Udine

comune italiano
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Udine (ascolta, AFI: /ˈudine/[5]; Udin in friulano[6], in sloveno Videm, in passato in tedesco Weiden in Friaul) è un comune italiano di 98 430 abitanti[2] del Friuli-Venezia Giulia, considerato l'ultima e attuale capitale storica del Friuli[7] (dopo Aquileia e Cividale del Friuli) e capoluogo dell'omonima provincia. È la seconda città per abitanti della regione dopo Trieste.

Udine
comune
(IT) Udine
(FUR) Udin[1]
Udine – Stemma
Udine – Bandiera
Udine – Veduta
Udine – Veduta
In senso orario: Piazza Libertà con la loggia di San Giovanni, il castello, l'angelo del castello, il duomo, piazza Matteotti, la loggia del Lionello, via Mercatovecchio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoAlberto Felice De Toni (indipendente di centro-sinistra) dal 18-4-2023
Territorio
Coordinate46°04′N 13°14′E / 46.066667°N 13.233333°E46.066667; 13.233333 (Udine)
Altitudine113 m s.l.m.
Superficie57,17 km²
Abitanti98 430[2] (31-12-2023)
Densità1 721,71 ab./km²
FrazioniSan Gottardo, Godia, Beivars, San Bernardo, S.Ulderico Laipacco, Baldasseria Alta, Baldasseria Media, Baldasseria Bassa, Cussignacco, Gervasutta, Cormor Alto, Cormor Basso, Rizzi, Paderno
Comuni confinantiCampoformido, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Povoletto, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Remanzacco, Tavagnacco
Altre informazioni
Cod. postale33100
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030129
Cod. catastaleL483
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 323 GG[4]
Nome abitantiudinesi
Patronosanti Ermacora e Fortunato
Giorno festivo12 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Udine
Udine
Udine – Mappa
Udine – Mappa
Posizione del comune di Udine nell'ex omonima provincia
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

La città è situata al centro della regione storica friulana. Dista, in linea d'aria, poco più di 20 km dalla Slovenia, e circa 54 km dall'Austria. Ciò la pone in una posizione strategica, presso l'intersezione delle direttrici europee est-ovest (Corridoio V o Mediterraneo) e nord-sud (Via Iulia Augusta, ora riconosciuta dal Unione europea come parte del Corridoio Baltico-Adriatico[8]), sulla via che porta verso l'Austria e verso l'est europeo.

Sorge nell'alta pianura, a pochi chilometri dalla fascia collinare, ed è costeggiata dal torrente Cormor a ovest e dal torrente Torre ad est. Al centro della città si trova in un colle isolato, in cima al quale è situato il castello: secondo la leggenda il colle è stato edificato da Attila per ammirare l'incendio che lui stesso provocò alla città di Aquileia. In realtà si pensava che fosse formato da rocce conglomeratiche antiche più di 100 000 anni, mentre recenti scavi archeologici hanno dimostrato che si tratta di un rilievo artificiale, privo di rocce[9][10].


Vedute dal Castello
 
Vista panoramica dal castello della città di Udine verso l'orizzonte nord occidentale, nord e nord orientale del Friuli
 
Vista sud
 
Vista sud-ovest
 
Vista ovest
 
Vista nord-ovest
 
Vista nord-ovest


Clima modifica

Su territorio sono presenti la stazione meteorologica di Udine Centro, la stazione meteorologica di Udine Campoformido e la stazione meteorologica di Udine Rivolto e dalle osservazioni rilevate risulta che Udine ha clima continentale temperato, con temperature abbastanza elevate d'estate e relativamente rigide d'inverno, ma con minor continentalità rispetto alle città della pianura Padana centrale e occidentale. L'inverno è la stagione meno piovosa, mentre d'estate sono frequenti i fenomeni temporaleschi, anche accompagnati da forti grandinate. Nel complesso risulta essere uno dei capoluoghi di provincia più piovosi d'Italia.[11] Udine è comunque una delle zone meno nevose delle pianure settentrionali, con circa 10 cm di precipitazioni nevose annuali. La decrescita rispetto ai primi decenni del secolo scorso tuttavia è minore rispetto a molte città del Nord-Ovest italiano (13 cm la media a Udine nel 1910, Torino invece ha perso ben 28 cm di nevosità, passando da 55 a 27). Dopo il decennio 1991–2000, con una bassissima media nevosa (4 cm), il decennio attuale mostra un discreto aumento (media di 12 cm), grazie alle abbondanti nevicate del 2005 e 2010. Le nevicate più abbondanti dal gennaio 1985 (30 cm di accumulo) furono:

  • gennaio 1987 (40 cm)
  • 31 dicembre 1996 (10 cm)
  • 21 febbraio 2005 (8 cm)
  • 3 marzo 2005 (15 cm)
  • 29 dicembre 2005 (20–25 cm)
  • 17 dicembre 2010 (10–15 cm).

Spesso sono differenti gli accumuli da nord a sud della città: verso nord infatti c'è meno disturbo eolico e spesso maggior esposizione alle correnti di SW, vere fautrici delle rare nevicate udinesi. La classica configurazione da neve per Udine è la formazione di un minimo depressionario nel golfo ligure e la sua traslazione verso il golfo di Venezia, con la formazione contemporanea di un minimo a occhiale. Un caso eccezionale fu il gennaio '85, quando un "cuscino freddo" resistette ai venti di scirocco formatosi con le straordinarie temperature dei giorni precedenti (record di freddo con −14,8 °C).

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 791317222528282419138817,32718,717,8
T. min. media (°C) −113711151717139400716,38,78
Precipitazioni (mm) 89721031191261367990991241071042653483053301 248

Origini del nome modifica

Giovanni Frau ipotizza che "Udine" derivi da un toponimo pre-latino, una formazione dalla radice *oudh- / *udh- «mammella» o «colle», seguita da un suffisso non del tutto chiaro. Prime attestazioni sono: Udene (983), Utinum (latinizzazione da Ud-; attorno al 1000). Un'altra possibile etimologia è la derivazione da varianti longobardo-sassoni del teonimo "Odino" (scandinavo Odhinn, longobardo Guodan,[12] sassone Uoden), Dio supremo nel ramo settentrionale della religione germanica. Infatti, i Longobardi, un raggruppamento di popoli di origine germanica che includeva i Longobardi veri e propri e un vasto numero di Sassoni, tra gli altri, attorno al VI secolo si insediarono a partire da questa zona prima di espandersi al resto del Nord Italia (Lombardia in senso lato). Non a caso Cividale del Friuli era un importante centro di questa popolazione. Si noti anche come il nome sloveno della città, Videm, sia un ipercorrettismo sviluppato nel XIX secolo sulla base di toponimi identici in Slovenia, laddove il nome precedente, e più proprio, della città in sloveno era Vidan.[13]

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Udine.

Capitale della regione storica del Friuli, è abitata sin dal neolitico[14], epoca alla quale risalgono i resti di un antico Castelliere che si sviluppava attorno al colle del castello circa 3500 anni fa[15]. Nonostante ritrovamenti archeologici risalenti al I secolo a.C. testimonino la sua esistenza anche in epoca romana[16], la città di Udine accrebbe la sua importanza grazie al declino di Aquileia prima e Cividale poi.

Citata in occasione della donazione del castello cittadino da parte dell'imperatore Ottone II nel 983 con il nome di Udene, dal 1222 divenne una delle residenze dei Patriarchi di Aquileia, grazie al Patriarca Bertoldo di Andechs che si trasferì da Cividale a Udine in seguito a un terremoto che lesionò la sua residenza (25 dicembre). Per la sua centralità fu sempre più preferita dai Patriarchi, che vi fecero in seguito erigere il palazzo patriarcale. Nel XIV secolo Udine divenne la città più importante della regione per il commercio e i traffici a scapito di Aquileia e Cividale del Friuli. Il 7 giugno 1420, in seguito alla guerra tra Venezia e il Patriarcato di Aquileia, la città venne conquistata dalle truppe veneziane, segnando la caduta e la fine del potere temporale dei Patriarchi. Famiglia nobile friulana di riferimento per conto della serenissima in città quella dei Savorgnan il cui stemma di famiglia diventa, di fatto, quello della città.

La guerra civile del 1511 modifica

 
Pianta prospettica del 1652 attribuita a Joseph Heintz il Giovane, è conservata presso i civici musei del Castello

La città di Udine fu interessata, a partire dal 27 febbraio 1511, da una guerra civile passata alla storia con il nome di crudel zoiba grassa che si rivelò sanguinosa e che si estese presto a tutto il Friuli. Ad aggravare le condizioni della popolazione fu, nei giorni immediatamente successivi, un violento terremoto in seguito al quale si svilupparono numerosi incendi e il crollo del castello cittadino. Da ultima, la peste determinò un ulteriore peggioramento della situazione.[17] Legato alla Zoiba Grassa è l'origine friulana di Romeo e Giulietta, due giovani, Lucina e Luigi, appartenenti alle famiglie rivali dei Savorgnan e dei Da Porto.[18]

Dal dominio veneziano alla prima guerra mondiale modifica

 
Tina Modotti, attrice, fotografa e rivoluzionaria, nel film del 1920 Pelle di tigre
  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia.

Sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797, Udine divenne la quinta città della Repubblica per importanza e popolazione e lo fu sino alla fine del XVIII secolo[19]. Con la Caduta della Repubblica di Venezia, Udine diventa francese per via delle campagne napoleoniche. In seguito alla Restaurazione, Udine vide il passaggio al Regno Lombardo-Veneto, stato posto sotto la sovranità dell'allora Impero austriaco.

Nel 1848, durante la prima guerra d'indipendenza, la città insorse contro gli austriaci insieme con il resto del Friuli. Venne creato un Governo Provvisorio a Palmanova sotto la guida del generale Carlo Zucchi. L'esercito asburgico prese Palmanova, incendiò molti paesi vicini e, infine, bombardò Udine, che capitolò. Queste vicende vennero appassionatamente raccontate dalla scrittrice Caterina Percoto, testimone oculare dei fatti.
Nel 1866 al termine della Terza guerra d'Indipendenza ci fu l'annessione al Regno d'Italia.

Dalla prima guerra mondiale alla fine del Novecento modifica

 
Gaetano Perusini, neuropsichiatra, scopritore insieme ad Alois Alzheimer della malattia di Alzheimer

Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell'alto Comando supremo militare italiano, tanto da ricevere l'appellativo di "capitale della guerra". Dal 17 agosto 1915 era sede anche del II Gruppo (poi 2º Gruppo volo). L'ospedale psichiatrico di Sant'Osvaldo, a pochi chilometri dal comando militare delle operazioni di guerra, era stato trasformato nel 1916 in un ospedale militare. I malati di mente vennero trasferiti in altri ospedali italiani ma l'ospedale ospitava comunque un migliaio di degenti, in parte militari.

Proprio nei pressi dell'ospedale si costituì un deposito di munizioni. Il 27 agosto del 1917 alle ore 11.00 il deposito di munizioni esplose, causando un disastro del quale non venne mai riconosciuto il numero esatto delle vittime civili e militari e che causò la completa distruzione delle abitazioni di una vastissima zona, della chiesa di Sant'Osvaldo e dell'asilo di Sant'Osvaldo. Il disastro, causato probabilmente dalla sottovalutazione del pericolo di stoccaggio di munizioni e gas da parte dei militari italiani, passò sotto censura da parte delle autorità militari, peraltro in quei mesi presenti in città per dirigere la guerra, e viene ricordato dalla popolazione udinese con il nome di "scoppio di Sant'Osvaldo" o "la Polveriera di Sant'Osvaldo".[20] Meno di due mesi dopo seguì la disfatta di Caporetto, il 24 ottobre 1917.

Nel primo dopoguerra la città divenne capoluogo della Provincia del Friuli, che comprendeva l'allora provincia di Gorizia (fino al 1927), e le attuali province di Pordenone (fino al 1968) e Udine. Dopo l'8 settembre 1943 venne posta sotto la diretta amministrazione militare del III Reich nell'ambito del Zona d'operazioni del Litorale adriatico che cessò con la fine dell'occupazione tedesca nell'aprile 1945. Il 6 maggio 1976 la città venne colpita dal disastroso terremoto del Friuli. Sebbene a Udine il numero delle vittime non fosse elevato, il comune e la cittadinanza contribuirono in modo sostanziale alla ricostruzione, organizzando gli aiuti alla popolazione colpita. In seguito al disastroso terremoto venne nominato dal governo italiano commissario per la Protezione civile Giuseppe Zamberletti. Proprio in quella occasione nacque una moderna e organizzata Protezione civile italiana.

Gli anni di piombo colpirono anche la città: nel 1978 ne fu vittima il maresciallo Antonio Santoro.

Simboli modifica

 
Stemma del Comune

Lo stemma del Comune di Udine è uno scudo bianconero sormontato da una corona ducale, che peraltro riprende lo stemma della Famiglia Savorgnan. Sulla corona ducale è posto un cavallo nascente. Lo scudo è circondato da un ramo di alloro e di quercia, legati da un nastro tricolore al quale è appuntata la medaglia d'oro al valor militare. È stato riconosciuto ufficialmente con decreto del Capo del governo del 2 ottobre 1939[21].

Si descrive come segue:

«D'argento al capriolo di nero, scudo sormontato dalla corona ducale, cimiero con cavallo nascente d'argento posto in maestà[22]»

Il gonfalone, riconosciuto una prima volta nel 1939 e poi il 2 novembre 1956[21], si presenta come un:

«drappo partito di nero e di bianco terminante in banda, riccamente ornato di ricami d’oro, caricato dello stemma civico, con l’iscrizione centrata in bianco e nero: Città di Udine. Le parti di metallo sono dorate. Nella freccia è rappresentato lo stemma della città. I cordoni e le frange sono a destra di bianco ed a sinistra di nero[22]»

Allo stesso modo si presenta la bandiera comunale.

Onorificenze modifica

La città è stata decorata con la croce al merito di guerra (1915-1918) [senza fonte]

Udine è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, concessa alla città per l'intero Friuli:

«Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il popolo Friulano, dopo l'8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l'oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio delle barbarie tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l'indomito valore delle genti Friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell'insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguiti sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo, alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell'amore per l'Italia e per la libertà. Settembre 1943 - maggio 1945»
— 4 giugno 1947[23]
«Città Regia»
— Patente Imperial Regia, 24 aprile 1815

Ricorrenze modifica

Le ricorrenze principali della città di Udine:

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Vista di Via Mercatovecchio, nel cuore della città

La città di Udine conserva, dal punto di vista urbanistico, la tipica impronta delle città medievali. La città si è sviluppata intorno al colle del castello, al centro, espandendosi a partire dal X secolo (si contarono ben cinque cerchie murarie successive, fino al XV secolo, con relative porte e portoni).

Tra i monumenti più famosi: il Castello sito su un colle che domina la città, il Duomo, la Loggia del Lionello, il Palazzo Arcivescovile con gli affreschi del Tiepolo, la piazza Libertà in stile veneziano e piazza Matteotti, che rappresenta il cuore cittadino assieme a via Mercatovecchio. Per quanto riguarda le opere moderne, da segnalare il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, inaugurato nel 1997, il progetto porta la firma dell'ingegner Giuliano Parmegiani e dell'architetto Lorenzo Giacomuzzi Moore.


Loggia del Lionello
 
La Loggia del Lionello
 
La Loggia del Lionello in notturna
 
La facciata
 
La Loggia e piazza Libertà
 
Sotto il porticato
 
Sotto il porticato
 
Sotto il porticato
 
Sotto il porticato con la visuale della Loggia di S. Giovanni


Architetture di piazza Libertà e del castello modifica

  • Loggia del Lionello
    Costruita a fasce alterne di pietre bianche e rosa è affacciata sulla centrale piazza Libertà (in precedenza chiamata Contarena e "Vittorio Emanuele II"). È una loggia pubblica in stile gotico veneziano, i cui lavori iniziarono nel 1448 a opera di Bartolomeo delle Cisterne su disegno dell'orafo Nicolò Lionello e terminarono nel 1457. Nei secoli a seguire subì varie modifiche e, a seguito del rovinoso incendio che la distrusse nel 1876, fu restaurata da Andrea Scala che tenne fede ai disegni originali. Molte delle opere che erano presenti all'interno sono ora conservate nel museo della città. Fra queste sono importanti il ciclo di tele della Serenissima Repubblica di Venezia e la Madonna con bambino di Giovanni Antonio de' Sacchis, datata 1516.
  • Loggia e tempietto di San Giovanni
    Di fronte alla loggia del Lionello si trovano la loggia e il tempietto di San Giovanni, erette nel 1533 dall'architetto lombardo Bernardino da Morcote. La loro realizzazione comportò numerosi problemi, sia sul piano urbanistico che pratico. L'opera che ne risultò ha un vago sapore brunelleschiano. La chiesa, anticamente dedicata a san Giovanni, ora è adibita a tempietto ai Caduti. Sempre di fronte alla loggia del Lionello, si ergono le statue di Ercole e Caco, attribuite ad Angelo de Putti.
Loggia di San Giovanni e Torre
 
La loggia di San Giovanni con la torre dell'Orologio
 
Il porticato di San Giovanni, sullo sfondo la tozza torre del campanile del duomo
 
Particolare della torre dell'Orologio
 
Particolare lato della torre dell'Orologio
 
Particolare del retro della torre dell'Orologio
 
La loggia di San Giovanni con il castello
 
La loggia di San Giovanni
 
La loggia di San Giovanni
  • Torre dell'Orologio
    Inglobata nella loggia di San Giovanni, la torre fu costruita nel 1527 su disegno di Giovanni da Udine che si ispirò alla torre veneziana di piazza San Marco. Alla sua sommità sorgono i due mori che battono le ore su una campana, le attuali sculture in rame risalgono al 1852 e hanno sostituito quelle originali in legno.
  • Arco Bollani e chiesa di Santa Maria in Castello
    Da piazza Libertà si prosegue lungo la salita del Castello, dove poi si attraversa l'arco Bollani, del 1556, progettato da Andrea Palladio e sormontato dal leone di San Marco. Si percorre quindi la loggia del Lippomano, datata 1487. Si giunge così alla chiesa di Santa Maria di Castello, la più antica della città. Alla chiesa di Santa Maria è addossata la "casa della Confraternita", edificio medievale restaurato nel 1930. Accanto sorge l'"arco Grimani" eretto nel 1522 in onore del doge omonimo, originariamente situato in via Portanuova e qui ricomposto nel 1902, attraverso l'arco si giunge al piazzale del castello.
  • Il castello
  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Udine.
 
La facciata posteriore del castello e il piazzale
L'imponente costruzione domina il colle e l'intera città di Udine. Da tempo immemorabile, era presente sul colle un sito fortificato testimoniato dai resti neolitici e romani ritrovati sul colle del castello. Dopo numerosi rimaneggiamenti quest'ultimo fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1511. Il 2 ottobre 1517 fu dato avvio alla ricostruzione, che tuttavia si protrasse a lungo nel tempo, per mancanza di fondi, vastità e complessità dei lavori. Questi vennero inizialmente affidati a Giovanni Fontana, che però lasciò la città rinunciando all'incarico nel 1519.
 
La casa della Contadinanza

L'aspetto romano-cinquecentesco dell'edificio, che lo rende più simile a una residenza signorile che a un'infrastruttura militare, è dovuto all'intervento di Giovanni da Udine, che, a partire dal 1547, riprese e portò a termine il cantiere. Altre modifiche interne furono apportate nei secoli successivi per poterlo adibire agli usi più vari: carcere, caserma, sede municipale ecc. Il castello ospita il salone del Parlamento della Patria del Friuli risalente al XII secolo è uno dei più antichi d'Europa.

  • Casa della Contadinanza
    Sullo spiazzo erboso alla sommità del colle del castello, sorge la casa della Contadinanza in cui risiedevano i rappresentanti dei contadini friulani, terzo corpo politico della Patria del Friuli. Quella visibile nel ventunesimo secolo è la copia qui ricomposta nel 1931 di un edificio risalente al XVI secolo che si trovava tra via Vittorio Veneto e via Rauscedo. L'edificio ha in seguito ospitato l'armeria del castello e nei tempi successivi è stato adibito a locale per la degustazione di prodotti tipici friulani.

Architetture religiose modifica

Udine è sede arcivescovile.

 
La facciata della cattedrale

Edificata a partire dal 1236 per volere del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania. La costruzione venne ultimata in un centinaio di anni. A fianco del Duomo si trova il campanile con il battistero, sede di un piccolo Museo del Duomo.

 
Particolare della facciata della chiesa di Sant'Antonio Abate con stemma della famiglia Dolfin
In origine era un edificio in stile gotico risalente al XIV secolo, venne eretta per volere del patriarca Nicola di Lussemburgo, e poi trasformata nel 1733 con la facciata a opera di Giorgio Massari, si trova nei pressi di piazza Patriarcato. Sconsacrata, è utilizzata come auditorium e ospita mostre ed esposizioni.
Al suo interno si trovano le tombe degli ultimi quattro Patriarchi di Aquileia: Francesco Barbaro, Ermolao Barbaro, Daniele Dolfin e Dionisio Dolfin.
 
La facciata neoclassica della chiesa del Redentore
  • Chiesa del Redentore
    Risale al 1733; la facciata, in stile neoclassico, è stata realizzata un secolo dopo dall'architetto friulano Giovanni Battista Bassi; si trova in via Mantica.
  • Chiesa di San Cristoforo, sede della Missione Romena Unita a Roma "San Cristoforo" (dal 2002/2003)
    Qui si può ammirare il bel portale in puro stile rinascimentale scolpito nel 1518 dallo scultore lombardo Bernardino da Bissone.
  • Chiesa di San Francesco
    La chiesa fu consacrata nel 1266 e con l'attiguo convento costituisce l'inizio della penetrazione dell'ordine dei frati francescani nel Patriarcato di Aquileia. I frati furono introdotti dal patriarca Bertoldo di Andechs-Merania, amico personale di san Francesco d'Assisi. È ritenuta una delle chiese più belle della città per la sua pura e semplice linea francescana. All'interno, formato da un'unica navata che termina con tre absidi, sono visibili affreschi trecenteschi, molto deperiti; rappresentano i più antichi esempi di pittura in città. La chiesa (sconsacrata) è utilizzata per mostre temporanee, mentre il convento è la sede del Tribunale.
  • Chiesa di San Giacomo
    Eretta nel 1378 per volere della "Confraternita dei pellicciai", inizialmente come cappella poi ingrandita, è situata nell'antica "piazza delle Erbe", in seguito diventata piazza Matteotti, ma più conosciuta come piazza San Giacomo. La facciata attuale risale al 1525 ad opera di Bernardino da Morcote, mentre la cappella laterale fu aggiunta dopo il 1650. Accanto sorge la "Cappella delle anime" realizzata nel 1744 con all'interno una tela di Michelangelo Grigoletti.
  • Chiesa di San Giorgio
    Fu eretta a partire dal 1760, aperta al culto nel 1780 e terminata solo nel 1831 in borgo Grazzano. All'interno una pala del 1529 raffigurante San Giorgio che uccide il drago, opera di Sebastiano Florigerio.
 
La chiesa di San Pietro Martire

Palazzi modifica

 
Palazzo del Monte di Pietà in via Mercatovecchio
  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi e architetture del centro storico di Udine.
 
Palazzo D'Aronco, sede municipale
 
Villa Veritti
 
Giovanni da Udine, pittore e architetto rinascimentale
  • Palazzo del Comune
    Tipico esempio d'architettura in stile Liberty del XX secolo è il palazzo del Comune o D'Aronco dal nome dell'architetto friulano Raimondo D'Aronco che lo progettò. Fu costruito a partire dal 1911 sul luogo di un precedente edificio del Cinquecento, fu ultimato nel 1932.
  • Palazzo Valvason-Morpurgo
    Situato in via Savorgnana, in stile neoclassico risale al XVIII secolo e nel 1969 è stato donato al Comune di Udine, è dotato di un giardino con annessa loggetta. Dopo il restauro, ospita le "Gallerie del Progetto" che espongono gli archivi di architettura e design di proprietà dei Civici Musei; inoltre, è sede dell'Assessorato al Turismo e alla Cultura e di un punto d'informazioni turistiche.
  • Casa Cavazzini
    Storico palazzo, situato tra le vie Cavour e Savorgnana, di fronte alla sede municipale nel pieno centro storico. Oggetto di un lungo restauro, completato nel 2011, su progetto originario di Gae Aulenti, è ora sede del Museo di arte moderna e contemporanea. Il complesso è costituito dal cinquecentesco palazzo Savorgnan della bandiera e dalla contigua casa Cavazzini (donata al Comune dalla famiglia del commerciante e filantropo udinese Dante Cavazzini). I restauri hanno portato alla luce ritrovamenti archeologici visibili al piano terra attraverso il pavimento in vetro: una vasca-cisterna veneziana del XVI secolo e un deposito di vasellame protostorico databile alla prima metà del ferro (seconda metà dell'VIII secolo a.C.), che costituisce il ritrovamento più antico documentato nel sito. Nell'appartamento Cavazzini sono presenti inoltre affreschi di Afro Basaldella, Mirko Basaldella e Corrado Cagli; al primo piano del palazzo Savorgnan della Bandiera sono invece presenti degli affreschi assegnabili alla seconda metà del Trecento, testimonianze pittoriche di soggetto profano e di notevole importanza per lo studio della pittura gotica in area friulana. In una delle due sale dove sono stati ritrovati gli affreschi si sono conservate tracce di una decorazione raffigurante un tendaggio retto da giovinette e giovani a mezza figura, secondo schemi ispirati all'iconografia di composizioni sacre. A giudicare dalla decorazione l'ambiente fu forse adibito ad alcova: i giovani infatti sorreggono il tendaggio come a proteggere l'intimità della stanza. Appartenente ad epoca successiva, invece, dovrebbe essere la decorazione della sala adiacente, con le pareti occupate interamente da comparti geometrici e da formelle quadrangolari a finto marmo con figure mostruose e fantastiche derivate dalle tradizioni del bestiario medioevale.
  • Palazzo Chizzola Mantica
  • Villa Veritti, progettata da Carlo Scarpa.
  • Casa di Giovanni da Udine
  • Casa natale di Tina Modotti, Via Pracchiuso 89

Teatri modifica

Questi sono i principali edifici cittadini che ospitano manifestazioni teatrali e di spettacolo (per quanto riguarda gli enti e le associazioni teatrali si veda la sezione Cultura/Teatro):

  • Teatro Nuovo Giovanni da Udine
  • teatro comunale Palamostre
  • teatro San Giorgio
  • auditorium Menossi di Sant'Osvaldo
  • auditorium A. Zanon
  • auditorium Tomadini

Altre architetture modifica

Essendo Udine una ex città industriale in seguito convertita al terziario, sono presenti numerosi siti di archeologia industriale, su tutti il sito delle acciaierie SAFAU nella parte sud della città e lo stabilimento dismesso Dormisch - Birra Peroni. Altri importanti siti come quelli delle acciaierie Bertoli nella parte nord della città e lo stabilimento della Birra Moretti a poca distanza dal centro storico sono stati demoliti per la realizzazione di lottizzazioni residenziali, direzionali e commerciali.

