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La vecchia chiesa

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Chiesa vecchia di San Vitale
Stato  Italia
Regione  Veneto
LocalitàCastelnovo
Religionecattolica
TitolareSan Vitale
DiocesiDiocesi di Vicenza
Consacrazioneprima del 1262
Inizio costruzioneAlto Medioevo
Completamentoprima del 1262
Demolizionetra il 1904 e il 1921

Non si hanno notizie certe sull'origine della vecchia chiesa parrocchiale di San Vitale, ma i documenti del 1262 la danno come già costruita e funzionante[1] sebbene l'intitolazione a San Vitale suggerisca un'origine medioevale[1] da inquadrare nell'opera di evangelizzazione compiuto dai monaci benedettini di San Felice e Fortunato su richiesta dell'allora vescovo di Vicenza[2]. Già nel 1273 la chiesa aveva ormai assunto il ruolo di chiesa parrocchiale e aveva surclassato la collinare chiesa di San Lorenzo, più antica[1] e diventando il centro culturale e religioso del territorio[3].

A sua volta la chiesa di San Vitale era sottoposta alla pieve di San Pietro di Isola Vicentina, che per lungo tempo ne controllava sia la sfera religiosa sia temporale. Già verso la fine del Duecento il distacco religioso tra le comunità isolane e quelle di Castelnovo era compiuto e le due chiese era legate fra loro solo da legami economici[4]. Risale al 1349 l'ultimo documento testimoniante una condivisione nelle rendite e del fondo patrimoniale[5].

Restauri

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La chiesetta venne restaura più volte nel corso del tempo.

Nel 1530 venne terminata la copertura di una sezione costruita poco tempo prima e nel 1561 venne sistemato tutto il tetto[6].
Nel 1665 vennero ricostruite le fondamenta di coro e presbiterio[7].
Tra il 1715 e il 1716 la chiesa venne praticamente ricostruita dalle fondamenta: aumentò in altezza e da tre navate si passò ad una sola aula[7].

All'interno della chiesa erano numerose le opere presenti e sono state tutte preservate dalla demolizione usandole per abbellire la nuova chiesa[8].

A fine Ottocento la chiesa presentava in tutto 5 altari tutti ospitanti una tela.

Nel 1561 erano presenti solo due altari, quello maggiore e uno dedicato ai santi Rocco e Sebastiano che, per adempiere ad un voto fatto in tempo di peste, nel 1656 venne rinnovato e dedicato al Nome di Gesù[6] a cui fu aggiunta una pala di Costantino Pasqualotto rappresentante la Circoncisione di Gesù[9]. Tra il 1603 e il 1604 venne costruito l'altare dedicato alla Madonna del Rosario e fu eseguita la tela del Maganza annessa (raffigurante la Madonna con in braccio il messia e in mano il rosario)[6].

Nel 1670 venne costruito un nuovo altare maggiore abbellito con una pala di Pietro Ricchi raffigurante il martirio del santo patrono[7]. L'altare venne ulteriormente adornato tra il 1771 e il 1775 con l'aggiunta di un baldacchino costituito da quattro colonne in marmo africano[10] e di una cupola con diverse statue raffiguranti angeli, Gesù risorto, San Paolo, San Pietro e varie altre figure allegoriche[11].

Nel 1718, dopo il rifacimento della chiesa nel 1716, si aggiunse un quarto altare che venne voluto da privati e dedicato al Crocifisso[7]. Fu abbellito nel 1718 con una pala di Giovanni Antonio De Pieri raffigurante la Deposizione di Gesù dalla croce[9]

Nel 1733 venne costruito il quinto e ultimo altare che fu dedicato ai Santi e accolse la pala Tutti i Santi di Costantino Pasqualotto[9].

Bibliografia

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