Storia della liturgia cattolica in Slovacchia

Cirillo e Metodio

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Dopo aver evangelizzato la Grande Moravia i fratelli Cirillo e Metodio completarono la traduzione in lingua slava della Bibbia e dei libri liturgici. Nell'867 si recarono a Roma, portando con loro le reliquie di san Clemente, per chiedere a papa Adriano II l'ordinazione dei loro discepoli, la consacrazione di un vescovo per la Grande Moravia e l'approvazione dei libri liturgici in lingua slava. Il papa accettò tutte le richieste e consacrò vescovo Metodio, segnando così l'autonomia della Chiesa della Grande Moravia dall'autorità dei vescovi franchi della Baviera.[1] Nell'880 papa Giovanni VIII eresse la diocesi di Nitra, la prima diocesi sul territorio dell'odierna Slovacchia.[2]

In seguito all'invasione dei magiari il re Stefano I d'Ungheria mutò l'assetto delle circoscrizioni ecclesiastiche, istituendo dieci nuove diocesi. Il territorio dell'odierna Slovacchia fu sottoposto alla diocesi di Eger e all'arcidiocesi di Esztergom e quest'ultima ebbe una grande parte del territorio della diocesi di Nitra, che fu limitato alla zona nord-orientale dell'attuale Slovacchia.[3]

  1. ^ Ján Dubina, I riti del Triduo Pasquale in Slovacchia, Romae, Edizioni Nuova Cultura, 2012, pp. 23-24
  2. ^ Ján Dubina, I riti del Triduo Pasquale in Slovacchia, Romae, Edizioni Nuova Cultura, 2012, p. 25
  3. ^ Ján Dubina, I riti del Triduo Pasquale in Slovacchia, Romae, Edizioni Nuova Cultura, 2012, p. 26