Fontane modifica

Le principali fontane di Udine:

  • fontana del bergamasco Giovanni Carrara in piazza Libertà
  • fontana di piazza Matteotti
  • fontana del monumento alla Resistenza disegnato da Gino Valle

Piazze modifica

 
Scorcio di piazza Matteotti, meglio conosciuta come piazza San Giacomo oppure piazza delle Erbe, con la chiesa di San Giacomo
  • Piazza Duomo
  • Piazza Garibaldi, anticamente e fino al 1866 era chiamata piazza dei Barnabiti o Antonini.
  • Piazza Libertà
  • Piazza Matteotti, chiamata in epoca medievale del mercato nuovo, in seguito detta piazza San Giacomo dopo la costruzione dell'omonima chiesa nel 1399 nome che popolarmente mantiene nel ventunesimo secolo.
  • Piazza I Maggio, detta anche giardin grande, nel 1866 fu chiamata piazza d'armi e nel 1900 fu intitolata, anche se non ufficialmente, a Umberto I in seguito alla sua morte[24]. La data dell'intitolazione odierna fa riferimento all'anno 1945, in cui Udine fu liberata dall'occupazione nazista con l'arrivo in città delle truppe alleate.
  • Piazza Venerio, anticamente detta piazza della ghiacciaia e poi plazze dai lens ovvero piazza delle legna che ivi venivano smerciate. L'attuale piazza era occupata dal palazzo della famiglia nobile dei Savorgnan che nel 1549, su ordine dei veneziani, fu fatto radere al suolo in seguito alla condanna per omicidio di Girolamo Savorgnan, fu quindi popolarmente soprannominata la piazza della rovina.
  • Piazza XX Settembre, detta anche piazza dei grani, in precedenza, era occupata da alcuni edifici della famiglia dei della Torre poi fatti demolire nel 1717 dal governo della Repubblica di Venezia, fu detta quindi piazza dei Torriani, nel 1868 fu acquisita dal comune. Dal 2011 è sede del mercato trasferitosi da piazza Matteotti.[25]
  • Piazzale Cella
  • Piazzale Chiavris
  • Piazzale Gabriele D'Annunzio
  • Piazzale Paolo Diacono
  • Piazzale Guglielmo Oberdan
  • Piazzale Osoppo
  • Piazzale XXVI Luglio 1866, la data fa riferimento all'arrivo in città delle truppe italiane e alla fine del dominio austriaco.

Le mura modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Udine.

Nella città di Udine restano tracce o notizie di cinque cerchia di mura di cinta del centro urbano, costruite nell'arco di quasi cinquecento anni (tra l'XI e il XV secolo). Ancor più antico fu il terrapieno del castelliere, risalente all'età del bronzo.

Le rogge modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Rogge della città di Udine.


 
Roggia a Udine

Delle sei rogge che l'attraversano nel Medioevo, sono sopravvissute la roggia di Udine e la roggia di Palma. Sono documentate (per la concessione d'uso ai mulini) al 1217 per la roggia di Udine, e al 1171 per quella di Palma. Proprio lo studio dei salti delle rogge cittadine permisero ad Arturo Malignani di divenire un pioniere nello studio delle centrali idroelettriche.

Udine è inoltre lambita, a ovest, dal Canale Ledra-Tagliamento, che è collegato alle due rogge dal Canale di San Gottardo.

Parchi e giardini modifica

  • Parchi
    • Parco del Cormôr: sorge lungo l'omonimo torrente, e si sviluppa anche nei comuni di Martignacco, Campoformido e Pozzuolo del Friuli. Il parco comprende due zone, quella a nord vicino alla fiera ha una superficie di 258765 , la zona a sud nei pressi del viale Venezia ha una superficie di 66759 m².
    • Parco del Torre: sorge lungo l'omonimo torrente, e si sviluppa anche nel comune di Remanzacco, si estende su una superficie di 69478 m².
    • Parco urbano "Moretti" (già "parco Alfredo Foni"): sorge nell'area un tempo occupata dal demolito stadio Moretti nei pressi del viale Venezia si estende su una superficie di 66900 m².
    • Parco urbano "Ardito Desio": sorge nei pressi dello Stadio Friuli e occupa una superficie di 28733 m².
  • Giardini storici
    • Parco della Rimembranza: è uno dei giardini storici della città, costeggia per tutta la lunghezza via Diaz, da viale della Vittoria a viale Trieste occupando una superficie di 17044 m².
    • Giardino Loris Fortuna: piccolo parco di 5765 m²5765 a fianco della centrale piazza I Maggio.
    • Area verde Giardin Grande: occupa la parte centrale di piazza I Maggio con una superficie di 19406 m².
    • Area verde del piazzale del Castello: posto sulla sommità del colle del Castello con una superficie di 4478 m².
    • Giardini del Torso: sorgono accanto all'omonimo palazzo in via del Sale su una superficie di 1261 m², sono stati usati in passato per le proiezioni del cinema all'aperto durante l'estate.
    • Giardino Ricasoli: si trova nei pressi di piazza Patriarcato con una superficie di 1002 m², qui ha trovato posto il monumento equestre dedicato a Vittorio Emanuele II collocato in precedenza in piazza Libertà. È attraversato dalla roggia di Palma.
    • Giardino Giovanni Pascoli: sorge nella zona di via Carducci e via Dante su 992 m².
  • Aree verdi
    • Area verde Ilaria Alpi: parco attrezzato con campo da tennis, campo da basket e giochi per i bambini su 7523 m² in via Melegnano.
    • Area verde Lord Baden Powell: adiacente al centro storico, attrezzato con giochi per bambini su 4538 m².
    • Area verde Ambrosoli: sorge nei pressi del Liceo Classico su 5633 m².
    • Area verde McBride: sorge nei pressi del Palamostre su 9490 m².
    • Area verde Umberto Saba: sorge in via Joppi su 12102 m².
    • Area verde Marchiol: sorge in zona Baldasseria su 9700 m².
    • Area verde Salgari: sorge in via Del Bon su 9000 m².
    • Area verde Marcello D'Olivo: sorge in viale Afro su 9228 m².
    • Area verde Cesare Scoccimarro: sorge in zona San Gottardo su 10860 m².
    • Area verde Giacomo Della Mea: sorge in zona viale dello Sport su 10620 m².
    • Area verde Robin Hood: sorge in zona Paparotti su 5500 m².

Altre aree verdi di minori dimensioni sorgono in ogni quartiere cittadino.[26]

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Nonostante negli anni novanta ci sia stato un progressivo spopolamento del comune di Udine a favore dei comuni del circondario, l'andamento demografico nell'ultimo decennio è comunque positivo grazie all'immigrazione di cittadini stranieri. L'andamento demografico di Udine e del circondario nel suo complesso è quindi in crescita costante. Nel febbraio 2012 Udine ha di nuovo superato i 100.000 abitanti, per poi tornare ai 99.180 del 2019.

Abitanti censiti[27]

Etnie e minoranze straniere modifica

Dei quattro capoluoghi di provincia della regione Friuli-Venezia Giulia, al 31 dicembre 2019 Udine ha la seconda più alta percentuale di residenti stranieri: 13 880 presenze ovvero il 14,0% della popolazione totale, superiore alla media regionale del 9,2%.[28][29]

  1. Romania, 2 642 (19,0%)
  2. Albania, 1 677 (12,1%)
  3. Ucraina, 1 187 (8,6%)
  4. Ghana, 761 (5,5%)
  5. Serbia, 628 (4,5%)
  6. Cina, 574 (4,1%)
  7. Nigeria, 560 (4,0%)
  8. Kosovo, 511 (3,7%)
  9. Filippine, 443 (3,2%)
  10. Marocco, 433 (3,1%)

Lingue e dialetti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua friulana e Dialetto veneto udinese.

A Udine, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, la città è inserita nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[30].
La lingua friulana che si parla a Udine rientra fra le varianti appartenenti al friulano centrale[31].
In centro città è presente inoltre un dialetto veneto, l'udinese, tutelato dalla L.R. nr. 5 del 17 febbraio 2010[32][33], eredità dei tempi della dominazione della città da parte della Repubblica di Venezia. Inizialmente diffuso tra le classi agiate e borghesi della città e utilizzato come simbolo dell'alto stato sociale, una volta estintasi la dominazione della Serenissima, l'udinese ha vissuto una fase d'espansione nell'Ottocento e si è diffuso anche a livello popolare grazie alla sua affinità con la lingua italiana. Le testimonianze letterarie del dialetto udinese sono ridotte al minimo, ma va sicuramente ricordato lo scrittore e giornalista udinese Renzo Valente che scrisse una serie di articoli autobiografici sulla vita della città rappresentando (con fine sensibilità e una sottile vena d'umorismo) il modo di parlare e di vivere della borghesia udinese.

Curiosità: il saluto friulano "Mandi" è stato utilizzato dal comico e cabarettista Marco Milano per dare il nome al suo personaggio "Mandi Mandi", un originale giornalista friulano che si collegava da Udine durante la trasmissione Mai dire Gol[34].

