Utahraptor ostrommaysorum

Utahraptor ostrommaysi è una specie estinta di dinosauro teropode dromaeosauride vissuto nel Cretaceo inferiore, circa 135–130 milioni di anni fa (Valanginiano-Hauteriviano), nello Utah, Stati Uniti d'America. È l'unico esponente del genere Utahraptor e rappresenta il membro più grande della famiglia Dromaeosauridae.[1]

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Utahraptor ostrommaysi
Scheletro di U. ostrommaysi, al BYU Museum of Paleontology
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Sauropsida
Superordine Dinosauria
Ordine Saurischia
Sottordine Theropoda
Famiglia † Dromaeosauridae
Sottofamiglia † Dromaeosaurinae
Genere Utahraptor
Kirkland, Gaston & Burge, 1993
Specie U. ostrommaysi
Nomenclatura binomiale
† Utahraptor ostrommaysi
Kirkland, Gaston & Burge, 1993

Nel 2018, fu proposto di nominare Utahraptor il dinosauro di Stato dello Utah, un atto che fu approvato dal Senato.[2] Inizialmente Utahraptor avrebbe dovuto sostituire un altro dinosauro, Allosaurus, come fossile ufficiale dello Stato, ma in seguito fu deciso di affiancare i due dinosauri come simboli ufficiali dello Stato.[3]

Descrizione modifica

 
upright=1.5Dimensioni di Utahraptor (rosso) a confronto con Achillobator (giallo), Dakotaraptor (arancione) e un uomo (1,7 metri)

L'olotipo di Utahraptor, l'esemplare CEU 184v.86 costituito dall'ungueale (osso che sostiene l'artiglio) del secondo dito del piede, con altri elementi ossei potenzialmente assegnabili ad altri esemplari: un altro ungueale del piede CEU 184v.294, una tibia CEU 184v.260 e una premascella CEU 184v.400. Questi elementi hanno proporzioni enormi rispetto ad altri dromaeosauridi, suggerendo un animale che avesse circa il doppio della lunghezza di Deinonychus o, addirittura superarla.[4] Come altri dromaeosauridi, Utahraptor possedeva dei grandi artigli a falce sul secondo dito del piede. L'ungueale del secondo dito conservato nell'olotipo, sebbene frammentario, è lungo 22 centimetri (8,7 pollici), e si stima che completo raggiungesse i 24 centimetri (9,4 pollici). In vita, l'artiglio, ricoperto di cheratina, doveva essere ancora più lungo.[4]

Si stima che il più grande esemplare descritto di U. ostrommaysi (l'esemplare BYUVP 15465, assegnato da Erickson et al., 2009[5]) avesse raggiunto una lunghezza di 6,5-7 metri (23 piedi), per un peso di 500 kg (1 100 libbre), un peso comparabile a quello di un orso polare.[4] Nel 2012, il paleontologo Thomas R. Holtz Jr. ha stimato il peso dell'esemplare tra i 250 e i 454 kg (da 500,4 a 1 000,9 libbre), un peso paragonabile a un orso grizzly.[6] Tuttavia, la scoperta di Kirkland del 2001 indica che questo animale potesse raggiungere un peso superiore a quello precedentemente stimato.[7] Nel 2016, Rubén Molina-Pérez e Asier Larramendi stimarono l'esemplare più grande (BYU 15465) con 5,5 metri (15,3 piedi) di lunghezza, 1,8 metri (4,9 piedi) di altezza ai fianchi, e un peso di 280 kg (620 libbre).[8]

 
Ricostruzione del cranio, al BYU

Si crede che alcuni elementi fossili siano stati erroneamente riferiti al genere; l'osso lacrimale dell'esemplare CEU 184v.83 si è rivelato essere un postorbitale dell'ankylosauro Gastonia. Britt et al. hanno anche suggerito che gli ungueali delle mani precedentemente identificati degli esemplari CEU 184v.294, BYU 9438 e BYU 13068 siano in realtà ungueali dei piedi.[9] Questa ipotesi è stata supportata da Senter nel 2007.[10]

