Università degli Studi di Catania

università italiana

L'Università degli Studi di Catania (o Siciliae Studium Generale, Siculorum Gymnasium, Studij Publici o Almo Studio, acronimo UniCt) è una università statale italiana fondata nel 1434, la più antica università della Sicilia e tra le maggiori in Italia per numero d'iscritti[2].

Università di Catania
Il palazzo dell'Università, sede del rettorato.
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCatania
Altre sediRagusa, Siracusa, Troina
Dati generali
Nome latinoSiciliae Studium Generale
SoprannomeUniCt
MottoOvunque da qui
Fondazione19 ottobre 1434
TipoStatale
Dipartimenti19
RettoreFrancesco Priolo
Dir. generaleCorrado Spinella[1]
Studenti36 547 (https://ustat.mur.gov.it/dati/didattica/italia/atenei-statali/catania (2022))
Dipendenti2 028 docenti
1 091 tecnici e amministrativi (2022)
AffiliazioniUNIMED, SGroup
SportCUS Catania
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Storia modifica

Di un Gymnasium a Catania si ha notizia sin dal V secolo a.C., epoca in cui sarebbe avvenuta la fondazione di una accademia degli Omosipii da parte del legislatore Caronda[3]. Tale ginnasio risulterebbe ai tempi di Ippocrate il terzo dopo Rodi e Cnido[4]. Tuttavia le fonti rimangono mute sino ad un presunto restauro ad opera del console Marco Claudio Marcello e con l'ubicazione dello stesso presso l'attuale Castello Ursino, perlomeno se così vada intesa la tradizione riportata dal De Grossis[5] che vide il reimpiego dei materiali del ginnasio proprio per l'edificazione del maniero. Di questo Studium rimangono solo citazioni presso svariate fonti[6].

A partire dall'impulso di tal Pietro Rizzari[7] che fece inoltrare al senato civico un'istanza per la sua fondazione il 19 ottobre 1434 ad Alfonso il Magnanimo. Alfonso V autorizzò la fondazione dello Studium Generale con il privilegio di rilasciare titoli di studio legalmente validi: licenze, baccellierati e lauree. Bisognerà attendere tuttavia il 1444 perché il pontefice Eugenio IV firmi la bolla istitutiva del Siculorum Gymnasium.[1] La bolla pontificia[8] di Eugenio IV fu emanata il 18 aprile 1444. L'università era autorizzata a tenere diversi insegnamenti: teologia speculativa, dogmatica e morale, diritto civile, canonico e feudale, istituzioni romane, medicina, chirurgia, filosofia, logica, matematica ed arti liberali. Le prime lezioni pubbliche si ebbero alla fine del 1445, grazie al viceré Lupos Ximenes da Urrea.

Poteva inoltre conferire in esclusiva lauree, baccellierati (baccalauream) ed altre licenze (simili a diplomi professionali). Gli allievi del Collegio Domenicano di Palermo dovevano quindi presentarsi a Catania per il conseguimento dei titoli; Messina, invece, ottenne nel 1548 la concessione dello Studium, che però perse a seguito delle ribellioni del 1674-1678. Le licenze erano in medicina e chirurgia e in utroque (entrambi), i baccellierati in teologia, medicina ed arti, mentre le lauree (il titolo più prestigioso)[9] in teologia, diritto canonico, diritto civile (e in utroque iure), arti liberali, medicina e chirurgia. I corsi[10] iniziarono il 19 ottobre 1445, con sei docenti e vennero inizialmente tenuti in una costruzione che sorgeva in Piazza del Duomo, a fianco della Cattedrale di Sant'Agata, nei pressi dell'attuale Seminario dei Chierici. La prima Laurea venne conferita al siracusano Antonio Mantello nel 1449. Nel corso del XVI secolo venivano rilasciati circa venti-venticinque titoli all'anno, mentre alla fine del secolo si arrivò anche a 50 titoli all'anno.

Nel 1684 l'Università fu trasferita nei locali fino ad allora occupati dall'ospedale San Marco (trasferitosi nell'ex-monastero di Santa Lucia, nei pressi dell'attuale Ospedale Vittorio Emanuele, in via Ospedale vecchio), fino al 1693 quando il terremoto ne distrusse la fabbrica. Da allora le attività si spostarono in alcuni locali alla Marina, fin quando non furono terminati i lavori per la costruzione del nuovo Palazzo dell'Università (iniziati nel 1696 sulle rovine del precedente edificio), che diverrà sede definitiva sino ad oggi. Nel XVII secolo lo Studium godeva di una buona reputazione in quanto uno dei pochi, nel Regno di Spagna, a rilasciare titoli degni di considerazione (al pari delle università di Salamanca, Valladolid ed Alcalà).

