Utente:Facquis/Sandbox/Giacomo Matteotti

Nella cultura di massa

modifica

Il mito di Matteotti

modifica
 
Illustrazione di Giuseppe Scalarini sull'Avanti! del 6 luglio 1924

L'efferatezza con cui avvenne il delitto Matteotti, fece si che fin dai primi giorni l'opinione pubblica antifascista identificasse in Giacomo Matteotti uno dei suoi martiri. A dare un forte contributo alla mitizzazione del deputato socialista fu lo stralcio della confessione di Albino Volpi, uno degli esecutori materiali dell'assassinio, pubblicato sul quotidiano del Partito Comunista d'Italia a soli cinque giorni dalla sua scomparsa:[1]

«Il contegno di Matteotti è stato assolutamente spavaldo mentre lo pugnalavamo; direi eroico. Ha continuato fino alla fine a gridarci in faccia: «Assassini, barbari, vigliacchi!» Mai ebbe un momento di debolezza per invocare pietà. E mentre noi continuavamo nella nostra azione egli ci ripeteva: «Uccidete me ma l'idea che è in me non la ucciderete mai». [...] Fino alla fine, fin che ha avuto un filo di voce ha gridato: «La mia idea non muore! I miei bambini si glorieranno del loro padre! i lavoratori benediranno il mio cadavere!». E' morto gridando: «Viva il socialismo!»»

Nonostante secondo Anna Kuliscioff le parole riportate sull'articolo de l'Unità del 15 giugno 1924 non corrispondessero allo stile linguistico generalmente impiegato da Matteotti,[2] la dichiarazione venne rapidamente rilanciata anche da altri quotidiani nazionali come La Stampa[3] e Il Mondo.[4] Il 1° giugno 1924, a meno i un mese dall'assassinio, La Rivoluzione liberale di Piero Gobetti dedicò alla memoria di Matteotti un intero numero mettendo in luce il suo antifascismo intransigente.[5]

Il governo Mussolini si oppose fin dal principio al clima celebrazione che si era venuto a creare, presidiando con la milizia il luogo in cui era stato commesso il delitto, in modo da evitare qualsiasi tipo di commemorazione.[6]

«Io avevo un dovere solo: Quello di fare in modo che il 10 giugno 1925 fosse l'opposto del 10 giugno del 1924. infatti oggi siamo riusciti a dimostrare che la nazione è smatteottizzata e considera cialtroni tutti gli aventiniani. Possiamo oggi dire alo e forte che se l'Italia non assiste alla malvagia speculazione di quel morto, — speculazione che serviva a far vendere carta stampata e ad oltraggiare il nostro paese all'estero — lo si deve al Fascismo.»

 
Inaugurazione del Monumento a Giacomo Matteotti nella casa del popolo di Bruxelles l'11 settembre 1927

Il mito valicò ben presto anche i confini nazionali, tanto che nel 1926 l'Internazionale operaia socialista dedicò alla memoria di Matteotti un fondo per l'aiuto al movimento operaio negli stati dittatoriali, rimasto attivo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.[7] Tra le altre iniziative, il 1° maggio del 1930 a Londra la suffragetta Sylvia Pankhurst fondò il Women's International Matteotti Committee.[7] Matteottihof, Monumento a Giacomo Matteotti

 

Il 28 giugno 1924 la pubblicazione «Idea Nuova» riportò la lettera di Sandro Pertini che, sull'onda dell'emozione e dello sdegno per l'assassinio, richiese l'iscrizione al Partito Socialista Unitario.[8] Da presidente della Camera dei deputati, Sandro Pertini "ebbe il grande merito di pubblicare nel 1970 i discorsi parlamentari di Matteotti, venticinque anni dopo la fine della guerra; la prima biografia matteottiana di Antonio Casanova uscì soltanto nel ’74, ventinove anni dopo la Liberazione; l’avvio della pubblicazione delle opere complete, a cura di Stefano Caretti, partì nel 1983, trentotto anni dopo"[9].

Durante la Resistenza italiana il PSI-PSIUP costituì le Brigate Matteotti.

Battaglione Matteotti

Povero Matteotti è un canzone di protesta, eseguita sulle note di Povero Cavallotti (1898 circa).[10]

Nel 33 giri antologico Cantacronache 4 (1971) del gruppo Cantacronache è incluso Canta di Matteotti, con autore anonimo.[11]

Nell'ambito di una legge della Repubblica italiana, Matteotti è definito martire[12].

Su proposta della Fondazione Giacomo Matteotti, nel 2022 il Ministero della cultura ha istituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti (DM 20/04/2022, n.172) e promosso l'Edizione Nazionale dei processi Matteotti (DM 8/04/2022, n. 140). Un Comitato provinciale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti si è costituito nel 2023 anche nella provincia di Rovigo.

