Gabriele Saleri (Bagnolo Mella, 30 ottobre 1927Brescia, 4 maggio 2014) è stato un pittore italiano.

Il pittore Gabriele Saleri all'opera

Biografia modifica

Nasce a Bagnolo Mella, Brescia, primo di sei fratelli [1]. Gli avi paterni sono originari della Val Trompia, da Cimmo frazione di Tavernole sul Mella, antichi venditori di sale nelle valli bresciane, da qui il nome di famiglia. Il padre Filastro è orologiaio, la madre Luigina è casalinga e ricamatrice[2].Già da bambino dimostra una spiccata propensione al disegno, tanto che nel 1938 e 1939 vince alcuni concorsi di rilievo nazionale dedicati ai fanciulli. Nel 1945 è il più giovane socio fondatore dell’associazione “Arte e Cultura”, la futura AAB, Associazione Aritisti Bresciani, e partecipa, non ancora diciottenne, alla successiva esposizione nel mese di ottobre del 1945[1], con il suo “diligente e pittorico autoritratto”[2] accanto ad autori del calibro di Emilio Rizzi, Eliodoro Coccoli, Giuseppe e Tita Mozzoni, Gabriel Gatti, Enrico e Pierca Ragni, Ottorino Garosio, Piero Galanti, Martino Dolci, Matteo Pedrali, Augusto Ghelfi, Francesco Carlo Salodini, Giovan Battista Cattaneo e persino il futuro collezionista che si auto storicizza, Achille Cavellini, per citarne solo alcuni.

I suoi primi maestri sono Giuseppe Marengoni, Emilio Pasini e Giuseppe Mozzoni[3], E’ Pasini ad incoraggiarlo a seguire il suo istinto. Saleri frequenta il suo laboratorio in contrada Santa Chiara, unitamente ad altri giovani pittori. Nel maggio del 1949 è presente insieme ad Eligio Agriconi, Martino Dolci, Gabriel Gatti, Luigi Zatti ed altri. Saleri espone una Natura morta, un Ritratto di Bimba che prega e un Ritratto di bimbo. Nel 1954 una sua opera compare fra le pagine della rivista “La Nuova Italia letteraria”, edita a Bergamo. Nel 1956 vince il Premio Orzinuovi, mentre inizia a creare copertine per le riviste bresciane “Mamma” e “Madre”, che gli donano immediatamente una notorietà extralocale grazie a immagini d’arte e di fede.

Mostre ed esposizioni modifica

1940 Mostra collettiva Salone Vanvitelliano di palazzo della Loggia[4]

1943 Mostra collettiva Ridotto del Teatro Grande 

1945 Mostra collettiva

1949

1955

1958

1958 Mostra personale Brescia, Galleria di Corso Palestro

1959 Mostra personale

Opere pubbliche

1958

Altri Dipinti

1944 Ritratto della madre Luigina Modonesi Saleri

1950 Ritratto dei fratellini Oliviero e Rodolfo Saleri.

L’attività giovanile

Saleri viaggia a Roma, è a Londra e Parigi nel 1953, non senza ricevere numerose commesse e portandosi appresso tavolozza e pennelli per i suoi plein air: disegna bozzetti che poi porta in studio rielaborandoli su grandi tele ad olio. L’anno 1958 si segnala come l’anno della piena maturità. Saleri ha appena superato la trentina ed è il momento di una nuova antologica personale, che si tiene fra il 9 e il 23 novembre di quell’anno presso la Galleria di Corso Palestro, sempre in città. Quarantatrè le opere esposte, che vanno dai ritratti ai paesaggi bresciani e parigini, qualche marina chioggiotta ai mazzi di fiori[5].

Franca Calzavacca, sulle colonne de “L’Italia”, suggerisce una visita attenta al fatto che l’autore “ha accostato le opere classicheggianti della prima maniera all'ultima produzione, per dimostrare ai visitatori l'evoluzione della sua tecnica pittorica.[6]”.

