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In quasi un secolo di storia societaria, alla guida del Cagliari Calcio, società calcistica italiana con sede a Cagliari, si sono avvicendati 36 presidenti e 2 commissari.

Cenni storici modifica

Fondazione e primi anni modifica

 
Gaetano Fichera, fondatore e primo presidente del Cagliari

Il primo presidente, nonché fondatore e primo allenatore del Cagliari Football Club, fu il medico chirurgo Gaetano Fichera: sotto la sua guida, nei locali del cinema Eden in via Roma, si riunirono il 30 maggio 1920 i soci fondatori Antonio Colomo, Guido Costa, Manlio Cottiglia, Francesco Falqui, Giacomo Fiorentino, Natale Illario, Enrico Nonnoi, Carlo Papi, Giacomo Puddu e Antonino Zedda Piras[1]. Il 30 giugno invece ci fu la prima riunione dei soci che elesse Fichera presidente, Zedda Piras vice presidente e Giorgio Mereu segretario.

La prima formazione del Cagliari schierò molti studenti universitari della Facoltà di Medicina nella quale Fichera insegnava e, per richiamare il colore dei loro camici ospedalieri, furono scelte inizialmente delle maglie di colore bianco[2]. Lo stesso Fichera fu costretto nell'autunno 1921, a causa di un nuovo incarico di lavoro lontano dall'isola, a lasciare il ruolo all'altro fondatore Antonino Zedda[3]. Zedda rimase in carica solo pochi mesi, passando l'incarico prima a Giorgio Mereu (che per una breve fase fu così presidente, calciatore e allenatore contemporaneamente[4]) e poi all'avvocato Angelo Prunas, eletto dall'assemblea dei soci il 9 luglio 1922[5] e che rimase presidente fino al 1924[6].

Nell'estate 1924 toccò all'ingegner Agostino Cugusi prendere le redini della società[7], che vide il cambio di nome da Cagliari Football Club a Club Sportivo Cagliari a seguito della fusione con la S.S. Italia[8]: sotto la sua gestione, il club si trasferì nel nuovo stadio di Via Pola al posto del vecchio Stallaggio Meloni[9] il 22 novembre 1925[10]. Cugusi abbandonò la presidenza nell'autunno del 1926, in seguito a problemi finanziari, lasciando spazio all'allora podestà di Cagliari Vittorio Tredici[11], coadiuvato dall'avvocato Carlo Costa Marras, sotto la cui guida arrivò nell'isola Natale Archibusacci (primo calciatore e primo allenatore continentale del sodalizio cagliaritano[11]). Poco più di un anno dopo, lo stesso Costa Marras divenne a sua volta presidente fino al 1929, anno in cui il club potè partecipare alla sua prima competizione nazionale[12]: da ricordare, sotto la sua presidenza, il conferimento dell'incarico di allenatore all'ungherese Robert Winkler, che sedette sulla panchina sarda anche nel biennio 1938-1940 e nel 1948.

La prima volta in Serie B e il fallimento modifica

Nel 1929 Costa Marras lasciò l'incarico a favore dell'avvocato Enzo Comi[13], che nel 1930 ingaggiò il magiaro Ernő Erbstein sotto la cui guida i rossoblu conquistarono per la prima volta la promozione in Serie B[14]. Con il debutto nella seconda serie arrivarono però i problemi economici dovuti sia al maggior costo delle trasferte che all'aumento degli ingaggi dei giocatori[15]: questo portò all'avvicendarsi di numerosi presidenti che mantennero la carica per un breve periodo (Bosazza, Boero, Cao[16]) e alla partenza di Erbstein, sostituito nella stagione 1932-1933 da András Kuttik[17], nella quale fu necessario l'intervento economico del podestà Enrico Endrich (eletto presidente pro tempore) per portare a termine il campionato[18]. La situazione non migliorò sotto Pietro Faggioli, nuovo presidente rimasto in carica per un solo anno[19], e toccò il fondo nella stagione nel 1934-1935, con alla guida il nuovo presidente Aldo Pacca, dove si arrivò sia alla retrocessione sul campo[20] che allo scioglimento del Club Sportivo Cagliari il 20 settembre 1935, travolto dai debiti[21].

La rinascita come Unione Sportiva Cagliari modifica

Nel mese di ottobre del 1935 un gruppo composto da Mario Banditelli, Renzo Carro, Lino Corrias, Toniuccio Marini, Nino Peirani e Gesuino Mascia fonda l'Unione Sportiva Cagliari, erede sportiva del Club ormai dissolto, che venne gestita come una cooperativa e ripartì da zero nella Seconda Divisione sarda[22]. Presidente del nuovo sodalizio restò fino al 1940 Mario Banditelli, sotto il quale i cagliaritani furono protagonisti di due promozioni consecutive, dalla Seconda alla Prima Divisione nel 1935-1936 e da questa in Serie C l'annata seguente. Seguirono alcune stagioni in Serie C, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale che portò nel 1940 sia alle dimissioni di Banditelli[23] che al ritiro della squadra che partecipò alla Prima Divisione Sarda nonostante la salvezza conquistata sul campo durante la stagione 1939-1940[24]. Il nuovo presidente fu Giuseppe Depperu, insegnante di ragioneria, alle cui spalle operava però il comandante dei fasci giovanili Faggioli[25]: Depperu rimase presidente fino all'invasione americana della Sardegna e all'armistizio dell'8 settembre 1943, che portò alla sospensione del campionato regionale a cui i cagliaritani partecipavano, nonostante i bombardamenti e le chiamate alle armi dei suoi giocatori, dal 1940[26].