Secondo Kirkland et al., lo Utahraptor può essere distinto dalle seguenti autapomorfie[4]: gli artigli delle mani sono più specializzati nel taglio rispetto agli altri dromaeosauridi; l'osso lacrimale ha lati mesiali ed esterni distintamente paralleli, dandogli un aspetto subrangolare allungato in vista dorsale. La premascella presenta la base dell'apertura nasale parallela alla fila dei denti premascellari. Nella diagnosi rivista condotta da Turner et al. (2012), Utahraptor differisce dagli altri dromaeosauridi per[11]: un processo nasale allungato della premascella; l'estremità distale del metatarso III liscia; il processo posteriore dell'osso quadratojugale a forma di L; una tacca ben sviluppato presente tra il trocantere minore e trocantere maggiore; e vertebre dorsali prive di pleurocele.

 
Arto posteriore di U. ostrommaysorum del 2017

Sebbene non siano mai state ritrovate impronte di piume in associazione con gli esemplari di Utahraptor, vi sono forti prove filogenetiche che suggeriscono che tutti i dromaeosauridi avessero un piumaggio evoluto, molto simile a quello degli uccelli. Il genere Microraptor è uno dei più antichi dromaeosauridi noti ed è filogeneticamente più primitivo di Utahraptor.[12] Dato che Microraptor e altri dromaeosauridi possedevano piume, è ragionevole supporre che questo tratto fosse presente in tutti i Dromaeosauridae. È molto improbabile che le piume si siano evolute più di una volta nella stessa famiglia, quindi supponendo che qualsiasi dato dromaeosauride, come Utahraptor, fosse privo di piumaggio richiederebbe prove dirette della loro assenza.[13] Finora non c'è nulla che suggerisca che le piume siano state perse in specie di dromaeosauri più grandi e/o più derivate.[14] La presenza di papille ulnari in generi sia di piccole dimensioni, come Velociraptor o Dineobellator,[15] sia di grandi dimensioni, come Dakotaraptor, evidenzia che tutti i dromaeosauridi, anche quelli più grandi possedevano anche penne complesse sulle braccia e piumaggio distribuito su tutto il corpo.[16]

Classificazione modifica

Utahraptor è un membro della famiglia Dromaeosauridae, un clado di dinosauri teropodi comunemente noti come "raptor". Utahraptor è il genere più grande della famiglia e appartiene allo stesso clado di alcuni famosi dinosauri come Velociraptor, Deinonychus e Dromaeosaurus. Utahraptor è classificato nella sottofamiglia Dromaeosaurinae, che si trova nel clado Eudromaeosauria.[4]

Nel 2015, Utahraptor è risultato essere strettamente correlato al più piccolo Dromaeosaurus e ai giganteschi generi mongoli e nordamericani Achillobator e Dakotaraptor:[16]

 
Dimensioni di Utahraptor (5) a confronto con altri dromaeosauri
 
Ricostruzione del bacino


Eudromaeosauria

Saurornitholestes

Velociraptor

Dromaeosaurinae

Deinonychus

Atrociraptor

Achillobator

Utahraptor

Dakotaraptor

Dromaeosaurus

Di seguito è riportata un'analisi cladistica condotta da Cau et al. (2017):[17]

Eudromaeosauria

Bambiraptor

Tianyuraptor

Dromaeosaurinae

Achillobator

Utahraptor

Dromaeosaurus

Velociraptorinae

Adasaurus

Deinonychus

Saurornitholestes

Velociraptor

Tsaagan

Linheraptor

Storia della scoperta modifica

 
Artiglio, al BYU Museum of Paleontology

I primi esemplari di Utahraptor furono ritrovati nel 1975 da Jim Jensen nella cava di Dalton Wells nello Utah centro-orientale, vicino alla città di Moab, sebbene inizialmente non ricevettero molta attenzione. Dopo la scoperta di un grosso artiglio da parte di Carl Limoni nell'ottobre 1991, James Kirkland, Robert Gaston e Donald Burge scoprirono altri resti di Utahraptor nel 1991 nella cava di Gaston a Grand County, nello Utah, all'interno di Yellow Cat e Poison Strip, membri della Formazione Cedar Mountain.[4] La datazione radiometrica ha dimostrato che queste parti della Formazione Cedar Mountain si sono depositate circa 124 milioni di anni fa.[18] L'esemplare tipo, CEU 184v.86, è attualmente ospitato presso il College of Eastern Utah Prehistoric Museum, sebbene la Brigham Young University, il depositario dei reperti di Jensen, attualmente ospita la più grande collezione di fossili di Utahraptor.

