Umberto Bucci

militare e politico italiano

Umberto Bucci (Napoli, 22 maggio 1877Bari, 2 gennaio 1950) è stato un ammiraglio e politico italiano.

Umberto Bucci
NascitaNapoli, 22 maggio 1877
MorteBari, 2 gennaio 1950
Cause della morteNaturali
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia marina
GradoAmmiraglio di squadra
Fascicolo personale
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Umberto Bucci

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato17 aprile 1939 –
LegislaturaXXX
Tipo nominaCategoria: 14
Incarichi parlamentari
  • Commissione delle forze armate
  • Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia
  • Commissione d'appello dell'Alta Corte di Giustizia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPNF

Biografia modifica

Ammesso dodicenne alla Regia Accademia Navale di Livorno (3 novembre 1889), imbarcato per la prima volta pochi mesi dopo sulla corazzata Vittorio Emanuele (6 luglio 1890), non ancora diciottenne consegue il grado di guardiamarina, comandato in servizio allo Stato maggiore generale della Regia Marina. Nel corso della sua carriera ha comandato la scuola meccanici di Castellammare di Stabia, presieduto la Commissione piroscafi di Napoli ed è stato capo di Stato maggiore del comando in capo del dipartimento della Marina del basso Tirreno.

Al Ministero della marina, cui viene assegnato a partire dal 1912, ha ricoperto gli incarichi di direttore della divisione Servizio militare, Direttore Generale C.R.E., Capo di gabinetto del ministro, Direttore generale del personale e dei servizi militari, presidente della commissione di collaudo degli incrociatori.

Ha comandato i dipartimenti della marina del Tirreno e dello Jonio e basso Adriatico ed è stato istruttore al Tribunale militare di Roma. Ha inoltre fatto parte del comitato degli ammiragli.

Nominato senatore nel 1939 è stato dichiarato decaduto dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo con sentenza del 19 dicembre 1945, confermata dalla Cassazione l'8 luglio 1948.

Onorificenze modifica

Civili modifica

Militari modifica

«Al comando di una silurante la condusse in una difficile spedizione notturna nello stretto dei Dardanelli sotto l'intenso fuoco nemico, dando prova di coraggio personale e di elevate qualità militari e navali
— 19 luglio 1912
«Per avere, quale comandante di cacciatorpediniere, compiuto con ardimento, risolutezza e abilità, missioni di guerra ed aver efficacemente controbattuto il tiro di batterie nemiche.»
— 26 febbraio 1916

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