Nel 1779 si ha una riforma dello Studium: in quel periodo gli studenti erano circa duemila. Le cattedre vengono portate a trenta (con una prevalenza di cattedre in legge e medicina). Nel 1788 fu creata la prima cattedra di botanica che venne affidata a Matteo Di Pasquale[11]. Nel corso dell'Ottocento nascono altre istituzioni: l'Accademia Gioenia per lo studio delle scienze naturali, su progetto di Giuseppe Gioeni nel 1824, l'Osservatorio meteorologico nel 1835, per iniziativa di Carlo Gemmellaro, l'Osservatorio Astronomico e l'Orto botanico nel 1858. Nasce la cattedra di economia politica. Nello stesso secolo, avviene una forte riduzione del numero di studenti, causato dall'istituzione dell'Università di Palermo nel 1805 ed il ripristino dell'Università di Messina nel 1838. Il crollo del numero degli studenti viene in parte frenato da un provvedimento del re Ferdinando II, che determina il bacino territoriale delle tre università siciliane (Catania ha l'esclusiva per gli studenti della sua provincia, di quella di Noto e di Caltanissetta).

 
Monastero dei Benedettini - sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche

Con l'Unità d'Italia entra in vigore la Legge Casati che ripristina l'ufficio del Rettore (abolito nel 1779), stabilendo che venga eletto tra i professori (e non più tra gli studenti dell'ultimo anno, come prima dell'abolizione) e stabilisce cinque facoltà per l'Università: filosofia, lettere, giurisprudenza, scienze fisiche e matematiche, e teologia. Viene abolito il provvedimento di Ferdinando II e nel 1862 la legge De Sanctis ne stabiliva il declassamento al secondo ordine.

Nel 1867 gli iscritti erano appena 143. Dal 1877 è il potere locale a sostenere finanziariamente e politicamente l'Università, che riesce così a rilanciarsi ed essere riammessa, nel 1885 tra le Università di primo ordine.

 
Villa Cerami - Sede del Dipartimento di Giurisprudenza
 
Palazzo Ingrassia - sede del Dipartimento di Scienze della Formazione, del Dipartimento di Archeologia, dell'Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Negli anni cinquanta del Novecento si sviluppano gli insediamenti di Via Androne e nasce il Palazzo delle Scienze (insieme alla nuova facoltà di economia), si accresce il numero degli studenti (in particolare di medicina) e aumenta la presenza di cliniche universitarie presso gli ospedali cittadini. Nel corso del rettorato di Cesare Sanfilippo (1950-1974) si avviano i progetti e la realizzazione della Cittadella Universitaria e del Nuovo Centro Universitario Clinico-Scientifico di S. Sofia (il Policlinico) e la facoltà di giurisprudenza si insedia a Villa Cerami.

Nel successivo rettorato di Gaspare Rodolico (1974-1994) si ha l'insediamento delle facoltà scientifiche nella nuova cittadella mentre si sceglie di lasciare le facoltà umanistiche nel centro storico, con l'insediamento della facoltà di lettere e filosofia nel prestigioso Monastero dei Benedettini, l'allargamento di giurisprudenza, l'acquisizione del Palazzo San Giuliano, per i servizi amministrativi, e l'insediamento della facoltà di scienze politiche al Palazzo Paternò-Raddusa. Nel 1998 nasce la Scuola Superiore di Catania.

Strutture modifica

 
Palazzo delle Scienze - sede del Dipartimento di Economia e Impresa

L'ateneo è dunque organizzato in diciassette dipartimenti e due strutture didattiche speciali[12]:

Dipartimenti
  • Agricoltura, alimentazione e ambiente
  • Chirurgia generale e specialità medico-chirurgiche
  • Economia e impresa
  • Fisica e astronomia
  • Giurisprudenza
  • Ingegneria civile e architettura
  • Ingegneria elettrica, elettronica e informatica
  • Matematica e informatica
  • Medicina clinica e sperimentale
  • Scienze biologiche, geologiche e ambientali
  • Scienze biomediche e biotecnologiche
  • Scienze chimiche
  • Scienze del farmaco
  • Scienze della formazione
  • Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate
  • Scienze politiche e sociali
  • Scienze umanistiche
Strutture didattiche speciali
  • Architettura (Siracusa)
  • Lingue e letterature straniere (Ragusa)
  • Management delle imprese per l'economia sostenibile (Ragusa)[13]

La cittadella universitaria modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Città Universitaria di Catania.