Infine è sempre dell’anno 1958 una importante sfida. La realizzazione – conclusa già in novembre - del ritratto di Monsignor Giacinto Tredici, Vescovo di Brescia fra il 1933 e il 1964. Saleri è approdato al ritratto del vescovo bresciano non per caso. Sin dal 1955 partecipa a Milano alla tradizionale mostra organizzata dall’Angelicum, la biennale italiana di arte sacra per la casa, vincendo alcuni premi, come accadrà nel 1958 1959, con le opere titolate “Concerto d’angeli” e “Ai piedi della Croce”[7].

Per la parrocchiale di San Faustino di Bione, in Valle Sabbia, nel 1960 dipinge la pala della Madonna con Bambino e Ss. Antonio Abate e Gaetano Thiene, oltre che i ritratti dei santi Giuseppe, Antonio da Padova, Giovanni Bosco, Monica, Agostino. Nella chiesetta di San Faustino lascia sempre quell’anno il dipinto della Cena di Emmaus. Sempre dell’anno 1960 sono le opere destinate alle vetrate della Chiesa dei Cappuccini, raffiguranti un Trittico con l’Immacolata e i SS. Maurilio e Francesco, e la piccola pala raffigurante la madonna per una locale Chiesetta privata. Infine, il riuscito ritratto di Papa Giovanni XXIII attorniato da alcuni bambini, un povero e un carcerato, destinato alla cappella del Segretariato delle opere di Papa Giovanni, sito a Brescia in Via delle Grazie. Il bozzetto dell’opera – con il capovolgimento delle parti di bimbi e uomini, - è conservato presso la Biblioteca Giovannea di Boccanello (Bergamo).

Il 1960 è l’occasione per una prima mostra personale nella città di Verona, presso la galleria San Luca, dove le sue opere sono esposte fra il 16 e il 31 dicembre. E’ il critico Lionello Fiumi, poeta e scrittore roveretano, ad assegnargli il titolo di “pittore dell’innocenza[8]” subito dopo la chiusura della rassegna veronese, incoraggiandolo alla nuova Personale che si tiene a Vicenza, presso l’appena aperta Galleria Marguttiana di Corso Palladio, già nel marzo del 1961[9].


Il pittore dell’innocenza

Senza risparmio Saleri espone prima, nell’aprile del 1962, presso la Galleria Mazzini di Vicenza e quindi in giugno alla Galleria Benedetti di Legnago. Grazie alle note di Fiumi e ad alcuni suoi dipinti che viaggiano sulle copertine delle riviste, persino dal continente americano – dove Saleri non ha mai messo piede – giungono diverse decine di commesse da famiglie sedotte dai ritratti dell’italian master[10].

Nel 1961 partecipa con successo alla Quarta mostra biennale italiana di arte sacra per la casa organizzata dall’Angelicum di Milano[11], dipinge per alcune congregazioni religiose e nel 1962, ancora all’incrocio fra arte e mercato, la sua biografia compare sulla “Bibbia” della pittura contemporanea italiana, Saleri torna ad esporre a Brescia con mostre che si tengono fra la fine del 1963 e il 1965.

Per prima cosa porta in città il suo essere “il pittore dell’innocenza”. Visi di bimbi delicati, madri in posa, giovinette dall’aria serena. In secondo luogo esibisce alcuni paesaggi noti alla brescianità ed espone scene di caccia. Ancora, Saleri sceglie di esporre inizialmente presso l’A.A.B. Sono ventisei opere, dalle vedute cittadine ai ritratti femminili di bambini, dai pastori sardi ad un paio di santi.

La sua personale si tiene quindi fra il 28 dicembre 1963 e il 9 gennaio 1964, non a caso presentata dalle parole di Lionello Fiumi già spese nel veronese[12]. Le sue scene di caccia sono apprezzate[13], e non mancano di suscitare curiosità anche alla seguente rassegna che si tiene a Monticelli nel luglio del 1965, seguita con particolare vèrve dal giornalista di razza Giannetto Valzelli[14].

