Utente:Francesco Ippolito/Cenni storici

Prima del Foggia modifica

La Daunia nel 1909

Storicamente, la prima formazione di cui si ha notizie nella provincia di Foggia è la Daunia, fondata nel 1909. La sua casacca ufficiale era a strisce bianconere,[1] e la seconda maglia era rosa.[2]

Nel 1912 nasce l'U.S. Atleta, squadra nata dalla fusione tra l'U.S. Sardegna e l'Unione Sportiva Calciatori, squadre invece già nate nel 1911. Peppino Comei, foggiano proveniente da Firenze[3] , viene acquistato dall'Unione Sportiva Calciatori insieme ai fratelli Tiberini, provenienti da Milano e di cui uno dei quali, il minore, tornerà in patria.[3]. Egli a Milano pensa di fondere le due squadre foggiane: l'U.S. Sardegna e l'Unione Sportiva Calciatori[3], e quindi viene formata l'U.S. Atleta. L'U.S. Atleta giocava nel Campo Pila e Croce, situato verso la fine della Villa Comunale.[1] L'esordio dell'U.S. Atleta, in casacca rosso-nera, finisce 2-2 contro il Liberty Bari.[1] Successivamente verrà la tragica parentesi della prima guerra mondiale.[1]

L'U.S. Atleta, che ormai si sta conquistando un posto tra le grandi, viene invitato a partecipare a numerose competizioni, come il "Torneo Pasquale" a Bari o "Torneo di football a sei di Molfetta", nel quale l'U.S. Atleta conquista la finale per il terzo posto.[4] Alcuni componenti dell'U.S. Atleta, dopo qualche tempo abbandonano la Società per formarne una nuova, la Maciste. Qualche tempo dopo, Alfredo Cicolella fonda l'U.S. Pro Foggia. Queste tre squadre però, non avranno molto futuro, di fatti nel maggio del 1920 si uniranno per formare lo Sporting Club Foggia.[5] Il presidente sarà il colonnello Carlo Giglietto.[6][7][8]

Esordi modifica

Il club, che era un circolo sportivo, e non solo calcistico, fu costituito ufficialmente come Sporting Club Foggia il 5 luglio 1920.[9]

Lo Sporting Club Foggia dopo un periodo di inattività dal 1920 al febbraio del 1922. Il 17 febbraio del 1922 ha battuto con tanti gol di scarto la 226º Fanteria. Questa è la prima partita giocata e vinta, anche se non ufficiale, della squadra di Capitanata [5].

Lo Sporting Club Foggia si affiliò alla FIGC il 31 maggio del 1922, e di conseguenza poté partecipare al Campionato Pugliese. Venne iscritto nel campionato di seconda divisione 1922-1923 dove arrivò direttamente al primo posto, con l'allenatore Roberto Fini.[10] Ogni anno il Foggia alternava prestazioni buone a quelle deludenti, e quindi promozioni e retrocessioni, con un'altalena tra la prima e la seconda divisione.

Nel 1924 si fonde con il Velo Club e cambia la denominazione in Unione Sportiva Foggia.[11][12]

Il Foggia delle 3 M che conquistò la Serie B

Nel campionato successivo di Prima Divisione, il campionato 1925-1926, l'U.S. Foggia arrivò ultimo con 2 punti, e perciò fu nuovamente retrocesso in Seconda divisione, ora chiamata Prima Divisione. Nella stagione 1926-1927 disputò il girone D della Prima Divisione Sud, dove arrivò settimo, ma a seguito alle esclusioni dal campionato di Ilva Bagnolese, Casertana e Pro Italia Taranto arrivò effettivamente quarto. Nella stagione 1927-1928 arrivò quarto in Prima Divisione Sud. Quindi il girone B della Prima Divisione, detto anche "campionato meridionale", venne vinto insieme all'U.S. Pippo Massangioli[13] e si qualificò al girone A delle semifinali dove arrivò terza. L'anno dopo ritornò in Prima Divisione. In questa stagione di Prima Divisione, gestita dal Direttorio Meridionale, il Foggia arrivò terzo, dopo il fallimento della Nocerina. Sempre terzo fu il posto occupato la stagione seguente, nel girone F 1930-1931. Qualcosa cambiò nell'anno dopo, dove il Foggia nel girone E della stagione 1931-1932 arrivò secondo a tre punti dal Perugia e di conseguenza si qualificò al girone A della fase finale, dove arrivò sempre seconda, sfiorando la promozione per un punto, che invece conquistò il Grion Pola. In questa stagione l'attaccante Alfredo Marchionneschi, che segnò 29 gol stabilendo il record di marcature in un campionato per il Foggia, e con i Montanari e Marchetti formerà il celebre "Foggia delle 3 M".[10][14]