La specie tipo (e unica specie attualmente nota di Utahraptor), Utahraptor ostrommaysi, è stata nominata da Kirkland, Gaston e Burge nel giugno 1993, in onore del paleontologo americano John Ostrom del Peabody Museum of Natural History della Yale University e Chris Mays di Dinamation International. In origine, nel nome specifico, venne utilizzato il genitivo singolare ostrommaysi, ma, nel 1999, questo è stato emendato da George Olshevsky al Plurale, ma l’articolo pubblicato si Bulletin Of Zoological Nomenclature conclude che l'International Code Of Zoological Nomenclature non offre alcuna disposizione per formare dal Latino una forma genitiva da due persone con nomi diversi, quindi l’originale ostrommaysi deve essere considerato come una combinazione arbitraria di lettere e non una forma genitiva correttamente formata, per questo motivo gli autori della pubblicazione ritengono che quindi esso sia la alternativa corretta da usare[19].Ad oggi il nome completo più usato in pubblicazioni scientifiche è Utahraptor ostrommaysi.[20] In precedenza, si pensava di nominare la specie "Utahraptor spielbergi", in onore del regista Steven Spielberg, in cambio del finanziamento alla ricerca paleontologica, ma non è stato possibile raggiungere un accordo sull'ammontare dell'assistenza finanziaria.[21]

Resti aggiuntivi modifica

 
Premascella, al BYU Museum of Paleontology

Nel 2001, Kirkland et al., seguirono la scoperta di uno studente laureato che aveva scoperto un osso sporgente da un blocco fossile di 9 tonnellate di arenaria nello Utah orientale. Il blocco conteneva le ossa di almeno sette individui, tra cui un adulto di circa 4,8 metri (16 piedi), quattro giovani e un cucciolo di circa 1 metri (3,3 piedi) di lunghezza. Fossilizzati insieme con i predatori vi sono i resti di almeno un genere di un erbivoro iguanodonte.[22][23]

Kirkland ipotizzò che gli Utahraptor avessero tentato di raggiungere la carcassa o di attaccare la preda indifesa rimanendo a loro volta impantanati nelle sabbie mobili. Siti simili, come la Cleveland-Lloyd Quarry e la californiana La Brea Tar Pits mostrano un simile grande assemblaggio di carnivori. L'esame dei fossili è in corso dopo un decennio di scavi, ma se Kirkland avesse ragione, potrebbe essere una delle trappole per predatori meglio conservate mai scoperte. I fossili possono ulteriormente rivelare aspetti sul comportamento di Utahraptor, come se quest'ultimi cacciassero effettivamente in gruppo, come si credeva per Deinonychus,[24] o se gli individui rimasti impantanati morirono insieme simultaneamente o vennero attratti a uno a uno dalle carcasse che si formavano. Tuttavia, ciò non è ancora chiaro, poiché il lavoro è attualmente rallentato sui campioni. Risposte più concrete possono ancora venire alla luce una volta completati gli sforzi di crowdfunding dell'Utahraptor Project di Scott Madsen, il cui ricavato verrà utilizzato per l'impiego di escavatori professionisti.[25]

Paleobiologia modifica

 
Ricostruzione scheletrica del piede, al Dinosaur Museum Aathal

Secondo gli autori della sua descrizione, Utahraptor aveva un ruolo ecologico molto importante all'interno del suo ambiente, come maggiore carnivoro di quello che oggi è il Parco nazionale degli Arches nel Cretaceo inferiore, potendo cacciare e abbattere prede più grandi di lui. Gruppi di caccia composti da esemplari di 3,5 metri e pesanti 70 kg, se provati, avrebbero potuto uccidere anche prede di 8 metri di lunghezza e pesanti 1-2 tonnellate.[4]

Secondo il paleontologo Gregory S. Paul, Utahraptor non era particolarmente veloce e sarebbe stato un cacciatore d'agguati che cacciava grandi dinosauri come iguanodonti e therizinosauroidi suoi contemporanei. La sua robusta corporatura e l'ampio artiglio a falce indica che era adatto alla caccia di tali prede, ma non all'inseguimento e probabilmente non era molto agile, pertanto è più probabile che cogliesse le sue prede d'agguato per poi saltargli addosso e usare i suoi artigli per rimanere aggrappato alla preda mentre infliggeva ferite profonde con le fauci, tenendosi in equilibrio grazie alle braccia piumate, finché la preda non si accasciava al suolo morta dissanguata. Questo stile di caccia è chiamata Raptor Prey Restraint (RPR), utilizzato dai moderni rapaci e ipotizzato come comportamento di caccia anche per i dromeosauridi.[26] Come i dromaeosauridi della sottofamiglia Dromaeosaurinae, potrebbe anche aver fatto molto affidamento sulle sue mascelle per infliggere ferite profonde alla preda, molto di più rispetto ad altri tipi di dromaeosauridi, come i velociraptorinae, dalla mascella più fine e delicata.[26] In uno studio del 2001 condotto da Bruce Rothschild e da altri paleontologi, due esemplari composti da piede riferiti a Utahraptor sono stati esaminati in cerca di segni di frattura da stress, ma in nessuno dei due esemplari sono stati ritrovati tali segni.[27]

Paleoecologia modifica

Utahraptor visse nella parte inferiore della Formazione Cedar Mountain, in un sito noto come Yellow Cat Member. Secondo gli autori della sua descrizione, Utahraptor aveva un importante ruolo ecologico in quanto unico grande carnivoro noto della paleofauna dell'attuale regione degli Arches durante il Cretaceo inferiore, e, probabilmente, avrebbe potuto attaccare anche prede più grandi di lui. Se fosse confermato che Utahraptor cacciava, anche occasionalmente, in gruppo significa che un solo gruppo di individui di almeno 3,5 metri (11 piedi) di lunghezza e dal peso di 70 kg (150 libbre), avrebbero potuto facilmente uccidere una preda di 8 metri (26 piedi) e pesante 1-2 tonnellate (2 204,6 - 4 409,2 libbre). Inoltre, i sauropodi con una lunghezza entro i 20 metri (66 piedi) potrebbero essere stati una parte importante della sua dieta.[4] Il paleontologo Thomas R. Holtz stimò che Utahraptor visse circa 130-125 milioni di anni fa.[6] In diverse occasioni, il Yellow Cat Member è stato datato all'età Barremiano-Aptiano. Sames & Schudack (2010) hanno proposto una riassegnazione dell'età stimata, compromettendo un'età Berriasiano-Valanginiano, tuttavia questa interpretazione non venne approvata dalla maggior parte degli autori.[28] Utilizzando metodi avanzati di datazione radiometrica e palinologica, Joeckel et al. (2019) conclusero che il Yellow Cat Member è effettivamente più antico delle stime precedenti. Il sito si depositò tra i 139-134,6 milioni di anni fa, tra il tardo Berriasiano e i primi del Valanginiano. Sulla base della presenza della nuova palinoflora, è stata assegnata provvisoriamente un'età Berriasiano medio-primo Hauteriviano.[29]

Paleoflora modifica

 
Scheletro esposto nel College of Eastern Utah Prehistoric Museum

Utahraptor è stato rinvenuto nel sito di Yellow Cat Member, che durante il periodo Berriasiano fino al tardo Valanginiano era un'area semiarida con praterie, pianure alluvionali, foreste fluviali e boschi aperti predominati da conifere (Pinophyta), felci (Polypodiopsida), antocerote (Anthocerotophyta) e altre piante tracheobionte.[29] Durante la descrizione di Mierasaurus, venne interpretata anche la presenza di una zona umida ricca d'acqua.[30] Si ritiene sia stata una breve stagione delle piogge. Ciò è supportato dalla presenza di spore carbonizzate e altri detriti di piante carbonizzate che indicano il verificarsi di numerosi e antichi incendi verificatisi durante la stagione secca.[26][29]