Istituzioni, enti e associazioni modifica

A Udine hanno sede alcuni uffici e dipartimenti della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia ospitati presso il nuovo palazzo della Regione in via Sabbadini. La città è sede del comando Brigata alpina "Julia".

  • Le strutture ospedaliere della città sono:
  • Hanno sede a Udine diversi enti, istituzioni e associazioni di vario tipo, tra cui:
    • Società Filologica Friulana[35], principale istituto regionale per lo studio, la valorizzazione e la promozione della lingua e della cultura friulana, riconosciuta dalla Regione autonoma e dal Ministero per i Beni culturali, fondata a Gorizia nel 1919;
    • Associazione Culturale Udine Sipario[36], è un'associazione no profit costituitasi nel 1996 che si occupa dell'organizzazione di numerose e importanti attività culturali cittadine e ha dato costante sostegno alle istituzioni teatrali esistenti sul territorio.
    • Associazione Vicino-Lontano, è un'associazione culturale costituitasi nel 2004, organizza ogni anno il "Premio letterario internazionale Tiziano Terzani".
    • Centro Internazionale per le Scienze Meccaniche, con sede in piazza Garibaldi presso Palazzo Mangilli-Del Torso, fu istituito nel 1968.
    • Deputazione di Storia Patria per il Friuli, con sede in via Manin, fu istituita nel 1918 al fine di « [...] raccogliere e pubblicare, per mezzo della stampa, studi, storie, cronache, statuti e documenti diplomatici e altre carte che siano particolarmente importanti per la storia civile, militare, giuridica, economica e artistica del Friuli».[37]
    • Ente Friuli nel Mondo, con sede in via del Sale, fu fondato nel 1953 per assistere i friulani all'estero e per coordinare le attività dei Fogolârs Furlans. Esso pubblica un mensile, Friuli nel mondo, che supera le 25 000 copie distribuite in 78 stati. Le attività dell'Ente sono informative, di collegamento e di mantenimento dell'identità friulana soprattutto tra le nuove generazioni.
    • Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, con sede in viale Ungheria, fu istituito nel 1970.

Cultura modifica

Biblioteche modifica

 
La sede della sezione moderna della Biblioteca civica "Vincenzo Joppi"
  • Biblioteca civica Vincenzo Joppi
  • Biblioteche dell'Arcidiocesi di Udine:
    • Arcivescovile, è una biblioteca di tipo storico-conservativo e possiede circa 11.000 volumi
    • Bartoliniana, conta oltre 10.000 volumi
    • del Seminario, biblioteca pubblica specializzata in opere storiche e teologiche, possiede circa 90.000 volumi
  • Biblioteca d'arte dei civici musei, ospita oltre 35.000 volumi, attivata agli inizi degli anni sessanta solo dal 1987 è aperta al pubblico nella sede del Castello di Udine, non effettua prestiti ma solo la consultazione.
  • Biblioteca del Museo friulano di storia naturale, possiede circa 38.000 volumi
  • Biblioteca dell'Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, possiede 35.000 volumi
  • Biblioteca della Società filologica friulana "G. I. Ascoli", ospitata nella sede di Palazzo Mantica in via Manin, sono conservati circa 20.000 volumi divisi nelle sezioni: generale, ladino dolomitico, romancio, catalano, Venezia Giulia, lingua e cultura friulana. La biblioteca svolge sia il servizio di consultazione che di prestito.
 
La sede del liceo classico Jacopo Stellini in piazza I Maggio con all'orizzonte le Alpi Giulie
 
Il liceo artistico Sello, sull'altro lato della piazza

Scuole modifica

Sono presenti in città 21 scuole primarie suddivise in quattro circoli scolastici, 8 scuole secondarie, 11 istituti d'istruzione superiore tra i quali il liceo classico Jacopo Stellini, L'ISIS Caterina Percoto, con i suoi quattro indirizzi: musicale, linguistico, economico sociale e delle scienze umane; dal 1981 inoltre vi è la possibilità di frequentare il Conservatorio statale di Musica Jacopo Tomadini. L'ISIS Arturo Malignani di Udine è tra le prime scuole in Italia che forniscono un'eccellente preparazione nel campo dell'aerotecnica, l'ex comandante delle Frecce Tricolori Marco Lant ha frequentato questo istituto, da qui anche la notorietà della scuola. L'ISIS ha in dotazione strumentazioni donate dalle industrie per formare adeguatamente gli studenti, inoltre nell'hangar sono presenti velivoli tra cui il North American F-86 Sabre e l'Aermacchi MB-326, altri costruiti dagli stessi studenti. L'istituto tecnico (ex commerciale) Antonio Zanon, fondato nel 1866, ad opera del commissario regio Quintino Sella; tra gli insegnanti si distinsero Giovanni Marinelli, geografo che dalla cattedra dello Zanon passò all'insegnamento universitario, lo scrittore Carlo Sgorlon; tra gli allievi Bonaldo Stringher, governatore della Banca d'Italia, e lo scienziato Arturo Malignani.[38]. Alle suddette scuole pubbliche si affiancano alcuni istituti privati soprattutto nell'ambito delle scuole dell'infanzia.

 
Aermacchi MB-326 nell'hangar dell'ISIS A. Malignani

Università modifica

 
Targa in friulano all'ingresso di Palazzo Florio, ex-sede del Rettorato

L'Università degli Studi di Udine è stata fondata nel 1978 nell'ambito degli interventi per la ricostruzione del Friuli in seguito al terremoto del 1976.

L'istituzione dell'università, in particolare delle facoltà di medicina e di magistero, era stata richiesta fin dagli anni cinquanta: il Comitato per l'università friulana, presieduto da Tarcisio Petracco, aveva raccolto 125.000 firme a favore della fondazione dell'ateneo.

Ha tra i suoi obiettivi, oltre alla ricerca e alla formazione, comuni a tutti gli atenei, anche quello di "contribuire al progresso civile, sociale ed economico del Friuli e di divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originari della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli"[39].

L'università ha promosso la costituzione di diverse istituzioni:

I progetti d'impresa presentati dall'ateneo hanno inoltre vinto il "Premio nazionale dell'innovazione" nel 2003, 2004 e 2006.

Nel 2004 ha visto la luce, su spinta dei docenti laureatisi alla Scuola normale superiore di Pisa, la Scuola superiore dell'università di Udine, l'istituto d'eccellenza dell'ateneo friulano.

Nel 2014 viene fondata l'Accademia di Belle Arti di Udine G.B. Tiepolo. L'Accademia offre vari corsi quali Arti Visive, Comunicazione Web, Design, corsi di Lingua Italiana e corsi di alta specializzazione in Tatuaggio Artistico.[43]

Musei modifica

 
Museo diocesano e gallerie del Tiepolo. Affresco, particolare di una scena biblica, Giacobbe

Media modifica

Stampa modifica

Quotidiani:

Periodici:

  • Il Friuli;
  • La Vita Cattolica;
  • La bancarella.

Radio modifica

  • Radio Onde Furlane
  • Radio Spazio - la voce del Friuli
  • Radio Gioconda
  • Radio Italia Network nasce nel 1982 a Udine la famosa radio dance, che chiude definitivamente le sue trasmissioni nel 2018.

Televisione modifica

Redazioni di Udine:

Teatro modifica

Questi sono gli enti e le associazioni teatrali e cinematografici principali della città (per quanto riguarda gli edifici si veda la sezione Monumenti e luoghi d'interesse/Teatri):

  • CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli-Venezia Giulia
  • Teatro Club Udine
  • Civica accademia d'arte drammatica Nico Pepe
  • Ente regionale teatrale del Friuli-Venezia Giulia
  • Associazione teatrale friulana
  • CEC - Centro Espressioni Cinematografiche (Cinema Visionario e Cinema Centrale)[45]

Il teatro Club di Udine organizza dal 1971 il Palio Teatrale Studentesco Città di Udine, che vede come attori da 40 anni gli studenti delle scuole superiori di Udine.

Cinema modifica

Dal 2000 grazie all'opera della FVG film commission si sono realizzate diverse produzioni cinematografiche che hanno avuto come location la città, tra queste: La ragazza del lago, Come Dio comanda, Riparo-Anis tra di noi di Marco Simon Puccioni.

Dal 1999 Udine è la sede del Far East Film Festival, un'importante rassegna cinematografica sul cinema del lontano Oriente.

Cucina udinese modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina friulana.
 
Frico con patate

La cucina friulana è caratterizzata da piatti sostanziosi come la polenta, il frico, le minestre e i minestroni, i prodotti dalla macellazione del maiale, la brovada e il musetto, le frittate, soprattutto con le erbe del territorio, la selvaggina, generalmente accompagnati da vino bianco (taj di blanc) o rosso (taj di neri).

Data la vicinanza e la facilità con cui si può raggiungere la Slovenia (mezz'ora da Udine) si sono introdotti nella cucina locale piatti della tradizione slava, in particolare il gulasch e i ćevapčići, accompagnati da polenta, e infine prodotti del territorio quali il prosciutto di San Daniele, la trota e gli asparagi. Relativa l'influenza della cucina goriziana (patate in tecia). Marginale, invece, l'influenza della cucina triestina su quella udinese, sopravvissuta quasi esclusivamente nell'offerta della jota e dei bolliti (cragno e porcina).