Angelo Benincasa

Il Foggia stava di man mano crescendo, e le cose stavano cambiando. L'allenatore era Tony Cargnelli, e nel girone H della stagione 1932-1933 arrivò primo, qualificandosi al girone B della fase finale che vinse. Il Foggia dopo vari tentativi tornò finalmente in Serie B. Intanto i giocatori del Foggia divennero per tutti i "Satanelli", grazie al giornalista Mario Taronna [10].

Gli anni bui in serie C e in IV serie modifica

Dopo i campionati di Serie B 1933-1934 terminato al settimo posto del girone B, 1934-1935 terminato all'ottavo posto, sempre nel girone B, arriva la stagione 1935-1936 dove il Foggia arriva quattordicesima in Serie B dopo aver perso il quadrangolare di spareggio e fu retrocesso in Serie C.[15] La retrocessione del Foggia era legata a motivi strettamente economici.[15]

Il ritorno in Serie B avvenne dopo otto anni in Serie C, infatti in quelle stagioni il Foggia ebbe prestazioni molto altalenanti. La stagione 1936-1937 si chiuse al quinto posto del girone E, l'anno dopo, la stagione 1937-1938 terminò al nono posto nel girone E. Nonostante i buoni propositi, i successivi campionati furono deludenti, quello 1938-1939 l'ultimo di Angelo Benincasa come allenatore (che poi tornerà), fu finito al nono posto nel Girone Eliminatorio G. In quell'anno il presidente era diventato Luigi Ippolito, famoso a Foggia per essere stato presidente dell'Unione Commercianti di Foggia per 30 anni e vicepresidente della Confindustria di Foggia per 12, e successivamente presidente della fiera di Foggia nel 1953. Gli altri campionato deludenti furono quello del 1939-1940 terminato al decimo posto del Girone Eliminatorio H, (quell'anno il Foggia cambiò il nome in Unione Polisportiva Foggia[12]) quello 1940-1941 e 1941-1942 finirono entrambi al decimo posto del Girone Eliminatorio H. La stagione 1942-1943 si concluse al quarto posto nel girone eliminatorio M. Quello fu l'ultimo anno prima della seconda guerra mondiale, che ha portato a Foggia morte e violenza.[16]