Ed è sempre Verona che lo riaccoglie fra l’1 e il 10 dicembre 1964 per una nuova Personale preso la Galleria Scaligera, ancora una volta presentato da Lionello Fiumi,[15] Quando si ripresenta con una nuova Personale presso la galleria dell’A.A.B. fra il 19 febbraio e il 3 marzo del 1966[16], anche quanti lo avevano avversato, constatano di un itinerario mai dismesso, che va offrendo nuovi e felici approdi. Elio Marcianò ne segnala infatti “un'aristocrazia di colori, nel realismo più umano e più sereno, in uno stile di cesello, con brio vivace e di poesia nei motivi novellistici del paesaggio"[17],

Dopo i primi ritratti del vescovo di Brescia Mons. Tredici, l’opera titolata “Ai piedi della croce” , e le opere per i concorsi indetti dal milanese Angelicum, è la volta dei Santi Patroni Faustino e Giovita[18], nel 1967 della pala presso la chiesa cittadina di San Clemente[19]. La comunanza con il mondo missionario bresciano gli consentono di dipingere alcune tele per la Chiesa parrocchiale di Floresta di Maringà (esattamente una pala d’altare) [20], per la Chiesa parrocchiale di Floresta, nello stato brasiliano del Paranà, una Madonna del Rosario presso la Cappella dell’Istituto Giovanni XXIII, dei padri piamartini a Ponta Grossa, sempre nel Paranà e pure di un dipinto raffigurante santa Margherita che schiaccia il drago, ora in Argentina.

Non manca pure una prima opera che cerca un ponte fra sacro e profano: è il quadro raffigurante un “Operaio in preghiera”[21], forse omaggio al maestro Emilio Rizzi.

Fra i riconoscimenti più lusinghieri la scelta che il Consolato italiano a Stoccarda compie alla fine del 1981. Saleri viene infatti prescelto fra una cinquantina di artisti italiani e tedeschi (fra cui il maestro Annigoni) per dipingere i ritratti di personaggi notevoli della città, l'ex ministro delle finanze Alex Moller e il presidente del parlamento regionale e poi sindaco Franz Gurk di Karlsruhe, due opere ancora oggi esposte nella Galleria dei dipinti (Gemäldegalerie am Rathaus) del Municipio della città tedesca[22].


La pittura come esperienza

Alla soglia dei Cinquant’anni Saleri ha già al suo attivo numerose mostre personali, allestite negli anni 1950, 1953, 1958, 1963, 1966, così come a Verona (1960, 1962, 1967), a Vicenza (1961) e a Legnago (Vr) (1962 ). Torna a Brescia, con la Personale tenutasi presso la Galleria A.A.B. nell’ottobre del 1969, fra l’altro funestata da un principio d’incendio, probabilmente doloso[23].

Non passa inosservata la sua nuova Personale tenuta sempre presso la cittadina Galleria A.A.B. nel novembre del 1973[24], ed è densa di soddisfazioni appartenenti anche alla sfera personale la creazione dei disegni per le nuove vetrate della chiesa in via di restauro del santuario della Madonna della Stella, nella natia località di Bagnolo Mella[25].

Nel 1975 compie un importante viaggio in Tunisia, durante il quale trae inedite fonti di ispirazione dalle figure e dai paesaggi caratteristici. Predispone sul posto 160 diversi bozzetti[26], alcuni dei quali poi parzialmente sviluppati in grandi quadri che verranno esposti con successo in successive mostre.

Tiene nuove Personali a Brescia nel 1980, e nella provincia, da Bagnolo Mella nel 1986 ad Ome nel 1997. Lavora incessantemente – ovvero realizza centinaia di quadri in pochi anni – per i ritratti che gli sono commissionati. Sono presenti nelle dimore del principi Borghese, dei conti veneti di Valmarana, della famiglia degli industriali Riello, oltre ai ritratti dello scrittore Diego Valeri e del poeta Mario Luzi. Fra i più riusciti si possono segnalare quelli del Signor Parolin (1958), della Signora Galanti (1958), dell'Avv. Maffeis (1969), della Signora Alari (1969), di Pasquale il fotografo (1973), del poeta Lionello Fiumi (1973), del giovane Pierluigi Gozzi (1980), del Signor Lo Bartolo (1980), oltre ai numerosi Autoritratti.