La Cittadella Universitaria di Catania è il principale polo scientifico dell'università. Si trova sulla collina Santa Sofia a nord della città. È stata progettata nel 1961 dall'architetto Luigi Piccinato. Vi hanno sede le facoltà tecnico-scientifiche dell'ateneo siciliano, il policlinico e il centro universitario sportivo.

Scuola superiore di Catania modifica

Scuola Superiore di Catania
 
Ubicazione
Stato  Italia
CittàCatania
Dati generali
Fondazione1998
TipoScuola superiore universitaria
FacoltàClasse delle Scienze sperimentali, Classe delle Scienze umanistiche e sociali
PresidenteDaniele Malfitana [14]
Studenti95 (2018)
AffiliazioniUnione delle Università del Mediterraneo
Mappa di localizzazione
 
Sito web

La Scuola superiore di Catania (SSC)[15] è una struttura didattica residenziale universitaria di alta formazione, nata in via sperimentale nel 1998 su modello della Scuola normale superiore.

Gli allievi ordinari, ammessi mediante pubblico concorso, vivono gratuitamente all'interno di una struttura collegiale.

Nel 2004, la scuola è stata istituzionalizzata dal ministero dopo 5 anni di sperimentazione. La permanenza è vincolata al mantenimento di una media di 27/30, al rispetto dell'obbligo di sostenere sette corsi interni, dei quali tre interdisciplinari e quattro specialistici, e al conseguimento di una certificazione di lingua inglese di livello avanzato[senza fonte].

La sede della scuola è ubicata a villa San Saverio, residenza ottocentesca nei pressi dello stadio Angelo Massimino[16].

Biblioteca universitaria modifica

Biblioteca universitaria di Catania
Ubicazione
Stato  Italia
RegioneSicilia
CittàCatania
IndirizzoPiazza dell'Università
Caratteristiche
Numero opere400.000
Apertura1755
Sito web

La biblioteca regionale universitaria è ubicata nella sede centrale in piazza Università.

Storia modifica

La biblioteca venne aperta nel 1755 su proposta dell'abate Vito Maria Amico, il primo nucleo di opere proveniva dalla raccolta dello storico Giambattista Caruso acquistata dall'università in quello stesso anno. La sua prima sede fu il palazzo dell'Università in sei sale ubicate accanto all'aula magna, al primo piano del palazzo. Una parte della biblioteca universitaria ha sede nella sezione distaccata di Palazzo Carcaci in via Etnea, ai quattro canti, dove nel 1983 è stata creata la sezione musicale e fonografica[17].

Nel 1767, a seguito dell'espulsione dei gesuiti dalla Sicilia, la biblioteca acquisì tutto il materiale proveniente dai collegi chiusi. Nel 1783 ricevette la donazione di una vasta raccolta di libri (circa 10500 volumi) da parte dell'arcidiocesi di Catania. Nel 1885 serviva altri istituti ed era riunita amministrativamente con la biblioteca ventimiliana[18]. Nel 1912 il Ministero della pubblica istruzione, con sua nota del 14 dicembre di quell'anno (n. 4/5739), affidò all'Istituto di Botanica di Catania l'Erbario Cupani (XVII sec.) – di interesse sia storico che scientifico – a seguito della richiesta ufficiale da parte del direttore Luigi Buscalioni[19][20].