Formazione titolare del Foggia & Incedit

La guerra imprime il suo marchio non solo nel calcio, ma anche nella città di Foggia, colpita dai bombardamenti.[17] Così, dopo lo stop causato dalla guerra, il Foggia torna a giocare la Serie C,[17] la stagione 1945-1946 il Foggia termina di nuovo quarto, questa volta nel girone E del campionato centro-sud. Però il Foggia, nonostante la sua posizione in classifica, fu promosso per meriti sportivi, e si fuse con il G.S. Cartiera e cambiò la denominazione in IPAS Foggia.[12] L'anno dopo, nel 1946-1947, il Foggia poté riprendere in grande stile l'attività sportiva, e partecipa al campionato di serie B girone C, ma la sua prova fu sfortunata, infatti il Foggia arrivò quattordicesima nel girone e fu nuovamente retrocessa in serie C e ritornò ad essere l'Unione Sportiva Foggia.[17] Il Foggia, però, quasi sfidando un fato beffardo, l'anno dopo, nel 1947-1948 disputò il campionato molto bene, arrivando al primo posto a 42 punti nel girone S della Serie C (secondo girone della Lega Sud). Per la legge della riduzione dei quadri societari e dei campionati il Foggia non venne ammesso alla serie B. Quell'anno comparve nel girone del Foggia una nuova formazione foggiana, il Foggia Incedit, di cui i colori erano giallo-blu.[17][18] Il Foggia Incedit arrivò quarto, ma venne retrocesso in Promozione, sempre in seguito alla legge della riduzione dei quadri societari. L'anno dopo, nel 1948-1949, il Foggia fu costretto a continuare a militare in Serie C, nonostante il suo primo posto ottenuto l'anno prima. Arrivò al sesto posto nel girone D, un girone difficile. Anche l'Incedit arrivò sesto, ma in promozione interregionale. Il campionato successivo, il 1949-1950, il Foggia, dato tra le favorite, arrivò nono in classifica, deludendo ogni aspettativa e riesce a salvarsi verso la fine del campionato solo grazie a Vincenzo Marsico.[19] Il Foggia, che voleva riscattarsi arrivò secondo nel girone C del campionato 1950-1951 dopo lo spareggio perso a Firenze contro lo Stabia.[17] Nella stagione successiva, la stagione 1951-1952 tutti si aspettano la promozione del Foggia in serie B, ma arriva una penalizzazione di 14 punti che condanna il Foggia alla retrocessione in quarta serie, arrivando sedicesimo. L'unica parte bella di quel campionato fu la vittoria esterna a Bari nel derby per 3-1.[20] Il Foggia rimase in quarta serie per ben sei anni.[21] La stagione 1952-1953, è terminata al quinto posto nel girone G, girone in cui il Foggia ha disputato tutta la sua IV Serie, la stagione 1953-1954, invece, è finita al primo posto, così facendo il Foggia ha guadagnato la qualificazione al girone finale Centro-Sud, che però terminò ultimo,[17] nel 1954-1955, il Foggia è arrivato settimo, nel 1955-1956, il campionato del Foggia terminò al secondo posto, nel 1956-1957, il Foggia finì al terzo posto, nel 1957-1958, il Foggia si fuse con il G.S. Foggia Incedit, cambiando il nome in U.S. Foggia & Incedit.[22] La squadra, nonostante l'unione delle forze, finì al settimo posto. Tuttavia, grazie alla revisione dei gironi,[22] il Foggia fu ripescato in serie C.[17] Finalmente furono finiti gli anni bui della IV serie, in cui il Foggia ha dimostrato di essere una squadra che riesce a reagire e ad uscire da certe situazioni.[17]

Dalla promozione in serie C agli anni d'oro della serie A modifica

Oronzo Pugliese

Risale al 1957-58 la fusione tra il Foggia e il Foggia Incedit. Nel 1961-62 la squadra venne affidata dal presidente Domenico Rosa Rosa industriale del legno, e all'allenatore Oronzo Pugliese, che centrò subito la promozione in B.

Storica fu la stagione 1963-64, in cui il Foggia di Rosa Rosa e Oronzo Pugliese riuscì a conquistare, per la prima volta, la Serie A. Dal 1964-65, il Foggia riuscì a disputare 3 campionati consecutivi nella massima serie, centrando il 31 gennaio 1965, sempre con l'allenatore Pugliese, una storica vittoria contro l'Inter di Helenio Herrera per 3-2. La stagione è coronata dalla convocazione in azzurro di Micelli e Nocera che giocheranno contro il Galles. L'Italia vince 4-1 e Nocera non si farà sfuggire l'occasione per segnare un gol. A fine campionato Pugliese lascia, va alla Roma. Al suo posto arriva Egizio Rubino, ed il Foggia, pur con qualche difficoltà in più, centra la seconda salvezza della sua storia. L'anno successivo, però, il Foggia retrocede.La squadra parte male, dopo 10 giornate ha collezionato solo tre punti subendo 24 gol. Rubino viene mandato a casa, al suo posto arriva Bonizzoni. La squadra sembra riprendersi ma non riesce ad evitare la retrocessione. Al termine del campionato lascia anche il Presidente. Don Mimì Rosa Rosa se ne va, in punta di piedi, dopo aver regalato a Foggia ed ai tifosi foggiani un periodo strepitoso. Retrocesso al termine del campionato 1966-67, risalì in massima serie nel 1970-71, con l'allenatore Tommaso Maestrelli, che nel 1973-74 avrebbe vinto lo scudetto con la Lazio. In squadra c'era anche Luigi Delneri. Retrocesso subito e risalì in Serie A nel 1973-74, per poi andare incontro ad una nuova retrocessione, con 6 punti di penalizzazione per presunta corruzione della terna arbitrale per la partita Foggia-Milan di quella stagione. L'allenatore era Lauro Toneatto. Negli anni settanta il Foggia partecipò ad altri 2 campionati di Serie A, nel 1976-77 e nel 1977-78, anno in cui retrocesse in Serie B.