Dopo la guerra modifica

Nel 1944, alla ripresa del campionato regionale, fu eletto presidente Eugenio Camboni[27], che rimase in carica per due anni prima di lasciare il posto a Umberto Ceccarelli[28]. Dopo pochi mesi la società venne ceduta all'industriale Emilio Zunino, che mantenne il ruolo per tre stagioni: nella prima la squadra conquistò la promozione in Serie B d'ufficio[N 1][N 2], retrocedendo però l'annata seguente, terminando ultima nel girone A della Serie B. Alla fine del campionato 1948-1949, con la squadra nella parte bassa della classifica, a causa di grosse difficoltà economiche[29] Zunino lasciò il posto a Domenico Loi, industriale già entrato in società ad inizio stagione e che divenne garante e nuovo presidente del sodalizio nel maggio 1949, dopo una riunione degli uffici della Lega[29]. Sotto la guida di Loi il Cagliari raggiunse due buoni piazzamenti nel campionato 1949-1950 e nel 1950-1951, conquistando la promozione in Serie B vincendo il girone C della Serie C 1951-1952 grazie ad una rosa costruita senza badare a spese[30] con l'apporto di numerosi giocatori dal continente, tra cui Erminio Bercarich (prediletto del presidente, che gli versava un premio-gol al termine di ogni gara in cui andava a segno[31]), Livio Gennari e Roberto Serone. Nella stessa annata la squadra abbandonò il vecchio campo di Via Pola in favore dello Stadio Amsicora[32].

La mancata promozione in Serie A, le annate in Serie B e la nuova crisi modifica

Domenico Loi diede le dimissioni nel maggio 1953, a cui subentrò prima il commissario straordinario Enrico Sforza[33] e poi, all'inizio della stagione seguente, l'allora sindaco di Cagliari Pietro Leo:



Tra i presidenti succedutisi alla guida della società isolana un ruolo importante lo riveste Efisio Corrias. Occupatosi di politica negli anni 1950 e 1960, ricoprendo la carica di Presidente della Regione e del Consiglio regionale,[34] acquista il Cagliari una prima volta nel 1954, e successivamente nel 1968, restando in carica nell'anno dello Scudetto.[35]

Nel 1986 diventa presidente Gigi Riva, dopo che cinque imprenditori (Gianni Simonetti, Tonino Orrù, Carlo Cogliolo, Vinicio Sarritzu e Ubaldo Caria) rilevano il Cagliari dopo la gestione fallimentare di Fausto Moi, che lascia la società travolta dai debiti. A Riva è affidata la presidenza come uomo simbolo da cui incominciare un nuovo corso, dove l'ex calciatore si occupa principalmente di trovare nuovi sponsor per risollevare le finanze della società.[36] Nel 1992 l'imprenditore Massimo Cellino, acquista la società dai fratelli Orrù. È il presidente più longevo nella storia della società rossoblu, festeggiando nel 2012 i vent'anni di presidenza, intervallati solamente dalla gestione di Bruno Ghirardi nel 2005.[1] Nel 2014, Cellino cede la proprietà del Cagliari a Fluorsid Group, che opera nel settore chimico, rappresentato dall'imprenditore Tommaso Giulini.[37]

Lista dei presidenti modifica

Presidenti

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Inserimento deciso per principio dalla FIGC quale migliore società sarda in quanto a meriti sportivi pregressi, nonostante fosse giunta solo terza nel girone.
  2. ^ Vargiu, nell'opera citata a pagina 166, riporta invece che l'U.S. Quartu e la G.S. Carbosarda, giunte rispettivamente al primo e al secondo nel campionato, non poterono iscriversi al campionato nazionale per difficoltà economiche.

Fonti modifica

  1. ^ a b Calcio, buon compleanno Cagliari. Festa anche per 20 anni di Cellino, su unionesarda.it, L'Unione Sarda, 30 maggio 2012. URL consultato il 16 marzo 2018.
  2. ^ Fadda, p. 12.
  3. ^ Vargiu, p. 87.
  4. ^ Vargiu, p. 89.
  5. ^ Fadda, p. 45.
  6. ^ Vargiu, pp. 92-93.
  7. ^ Fadda, p. 79.
  8. ^ Vargiu, p. 97.
  9. ^ Vargiu, pp. 98-99.
  10. ^ Fadda, p. 98.
  11. ^ a b Vargiu, p. 103.
  12. ^ Vargiu, p. 109.
  13. ^ Vargiu, p. 114.
  14. ^ Vargiu, pp. 118-119.
  15. ^ Vargiu, p. 120.
  16. ^ Vargiu, p. 109.
  17. ^ Vargiu, p. 123.
  18. ^ Vargiu, p. 124.
  19. ^ Vargiu, p. 126.
  20. ^ Vargiu, p. 131.
  21. ^ Vargiu, pp. 131-133.
  22. ^ Vargiu, pp. 133-134.
  23. ^ Vargiu, p. 148.
  24. ^ Vargiu, pp. 148-149.
  25. ^ Vargiu, p. 149.
  26. ^ Vargiu, pp. 150-155.
  27. ^ Vargiu, p. 158.
  28. ^ Vargiu, p. 164.
  29. ^ a b Vargiu, p. 178.
  30. ^ Vargiu, pp. 181-184.
  31. ^ Vargiu, pp. 194-195.
  32. ^ Vargiu, p. 189.
  33. ^ Vargiu, p. 195.
  34. ^ Efisio Corrias, su regione.sardegna.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 16 novembre 2012.
  35. ^ Cagliari Calcio - Anni 50, su cagliaricalcio.net. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  36. ^ (PDF) Gigi Riva presidente del Cagliari nuovo-corso (PDF), su regione.sardegna.it, Giampaolo Murgia. URL consultato il 16 novembre 2012.
  37. ^ Cagliari Calcio - Nuovo millennio, su cagliaricalcio.net. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2012).

Bibliografia modifica

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