Importante la produzione di formaggi, in particolare del Montasio (detto in passato latteria), ingrediente principale del frico, e dei salumi, fra i quali il prosciutto di San Daniele, il salame, la soppressa, il lardo, la lingua, il prosciutto cotto nel pane. Il pane ha la caratteristica forma del doppio cornetto. I piatti della cucina udinese si trovano nelle sopravvissute osterie udinesi.

 
Gubana
 
Strucchi

Fra i dolci, tipici sono la gubana e gli strucchi, i crostoli durante il periodo del carnevale e le favette fra i Dolci dei morti.

I principali vini della produzione locale sono, fra i grandi bianchi friulani, il Friulano, il Ramandolo, il Verduzzo, la Ribolla (vitigni Pinot, Picolit), e fra i rossi, il Merlot, il Cabernet, (vitigno Refosco). Notevole anche l'offerta delle grappe.

La cucina udinese, oltre che nelle osterie e nelle trattorie della cinta cittadina, si può trovare nelle sagre. In Borgo Grazzano, è tipica la sagra delle rane (crots). Da diversi anni Friuli Doc è un'importante vetrina dedicata alla cucina locale. Alcune pietanze vengono preparate in occasione di ricorrenze particolari. È il caso della trippa, preparata in brodo o in umido (vigilia di Natale), l'aringa con la cipolla il mercoledì delle ceneri, il vin brulè il giorno dell'Epifania.

La polenta modifica

(FUR)

«Polente e so sûr»

(IT)

«Polenta e poi ancora polenta»

Un capitolo a parte merita la polenta, piatto principale della dieta delle famiglie più povere dei friulani e degli udinesi per almeno cento anni, dalla metà dell'Ottocento alla seconda guerra mondiale.

L'inchiesta Jacini sulle condizioni di vita della popolazione agricola italiana (1881-1886) riconosce come la polenta di granturco al momento dell'unificazione fosse l'unico alimento accessibile per la maggior parte delle famiglie friulane contadine. La grande prevalenza dell'uso del granturco sugli altri alimenti originava dalla distruzione dei raccolti delle patate a causa del fungo peronospora intorno al 1850 e dell'infezione della fillossera per la vite, oltre che dalla generale crisi agraria. La dieta povera a base di polenta poteva causare la pellagra per avitaminosi. Preparata nella cjalderie (paiolo) di rame sul fogolâr (caminetto), la farina di granturco cotta nell'acqua faceva da colazione, pranzo e cena per le famiglie di contadini. La polenta, a differenza della pasta, non si presta a molte varianti nella cucina. Laddove la pasta può essere lessata e condita, ma anche riempita, oppure fatta al forno in forma di pasticcio, aggiunta alle minestre, e persino aggiunta alla frittata, la polenta è poco versatile, e può essere servita solo cotta nel paiolo o al massimo pasticciata, ovvero preparata a strati con ragù o funghi. Con il mutamento delle condizioni di vita della popolazione e l'accesso della donna nel mondo del lavoro è diventata una pietanza assai più limitata nel consumo per via dei tempi di cottura necessari che consistono in almeno 45 minuti. Sostituita dal pane e dalla pasta, è diventata soprattutto un accompagnamento per gli spezzatini, i gulasch e i piatti di selvaggina, in sostanza un piatto invernale e persino di festa, oppure viene servita a fette nelle sagre, sempre con diversi accompagnamenti.

Eventi modifica

  • Manifestazioni del ciclo Udine porta a Oriente:
    • Calendidonna (marzo), festival delle lettere, arti e scienze al femminile.
    • Far East Film Festival (aprile), dal 1997 Udine ospita una delle più importanti vetrine mondiali dedicate alla cinematografia asiatica. Organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche, si svolge ogni anno tra aprile e maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e nelle sale del cinema Visionario.
    • Vicino/Lontano - Premio Terzani (maggio), manifestazione culturale sul tema delle identità e delle differenze che si svolge dal 2005 dal giovedì alla domenica con dibattiti e conferenze tematiche che vedono la partecipazione di filosofi, scrittori, giornalisti e studiosi. Durante la manifestazione nella serata del sabato al Teatro Giovanni da Udine viene assegnato il Premio letterario internazionale intitolato al giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Gli incontri, nelle prime edizioni si sono svolti presso la chiesa sconsacrata di San Francesco e all'ex mercato del pesce, nel 2008 si sono concentrati nella zona di piazza Libertà: nella sala Ajace della loggia e in un tendone appositamente allestito sullo sterrato della piazza.
  • Palio Teatrale Studentesco (aprile) è una rassegna teatrale che vede impegnati ogni anno da oltre 40 anni gli studenti delle scuole superiori di Udine.
  • Maratonina Città di Udine (settembre)
  • Festival internazionale di chitarra (giugno), si svolge nel salone del Parlamento al Castello
  • Free Cormor Rock (giugno), rassegna musicale e sportiva che si tiene presso il parco del Cormor
  • Udine Pedala (giugno), è una pedalata non competitiva che si tiene annualmente ed è aperta a tutti. La manifestazione è particolarmente famosa per essere entrata per ben due volte nel guinness dei primati con il record di partecipanti, la prima volta nel 1999 in cui alla partenza si presentarono 33 000 iscritti. L'anno successivo, nel 2000, presero parte alla gara 48 015 persone battendo così il precedente record.[46] Nel 2006 ha cambiato denominazione in UdinBike.
  • Udinestate (giugno-agosto)
  • Udin&Jazz (giugno), rassegna musicale giunta alla diciottesima edizione (2008) cui hanno preso parte artisti quali Archie Shepp, Pat Metheny, Robert Fripp, B.B. King, Equality, Quintorigo, Dionne Warwick.
  • Rally del Friuli e delle Alpi orientali (agosto)
  • Friuli doc (settembre), è una rassegna enogastronomica che si tiene dal 1995 nelle principali piazze e vie del centro storico cittadino in cui vengono allestiti stand e punti di ristoro. La manifestazione si svolge nell'arco di quattro giorni, dal giovedì alla domenica ed ha come motto vini, vivande, vicende, vedute. L'edizione che ha sinora avuto più successo (2007) ha visto la presenza di oltre un milione e duecentomila visitatori.
  • Udine grazie alla presenza dello Stadio Friuli ospita spesso importanti manifestazioni musicali a livello nazionale e internazionale, nell'estate 2009 si sono tenuti tre importanti concerti che hanno visto la presenza di circa 120 000 spettatori[47].
  • HomePage Festival, festival musicale annuale
  • Bianco&Nero
  • Conoscenza in Festa

Geografia antropica modifica

Il comune ha un'estensione di 55,81 km² e ha un'altitudine di 113 m s.l.m..

  • Patto per il Sistema Urbano Udinese
    Il 30 gennaio 2009 è stato sottoscritto a Udine il patto per il Sistema Urbano Udinese[48] tra i Comuni di Udine, Campoformido, Martignacco, Tavagnacco, Pasian di Prato, Pradamano, Tricesimo, Pozzuolo del Friuli, Pavia di Udine, Remanzacco, Pagnacco e Povoletto, con l'obiettivo di promuovere la cooperazione a livello sovracomunale nell'ambito dei settori dell'ambiente, mobilità e pianificazione.

Località modifica

Da quando esistono le circoscrizioni le località sono considerate come quartieri cittadini. Alcune di esse sono periferiche al centro storico, come Cussignacco, Laipacco, Paparotti, Paderno, altre sono appena fuori, come Chiavris, una zona circostante ad una rotatoria inserita in piena città, per la quale oramai il termine località è del tutto fuorviante. In generale sono ancora poche le località non conurbate alla città, e sono ancora di meno quelle che conservano una definita identità di paese. Tra queste si possono ricordare Beivars, Godia, che si trova a circa 6 km a nord-est dal centro cittadino, e San Bernardo che è situata anch'essa nell'estrema periferia nord-orientale del comune udinese e lambisce i confini dei comuni di Reana del Rojale e Povoletto.

I principali quartieri:

  • Baldasseria, Beivârs, Casali Sartori, Chiavris, Cormôr, Cussignacco, Gervasutta, Godia, Laipacco, Molin Nuovo, Paderno, Paparotti, Rizzi, San Bernardo, San Domenico, San Gottardo, Sant'Osvaldo, San Paolo, San Rocco, Sant'Ulderico, Vât, Villaggio del Sole.

Suddivisione amministrativa modifica

Udine è amministrativamente suddivisa in sette circoscrizioni che comprendono quartieri cittadini. Fino al 2008 erano dotate di propri organi amministrativi ad elezione diretta, con l'entrata in vigore della nuova legge finanziaria questi organi rappresentativi sono stati soppressi e sostituiti da un consigliere comunale che funge da rappresentante circoscrizionale.