La pittura sacra

Ampi consensi ed altrettanta ampia divulgazione in volumi e mostre è il ritratto eseguito nel 1977 di Giuseppe Tovini, opera custodita nella sede della Banca di Valle Camonica fondata dal futuro beato[27]. Del 1973 è anche l’opera “Un povero e un carcerato”, eseguito nel decimo anniversario della morte del Pontefice Giovanni XXIII ed esposto nella cappella del Segretariato per le opere brasiliane e dell'Associazione Fratemità sempre di via delle Grazie in città.

Sono moltissime le chiese che prima della metà degli anni Novanta ospitano suoi dipinti: a Brescia il Duomo Nuovo, la chiesa dell'Ospedale, S. Orsola (la pala del 1989 raffigura San Giovanni di Dio mentre assiste gli abbandonati e i moribondi), S. Clemente, la chiesa dei Comboniani, la chiesa della clinica San Camillo; in provincia si segnalano la parrocchiale di Bagnolo Mella (raffigurante l’evento locale dell’apparizione della Madonna) e la chiesa della Madonna della Stella; le citate chiese di Ferrara, di Lumezzane e di Bione, la parrocchiale di Berzo Demo, il Duomo di Pavia con la Maria dell’apparizione di Fatima; le Vetrate di una cappella presso il Cimitero di Fornaci; le Vetrate di Santa Maria della Neve di Capriano del Colle e della locale parrocchiale. Per il complesso Fatebenefratelli, Saleri realizza i ritratti di S. Giovanni Grande (Fra Giulio Gatti 1980-1983), quindi S. Benedetto Menni e Fra Eustachio Kugler (Fra Eliseo Paraboni 1983-1986), di Fra Riccardo Pampuri nel 2002.

Della primavera dell’anno 1991 è il dipinto di grande formato col ritratto della beata Annunciata Cocchetti da Cemmo, prima esposto sula facciata della cattedrale di San Pietro a Roma per la solenne funzione e successivamente ospitato in Duomo Nuovo a Brescia[28]: dopo 300 ani torna in Duomo un opera di un pittore bresciano[29]. Nel 1994 propone il ritratto di madre Giuseppina Vannini, animatrice delle suore Camilliane[30], con una seconda variante per la cappella della Clinica San Camillo di Brescia; nel maggio del 1995 è la volta del ritratto di Maria Elena Stollenwerk, olandese, cofondatrice della Congregazione delle Serve dello Spirito Santo, sempre esposto in San Pietro prima di trovare posto nella Casa madre[31]. In quest’ultima occasione è lo stesso papa Giovanni Paolo II a voler incontrare l’artista[32].

Sono mesi nei quali l’artista porta a compimento altri ritratti: quelli di padre Luigi Trezza per la Casa delle suore Camilliane, della religiosa tedesca Josefa Stenmanns e del padre varesino Sonzini, e il ritratto di Pasqual Ferrando Piles, Padre Generale dei Fatebenefratelli. Come sottolinea il critico Attilio Mazza, i suoi ritratti, di bambini, santi o professionisti, “sono spicchi di un’anima, prima che puntigliose somiglianze; galleria di caratteri piuttosto che stucchevoli copie fotografiche”[33].

Da annotare nel 2000 i quindici riquadri su tela – “I misteri del Rosario” – ora custoditi presso la chiesa di Roncobello (Bergamo) e altri ritratti di santi. Per i ritratti manca un elenco dei personaggi raffigurati: curiosa è comunque la serie dei ritratti dell’amico e pittore Ugo Aldrighi, dei colleghi Alberto Bizzai, Giovanni Cuttini, Vinicio Zanella.


