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https://it.wikipedia.org/wiki/Baionetta#Baionette_a_ghiera https://en.wikipedia.org/wiki/M9_bayonet

M9 (baionetta) modifica

M9
 
Una baionetta M9 montata su una carabina M4
TipoBaionetta
Origine  Stati Uniti
Impiego
UtilizzatoriNATO e Paesi alleati degli USA
ConflittiInvasione di Panama, prima guerra del Golfo, seconda guerra del Golfo, Guerra in Afghanistan Guerra in Iraq
Produzione
ProgettistaMickey Finn
Date di produzione1986 - presente
Numero prodottoOltre 405.000
Descrizione
Lunghezza30 cm
AzionamentoAd innesto
voci di armi bianche presenti su Wikipedia

La baionetta mod. M9, o M9 Phrobis III, è un'arma da taglio inventata da Mickey Finn e nel 1986. Essa è stata sviluppata dalle precedenti versioni M4, M5, M6 ed M7; tutti questi modelli sono stati sviluppati a partire dal modello M3. Progettata ad-hoc per l'esercito americano, questo modello differenzia dai suoi predecessori principalmente per la lama clip-point, che nei modelli precedenti invece veniva configurata come lama spear-point.

Descrizione modifica

La baionetta presenta una dentatura a sega sul dorso, di conseguenza impiegabile come coltello multiuso e come tagliafilo (assieme al fodero). La lama invece è affilata e leggermente ricurva.
Il manico, in plastica, presenta delle scanalature ergonomiche per facilitare la presa nel caso in cui la baionetta venga brandita come coltello. Sulla guardia è presente un anello, utile ad innestare l'arma da taglio alla canna del fucile. Rispetto ai modelli precedenti, questo è il primo modello di baionetta concepito più come coltello multiuso che come baionetta vera e propria; difatti, con la lama di quest'ultimo, è possibile praticare anche delle incisioni sulla carrozzeria di veicoli, utili ad aprirsi un varco nella carrozzeria di un veicolo se necessario.

Fucili conformi all'innestamento modifica

Voce modifica

Giuseppe Gianni
NascitaModica, 2 giugno 1884
Dati militari
Paese servito  Italia
Forza armata  Regio Esercito
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1903-1945
GradoSottotenente (1903)
Maggiore (data di promozione sconosciuta)
Tenente Colonnello (1925)
Generale di Brigata (18/08/1927)
Maggior generale (15/04/1941)
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra italo-etiopica
Seconda guerra mondiale
Comandante di11° reggimento d'artiglieria (1932)
Raggruppamento d'artiglieria Africa Orientale (1935-1936)
Corpo di artiglieria della 1ª Armata (1940)
59ª Divisione fanteria "Cagliari" (15/11/1940–13/03/1941)
Studi militariRegia Accademia militare
voci di militari presenti su Wikipedia

Giuseppe Gianni (Modica, 2 giugno 1884 – ...) è stato un generale italiano.

Biografia modifica

Carriera militare modifica

Superati i corsi della R. Accademia militare, fu nominato Sottotenente di artiglieria nel 1903. Dopo aver frequentato la scuola di applicazione venne promosso tenente nel 1906 nel 19^ Regg. Art. da campagna.

Partecipò quindi alla guerra italo-turca e alla prima guerra mondiale giungendo al grado di Maggiore.

Promosso Tenente Colonnello nel 1925 fu all'Istituto geografico militare e, da Colonnello, fu comandante dell'11° Regg. Art. nel 1932.

Partecipò alla guerra italo-etiopica quale comandante di artiglieria del raggruppamento Africa Orientale.

Divenne, nell'agosto 1937, Generale di Brigata e comandò l'Artiglieria del II Corpo di Alessandria. Passò poi a disposizione del Capo di SM dell'esercito.

All'atto della dichiarazione di guerra nel giugno del 1940, si trovava al comando dell'artiglieria della 1ª armata sul fronte alpino occidentale.

Promosso Generale di Divisione dal 1º gennaio 1941; fu assegnato, dal 15 novembre 1940, al comando della 59ª Divisione fanteria Cagliari sul fronte greco albanese ma dal 12 marzo seguente fu sostituito col generale Paolo Angioy per un attacco renale e logoramento fisico e ricoverato. Riprese servizio dopo qualche mese quale comandante dell'Artiglieria della 2ª Armata a Fiume, dove lo colse l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel novembre 1942 fu incaricato dal generale Roatta, comandante della 2ª armata, di effettuare ispezioni nel campo di internamento di Arbe per verificarne le condizioni, con esiti finali molto negativi.

Catturato dai tedeschi a Pola il 13 settembre fu tradotto in prigionia in Polonia nel campo per generali di Shokken dove fu liberato dai russi nel gennaio 1945, rientrando poi in Italia.