Ricerca modifica

Oltre ai dipartimenti, sono presenti dieci centri di ricerca:

  • Centro di archeologia cretese
  • Centro di documentazione e studi sulle organizzazioni complesse ed i sistemi locali
  • Centro di ricerca finalizzata sulla giustizia dei minori e della famiglia
  • Centro di ricerca finalizzato "la grande senescenza"
  • Centro di ricerche sulle cause di degrado per il recupero dei beni culturali e monumentali
  • Centro microscopia elettronica
  • Centro interdisciplinare per problemi applicati alla ricerca informatica
  • Centro di ricerca sulle tecnologie informatiche e multimediali applicate al diritto
  • Centro universitario per l'innovazione tecnologica nello studio dei sistemi sociolinguistico territoriali dell'area euromediterranea
  • Centro di Ricerca in Attività Motorie (CRAM) http://www.biometec.unict.it/it/content/cram
  • Centro universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali e degli agro-ecosistemi (CUTGANA)

Rettori modifica

Fino al 1779 il Rettore veniva eletto tra gli studenti di ultimo anno ed aveva il compito di protettore e giudice degli studenti. Successivamente la carica venne abolita, in quanto ritenuta deleteria per la disciplina degli studenti. Nel 1840 venne ripristinata e il rettore veniva scelto dal re tra i professori.

 
Carlo Gemmellaro
 
Giuseppe Carnazza Puglisi

Regno delle due Sicilie modifica

Regno d'Italia modifica

Repubblica Italiana modifica

Controversie modifica

L'8 novembre 2008, l'edificio 2 della Cittadella universitaria, sede della Facoltà di farmacia, fu posto sotto sequestro preventivo per accertamenti riguardanti la presenza di sostanze altamente nocive[21]. L'inchiesta accertò l'inadeguato smaltimento di rifiuti tossici e vagliò la possibile correlazione con la morte di quindici ricercatori dell'ateneo[22]. La vicenda giudiziaria si concluse nell'ottobre del 2014 con l'assoluzione di tutti gli imputati «perché il fatto non sussiste».[23]

Il 28 giugno 2019, l'indagine soprannominata "Università bandita"[24] condotta dalla Procura di Catania, ha portato alla sospensione da parte del GIP del rettore Francesco Basile dell'Università di Catania. Sono state coinvolte anche altre cariche dell'ateneo catanese, tra le quali: Giacomo Pignataro, Giuseppe Sessa[25], Giancarlo Magnano San Lio[26], Filippo Drago[27], Carmelo Monaco[28], Giuseppe Barone[29], Giovanni Gallo[30], Michela Maria Benedetta Cavallaro[31], Roberto Pennisi[32]. La procura ipotizza che siano stati truccati ventisette concorsi: diciassette per professore ordinario, quattro per professore associato e sei per ricercatore[33].