Uno sguardo sulla vita

Fra le opere vi sono le attività umane, il lavoro colto nei protagonisti: un benzinaio, burattinaio, contadino e vendemmiatore, impagliatore di fiaschi, pescatore, scalpellino, fisarmonicista, un ombrellaio. E, ancora, donne che raccolgono erbe, lavandaie, la merlettaia, la postina. Gli studi sulla frutta, sui grappoli d’uva, sui cieli, su fiori, pesci, cani e gatti, animali da caccia, e ancora pagliai, casette, bancarelle. Le stagioni di uno stesso luogo, le nevicate, il Carnevale di Bagolino, le spiagge e i luoghi della città amata con dipinti raffiguranti il Castello, Duomo, Piazzale Garibaldi, Piazzale Repubblica, Borgo Trento, la Salita della Barricata, la Tomba del Cane, i Ronchi, Goletto, Costalunga e la Chiesa di Costalunga, Piazza Tebaldo Brusato, il Monumento ad Arnaldo, San Pietro in Castello, il Goletto, Corso Matteotti, la Chiesa di San Francesco.

I paesaggi della vasta provincia, da Gussago alla natia Bagnolo Mella, Collio, Tavernole, Lavone, Polaveno, Pontedilegno, l’Alta Val Camonica,Temù, Ceto, Niardo, Losine, Braone, Monte Concarena. Paspardo. Ma pure luoghi visitati come Cervinia, Venezia, Chioggia, Legnago, Molveno, l’Appennino Emiliano, Laigueglia, Portovenere, Talamone, Ponza, paesi delle marche, dell’Abruzzo e della Toscana.

All’età di 85 anni – nel 2012 - la sua ultima Personale. L’intento, nelle parole della curatrice, Benedetta Salvi, è proporre una antologica in grado di analizzare l’opera di Saleri "sotto un'ottica moderna e, dall'espressività molto personale e quindi, a suo modo, un innovatore culturalmente vicina anche ad un pubblico giovane interessato alla pittura”. Sezioni specifiche dedicate a ritratti, nature morte, quattro stagioni, paesaggi, arte sacra, gli e alcune "sperimentazioni". Vi sono pure i ritratti “Arabi”, esposti per la prima volta nella scelta di rappresentazioni di esotici luoghi e personaggi ispirati dal viaggio in Tunisia del 1975.

Il catalogo della rassegna, che si tiene fra l’8 e il 24 novembre del 2012[34], riporta l’introduzione del giovane storico dell’arte Paolo Bolpagni, a lungo curatore della collezione d’arte di Paolo VI con sede a Concesio. Lo stesso titolo scelto per l’evento – “Il ritorno del sentimento” – tutto dice di una precisa idea di pittura e della prolungata fedeltà al tema.

Gabriele Saleri depone gli amati pennelli a Brescia il 4 maggio 2014. Riepilogativa, ma non definitiva di un oblio, l’Antologica dedicatagli dal paese natìo di Bagnolo Mella nella primavera del 2018[35].

OPERE modifica

M.Giacinto Tredici, vescovo di Brescia, 1958, conservato nella galleria del Palazzo Vescovile (Brescia)

Berzo Demo

1960 San Faustino di Bione

Papa Giovanni XXIII, Papa con mendicante, carcerato, una ragazza e un ragazzino, 1973, (280 x 190 cm). Collezione Opere Brasiliane di Papa Giovanni, O.A.B., Brescia

Sant’Apollonio, vescovo con i Santi Faustino e Giovita, ragazzina e lavoratore, 1973, (410 x 200 cm).pala d’altare nella chiesa parrocchiale di Sant’Apollonio, Lumezzane (Brescia)

Natività, 1973, Vetrata del Santuario della Madonna della Neve, Capriano del Colle, Brescia.

Giuseppe Tovini, 1977, (79 x 109 cm), Collezione UBI Banca, Brescia, .