Dal Foggia dei miracoli al fallimento modifica

Il tridente delle meraviglie: Baiano, Signori e Rambaudi

Nel 1989, con l'ingaggio dell'allenatore ceco Zdeněk Zeman, si aprì il periodo di massimo splendore per la società. Il calcio aggressivo e divertente dell'allenatore boemo era basato sul modulo tattico 4-3-3 a zona: squadra corta, pressing, tattica del fuorigioco e movimento frenetico sia dei giocatori che della palla. Dopo il ritorno in Serie A, nella stagione 1991-92 il Foggia dei Miracoli dimostrò di essere competitivo con qualunque avversario e fu apprezzato dalla stampa anche perché in grado di offrire spettacolo. Fu coniato il termine Zemanlandia per indicare la realtà costruita da Zeman. Anche dopo la cessione di molti calciatori di notevole qualità (tra cui gli attaccanti che costituivano un valido trio, Giuseppe Signori, Francesco Baiano e Roberto Rambaudi), sostituiti da giovani talenti, il Foggia concluse altri due campionati di Serie A nella zona centrale della classifica. Il passaggio di Zeman alla Lazio segnò la fine di Zemanlandia, nata dal felice connubio tra le idee innovative dell'allenatore, la spregiudicatezza del presidente Pasquale Casillo ed il fine intuito del direttore sportivo Giuseppe Pavone. Nella stagione 1994-95 la squadra fu affidata a Enrico Catuzzi, ma dopo un girone d' andata spumeggiante, si classificò al sedicesimo posto, retrocedendo in serie B.

Doppia retrocessione e promozione in C1 modifica

Con la fine di questa era ebbe inizio il periodo buio del Foggia Calcio 1920, che culminò con le retrocessioni consecutive in C1 nel 1998 e in C2 nel 1999. Dopo quattro anni nell'ultima serie professionistica, nella stagione 2002-03 il Foggia Calcio del tecnico Pasquale Marino e dei "gioielli" Roberto De Zerbi e Michele Pazienza ritrovò l'assetto vincente e pervenne in modo spumeggiante alla promozione in C1. Dopo la stagione 2003-04, terminata a metà classifica, ma carica di buoni propositi per quella seguente, il Foggia Calcio fallì per cause economiche, perdendo il tecnico Marino e tutti i suoi giocatori migliori. La notizia gettò nello sconforto i tifosi, ma Giuseppe Coccimiglio prese in mano le redini della società e diede fiducia all'ambiente: la nuova società assunse il nome storico della squadra, Unione Sportiva Foggia, e fu in grado di mantenere la categoria di appartenenza. Dopo aver concluso altre due stagioni a metà classifica, cambiando cinque allenatori, Coccimiglio attirò su di sé le critiche dell'ambiente non pagando più gli stipendi, situazione che creò instabilità. Dopo una complessa trattativa la società passò nelle mani di una compagine di imprenditori locali presieduti da Tullio Capobianco.

Storia recente modifica

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Stagione 2006/2007 modifica

Nella stagione 2006-07 il nuovo allenatore Stefano Cuoghi, proveniente della Salernitana, condusse a Foggia molti giocatori granata che con lui, la stagione precedente, avevano sfiorato la promozione in B. Il 21 gennaio 2007 Cuoghi venne esonerato dopo 6 partite senza vittoria consecutive: dal 23 gennaio il nuovo allenatore fu Salvo Fulvio D'Adderio, che nella stagione precedente aveva allenato il Manfredonia. Con D'Adderio la squadra ottenne la prima vittoria in Coppa Italia di Serie C, chiudendo con il 3-1 casalingo al Cuneo nella finale del 25 aprile 2007. La squadra concluse il torneo di Serie C1, Girone B, in quarta posizione a 59 punti, qualificandosi per i play-off.

