Un gioco per Eveline
Un gioco per Eveline è un film italiano di genere thriller del 1971, diretto da Marcello Avallone.
Un gioco per Eveline | |
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Titolo originale | Un gioco per Eveline |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1971 |
Durata | 85 min. |
Dati tecnici | Eastmancolor |
Genere | thriller |
Regia | Marcello Avallone |
Soggetto | Marco Guglielmi |
Sceneggiatura | Marco Guglielmi, Stefano Calanchi, Marcello Avallone |
Produttore | Ernesto Di Fresco |
Casa di produzione | Diva Cinematografica (Palermo) |
Distribuzione in italiano | Panta Cinematografica |
Fotografia | Enrico Cortese |
Montaggio | Paolo Lucignani |
Musiche | Marcello Giombini |
Scenografia | Amedeo Fago |
Trucco | Giovanna Martino |
Interpreti e personaggi | |
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Trama modifica
«In questa confusione, da qualche parte il pensiero si accanisce, anche esso lontano dal punto giusto, e a sua volta mi cerca dove non ci sono, non sa placarsi.»
Pierre e Natalie, due giovani sposi, arrivano in un'isola per passare un periodo di vacanza, ma nella coppia ci sono forti contrasti poiché lui desidera avere un figlio mentre la donna è di parere opposto. Lei, che è al volante dell'auto, affronta ad alta velocità gli stretti tornanti nelle strade dell'isola: a un certo punto sbanda e termina fuori strada. Slogatasi una caviglia, Pierre chiede aiuto a una villa nei pressi e lì fanno conoscenza dell'ingegnere Philippe Giraud e di sua moglie Minou; quest'ultima è particolarmente provata dalla morte di Eveline, sua figlia, avvenuta un anno e mezzo prima per un fatale incidente ma non denunciata all'anagrafe, tanto che ad un certo punto una maestra e ispettrice scolastica, ignara del fatto, si presenta alla villa con i documenti per l'iscrizione obbligatoria della bambina agli studi.
Durante la loro permanenza Pierre e Natalie vengono circondati di attenzioni particolari da Minou e da Philippe per motivi diversi, ai quali loro non rimangono indifferenti; ma ogni notte alcuni suoni inquietanti e l'apparizione della bambina scomparsa, o del fantasma di essa, con in mano il suo giocattolo preferito, una bambola, finiscono per ossessionare Pierre, che è l'unico del gruppo a vederle e sentirle. Il mistero si infittisce quando all'ufficio anagrafe scoprono un errore: la bambina è stata registrata con il nome di Evelyne anziché Eveline e quindi non resta che dichiarare una morte presunta. Ma le sue apparizioni notturne continuano, e Pierre, sempre più esasperato, una notte le spara contro e decide di seppellirne il cadavere per non destare sospetti.
Ma a quel punto, Pierre si risveglia: quella vicenda è stata da lui soltanto sognata, e Natalie lo incita a cercare aiuto nei paraggi. Uscito dall'automobile e fatti pochi passi, si trova davanti il cancello della villa esattamente uguale a quella del sogno; viene accolto da un cane da pastore tedesco di nome Dalì, che già conosce molto bene e, insieme a lui, si inoltra nel vialetto interno della villa.
Distribuzione modifica
Il film ottenne il visto di censura n. 57.890 il 18 marzo 1971 per una lunghezza di 2.480 metri, ma ebbe problemi distributivi; la prima proiezione pubblica venne effettuata il 16 luglio dello stesso anno e a Milano venne presentato soltanto il 18 aprile 1972[1]. L'incasso fu di 43.833.000 di lire.
Note modifica
- ^ IMDB release info, su imdb.com. URL consultato il 21 novembre 2020.
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Un gioco per Eveline, su IMDb, IMDb.com.
- Un gioco per Eveline, in Archivio del cinema italiano, ANICA.
- Un gioco per Eveline, su Rivista del Cinematografo.