La Missa in tempore belli (Messa in tempo di guerra) è la decima [1] messa composta da Joseph Haydn, nonché una delle più famose.

Questa Messa è catalogata come Messa n. 1 in Do Magg, (H. XXII:9),[1] ma è nota anche con l'appellativo di Paukenmesse (in italiano Messa dei timpani) per l'inserimento dei timpani nella sua orchestrazione. Tuttavia nel manoscritto autografo è indicato il titolo Missa in tempore belli con la calligrafia di Haydn, mostrando come questo fosse il titolo pensato dal compositore fin dall'inizio della scrittura.

Storia modifica

Haydn compose questa messa a Eisenstadt nell'agosto del 1796, nel periodo di mobilitazione generale dell'Austria allora in guerra. Nei quattro anni del conflitto europeo che seguì la Rivoluzione Francese, le truppe austriache avevano acuito il conflitto contro quelle francesi in Italia e in Germania e l'Austria temeva l'invasione. Riflettendo l'inquietudine del suo tempo, Haydn inserisce riferimenti dei minacciosi presagi bellici nel Benedictus e nell'Agnus Dei. La messa è stata eseguita per la prima volta il 26 dicembre del 1796 nella basilica di Maria Treu a Vienna.

Dal 1796 il compito principale di Haydn come Kapellmeister del Principe Nicola II Esterházy di Galantha fu la composizione di una messa all'anno da eseguire l'8 settembre nella ricorrenza della Natività di Maria per onorare l'onomastico della Principessa Maria Emeregilda, moglie del Principe Nicola, Principessa Maria Giuseppa Ermenegilda di Liechtenstein, figlia del Principe Francesco Giuseppe I di Liechtenstein e della Contessa Leopoldina di Sternberg.

Il genio di Haydn si è espresso particolarmente nel finale della sua vita mantenendo fede al suo compito e completando così sei grandi messe per questa occasione, con orchestre sempre più grandi. La Missa in Tempore Belli fu eseguita per la famiglia reale presso la chiesa di famiglia, la Bergkirche, a Eisenstadt il 29 settembre del 1797, giorno dedicato a San Michele Arcangelo. Haydn compose anche il suo oratorio La Creazione in quel periodo e le due grandi opere hanno in comune una grande vitalità e intensità timbrica e tematica.

Questa composizione è stata per lungo tempo considerata come espressione di un sentimento contrario alla guerra, seppur non ci sia un messaggio esplicito nel testo né alcuna chiara indicazione di Haydn che questa fosse la sua intenzione di fondo. Dalla partitura emerge una musica di natura inquieta che normalmente non si assocerebbe ad Haydn, tanto da condurre gli allievi ad interpretarla nella sua natura pacifista. Questo viene in particolar modo notato nel Benedictus e nell'Agnus Dei. Nel periodo in cui venne composta questa messa, il governo austriaco emanò un decreto che, nel 1976, dichiarava che "nessun austriaco dovesse parlare di pace finché il nemico non fosse condotto fuori dalla frontiera."[2] Se questo sia un dato sufficiente per poter definire questo un componimento di spirito contrario alla guerra è certamente discutibile, visto che la maggior parte della messa è di natura liricamente gioiosa.

Organico modifica

La Messa prevede come organico:

Struttura modifica

La Messa è costituita dalle seguenti parti che ne costituiscono le sei sezioni dell'ordinario per un totale di 11 movimenti:

Kyrie modifica

Il Kyrie è una sinfonia in forma-sonata, con una lenta introduzione prima di arrivare al tema principale. Alla parte del Kyrie Eleison è data maggior importanza, mentre il Christe Eleison occupa solamente quattro battute.

Gloria modifica

Il Gloria è un piccola sinfonia corale in forma di Vivace-Adagio-Allegro. Lo struggente tema del violoncello che precede e accompagna il baritono della sezione centrale, che inizia con Qui tollis peccata mundi, è particolarmente espressiva.

Credo modifica

Il Credo è diviso in tre sessioni che rispecchiano in generale il testo. [3] Alla scandita e magniloquente prima sezione (Allegro), in cui ogni voce entra con un verso successivo del testo delineando nell'insieme un tema ritmico e gioioso, segue un più lento Et incarnatus est in do minore, cantato dal basso su un ritmo puntato dal colore mozartiano. Il mistero dell'incarnazione di Dio continua nel dialogo tra solisti e coro, in un crescendo culminante nel grido del Passus et sepultus est. L'ultima sezione è una fuga interrotta a metà da una elaborata coda dove Haydn usa il quartetto dei solisti in antifona con il coro.

Sanctus modifica

Il Sanctus ha inizialmente un carattere lento e dolce, ma a poco a poco prepara un forte quasi inquietante sul testo Pleni sunt coeli. Si conclude con il grazioso tema dell'Hosanna in Excelsis Deo esposto prima dal tenore solista e poi da tutto il coro.

Benedictus modifica

Il primo riferimento al titolo In Tempore Belli è proposto nel Benedictus, scritto in tonalità minore e caratterizzato da accenti sui tempi deboli e corone su accordi dissonanti. Questo brano è impostato per lo più in brevi frasi per il quartetto dei solisti, con la melodia del soprano accompagnata dalle tre voci inferiori che ricordano gli archi pizzicati. Il tema di Hosanna in Excelsis Deo è in tonalità maggiore ed è diverso da quello del Sanctus, ma ne rispecchia la struttura in quanto viene proposto prima dal soprano solista e poi da tutto il coro.

Agnus Dei modifica

L’Agnus Dei inizia con un’accorata invocazione, seguita subito dal misterioso rullo di timpani a cui la messa deve il proprio soprannome. L’atmosfera in pochi istanti si fa greve di oscuri presagi, le invocazioni intensamente drammatiche rimarcate da squilli di trombe. In un attimo, con un rapidissimo mutamento di tono, gli stessi squilli diventano gioiosi nella richiesta Dona nobis pacem: le ultime invocazioni ripetono con insistenza la parola Pacem, fino alla luminosa conclusione, riassunto di stilemi settecenteschi di una fede senza incertezze. Quest'uso drammatico dei timpani tornerà nell’Agnus Dei dellaMissa Solemnis di Beethoven.

Note modifica

  1. ^ a b Le messe composte da Haydn sono ordinate cronologicamente secondo le indicazioni del New Grove. Anche l'Hoboken catalogue ha catalogato in maniera cronologica le messe, ma alcune ricerche hanno messo in dubbio l'ordine utilizzato. Vedi Oxford Composer Companions: Haydn, ed. David Wyn Jones, Oxford University Press, 2002, p. 475. ISBN 0-19-866216-5
  2. ^ James Keller San Francisco Symphony annotator Aprile 2008
  3. ^ J. M. Cameron (2006). The Crucifixion in Music: An Analytical Survey of the Crucifixus between 1680 and 1800 Contextual Bach Studies No. 1, The Scarecrow Press, Inc. p. 197

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica