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Emanuela Marmo (Salerno, 29 aprile 1979) è una critica satirica [1] e Pastefice Massimo della Chiesa Pastafariana Italiana[2], che professa il Pastafarianesimo e rende culto al Prodigioso Spaghetto Volante.

Biografia

Nasce a Salerno il 29 aprile 1979, evidenziando fin da piccola una fortissima passione per la scrittura e grande curiosità per argomenti, soggetti e tradizioni religiose. Durante la preadolescenza e negli anni immediatamente successivi, sviluppa un profondo interesse per la letteratura, ma la sua innata filantropia la spinge a cercare nella dimensione spirituale un ambito di riflessione privilegiato. Attraversa diverse fasi, nella quali la curiosità per la religione si concretizza tanto in attività di studio distaccato e quanto di contatto con correnti mistiche. Non si può escludere che credenze popolari e arcaiche abbiano popolato e condizionato, spesso in modo angosciante, il suo immaginario. Tale fervore religioso è declinato definitivamente durante l'ultimo anno delle scuole superiori con gli studi di filosofia, di storia e soprattutto con il sopravvento della passione per la satira: il senso critico, il disincanto, l’ironia spazzano via moltissime convinzioni, tanto che nel 2003 Emanuela Marmo si laurea con una tesi sulla satira politica della celebre rivista satirica Private Eye, stringendo il campo di analisi al periodo degli anni Sessanta.

Attività e pensiero

Sebbene abbia maturato le prime esperienze professionali nell’ambito dell’arte contemporanea, non ha mai cessato di osservare e catalogare notizie e opere riguardanti la satira mondiale e nazionale[3]. Forte di questo bagaglio, nel 2006 e nel 2008 ha ideato e diretto le edizioni del Festival Internazionale della Satira di Salerno[4][5][6][7]. La manifestazione si distingue per la presenza di ospiti internazionali la cui testimonianza consentisse di collegare la satira alla politica e all’attivismo e per la volontà di non assegnare premi, bensì di produrre opere satiriche. Grazie a contributi pubblici, ha potuto ospitare eventi site-specific come la mostra di Oreste Zevola[8], appositamente ispirata a Saturno e quindi alle origini antiche del genere satirico. Il rapporto della società con la religione, dunque, da sempre appassiona l'autrice in modo problematico. Il sacro, da lei tanto amato per ragioni culturali ed estetiche, a suo avviso deve essere restituito alla dimensione privata. L’esigenza di una società pienamente laica, secondo il pensiero di Marmo, non è pienamente soddisfatta nella nostra società. Il bisogno di mettere in luce e di discutere del ruolo della religione nelle strutture sociali pubbliche, orienta anche gli studi critici sulla satira , che si focalizzano infatti sul rapporto di questo genere con il divino e con la religione.

La conversione al Pastafarianesimo

Nel 2014 tiene una rubrica satirica all’interno della trasmissione radiofonica Santi e Briganti, in onda su Radio Base[9]. Ben presto, lo spazio riserva alla religione uno spazio rilevante, colorando la critica ai tabù e alle superstizioni con ricchi riferimenti autoriali, scherzi e interviste live.

Durante la realizzazione di una rassegna intitolata Satira a piccole dosi[10][11] che si è svolta a Salerno nell’autunno 2014, Emanuela Marmo censisce movimenti ed esperienze satiriche anticlericali. Così scopre che il Pastafarianesimo, annunciato al mondo da Bobby Henderson nel 2005, ha attecchito anche in Italia. Inizialmente, dunque, il Pastafarianesimo le appare come un movimento culturale laico che, in maniera originale, utilizza l’ironia per stimolare una riflessione sul ruolo della religione nella società. Da questa prospettiva, ospita nella trasmissione radio i rappresentanti della Chiesa Pastafariana Italiana di allora, dedica loro alcuni articoli. Approfondendo la conoscenza delle personalità religiose del Pastafarianesimo italiano e mondiale, leggendo le fonti tra cui il libro del Profeta Henderson, Emanuela Marmo si sente toccata dalle sacre appendici pappardellose del Prodigioso Spaghetto Volante e si convince che, coerentemente allo spirito giocondo del Dio dei Pirati, la satira, il ridere, il ridicolo e l’attivismo laico sono una strada, un disegno divertito, per arrivare alla fede.

Riceve il pastezzo dall’allora pastefice in carica, Pappa Pizzocchero. In breve tempo diventa Frescova di Salerno con ampi poteri su tutta la Campania, fino a essere eletta Pappessa con il nome di Scialatiella Piccante I.

Il Pappato di Emanuela Marmo si contraddistingue per le posizioni a sostegno delle istanze LGBT – non a caso il primo motto da pastefice, pubblicamente dichiarato da Scialatiella, è “L’ammmore conosce infinite ricette”[12] ma anche per una paziente e sincera attività di protezione e promozione della libertà dell’arte.

Da vivace e convinta credente, la Pappessa ritiene che la cosa più sconcertante che possa fare l’uomo è agire contro i propri simili in nome di Dio. Solitamente, i primi ad essere puniti o censurati sono le persone che maggiormente richiedono libertà e autonomia di pensiero: gli artisti. A vantaggio del loro senso critico e del diritto di opinione, Emanuela Marmo, in veste di Pappa della Chiesa Pastafariana Italiana, coordina una campagna nazionale denominata Dioscotto[13], aderente alla campagna internazionale End Blasphemy Laws e presentata nel gennaio 2019 in Campidoglio[14]. Con essa non solo si prefigge di agevolare l’eliminazione delle leggi contro la blasfemia, ma di diffondere la cultura laica e anticlericale. La campagna intende denunciare i tabù e verificare come e se le religioni esercitino un vero e proprio potere sulle libertà individuali di espressione e di scelta.

Stando alle dichiarazioni della Pappessa, a causa dell’interdipendenza stato-chiese che assegna alle istituzioni religiose autorità che vanno oltre la dimensione del culto, nonché per via di un presunto rispetto da tributare alle religioni più che ad altri sistemi di pensiero, i valori religiosi penetrano nella dimensione collettiva e pubblica in modo da contaminare i valori stessi. La campagna in effetti porta diversi esempi in cui l’offesa al sentimento religioso si rivela un pretesto. Non di rado, infatti, la critica mossa dagli artisti si rivolge al potere religioso e non alla fede. Dioscotto è la tipica bestemmia pastafariana, ma – a differenza di quanto si creda per le altre divinità – il Prodigioso Spaghetto Volante, conscio di aver lasciato l’uomo in un mondo imperfetto e iniquo, non si offende quando viene maledetto. I pastafariani consigliano quindi di bestemmiare il Prodigioso per non incorrere in illecito amministrativo. In Italia, infatti, chi bestemmia in pubblico è passibile di sanzione.

Molti artisti, in gran parte street artist, subvertiser e autori di satira, hanno aderito alla campagna Dioscotto, primi fra tutti gli street artist Hogre[15][16], DoubleWhy[17] e Illustre Feccia[18]; Daniele Fabbri, stand-up comedian; Luca Piersantelli, detto Pierz, fumettista e scrittore[19]; Daniele Caluri ed Emiliano Pagani, autori di Don Zauker. Vanno ricordati anche Aggettivo7, gruppo musicale, con la canzone Suino Trino; Alt[20], artista; Athena, street artist; Chiara Avanzo, stand up comedian; Mauro Biani, vignettista;; Maurizio Capuano, stand up comedian; Andrea Cardone, autore, Ceffon, street artist; Giancarlo Covino, architetto, vignettista, illustratore; Christian De Iuliis, architetto, fondatore del movimento de "Lo Spiaggismo" e Assessore al Nulla; Comic(on)off, rassegna fuori salone del Comicon; Amleto De Silva, vignettista e scrittore; DoubleWhy, street artist e subvertiser; Daniele Fabbri, autore e stand up comedian; Simona Forte, attrice; Alessandro Gioia, attore; Giorgio Franzaroli, vignettista; Giovanni Gaetani, autore di Come se Dio fosse Antani, edito da Nessun Dogma; Choam Goldberg, blogger, Helena Velena, Hogre, street artist e subvertiser; Luca Iavarone, autore, compositore e direttore creativo di Fanpage.it; Illustre Feccia, street artist e paroliere; Fucktotum, gruppo musicale; Davide La Rosa, fumettista, scrittore e sceneggiatore italiano; Pier Macchié, artista; Malt, subvertiser; Sara Migneco, vignettista; Mario Natangelo, vignettista; Sam Noire, vignettista;; Saverio Raimondo, stand up comedian e autore; Davide Saracino, blogger; Pietro Sparacino, stand up comedian; Vincenzo Sparagna, direttore di Frigidaire; Spelling Mistakes Cost Lives, street artist, creativo satirico; Stand Up Comedy Napoli, Lab diretto da Fausto Rio; Street Levels Gallery, galleria d’arte; Manolo Strimpelli, con la canzone La bestemmia; Emanuele Velluti, blogger; Vermi di Rouge, illustratore e vignettista; Vytautas, street artist, videomaker; Yele Maria, grafica e illustratrice.

Emanuela Marmo raccoglie e ordina le sue esperienze pastafariane tenendo un blog[21] sulla versione online della rivista MicroMega.

Collegamenti esterni

https://www.cronachesalerno.it/per-i-pirati-pastafariani-piazza-santagostino-e-luogo-sacro/, https://thesubmarine.it/2017/01/21/siamo-stati-al-capodanno-

pastafariano/

https://www.ilmattino.it/salerno/noi_pastafariani_salerno-4450102.html, https://www.positanonews.it/2018/09/minori-giornate-orgoglio-

spiaggista-grande-accoglienza-la-pappessa-pastafariana-emanuela-marmo/3264420/

https://www.mondofox.it/2018/05/09/pirati-pastafariani-al-comicon-di-napoli-2018/

https://www.repubblica.it/esteri/2018/08/17/news/olanda_negata_a_pastafariani_definizione_di_religione_niente_foto_con_scolapasta_in_testa_sui_documenti-

204316959/

http://www.irpiniapost.it/la-chiesa-pastafariana-presenta-il-suo-fumetto-al-tilt/, https://www.ottopagine.it/cultura/105911/ecco-la-pappessa-della-religione-piu-

divertente-del-mondo.shtml/

http://www.orticalab.it/Il-Prodigioso-Spaghetto-Volante-e

https://www.ottopagine.it/av/attualita/114530/pappessa-sfida-razzisti-con-la-religione-piu-gustosa-del-mondo.shtml

https://www.lacronacadinapoli.it/2019/07/foodstock-2019-celebra-i-cinquantanni-di-woodstock-cibo-italiano-di-qualita-e-tanta-musica-live/

http://www.romatoday.it/cronaca/manifesti-dioscotto-a-roma.html, https://www.nextquotidiano.it/endblasphemylaws-la-campagna-dei-pastafariani-per-

labolizione-del-reato-di-blasfemia/

https://www.ottopagine.it/sa/cultura/153572/dioscotto-per-dire-no-al-reato-di-blasfemia.shtml, https://www.ottopagine.it/sa/attualita/137980/video-pastafariani-

appello-al-sindaco-non-negarci-la-liberta.shtml

https://www.huffingtonpost.it/2019/04/29/noi-pastafariani-non-siamo-piu-assurdi-dei-cattolici-vorrei-incontrare-il-papa-mio-collega-un-piatto-di-pasta-non-si-

nega-a-nessuno_a_23718715/, http://www.stravizzi.it/2019/04/27/dioscotto-tutto-pronto-in-piazza/

https://www.insidemusic.it/pappessa-scialatella-chiesa-pastafariana-intervista/

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/06/vogliamo-essere-civili-e-democratici-aboliamo-il-reato-di-bestemmia/37659/

https://www.uaar.it/uaar/cosa-abbiamo-fatto/

https://napoli.fanpage.it/il-festival-della-bestemmia-per-chiedere-labolizione-della-legge-contro-la-blasfemia/

