Ultimo a comparire

pamphlet politico di Arcangelo Rotunno

Ultimo a comparire è un pamphlet politico dello scrittore e archeologo Arcangelo Rotunno, scritto nel 1913, ma mai pubblicato a causa del forte stile satirico.[1]

Ultimo a comparire
AutoreArcangelo Rotunno
1ª ed. originale1913
Generepamphlet
Sottogeneresaggio
Lingua originaleitaliano
ProtagonistiGiovanni Camera

Storia modifica

Il pamphlet si presenta senza copertina e luogo di edizione ma reca nella pagina finale il nome dell’autore “Arcangelo Rotunno fu Giuseppe”, luogo e data “Padula, novembre 1913".[2] Il titolo è allusivo al vecchio detto “Ultimo a comparir fu Gambacorta”, epiteto scherzoso rivolto a un ritardatario cronico. L'autore fa capire che intende rispondere a tono satirico, seppure in ritardo, ad accuse e maldicenze rivoltegli contro da un “Onorevole” locale e dal suo “cerchio magico”. Si tratta del deputato padulese Giovanni Camera, il quale rappresentò l’autentico “dominus” della politica nel Vallo di Diano, che non viene mai nominato da don Rotunno.[3] Il "cerchio magico" si riferisce alla vicinanza di Camera alla loggia massonica "Porta Pia" di Sala Consilina.

Nei primi tempi dell’attività parlamentare intrattenne un buon rapporto col compaesano don Arcangelo, con cui aveva condiviso, parte degli studi e della formazione presso lo storico ebolitano Giacinto Romano. Ma la iniziale distanza per fede e ideologia fu accresciuta da due questioni di vitale importanza per Rotunno e sulle quali le sue aspettative erano contrastate o addirittura ignorate dall’onorevole Camera: in primis, le condizioni strutturali della Certosa di San Lorenzo, avviata verso la rovina a causa dell’abbandono in cui lo Stato la lasciava dopo che i restanti monaci furono espulsi nel 1866, nonostante fosse stata dichiarata monumento nazionale.[4] La sua attività di parroco e archeologo, e le segnalazioni non premiarono i suoi sforzi, come da lui stesso dichiarato nel pamphlet:

«L’on. dichiarò più volte che la Certosa non formò mai il caposaldo del suo programma. Infatti non voleva mai sbottonarsi in proposito; la teneva “in pectore” o non so dove, e bastava… Il tempo trascorreva; il cielo pioveva altrove manna e quaglie; sulla Certosa neppure un granellino né un uccello mosca...»

Nella sua autodifesa dalle accuse di presunti favori ricevuti dall’onorevole, come la nomina ad Ispettore ministeriale, Rotunno precisa che non fu Camera a proporne la carica al ministro, ma il senatore Giacomo Racioppi, che gli riconosceva, in due lettere del settembre 1903, meriti di storico e archeologo. Lo stesso Camera tentò di calmare lo sdegno di don Arcangelo facendogli conferire la Croce di Cavaliere che don Rotunno rifiutò:[4]

«Mi s’era proposto per una onorificenza? Vero: e grazie mille! Ma madre natura bizzarra e specialista nelle sue costruzioni, non mi impastò dell’argilla onde si foggiano i collettori o scroccatori di suffragi.. Libero cittadino.. mi sento cavaliere nell’anima e nel cuore; e mi basta. Mille grazie, amico!»

Rotunno mostrò ancora più sdegno quando il cenobio della Certosa divenne campo di concentramento per prigionieri di guerra e disertori, dal 1915. Camera, alle elezioni del 1924, venne sconfitto da Giovanni Amendola, appoggiato invece da don Rotunno. L'evento segnò il declino delle fortune politiche dello stesso Camera.[4]

Ritrovamento e ubicazione modifica

Oggi il breve volume è conservato nella Biblioteca di storia dell'arte Bruno Molajoli di Napoli.[1]

Edizioni italiane modifica

Note modifica

  1. ^ a b Arcangelo Rotunno, Ultimo a comparire, s. n, 1913. URL consultato l'11 gennaio 2019.
  2. ^ di ALESSIO DE DOMINICIS 06 novembre 2017, Il sacerdote e l’onorevole, su La Città di Salerno. URL consultato l'11 gennaio 2019.
    «Ci capita ora tra le mani un libello di poche pagine, senza editore né luogo di stampa nel frontespizio, che solo alla pagina finale reca il nome dell’autore “Arcangelo Rotunno fu Giuseppe”, luogo e data “Padula, novembre 1913”»
  3. ^ I. Gallo, in Rotunno e Padula (1978), deduzioni e testimonianze su Rotunno.
  4. ^ a b c di ALESSIO DE DOMINICIS 06 novembre 2017, Il sacerdote e l’onorevole, su La Città di Salerno. URL consultato l'11 gennaio 2019.

Bibliografia modifica

  • Italo Gallo, Arcangelo Rotunno e Padula, Laveglia, 1978.