Madonna con bambino, 1978, Santella di Via Pisacane, Brescia

Franz Gurk, politico tedesco e dottore in economia, 1981, (88,5 x 73,5 cm) conservato nella Galleria dei dipinti (Gemäldegalerie am Rathaus) nel Municipio della città di Karlsruhe, Germania .

San Riccardo Pampuri, 1981, Chiesa di Sant’Orsola, Brescia.

San Giovanni Grande, (fra Giulio Gatti) 1982 (200 x 100 cm), Chiesa di Sant’Orsola, Brescia

San Benedetto Menni (Suore Ospedaliere del Sacro Cuore), 1985, (200 x 100 cm), Chiesa di Sant’Orsola, Brescia

Eustachio Kugler (fra Eliseo Paraboni), 1986, (200 x 100 cm), Chiesa di Sant’Orsola, Brescia.

San Giovanni di Dio (Fra Cosimo Bettonaghi), 1989, Chiesa di Sant’Orsola, Brescia (208 x 110 cm).

Beata Annunciata Cocchetti, 1991, conservato nel Duomo Nuovo di Brescia (380 x 450 cm), esposto in San Pietro, Roma, in occasione della beatificazione.

Annunciazione, 1993

Vetrata per il Santuario della Madonna della Neve, Capriano del Colle, Brescia

Giuseppina Vannini, Beata, 1994, conservato a Roma presso la Casa Madre delle “Figlie di San Camillo” e in variante presso la Clinica San Camillo di via Pusterla a Brescia

Josepha Hendrina (Giuseppa Endrina) Stenmanns, 1995 e Beata Maria Helena Stollenwerk, 1995, dipinti conservati a Steyl, Paesi Bassi, presso le ‘Missionarie Serve dello Spirito Santo

Fra Pascual Ferrando Piles, Padre Generale dei Fatebenefratelli, 1996, (102 x 83 cm) Quadreria della Provincia dei Fatebenefratelli (Milano) .

Beato Luigi Tezza, fondatore della congregazione delle Figlie di San Camillo, 1996, (230 x 140 cm) conservato presso la Clinica San Camillo, Via Pusterla, Brescia

San Daniele Comboni, 2003, Chiesa del Buon Pastore, Viale Venezia, Brescia

Note modifica

Bibliografia modifica

Lionello Fiumi, Il pittore dell'innocenza Gabriele Saleri, in Il Messaggero veneto, 14 febbraio 1961.

Fuoco alla AAB, in La Notte, 27 ottobre 1969. (Incendio alla mostra di Gabriele Saleri alla galleria dell'AAB)

Beccalossi Silvana, Mazzoletti Lucia e Rancoli Giorgio, Gabriele Saleri, Brescia, Tesina d'esame per Provincia di Brescia, 1977.

Pittore bresciano dal Pontefice. Rinnovata stretta di mano tra Gabriele Saleri e Giovanni Paolo II, in Giornale di Brescia, 6 luglio 1995. con fotografia.

Maria Helena Stollenwerk, Confondatrice delle Missionarie Serve dello Spirito Santo, in L’Osservatore Romano, 7 maggio 1995. pag.8.

L'arte sacra di Gabriele Saleri, Brescia. XXIV settembre cerezzatese, catalogo della mostra presso il Santuario dell'Avello, Cerezzata di Ome, settembre 1997

Benedetta Salvi e Paolo Bolpagni, Gabriele Saleri Il ritorno del sentimento, Brescia, 2014., catalogo della mostra a Santa Giulia, Brescia

Fausto Lorenzi, Brescia: cronache d’arte, d’artisti e dintorni dal 1945 ad oggi, Brescia, Aab edizioni, 2016.

In Viaggio. Gabriele Saleri, Esposizione Celebrativa, Brescia, Artemisia edizioni, 2018.

Marcello Zane et al., Gabriele Saleri, Brescia, Fondazione Dolci editore, 2018, ISBN 978-88-907357-6-9.

