Utente:Gvtrad/Bloody Sunday (1972)

L'inchiesta Saville modifica

 
Il municipio di Derry, sede dell'inchiesta

Nonostante la richiesta di un'inchiesta pubblica sulle uccisioni espressa da Hume fosse stata respinta da Major, Blair decise in seguito di avviarne una. Così, nel gennaio del 1998 venne istituita una seconda commissione d'inchiesta presieduta da Lord Saville di Newdigate per riesaminare i fatti del Bloody Sunday.[1] Gli altri giudici coinvolti nell'inchiesta furono John Toohey, ex giudice della Corte Suprema dell'Australia che si era occupato delle questioni aborigene (prese il posto del neozelandese Sir Edward Somers, che per questioni personali aveva abbandonato l'inchiesta nel 2000), e William Lloyd Hoyt, ex presidente della Corte Suprema del Nuovo Brunswick e membro del Canadian Judicial Council. Gli interrogatori furono portati a termine nel novembre del 2004, mentre il rapporto fu pubblicato il 15 giugno 2010.[1] Si trattò di un'indagine molto più approfondita rispetto a quella condotta dalla commissione di inchiesta guidata da Widgery, in quanto i testimoni interrogati furono molteplici: dagli abitanti locali a militari, giornalisti e politici. Lord Saville si astenne dal rilasciare dichiarazioni sul rapporto Widgery e ribadì che l'inchiesta Saville era un'inchiesta giudiziaria su Bloody Sunday e non sulle conclusioni della commissione Widgery.[2]

Il tenente colonnello Derek Wilford espresse il suo disappunto per la decisione di riaprire l'inchiesta, sottolineando il suo orgoglio per le azioni compiute durante gli eventi di Bloody Sunday.[3] Due anni più tardi, nel 2000, Wilford affermò nel corso di una intervista che "Può anche darsi che qualcosa sia andato storto, nel senso che delle persone innocenti, persone disarmate, siano state ferite o persino uccise. Non si trattò, però, di un'azione malevola intenzionale, ma fu un atto di guerra".[4] Nel 2007, il generale (all'epoca capitano) Sir Mike Jackson, aiutante del Primo battaglione paracadutisti il giorno del Bloody Sunday, disse: "Non ho dubbi sul fatto che siano state uccise persone innocenti".[5] Questa dichiarazione si rivelò essere l’esatto contrario di ciò che aveva con insistenza affermato per più di trent'anni sino ad allora e cioè che le persone uccise quel giorno non fossero innocenti.[6]

Martin McGuinness, membro anziano del Sinn Féin e in seguito vice primo ministro dell'Irlanda del Nord, fu chiamato a testimoniare all'inchiesta e dichiarò che all'epoca dei fatti era il comandante in seconda della Brigata di Derry della Provisional IRA e che il giorno della marcia era presente.[1] Durante l’inchiesta Saville si sostenne che McGuinness avesse fornito detonatori per bombe a chiodi il giorno di Bloody Sunday. Paddy Ward affermò che nel gennaio del 1972 era lui il leader dei Fianna Éireann, la sezione giovanile della Provisional IRA. Inoltre, dichiarò che McGuinness e un altro membro anonimo dell'organizazione gli avevano consegnato parti di bombe la mattina del 30 gennaio per assaltare quello stesso giorno gli edifici del centro di Derry. Per tutta risposta, McGuinness respinse le accuse definendole come una "fantasia"; invece, Gerry O'Hara, consigliere del partito del Sinn Féin a Derry, affermò che all’epoca era lui il leader dei Fianna e non Paddy Ward.[7]

  1. ^ a b c Saville Inquiry into Bloody Sunday, in BBC History. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 26 febbraio 2017).
  2. ^ Nick Van der Bijl, Operation Banner: The British Army in Northern Ireland 1969 – 2007, Pen & Sword Military, 2009, pp. 52–53, ISBN 978-1-8441-5956-7. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato il 15 febbraio 2017).
  3. ^ Deborah Sherwood, I was proud to lead the Paras on Bloody Sunday...don't dare say sorry for me, Mr Blair., in Sunday Mirror, Londra, 25 gennaio 1998. URL consultato il 28 settembre 2014 (archiviato il 3 settembre 2015).
  4. ^ BLOODY SUNDAY INQUIRY – Col Wilford: Don't blame my soldiers, in BBC News. URL consultato il 28 settembre 2014 (archiviato il 6 maggio 2014).
  5. ^ Bloody Sunday victims 'innocent', in BBC News, 29 maggio 2007. URL consultato il 29 maggio 2007.
  6. ^ Bloody Sunday victims innocent says Jackson, in Irish News, Belfast, 29 maggio 2007, 1 e 11.
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore INNES