Nanni Strada (1941) è una designer italiana.

Fino all'età di 6 anni vive con i genitori a Bellagio dove la famiglia della madre aveva un ristorante, in seguito la famiglia si trasferisce in Argentina dove rimane fino al 1955[1].

Nel 1967, durante un soggiorno a Londra in occasione della nascita della figlia, si rende conto di essere in completo disaccordo con le regole dell'industria della moda e degli abiti disegnati per corpi perfetti e inizia ad studiare la realizzazione di abiti adattabili e senza taglia.[2] Fino al 1970 firma i suoi capito con il nome Nanni Maltese, dal cognome del primo marito.

Nel 1971 progetta una linea di cappotti senza cuciture realizzati da Max Mara,[3]

Nel 1973, dopo lo studio dei testi e delle illustrazioni che l'etnografo Max Tilke[4]ha dedicato all'abbigliamento tradizionale orientale, avvia il metaprogetto chiamato "Il Manto e la Pelle" con lo scopo di progettare abiti svincolati dalle tradizionali regole sartoriali ottenendo dei capi in taglia unica con forme geometriche che permettessero la massima libertà di movimento.

Per l'azienda Calza Bloch, uno storico calzificio di Reggio Emilia chiuso nel 1978, progetta degli indumenti tubolari realizzati con macchine circolari per calzetteria, ottenendo in questo modo il primo abito al mondo realizzato completamente senza cuciture. Insieme a questa prima serie, chiamata "La pelle" realizza abiti-mantello tagliati da un unico pezzo di tessuto e senza scarti e con cuciture a più aghi, questa serie viene chiamata "Il manto" ed è realizzata insieme a Rimoldi, un'azienda di macchine da cucire industriali.

Da queste due linee arriva la produzione del film "Il Manto e la Pelle" che viene presentato alla XV Triennale di Milano nel 1973 e al Cooper-Hewitt, National Design Museum di New York nel 1976.

L'abito politubolare realizzato insieme al marito Clino Trini Castelli nel 1979 vince il Premio Compasso d'oro.[5]

Il progetto "Il Manto e la Pelle" verrà in seguito esposto in altre mostre tra cui SKIN+BONES al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2006/2007), al National Art Center di Tokyo (2007) e alla Somerset House di Londra (2008).

La serie "La pelle" è il precedente per il successivo sviluppo di abiti tubolari e seamless proseguito dal designer Philippe Starck e dallo stilista Issey Miyake e per la realizzazione di capi seamless consolidatasi poi a partire dagli anni 90 con l'evoluzione delle fibre sintetiche e la diffusione della microfibra (https://www.clitt.it/contents/disegno-files/Prodotta_Moda5/04_ProdModa5_2DesignModa.pdf)



moda, accessori abbigliamento sportivo e oggettistica.

Compasso d'Oro nel 1979 con Clino Trini Castelli Compasso d'oro alla carriera nel 2018 - (https://www.adi-design.org/prova-i-vincitori.html) |anno=2008| New York : Princeton Architectural Press Progetto Casula per Koiné 2005 a Vicenza.<ref>(EN) Transmaterial 2: a catalog of materials that redefine our physical environment, New York, Princeton Architectural Press, 2008, p. 170.

collezioni Dolomite (Duvet), Ermenegildo Zegna, Fiorucci, La Perla, Max Mara, Nordica, Visconti di Modrone

Nel 1984 marchi Nanni Strada e Nomade

Progetti e opere di Nanni Strada sono esposti nei seguenti musei:

  • Cooper Hewitt Museum di New York (1976)

Musée de la Mode de la Ville de Paris (2000), MOCA - Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2006-­2007) National Art Center di Tokyo (2007), Mori Arts Museum di Tokyo (2007), Somerset House di Londra (2008), NAMOC - National Art Museum of China di Pechino (2008), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (2011), State Historical Museum di Mosca (2011-2012) 1973 collezione permanente alla Triennale di Milano, nel 2003 mostra monografica.

Dagli anni Novanta attività di docenza nel 1999 il primo Laboratorio di Fashion Design alla Facoltà di Disegno Industriale del Politecnico di Milano

  • Nanni Strada, Moda design, Editoriale Modo, 2000.
  • Nanni Strada, Mappamodello, Corraini Edizioni, 2012.
  • Raccolta delle lezioni nel libro: 2013 "Lezioni. Moda-design e cultura del progetto" edito da Lupetti Editore.
  1. ^ "Il vestito è il primo spazio da abitare", su iguzzini.com, 2 maggio 2019. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  2. ^ Keenan, p. 103
  3. ^ Baronio, p. 227
  4. ^ Strada, Nanni, su archivio.festivaletteratura.it. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  5. ^ 1979 - XI EDIZIONE, su adi-design.org. URL consultato il 17 febbraio 2024.

Bibliografia

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