Paleofauna modifica

 
Dimensioni di Utahraptor a confronto con la fauna contemporanea (membri Yellow Cat e Poison Strip) della Formazione Cedar Mountain (Utahraptor in rosso scuro)

Utahraptor condivideva il paleoambiente della Yellow Cat Member con vari dinosauri, tra cui gli iguanodonti Hippodraco e Cedrorestes, i teropodi Martharaptor e Nedcolbertia, il nodosauride Gastonia, e i sauropodi Cedarosaurus e Moabosaurus.[30][31][32] L'unico mammifero conosciuto da questo sito è l'hahnodontide Cifelliodon.[33]

La zona non era abitata solo da dinosauri, ma anche da piccoli animali, come i pesci Ceratodus e Semionotus, le tartarughe Glyptops e Trinitichelys, Aquatilavipes (impronte fossili di uccelli), il rhynchocephalo Toxolophosaurus, e i resti indeterminati di squali hybodontidi e polyacrodontidi.[31]

Sono stati recuperate, inoltre, ulteriori resti della paleofauna dell'epoca, la maggior parte delle quali non sono ancora nominate e/o indeterminate, incluso un cranio di mesoeucrocodyliano isolato che misura 20 centimetri di lunghezza.[31] Un Neochoristodere rappresentato da un femore parziale sinistro,[34] mostra che la paleofauna acquatica era presente e diversificata durante il Cretaceo inferiore della Formazione Cedar Mountain.[31] Tra i dinosauri non ancora descritti abbiamo un grande iguanodonte dotato di una vela dorsale, rappresentato da alcune grandi vertebre e resti frammentari,[35] e un eudromaeosauro indeterminato noto per alcune vertebre caudali, e una coda frammentaria (UMNH VP 20209).[36]

Nella cultura di massa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dinosauri nella cultura di massa § Utahraptor.

Utahraptor rappresenta uno dei dromaeosauri, o raptor, meglio conosciuti e più noti al pubblico per via del suo aspetto caratteristico e per le sue dimensioni. Sebbene i suoi resti vennero descritti solo nel 1993, casualmente, poco tempo prima Steven Spielberg produsse Jurassic Park, nel quale uno dei dinosauri principali, pur venendo chiamato Velociraptor, era straordinariamente simile alla nuova specie scoperta, sebbene ispirato al già conosciuto Deinonychus.

Raptor Red è stato pubblicato nel 1995, e presenta la storia romanzata di una femmina di Utahraptor. Scritto dal paleontologo Robert T. Bakker, è stato valutato positivamente dalla critica, sebbene gli aggiornamenti alla scienza abbiano reso alcuni dei fatti della linea narrativa obsoleti e la comunità paleontologica criticò il libro per le sue imprecisioni sul record fossile.[37][38] Bakker ha ricevuto molte lodi per l'antropomorfismo dei dinosauri.[39][40][41]

Il dinosauro appare in Jurassic World: il gioco, dove raggiunto il livello 40 può essere fuso con Spinosaurus per creare Spinoraptor, il quale raggiunto il livello 40 può essere ibridato con il Super-DNA di Kaprosuchus per creare Spinotasuco.

Appare in Jurassic World Alive dove raggiunto il livello 10 può essere fuso con Spinosaurus di tale livello per creare Spinotahraptor (un dinosauro molto simile allo Spinoraptor) e se raggiunge il livello 15 può essere fuso con un Kaprosuchus di tale livello per creare Spinotasuco, il quale raggiunto il livello 20 può essere fuso con un Albertosaurus di tale livello e creare Albertospino.

Il 30 novembre uscirà un DLC di Jurassic World Evolution 2 sui dinosauri carnivori del cretaceo, insieme a Tarbosaurus, Concavenator e Gigantoraptor.

Note modifica

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  3. ^ (EN) Lisa Riley Roche, Senate approves bill making Utahraptor state dinosaur, su deseretnews.com, 12 febbraio 2018. URL consultato il 18 febbraio 2018.
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