F. Lorenzi, Brescia: cronache d’arte, d’artisti e dintorni dal 1945 ad oggi, Aab, Brescia, 2016, pag. 13

[2] L. Favero, L'Arte, "Pittori e scultori alla mostra d'arte e cultura", in “L'Ora del Popolo”, 18 ottobre 1945

[3] SA, Gabriele Saleri - Ritratto, in “Giornale di Brescia”, 1 dicembre 1947

[4] Archivio Privato Saleri, fascicolo manoscritti

[5] SA, Mostra Personale del pittore ritrattista Gabriele Saleri, dal 9 al 23 novembre 1958, Galleria di Corso Palestro 39, pieghevole, 9 novembre 1958

[6] F.C. (Franca Calzavacca), Al "Portico" i pittori bresciani di tendenza moderna. L'evoluzione artistica del ritrattista Saleri…, in “L'Italia”, 13 novembre 1958

[7] Quarta mostra biennale italiana di arte sacra per la casa, Angelicum, 1 aprile 1959; SA, Ai piedi della Croce, in “L’'Italia”, 16 aprile 1959

[8] L. Fiumi, Il pittore dell'innocenza Gabriele Saleri, in “La Gazzetta del Sud”, 27 gennaio 1961; L. Fiumi, Figure notevoli nel campo dell'arte Saleri pittore dell'innocenza, in “Gazzetta del Veneto”, 31 gennaio 1961; L. Fiumi, Il pittore dell'innocenza Gabriele Saleri, in “Il Messaggero veneto”, 14 febbraio 1961 e in “La Nuova Sardegna”, 4 marzo 1961

[9] ECS (Elvira Cassa Salvi), Personale a Vicenza di Gabriele Saleri, in “Giornale di Brescia”, 24 febbraio 1961; L. Fiumi, Personale dall'1 al 10 marzo 1961, Galleria Marguttiana, Vicenza, testo nel pieghevole della mostra

[10] Beccalossi Silvana, Mazzoletti Lucia, Rancoli Giorgio, Gabriele Saleri, Tesina d’esame, ciclostilato, Provincia di Brescia, 1977

[11] SA, Quarta mostra biennale italiana di arte sacra per la casa, Angelicum, 1 aprile 1961

[12] AA.VV., Personale di Gabriele Saleri dal 28/12/1963 al 9/1/1964, Galleria d'arte A.A.B., testo nel pieghevole della mostra

[13] SA, Mostra della caccia, Galleria A.A.B., catalogo, 3 ottobre 1964

[14] g.v., Il paesaggio, la caccia e le figure alla mostra del premio Monticelli, in “Giornale di Brescia”, 25 luglio 1965 e g.v., Il paesaggio, la caccia e le figure, in “Giornale di Brescia”, 25 luglio 1965

[15] SA, Mostre d'Arte. Gabriele Saleri espone a Verona, in “Giornale di Brescia”, 1 dicembre 1964; Lionello Fiumi, Pittore Gabriele Saleri, dal 1/12/1964 al 10/12/1964, Galleria Scaligera, pieghevole della mostra, 1964

[16] Personale di Gabriele Saleri, Galleria d’arte A.A.B., Brescia, dal 19 febbraio al 3 marzo 1966, Tip. Apollonio, Brescia, pieghevole della mostra, 1966

[17] E. Marcianò, Il mondo e il colore - Gabriele Saleri, in “Corriere della Valle”, 15 marzo 1966

[18] A. Masetti, Fede Storia e Leggenda in alcuni dipinti preziosi. I Santi Faustino e Giovita, in “Giornale di Brescia”, 22 gennaio 1963

[19] SA, Il patrono bresciano nella chiesa di San Clemente, in “Giornale di Brescia”, 15 febbraio 1967

[20] SA, Il vescovo benedice una pala d'altare destinata al Brasile, in “Giornale di Brescia”, pag. 4, 23 dicembre 1967; SA, Benedetta una pala d'altare per una chiesa del Brasile, in “Giornale di Brescia”, pag. 4, 27 dicembre 1967