Circoscrizioni del Comune di Udine
Circoscr. Denominazione Zone km² Nr. abitanti[49] Nr. stranieri Strutture comunali
1 Udine centro centro storico 2,98 19.437 3.019 1 biblioteca
2 Rizzi-San Domenico-Cormor-San Rocco nord-ovest e ovest: v.le Venezia-S. Rocco, Cormor, centro studi, S. Domenico, Villaggio del Sole, Rizzi-Università-Stadio 10,23 21.169 2.507 2 biblioteche, 1 ambulatorio, 1 centro di aggregazione
3 Laipacco-San Gottardo est: S. Gottardo, Riccardo Di Giusto-via Cividale, via del Bon-Laipacco 9,88 14.637 1.673 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio, 1 centro di aggregazione
4 Udine sud sud: stazione FS, Viale Palmanova-Baldasseria, Gervasutta-Partidor 6,18 9.454 1.349 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
5 Cussignacco Cussignacco-Paparotti 7,58 5.446 693 1 biblioteca, 1 ambulatorio
6 San Paolo-Sant'Osvaldo sud-ovest: S. Osvaldo-via Pozzuolo-via Lumignacco 4,23 5.527 747 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
7 Chiavris-Paderno nord: ospedale, Chiavris, Paderno, v.le Vat, Parco Nord-Molin Nuovo, Godia, Beivars 15,70 23.401 2.168 1 biblioteca, 1 ambulatorio

Suddivisioni storiche modifica

A Udine sono presenti 7 borghi storici rientranti nell'area delimitata dalle antiche mura medievali facenti parte del centro storico e quindi della 1 circoscrizione, inoltre si aggiungono alcune contrade storiche al di fuori delle mura come il quartiere di Cussignacco. Attraverso il comitato dei borghi storici vengono organizzate feste e manifestazioni culturali in ogni borgo cittadino. I borghi sono:

  • Borgo Aquileia
  • Borgo Gemona
  • Borgo Grazzano
  • Borgo Poscolle
  • Borgo Pracchiuso
  • Borgo San Lazzaro
  • Borgo Villalta

Economia modifica

Udine è al primo posto tra i quattro comuni capoluoghi di provincia della regione per reddito imponibile medio ai fini Irpef (dati 2010).[50][51] Le attività economiche peculiari del capoluogo friulano sono legate principalmente alla sua funzione amministrativa e culturale essendo sede di Provincia, Regione, ospedali, banche, scuole, università e vari enti e associazioni. Di grande importanza anche il ruolo del commercio che ha sempre caratterizzato Udine come città emporiale punto di riferimento per tutto il Friuli, di contro è andata via via perdendo il ruolo di città industriale, sono stati infatti chiusi i grandi stabilimenti soprattutto nel settore siderurgico ed alimentare, ad essi si sono sostituiti piccoli e medi insediamenti che hanno trovato spazi adeguati nella cosiddetta ZIU ovvero la Zona Industriale Udinese, presente a sud della città.

Industria modifica

All'industria pesante in fase di generale declino, si è sostituito con successo il modello dell'azienda manifatturiera medio-piccola, a struttura generalmente familiare, derivante dall'esperienza dell'artigianato. Le industrie siderurgiche, un tempo presenti nel capoluogo friulano (acciaierie Bertoli, SAFAU) si sono trasferite nell'hinterland udinese (ABS di Cargnacco) oppure lontano dal capoluogo (come Pittini di Osoppo). Hanno cessato la loro attività anche importanti stabilimenti dell'industria alimentare come la Birra Moretti e la sede di imbottigliamento della Coca-Cola.

Servizi modifica

I grandi stabilimenti industriali sono stati sostituiti da una fitta rete di distribuzione commerciale di dimensioni medio-grandi concentrata specialmente a nord della città, sulla cosiddetta Tresemane o strada degli acquisti. Il settore terziario, soprattutto nell'hinterland udinese, ha raggiunto un grande peso economico e rappresenta circa 2/3 dell'occupazione totale. Sono presenti numerosi insediamenti della grande distribuzione organizzata e specializzata, nel territorio comunale sorgono 2 parchi commerciali e 3 ipermercati, nei vicini comuni dell'hinterland, esistono invece 5 centri commerciali (Martignacco, Pradamano, Tavagnacco, Cassacco e Basiliano) e 7 ipermercati. Sono presenti inoltre 2 grandi complessi cinematografici, i cosiddetti multiplex, rispettivamente con 2.500 posti in 12 sale e 2.122 posti in 11 sale. Nel centro cittadino opera un circuito di 5 sale ospitate in due cinema multisala con un totale di 722 posti.

Di una certa importanza anche il quartiere fieristico di UdineFiere[52], sorto nell'area che ospitava l'ottocentesco Cotonificio Udinese presso Torreano nel confinante comune di Martignacco. Il complesso occupa una superficie di 240.000 m² ed è dotato di 9 padiglioni che con le aree esterne offrono un'area espositiva di 31.000 m². Vi si svolge una decina di eventi annuali tra cui il salone internazionale della sedia e la fiera Casa moderna[53]. Nel 2006 in seguito alla fusione con la fiera di Gorizia si è costituita la Udine e Gorizia Fiere spa, nel complesso il polo fieristico conta su circa 500.000 visitatori annui.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Essendo Udine una città situata in prossimità dei confini con Austria e Slovenia è interessata dal passaggio di strade internazionali. Fra le principali si ricordano:

La città è dotata di due tangenziali:

Ferrovie modifica

La stazione di Udine è la più importante stazione della regione Friuli-Venezia Giulia per numero annuale di passeggeri ed è capolinea di cinque linee ferroviarie:

Esistevano in precedenza progetti di collegamento con Majano di cui rimangono tuttora delle tracce come il viadotto che passa sopra il Cormor nei pressi di Pagnacco, un viadotto in rovina che doveva passare sopra viale Vat e il terrapieno che segue il percorso dalla periferia di Udine fino a Pagnacco. Altro progetto era la ferrovia Udine-Portogruaro il cui tratto comincia a Lestizza e termina nei pressi di Teglio Veneto; l'intero percorso ora è utilizzato come strada provinciale denominata SP 95 che, proprio per questo motivo, viene chiamata "ferrata".

Nel piazzale antistante la stazione ferroviaria è presente la fermata del bus ÖBB Intercity per Villaco e Klagenfurt.

Dall'8 giugno 2008, nel territorio comunale è presente una fermata ferroviaria situata nella zona orientale lungo la Udine – Cividale, la quale è denominata San Gottardo ed è a servizio dell'omonima frazione.

La città è dotata anche di altri impianti ferroviari, non aperti al servizio viaggiatori: il Posto di movimento Vat, situato alla diramazione tra la ferrovia Pontebbana e la linea di cintura di Udine, e Udine Parco, sulla ferrovia Udine-Trieste.

Mobilità urbana modifica

Il mezzo di trasporto più utilizzato è l'automobile, con una media di 64 auto private ogni 100 abitanti.[54].

Il traffico urbano, specie negli ultimi anni, è molto consistente, spesso critico nelle zone del centro come via Poscolle, via del Gelso, via Zanon o nei dintorni come viale Leonardo da Vinci, viale Cadore, piazzale Osoppo (la zona più inquinata dalle polveri sottili), viale della Vittoria, viale Palmanova e via Martignacco[senza fonte]. Nonostante questo, Udine è una tra le poche città capoluogo italiane a non aver superato nel 2012 la soglia limite di polveri sottili in un anno previste dal decreto legislativo 155/2010 (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3)[55].

Il principale mezzo pubblico è l'autobus, che risulta essere molto utilizzato[senza fonte]. La Società Autoservizi Friuli-Venezia Giulia (SAF) gestisce il trasporto urbano. Sono attive 11 linee urbane, più altre linee speciali istituite nel periodo scolastico. Secondo lo studio divulgato da un'associazione ambientalista, nel 2012 Udine risultava la città italiana con il minor impatto ambientale dei mezzi pubblici[54].

Fra il 1887 e il 1952 a Udine era attiva una rete tranviaria, elettrificata nel 1908, a scartamento metrico; un tratto di essa era comune alle tranvie Udine-San Daniele e Udine-Tarcento, che avevano quale principale terminal urbano la scomparsa stazione di Udine Porta Gemona.

Aeroporti modifica

La città è raggiungibile con l'aereo dall'aeroporto del Friuli-Venezia Giulia, detto anche aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari, distante 38 km; altro aeroporto è l'aeroporto di Udine-Campoformido che è aperto al solo traffico turistico e sportivo ed è distante 5 km. A 19 km da Udine è presente anche l'aeroporto militare di Rivolto, sede delle Frecce Tricolori.

Amministrazione modifica

 
Gonfalone civico
  Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Udine.

Consolati modifica

Gemellaggi modifica

Fonte: Comune di Udine - ufficio gemellaggi

Città amiche modifica

Sport modifica

 
Lo Stadio Friuli

Squadre minori udinesi - quartiere - campionato 2013-14[Sono tutte enciclopediche? Fonti? ]

Nel femminile la Libertas Sporting Club Udine gioca in serie A-2 da 9 stagioni.