  1. ^ Emanuela Marmo, su Emanuela Marmo. URL consultato il 22 settembre 2019.
  2. ^ Chiesa Pastafariana Italiana – toccati dalle sue spaghettose appendici, su facebook.com. URL consultato il 22 settembre 2019.
  3. ^ Emanuela Marmo (a cura di), Metà uomo metà capra. Il verso doppio della satira, raccolta in tre volumi di vignette satiriche di Massimo Bucchi, Il volume intitolato Inedite pubblica per la prima volta vignette lasciate nel cassetto per decenni e per i motivi più disparati, tra cui anche censura e dinieghi editoriali..
  4. ^ Festival della Satira di Salerno, seconda edizione: intervista ad Emanuela Marmo, su Polisblog.it, 17 dicembre 2008. URL consultato il 22 settembre 2019.
  5. ^ Oggi al via il Festival della Satira a Salerno - positanonews.it, su Positanonews, 17 dicembre 2008. URL consultato il 22 settembre 2019.
  6. ^ Salerno Taglio del nastro per il Festival della Satira - positanonews.it, su Positanonews, 15 dicembre 2008. URL consultato il 22 settembre 2019.
  7. ^ Salerno diventa capitale della satira: ci sarà anche il vignettista Vincino - Corriere del Mezzogiorno, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it. URL consultato il 22 settembre 2019.
  8. ^ Oreste Zevola homepage dipinti gioielli disegni illustrazioni, su www.orestezevola.com. URL consultato il 22 settembre 2019.
  9. ^ Riparte su Radio Base "Santi e Briganti" - Angri.info, su www.angri.info. URL consultato il 22 settembre 2019.
  10. ^ Salerno: Eco Bistrot “Satira a piccole dosi” | Dentro Salerno | L'informazione di Salerno e provincia è on line, su www.dentrosalerno.it. URL consultato il 22 settembre 2019.
  11. ^ Onda Anomala, Satira a piccole dosi: nuoce gravemente alla pazienza., su AsinuPress - lo specchio dell'UniSa, 24 ottobre 2014. URL consultato il 22 settembre 2019.
  12. ^ SCUOLA, FAMIGLIA E MACCHERONI - La teoria del maccherone, su YouReporter. URL consultato il 22 settembre 2019.
  13. ^ Dioscotto, su www.facebook.com. URL consultato il 22 settembre 2019.
  14. ^ I Pastafariani invadono il Comune: "laicità e blasfemia" in Campidoglio, su RomaToday. URL consultato il 22 settembre 2019.
  15. ^ Mariacristina Ferraioli, Vilipendio alla regione, e lo street artist rischia 2 anni di galera. In un paese islamico? No, in Italia, su Artribune, 12 novembre 2017. URL consultato il 22 settembre 2019.
  16. ^ Mariacristina Ferraioli, Vilipendio alla regione, e lo street artist rischia 2 anni di galera. In un paese islamico? No, in Italia, su Artribune, 12 novembre 2017. URL consultato il 22 settembre 2019.
  17. ^ L'artista che altera le pubblicità per combattere il consumismo, su Artuu, 28 gennaio 2019. URL consultato il 22 settembre 2019.
  18. ^ Maria Wang, Graffiti Never Die/ Illustre Feccia exibart.com, su exibart.com, 26 gennaio 2019. URL consultato il 22 settembre 2019.
  19. ^ Un Porco in Pretura – Pierz per Dioscotto – L’Osservatore Pastafariano, su osservatore.chiesapastafariana.it. URL consultato il 22 settembre 2019.
  20. ^ Arcevia, la Madonna “porca” dell'artista Alt è ritenuta blasfema e viene fatta rimuovere da mostra, su www.finestresullarte.info. URL consultato il 22 settembre 2019.
  21. ^ EMANUELA MARMO - Perché il pastafarianesimo non è trattato al pari di altre religioni? Lettera a "Repubblica" » LA PAGINA DEI BLOG - MicroMega, su blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it. URL consultato il 22 settembre 2019.