Nella semifinale di play off contro la Cavese vinse l'andata per 5-2 in casa e perse per 3-1 a Cava dei Tirreni, accedendo dunque alla finale dei play-off. Nella finale di andata prevalse con il risultato di 1-0 contro l'Avellino, mentre nel ritorno al Partenio fu sconfitto per 3-0 dopo i tempi tempi supplementari. In seguito a quella partita l'allenatore Salvo Fulvio D'Adderio fu sollevato dall'incarico e sostituito da Salvatore Campilongo, che quell'anno aveva allenato la Cavese.

Stagione 2007/2008 modifica

L'inizio della stagione è altalenante e il girone di andata si chiude a 21 punti, a 5 punti dalla zona salvezza. Nel girone di ritorno il Foggia ottiene dieci punti in cinque giornate, ma ciononostante il tecnico Campilongo viene esonerato. Al suo posto arriva Giuseppe Galderisi: con lui la squadra ottiene 19 punti in otto giornate, risalendo fino al sesto posto, mentre nelle tre giornate successive si stabilisce nella zona play off. All'ultima giornata i rossoneri pareggiano 0-0 con la Ternana guadagnando, così, il 5º posto valido per la qualificazione ai play off.

Il 18 maggio il Foggia affronta la Cremonese allo Zaccheria per disputare la semifinale play off di andata. La partita termina in parità, 0-0. Allo Stadio Giovanni Zini di Cremona la gara termina sull'1-1. Non essendo in vigore la regola dei gol in trasferta, è la Cremonese, in virtù del miglior piazzamento (quarto posto) ottenuto in stagione, ad accedere alla finale di play off.

Stagione 2008/2009 modifica

Dopo l'assunzione del tecnico Raffaele Novelli, ed un inizio altalenante come l'anno precedente, viene eliminato al Primo turno in Coppa Italia dal Barletta e chiude il girone d'andata con 26 punti. Il Foggia, all'inizio del girone del ritorno ottiene una serie di nove risultati utili consecutivi, ottenendo 15 punti. La serie venne chiusa il 29 marzo 2009 con la sconfitta in trasferta contro l'Arezzo, ma ne ripartì una nuova la settimana seguente, battendo il Perugia e per 7 settimane, fino alla fine del campionato, il Foggia continuò una nuova striscia di risultati utili. Quindi, la sconfitta esterna con l'Arezzo risulta l'unica nel girone di ritorno del Foggia, che stabilisce il record minore di sconfitte con 6 partite perse assieme al Benevento. All'ultima giornata, contro il Crotone secondo in classifica, il Foggia sfavorito riesce a vincere e ad arrivare quinto, accedendo così ai playoff per il terzo anno di fila. Tuttavia i playoff per il Foggia sono ancora un tabùà da sfatare, infatti dopo il pareggio interno contro il Benevento per 0-0, fuori casa pareggia 2-2 e per la regola della posizione in classifica viene eliminato.

Stagione 2009/2010 modifica

Il 7 luglio 2009 viene affidato l'incarico di allenatore ad Antonio Porta e di vice-allenatore a Fabio Pecchia, che dopo aver ottenuto risultati disastrosi vengono esonerati dopo la sconfitta nel derby con l'Andria. Al loro posto assume l'incarico Guido Ugolotti, che rifonda il gruppo nel mercato di riparazione e riesce a compiere la scalata degli ultimi posti mancando per un pelo la salvezza diretta. La squadra riesce comunque a salvarsi ai play-out contro il Pescina, grazie ad un gol dell'argentino Franco Caraccio negli ultimi minuti di una partita che ha sollevato non più di un dubbio sul suo regolare svolgimento (il match è stato segnato da un clima di alta tensione culminato con una minacciosa invasione di campo da parte dei tifosi locali). Al termine del campionato la dirigenza annuncia il suo disimpegno dalla gestione societaria, mentre l'ex-presidente degli anni d'oro Pasquale Casillo annuncia la sua volontà di tornare alla guida del club con una cordata di imprenditori. Intanto si fa avanti L'Energesco, società laziale per le energie rinnovabili, che però si rivela soltanto una società in cerca di facile pubblicità. Dopo di questo, Casillo fa una nuova offerta per la società (la prima era decaduta) mentre l'amministratore unico Francavilla iscrive la squadra al campionato dopo il ricorso alla Covisoc.