  • Rugby: l'Udine RFC milita in serie C
  • Pallavolo: sia la squadra maschile che quella femminile disputano il campionato di B-1
  • Football americano: in A-2 ci sono i Draghi Udine
  • Pallamano: in serie A, dalla stagione 2008-09, milita la squadra femminile di pallamano del CUS Udine, l'Atomat, in serie B militava la squadra maschile di pallamano della Pallamano Malignani. La Campoformido Pallamano con 3 squadre; due femminili Under 16 e 18 e una squadra maschile di amatori.
  • Tennis Club Udinese.
  • Scuderia Friuli scuderia automobilistica del ACI Udine[56]
  • Scherma ASU: Associazione Sportiva Udinese, nata nel 1875 come Società di Ginnastica e Scherma. La sezione scherma ha contribuito a formare numerosi atleti, maestri e commissari tecnici di fama internazionale, come Dorina Vaccaroni, Margherita Granbassi e Andrea Magro. La squadra di calcio dell'ASU vinse nel 1896 il Primo campionato Nazionale del gioco del calcio, mai riconosciuto in quanto la Federazione Italiana Football venne creata solo nel 1898.[57]
  • Scherma storica: Sala d'Arme Achille Marozzo
  • Atletica leggera: Atletica Malignani Libertas Udine

Eventi sportivi modifica

Il 5 giugno 1983 la città vede l'arrivo della tappa finale del 66º Giro d'Italia, vinto da Giuseppe Saronni. Nel mese di giugno del 1990 Udine ospita 3 incontri del Girone E dei mondiali di calcio di Italia '90.

Impianti sportivi modifica

  • Stadio Friuli (dal 2016 al 2023 anche noto come Dacia Arena e poi come Udinese Arena)
  • Stadio del rugby O. Gerli
  • Palasport Carnera
  • Palasport Benedetti
  • Campo di atletica Dal Dan
  • Palazzo per l'atletica indoor Ovidio Bernes
  • Piscina comunale del Palamostre
  • Palazzo della ginnastica e della scherma (2012)
  • Palacus (2007)
  • Palabocce (2011)
  • Campo Sportivo "Bepi Rigo" (2022)

Note modifica

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luciano Canepari, Udine, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  6. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 2 giugno 2020).
  7. ^ Touring Club Italiano, p. 36.
  8. ^ FVG: Riccardi, anche la Bassa Friulana avrà ruolo di rilievo nel corridoio Baltico Adriatico: Ferpress, su ferpress.it. URL consultato il 6 febbraio 2012 (archiviato il 7 agosto 2012).
  9. ^ Il geologo: ho scavato per 40 metri, nel colle del Castello di Udine non c’è roccia, su Udine20.it, 2 dicembre 2020. URL consultato il 7 aprile 2022.
  10. ^ Paolo Virtuani, Udine, la collina del Castello non è naturale: è stata realizzata 3.500 anni fa (ma ancora non si sa perché), su Corriere della Sera, 7 aprile 2022. URL consultato il 7 aprile 2022.
  11. ^ Copia archiviata, su clisun.casaccia.enea.it. URL consultato il 30 ottobre 2015 (archiviato il 5 dicembre 2015).
  12. ^ Si noti che la grafia del teonimo longobardo Godan o Guodan per Odino è attestata con G iniziale per un probabile processo di latinizzazione della trascrizione grafica del suono germanico /wu/, /uu/, altrimenti comunemente rappresentato da W, verificatasi anche, ad esempio, per i nomi Waltari divenuto "Gualtiero", o Wido divenuto "Guido".
  13. ^ Toporišič, Jože. 2002. "Pavle Merkù o Slovenskem pravopisu 2001." Kras 54/55: 62–64. Reprinted in: Jože Toporišič. 2011. Intervjuji in polemike, pp. 329–333. Ljubljana: Založba ZRC, p. 330.
  14. ^ Palazzo Mantica ritorna a splendere - Cronaca - Messaggero Veneto, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2013).
  15. ^ Via Mercatovecchio, riportata alla luce la Udine di 3mila e 500 anni fa, su udinetoday.it. URL consultato il 17/04/2020 (archiviato il 21 aprile 2020).
  16. ^ UDINE. Resti romani in via Mercatovecchio., su archeocartafvg.it. URL consultato il 17/04/2020 (archiviato il 25 settembre 2020).
  17. ^ Fonte: santuariocastelmonte.it Archiviato il 5 febbraio 2009 in Internet Archive.
  18. ^ [1] Archiviato il 1º aprile 2011 in Internet Archive.
  19. ^ Paolo Malanima, Italian Urban Population 1300-1861 (PDF), su paolomalanima.it. URL consultato il 25 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2010).
  20. ^ Dedica di un'area verde alle vittime dello Scoppio di Sant'Osvaldo
  21. ^ a b Udine, su Archivio Centrale dello Stato.
  22. ^ a b Udine, su araldicacivica.it. URL consultato il 19 novembre 2022.
  23. ^ Sito del Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 3 febbraio 2007 (archiviato l'11 marzo 2007).
  24. ^ Giancarlo Gualandra, "Udine - vie piazze attività", 1995 Chiandetti
  25. ^ [2] Archiviato il 2 giugno 2015 in Internet Archive., testo aggiuntivo.
  26. ^ Fonte sito del Comune di Udine, su comune.udine.it. URL consultato il 27 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2009).
  27. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  28. ^ Copia archiviata, su istat.it. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato il 10 agosto 2011).
  29. ^ Copia archiviata, su comuni-italiani.it. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2011).
  30. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 2 giugno 2020).
  31. ^ Lingua e cultura, su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 14 maggio 2020).
  32. ^ L.R. 17 febbraio 2010 n.5, su lexview-int.regione.fvg.it. URL consultato il 14 settembre 2013 (archiviato il 25 settembre 2013).
  33. ^ L.R. 17 febbraio 2010 n.5, su regione.fvg.it (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).
  34. ^ Nuova pagina 1, su pensieribyscilipoti.it. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato il 3 settembre 2014).
  35. ^ Sito ufficiale della Società Filologica Friulana, su filologicafriulana.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato il 1º febbraio 2006).
  36. ^ Sito Associazione Udine Sipario, su udinesipario.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato l'8 maggio 2021).
  37. ^ Tratto dal sito istituzionale, su storiapatriafriuli.it. URL consultato il 15 settembre 2009 (archiviato il 22 luglio 2011).
  38. ^ Premio Roma - albo d'oro 2001, su premioroma.it. URL consultato il 15 gennaio 2013 (archiviato il 19 giugno 2013).
  39. ^ Legge numero 546 del 1977, articolo 26.
  40. ^ Parco scientifico e tecnologico "Luigi Danieli" di Udine, su friulinnovazione.it. URL consultato il 24 febbraio 2007 (archiviato il 2 settembre 2011).
  41. ^ Techno Seed, su technoseed.it. URL consultato il 24 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2007).
  42. ^ InnovAction [collegamento interrotto], su db.innovactionfair.com.
  43. ^ ABAUD | Accademia G.B. Tiepolo, su accademiatiepolo.it. URL consultato il 23 aprile 2019 (archiviato il 23 aprile 2019).
  44. ^ Un'importante donazione fu quella di monete e reperti archeologici della prima sala al piano terra nell’ala est del Castello, donazione di Augusto de' Brandis, del 1924 (vedi Bergamini, 2002 Archiviato il 9 dicembre 2021 in Internet Archive. e provincia.udine.it Archiviato il 12 luglio 2014 in Internet Archive.).
  45. ^ Cinema Visionario - Film Spettacoli Concerti Mostre a Udine, su Visionario. URL consultato il 23 aprile 2019 (archiviato il 23 aprile 2019).
  46. ^ Sito dell'organizzazione Archiviato l'8 gennaio 2006 in Internet Archive.
  47. ^ Fonte MessaggeroVeneto, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2009).
  48. ^ Patto per il Sistema Urbano Udinese (DOC) [collegamento interrotto], su provincia.udine.it.
  49. ^ Dati 2008 annuario statistico Comune di Udine
  50. ^ Maurizio Caprino, Francesca Milano, Marco Mobili e Giovanni Parente, Milano prima, calano i redditi alti, in Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2012, p. 24. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato il 24 settembre 2015).
  51. ^ Maurizio Cescon, Redditi, Udine è la prima in regione, in Messaggero Veneto, Udine, 17 maggio 2012. URL consultato il 18 maggio 2012 (archiviato il 7 novembre 2012).
  52. ^ Sito UdineFiere, su udinefiere.it. URL consultato il 20 luglio 2008 (archiviato il 13 maggio 2011).
  53. ^ Sito fiera casa moderna, su casamoderna.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato il 15 ottobre 2021).
  54. ^ a b Rapporto "Ecosistema Urbano 2012" di Legambiente (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 18 gennaio 2013 (archiviato il 29 gennaio 2013).
  55. ^ Rapporto "Mal'aria 2013" di Legambiente, su legambiente.it. URL consultato il 18 gennaio 2013 (archiviato il 19 gennaio 2013).
  56. ^ ASD Scuderia Friuli ACU - Sito ufficiale, su Scuderia Friuli. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il 5 gennaio 2020).
  57. ^ Corsi sportivi - Udine - ASU Associazione Sportiva Udinese, su asu1875.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato il 28 luglio 2013).

Bibliografia modifica

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