Nel 2023 il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la legge che istituisce le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Matteotti: tra le attività di ricerca su vita, pensiero e opera di Matteotti, «saranno sostenute anche iniziative didattiche e formative, in sinergia con biblioteche, musei e istituzioni culturali, attraverso il coinvolgimento diretto delle istituzioni scolastiche».[13].

I luoghi della memoria

modifica
 
Ingresso della Casa - Museo Giacomo Matteotti

La memoria di Matteotti è mantenuta viva da targhe e monumenti sparsi sul territorio nazionale, e tra ponti, strade, piazze e scuole,[14] Giacomo Matteotti è il politico del Novecento più citato nella toponomastica italiana, con circa tremila intitolazioni.[15]

A Fratta Polesine è presente la Casa - Museo Giacomo Matteotti,[16] riconosciuta dal 2017 monumento nazionale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.[17] L'edificio appartiene all'Accademia dei Concordi, per lascito testamentario dei figli di Giacomo, ed è stato ceduto in uso al Comune di Fratta Polesine. La casa museo è aperta al pubblico e propone una ampia e articolata ricostruzione della vita di Giacomo Matteotti e della sua famiglia. Sotto il controllo di un comitato scientifico pubblica una collana di studi intitolata "Quaderni di Casa Matteotti".

Nel luogo del rapimento, presso il Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma, è stato eretto nel 1974 il Monumento a Giacomo Matteotti di Iorio Vivarelli, così come il ponte limitrofo è stato ribattezzato Ponte Giacomo Matteotti (già Ponte del Littorio). Anche a Raiano, nel luogo del ritrovamento del cadavere, è stato eretto un monumento a Giacomo Matteotti.[18]

Le varie iniziative

modifica
  • il Premio "Giacomo Matteotti" è stato istituito nel 2005 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; viene «assegnato ad opere che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e di giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Giacomo Matteotti». Il Premio è suddiviso in tre sezioni: "saggistica", "opere letterarie e teatrali" e "tesi di laurea".[19]

Filatelia

modifica
  • Nel 1955[20] fu emesso un francobollo italiano commemorativo (70º anniversario della nascita) da 25 lire in colore rosso.[21]
  • Nel 2012 fu emesso un francobollo commemorativo da San Marino del valore di euro 2,64.[22]
  1. ^ Fornaro, p. 168.
  2. ^ Fornaro, p. 169.
  3. ^ L'orrendo bagaglio degli assassini e la fede di Matteotti nel martirio, in La Stampa, Torino, 18 giugno 1924.
  4. ^ L'eroica resistenza di Matteotti ai colpi dei suoi assassini, in Il Mondo, Roma, 17 giugno 1924.
  5. ^ Piero Gobetti, Matteotti, in La Rivoluzione liberale, Anno III, n. 27, Torino, 1º luglio 1924.
  6. ^ Fornaro, p. 189.
  7. ^ a b Fornaro, p. 191.
  8. ^ Giacomo Matteotti. Immagini e documenti (PDF), su Fondazione Matteotti, p. 63.
  9. ^ Antonio Funiciello, Lo spirito antifascista di Matteotti resiste, meno il suo socialismo riformista, Linkiesta, 18 aprile 2024.
  10. ^ Canzoniere 1 della protesta, Edizioni del Gallo, 1972, p. 48. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  11. ^ Canta di Matteotti, su ildeposito.org (archiviato il 2 gennaio 2014).
  12. ^ Legge 9 novembre 1955, n. 1069.
  13. ^ LEGGE 10 luglio 2023, n. 92, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 21 luglio 2023. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  14. ^ Scuole con denominazione "Matteotti", su Scuola in chiaro.
  15. ^ L'attualità del pensiero di Giacomo Matteotti, su ilGiornale.it, 5 giugno 2014. URL consultato il 9 giugno 2024.
  16. ^ Home page, su Casa Museo Giacomo Matteotti.
  17. ^ Legge 20 dicembre 2017, n. 2013, su normattiva.it (archiviato il 30 gennaio 2018).
  18. ^ Commemorazione Delitto Giacomo Matteotti, su Comune di Riano, 7 giugno 2021. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  19. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 marzo 2005, n. 72, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 30 aprile 2005. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  20. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 maggio 1955, n. 528, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 2 luglio 1955. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  21. ^ 10 novembre 1955 - 70º anniversario della nascita di Giacomo Matteotti, su I Bolli.
  22. ^ 16 ottobre 2012 - Maestri di libertà, su I Bolli.

Bibliografia

modifica