Stagione 2010/2011: Il ritorno di Zemanlandia modifica

Il 14 luglio 2010 Pasquale Casillo torna alla guida del Foggia, riportando Zdeněk Zeman in panchina e Giuseppe Pavone come Direttore Sportivo.[23] La nuova avventura del trio che fece sognare Foggia all'inizio degli anni 90, parte con notevole ritardo sulle altre squadre, poiché i tempi della trattativa sono stati lunghi. La sede del ritiro scelta dal boemo è Valdaora (località vicino Campo Tures, ritiro dei tempi d'oro di zemanlandia) con pochi giocatori al seguito. Ma la bravura del d.s. Pavone, fa si che in tempi brevi, la rosa a disposizione del mister sia completa. La scelta intrapresa dai rossoneri è quella degli under, infatti la maggior parte dei giocatori è sotto i 21 anni. Dopo il ritiro di Valdaora, la squadra si reca a Savignano e poi a Termoli. Terminato il ritiro finalmente parte il campionato per la gioia dei supporters rossoneri, che entusiasti dal ritorno al passato, fanno registrare oltre 4 mila abbonamenti. La prima giornata è Cavese-Foggia, ed è subito spettacolo: 0-3 per i satanelli, che fanno ben sperare per il prosieguo, ma a causa anche di 2 punti di penalizzazione in classifica e a diverse decisioni arbitrali controverse in varie partite, la squadra pugliese non riesce a raggiungere i play-off piazzandosi sesta alla fine del campionato. Il 23 maggio 2011 dichiara in conferenza stampa che la sua avventura in rossonero è terminata, poiché deluso dai risultati.

Stagione 2011/2012: Da Zeman a Bonacina modifica

La nomina del nuovo allenatore non si fa attendere, il 9 giugno 2011 Giuseppe Pavone dopo una attenta riflessione sul prosieguo o no della filosofia degli under in squadra intrapresa dalla società quando sulla panchina del Foggia c'era Zdeněk Zeman, decide di applicare la politica della continuità scommettendo su di un allenatore giovane, Valter Bonacina, proveniente dalla primavera dell'Atalanta, è dalla mentalità "filozemaniana" in quanto attua un 4-3-3, ma più equilibrato.

Note modifica

  1. ^ a b c d Gli esordi, su usfoggia.it.
  2. ^ Santigliano, p. 7
  3. ^ a b c Santigliano, p. 8
  4. ^ La ripresa, su usfoggia.it.
  5. ^ a b La dinastia dei fratelli Sarti e l'U.S. Sporting Club Foggia, su usfoggia.it.
  6. ^ I primordi, su test.ilsatanello.it.
  7. ^ Sangiovannese-Foggia (PDF), su sangiovannese.com.
  8. ^ Santigliano, pp. 13 e 14
  9. ^ Ravenna-Foggia (PDF), su ravennacalcio.com.
  10. ^ a b c Il primo campionato ufficiale - La promozione in B del'33, su usfoggia.it.
  11. ^ Santigliano, p. 16
  12. ^ a b c Anno per anno, l'US Foggia, su usfoggia.it.
  13. ^ Ammessi in semifinale su disposizione d'ufficio della FIGC.
  14. ^ Santigliano, pp. 21 e 22
  15. ^ a b Benincasa e il Foggia "indigeno", su usfoggia.it.
  16. ^ Santigliano, p. 29
  17. ^ a b c d e f g h Incedit di Rosa Rosa, Pugliese e ...Nocera, su usfoggia.it.
  18. ^ Santigliano, p. 30
  19. ^ Santigliano, pp. 30 e 31
  20. ^ Santigliano, p. 34
  21. ^ Santigliano, p. 37
  22. ^ a b Santigliano, p. 40
  23. ^ Raggiunto l'accordo a Foggia: torna Casillo e si porta dietro Zeman e Pavone