[21] Attilio Mazza, Operaio in preghiera di Gabriele Saleri, in “Brescia arte” n. 2 , 1970

[22] SA, Ritratto del dott. Gurk di Stoccarda, in “Giornale di Brescia”, 2 aprile 1982

[23] SA, Personale di Gabriele Saleri dal 18 al 30/10/1969, Galleria d’arte A.A.B., Brescia, pieghevole, 1969 e SA, Fuoco alla A.A.B., in “La Notte”, 27 ottobre 1969

[24] SA, Espone Gabriele Saleri. Mostra dal 10 al 22 novembre 1973, Galleria d'Arte A.A.B., pieghevole della mostra, 1973

[25] SA, I Presepi dei Popoli - Gabriele Saleri - Studi per le vetrate del santuario della Madonna della Stella di Bagnolo Mella, in “Mamma”, Supplemento, pagg. 1 e 4, 1 novembre 1973

[26] Beccalossi Silvana, Mazzoletti Lucia, Rancoli Giorgio, Gabriele Saleri, Tesina d’esame, ciclostilato, Provincia di Brescia, 1977

[27] SA, Ritratto di Giuseppe Tovini, in “La Voce del Popolo”, 25 marzo 1977 e Tovini Giuseppe ritratto, in “Bibliotheca Sanctorum, Prima Appendice”, Roma 1987 p. 1.391

[28] SA, Annunciata Cocchetti è Beata, in “La Voce del Popolo”, pag. 1, 19 aprile 1991; SA, Pellegrinaggio a Roma per la Beata di Cemmo, in “Giornale della Valcamonica”, pag. 1, 20 aprile 1991

[29] SA, Da San Pietro alla Cattedrale. L'opera di Gabriele Saleri resterà esposta in Duomo Nuovo, in “Giornale di Brescia”, pag. 5, 9 agosto 1991

[30] SA, Giuseppina Vannini in un dipinto di Saleri, in “Giornale di Brescia”, 31 dicembre 1994 e Gianfranco Grieco, L'amore da la vita: Beata Giuseppina Vannini, Editr. Velar, Gorle (BG), 1994, copertina, 31 dicembre 1994

[31] SA, Maria Helena Stollenwerk, Confondatrice delle Missionarie Serve dello Spirito Santo, in “L’Osservatore Romano”, pag. 8, 7 maggio 1995

[32] SA, Pittore bresciano dal Pontefice. Rinnovata stretta di mano tra Gabriele Saleri e Giovanni Paolo II, in “Giornale di Brescia”, 6 luglio 1995

[33] Gabriele Saleri, in “Brescia arte”, n. 6 monografico, II semestre 1980

[34] A. Stoppini, A Santa Giulia in mostra 39 tele di Gabriele Saleri, in “Giornale di Brescia”, 7 novembre 2012; Valentina Grifi, “Arabi” in anteprima”, in “La Voce di Brescia”, n. novembre 2012; Gi. Gui., Gabriele Saleri, il fascino del sacro e della famiglia. Fino al 24 novembre 2012, in “Bresciaoggi”, 15 novembre 2012

[35] AA.VV., In Viaggio. Gabriele Saleri, Esposizione Celebrativa. Mostra dal 24/02/2018 al 24 marzo 2018, Palazzo Bertazzoli di Bagnolo Mella, catalogo Artemisia edizioni, Brescia 2018


Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

Ritratto virile, conservato presso la sede della Provincia di Brescia https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/autori/37893/

  1. ^ Anche l’ultimo fratello, Rodolfo, (1942-2008) dimostrerà talento artistico come pittore, scultore, creatore di gioielli.
  2. ^ La madre ha una passione per l’arte, "un innato gusto per la pittura", dimostrato anche come insegnante di decorazioni floreali a ricamo eseguite con la macchina da cucire; ammirava e osservava il lavoro di Cesare Bertolotti (1854-1932) un cugino pittore che aveva abitato nella sua stessa casa per qualche mese.