Claudio Visintainer Gianluigi Bozza
1996-1998 Goffredo Sottile Gianluigi Bozza
1999-2002 Claudio Visintainer Antonio Cembran
2003 Italo Zandonella Callegher Roberto Bombarda
2004-2008 Italo Zandonella Callegher Maurizio Nichetti
2009-2010 Egidio Bonapace Maurizio Nichetti
2011 Egidio Bonapace Luana Bisesti
2012-2017 Roberto De Martin Luana Bisesti
2018-2023 Mauro Leveghi Luana Bisesti

Giuria modifica

Tra i 138 membri della giuria internazionale i più noti sono Dino Buzzati, Giulio Cesare Castello, Fernaldo Di Giammatteo, Maurice Herzog, Marcel Ichac, Fosco Maraini, Giuseppe Mazzotti, Ermanno Olmi, Samivel, Christophe Profit, Patrick Berhault, Bruno Bozzetto, Claudio G. Fava, Stefan Glowacz, Toni Hiebeler, Kurt Diemberger, Maurizio Nichetti, Maurizio Zaccaro, Siba Shakib.

Premi del festival modifica

Genziana d'oro miglior film, Gran Premio "Città di Trento" modifica

Genziana d'oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di montagna e alpinismo modifica

Genziana d'oro Premio "Città di Bolzano" per il miglior film di esplorazione o avventura modifica

istituita nel 2006

Genziana d'oro per il miglior film di montagna modifica

Esistente fino al 2005

Stations modifica

Istituita nel 2006

  • 2006 - Hotel Infinity, regia di Amanda Boyle
  • 2007 - Firn, regia di Axel Koenzen
  • 2008 - Il neige à Marrakech, regia di Hicham Alhayat
  • 2009 - Die Seilbahn, regia di Claudius Gentinetta e Franck Braun
  • 2010 - Oyan, regia di Esmae'l Monsef
  • 2011 - Il capo, regia di Yuri Ancarani
  • 2012 - Cold, regia di Anson Fogel
  • 2013 - The Hunter, regia di Marieka Walsh
  • 2014 - La lampe au beurre de yak, regia di Hu Wei
  • 2015 - House with small windows, regia di Bülent Öztürk
  • 2016 - Last Base, regia di Aslak Danbolt
  • 2017 - The Botanist, regia di Maxime-Lacoste Lebuis e Maude Plante-Husaruk
  • 2018 - Imagination, regia di David Mossop
  • 2019 - Stations, regia di Julien Huger
  • 2020 - Then comes the evening, regia di Maja Novaković
  • 2021 - One Day, regia di Jin Jiang
  • 2022 - Heltzear, regia di Mikel Gurrea

Genziana d'argento per la miglior produzione televisiva modifica

Esistente dal 2006 al 2009

Genziana d'argento per il miglior contributo tecnico-artistico modifica

istituita nel 2006

Genziana d'argento per il miglior film di sport e avventura sportiva modifica

istituita fino al 2005

Genziana d'argento per il miglior film d'esplorazione modifica

istituita fino al 2005

Genziana d'argento per il miglior film d'ambiente montano e di promozione dello sviluppo sostenibile modifica

istituita fino al 2005

Premio speciale della giuria modifica

Premio del pubblico per i film di fiction modifica

Premio del pubblico Alp&ism modifica

Istituito nel 2007


Premio SNGCI "Luciano Emmer" modifica

Istituito nel 2010

Il riconoscimento viene assegnato da una giuria composta dai giornalisti del "Direttivo Nazionale del SNGCI", al lungometraggio più meritevole.

Premio UIAA "International Mountaineering and Climbing Federation" modifica

Istituito come premio speciale nel 1956. La giuria, inizialmente composta da un singolo componente, si amplia dal 1971 a due e dal 1973 si attesta a tre membri. L'assegnazione del premio proseguirà, tranne una pausa nel 1994, fino al 2002. La giuria dell'ultima edizione, composta da Gigliotti, Kurt Diemberger e Jean Davis Mac Nought, premiò Heinz Zak con l'opera Bellavista.

Note modifica

  1. ^ a b c d Trento Film Festival montagna, esplorazione e avventura Archiviato il 14 novembre 2008 in Internet Archive.
  2. ^ a b Franco de Battaglia, Sandra Tafner, Piero Zanotto, In cima al mondo. Festival di Trento 50 anni di cinema di montagna., Trento, 2002

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Collegamenti esterni modifica

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