Note modifica

  1. ^ unict.it, https://www.unict.it/it/ateneo/direttore-generale.
  2. ^ Piano Strategico di Ateneo 2013-19 (PDF), su bda.unict.it, Università di Catania, 30 gennaio 2014, p. 7. URL consultato il 30 ottobre 2014 (archiviato il 7 febbraio 2014).
  3. ^ Diodoro Siculo Libro XII, 12-13.
  4. ^ Girolamo Mercuriale recita Hippocratis aetate tria tantum famae celebritate praeclara recensebantur Lycea (scolae); alterum Rodi, alterum Cariae Cnido, tertium in Sicilia Catanae; cfr. Pasquale Castorina, Catania E Dante Alighieri: Ovvero Uno Sguardo Retrospettivo Di Anni Seicento, Catania 1883, pp. 90-91
  5. ^ J. B. De Grossis, Catanense Decachordum sive novissima sacrae Catanensis Ecclesiae notitia, T. I, Catania 1642, p. 201.
  6. ^ Secondo Giuseppe Carnazza Amari era paragonabile all'accademia degli Omocapui di Creta e alla Fidditia di Sparta e venne visitata da Eschilo, Pindaro e Platone. L'Accademia, considerata dallo studioso "il primo esempio di scuola pubblica italiana", avrebbe fatto meritare alla città il titolo di Atene della Sicilia e di splendida sapiente. Sempre per il Carnazza Amari spiccò nei campi delle lettere e, sotto Manlio Sosio, della filosofia; cfr. Giuseppe Carnazza Amari, Sul diritto che ha l'archiginnasio di Catania di essere riconosciuto università di prima classe, Catania 1867.
  7. ^ G. Carnazza Amari, op. cit.
  8. ^ La bolla, richiesta dall'Abate catanese Giovanni de Primis, in seguito nominato Vescovo e cardinale, accordò gli stessi privilegi concessi all'Università di Bologna.
  9. ^ I primi professori furono Blasco Santangelo ordinario di diritto civile, Giovanni Rizzari insegnante di Pandette, Enrico Campisano e Pietro Alessandrano docenti di medicina, Giovanni di Messari docente di diritto canonico. Il primo rettore fu Antonio Mantello. (cfr. Domanda della Regia Università di Catania al Re Vittorio Emanuele e al parlamento italiano in Torino per essere uno degli archiginnasii d'Italia, G. Galatola 1861; ed inoltre vedi Giornale letterario dell'accademia Gioenia, Catania 1853).
  10. ^ Il corso di studi per ogni facoltà era di 5 anni cui seguiva un pubblico esame, a seguito della quale veniva conferita laurea dottorale, che dava la possibilità di esercitare la professione, l'attività di docenza e le magistrature. Alcuni privilegi negli impieghi furono mantenuti fino al 1778, e tra questi che dei sei giudici della Gran Corte di Palermo almeno 2 fossero laureati a Catania. (Cfr. Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Palermo 1841).
  11. ^ La Botanica a Catania, su dipbot.unict.it. URL consultato il 14 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  12. ^ Dipartimenti e strutture didattiche speciali, su unict.it. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato il 4 novembre 2018).
  13. ^ Corso di laurea in Management delle imprese per l'economia sostenibile, su dei.unict.it.
  14. ^ Il professor Daniele Malfitana è il nuovo presidente della Scuola Superiore di Catania, su ssc.unict.it. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  15. ^ 43°43′10.6″N 10°24′00.81″E / 43.719611°N 10.400225°E43.719611; 10.400225 (Scuola superiore di Catania)
  16. ^ Maria Sanfilippo, Dalla “villeggiatura” alla “cultura” (PDF), su access.unict.it. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato il 22 luglio 2011).
  17. ^ Il tempo ritrovato, ovvero due intellettuali a Catania: Maria Salmeri e Salvatore Mirone, su letterecatinensi.blogspot.it, marzo 2010. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato il 6 marzo 2016).
  18. ^ Regolamento organico delle Biblioteche governative del Regno (annesso al R. decreto n.3464, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 1885, n. 283). Parte Ufficiale, «Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia», Roma, supp. al n.294, giovedì 3 dicembre 1885, pp. 1-2.
  19. ^ Erbario Cupani: breve storia, su dipbot.unict.it. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  20. ^ Erbario Cupani: verbale di consegna, su dipbot.unict.it. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  21. ^ Michela Giuffrida, Catania, provvedimento shock sequestrata facoltà di Farmacia, in La Repubblica, 9 novembre 2008, p. 17. URL consultato il 7 aprile 2011 (archiviato il 4 marzo 2016).
  22. ^ Alessandra Ziniti, Catania, strage nell'aula dei veleni. A Farmacia morti 15 ricercatori, in La Repubblica, 7 dicembre 2008. URL consultato il 7 aprile 2011 (archiviato il 14 maggio 2011).
  23. ^ Veleni alla facoltà di Farmacia a Catania, tutti assolti, in La Repubblica, Palermo, 17 ottobre 2014. URL consultato il 16 luglio 2019 (archiviato il 16 luglio 2019).
  24. ^ Concorsi "cuciti addosso": terremoto all'università di Catania, tra i 66 indagati rettori ed ex procuratore, tutti i nomi, in Giornale di Sicilia, 28 giugno 2019. URL consultato il 2 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2019).
  25. ^ presidente del coordinamento della scuola di medicina.
  26. ^ prorettore ed ex direttore del dipartimento di scienze umanistiche.
  27. ^ direttore del dipartimento di scienze biomediche e biotecnologiche.
  28. ^ direttore del dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali.
  29. ^ ex direttore del dipartimento di scienze politiche e sociali.
  30. ^ direttore del dipartimento di matematica e informatica.
  31. ^ direttrice del dipartimento di economia e impresa.
  32. ^ direttore del dipartimento di giurisprudenza.
  33. ^ Catania, concorsi truccati all'università: indagati rettore e 60 professori, in Il Messaggero, 28 giugno 2019. URL consultato il 2 luglio 2019 (archiviato il 2 luglio 2019).

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Giarrizzo (a cura di), Lezioni inaugurali 1861-1999, Catania, 2001. URL consultato il 21 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2019).
  • Michele Catalano et al., Storia dell'Università di Catania dalle origini ai giorni nostri, Catania, Zuccarello & Izzi, 1934.

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Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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