Utente:MartinaMinelli/Sandbox

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Le NBS sono ispirate o supportate dalla natura per sostenere l'agricoltura, l’adattamento ai cambiamenti climatici, gli approcci ecosostenibili, le infrastrutture naturali e verdi, l’ingegneria naturalistica. Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e organizzazioni non governative come The Nature Conservancy promuovono approcci ecosostenibili per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.[1]

Queste organizzazioni hanno lo scopo di sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo della società e salvaguardare il benessere umano rispettando i valori culturali e sociali e migliorando la resilienza degli ecosistemi, la loro capacità di rinnovamento e la fornitura di servizi. Negli ultimi anni l’interesse nei confronti delle NBS è sensibilmente cresciuto, come dimostra l’integrazione di queste soluzioni in numerose politiche che hanno condotto a progressi in vari settori, quali la gestione risorse idriche, la sicurezza alimentare, l’agricoltura, la biodiversità, l’ambiente, la riduzione del rischio di disastri naturali, gli insediamenti urbani e i cambiamenti climatici.[2]

L'infrastruttura naturalistica è definita come "un piano strategico di gestione degli ambienti naturali, come foreste e zone umide, zone rurali e di altri spazi aperti, che conserva e migliora le funzioni dell'ecosistema e fornisce benefici alla società".[1]

Per infrastruttura verde invece si fa riferimento a sistemi naturali o semi-naturali, come appunto le NBS, che consentono di gestire le risorse idriche con vantaggi equivalenti o simili alle infrastrutture idriche convenzionali (le cosiddette infrastrutture grigie) ripristinando alcune funzioni originariamente proprie dei sistemi naturali e perse con lo sviluppo del territorio; nella maggioranza dei casi infrastrutture verdi e grigie possono essere utilizzate sinergicamente; infatti le applicazioni più efficaci delle NBS sono proprio quelle in cui queste migliorano le prestazioni delle infrastrutture convenzionali.[3] Le infrastrutture verdi vengono utilizzate con sempre maggiore frequenza per mitigare i deflussi e ridurre l'impatto ambientale causato dall’inquinamento dei deflussi urbani; tra gli esempi, è possibile citare i giardini verticali, i tetti verdi e i bacini di infiltrazione o di ritenzione per la laminazione ed il trattamento delle acque di drenaggio.[4]

Le zone umide, un esempio di infrastruttura naturale, sono utilizzate anche all’interno di ambienti urbani, quindi come infrastrutture verdi, per mitigare l’impatto del deflusso delle acque piovane e delle acque reflue inquinate; sono in grado di biodegradare o di trattenere una vasta gamma di inquinanti emergenti, spesso con migliori risultati rispetto alle soluzioni convenzionali. Possono addirittura essere l’unica soluzione per biodegradare determinate sostanze chimiche. É possibile citare alcuni esempi di infrastrutture verdi realizzate o in fase di completamento come le Green Belts inglesi che costituiscono un anello verde intorno ai centri abitati per controllare l’espansione urbana e per tutelare i paesaggi; altro esempio è l’Anella verda di Barcellona che comprende una rete di dodici aree protette intorno alla città collegate tra loro tramite corridoi ecologici.[5]

In maniera analoga a quanto detto, l'ingegneria naturalistica si pone l'obiettivo di "proteggere, ripristinare e modificare l'ecosistema per aumentare la quantità, la qualità e la sostenibilità di particolari vantaggi che esso fornisce, o l'obiettivo di costruire nuovi sistemi ecologici che garantiscano servizi altrimenti ottenuti attraverso l'ingegneria più convenzionale, basata su risorse non rinnovabili ".[6][3]


  1. ^ a b (EN) Nature-based Solutions, su IUCN, 27 settembre 2016. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  2. ^ Nature-Based Solutions | Environment - Research and Innovation - European Commission, su ec.europa.eu. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  3. ^ a b (EN) American Association for the Advancement of Science, Water security: Gray or green?, in Science, vol. 349, n. 6248, 7 agosto 2015, pp. 584–584, DOI:10.1126/science.349.6248.584-a. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  4. ^ Benedict, Mark A. e Conservation Fund (Arlington, Va.), Green infrastructure : linking landscapes and communities, Island Press, 2006, ISBN 9781429497923, OCLC 228145344. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  5. ^ Nature-Based Solutions Initiative, su www.naturebasedsolutionsinitiative.org. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  6. ^ S. Barot, J.-C. Lata e G. Lacroix, Meeting the relational challenge of ecological engineering within ecological sciences, in Ecological Engineering, vol. 45, 2012-08, pp. 13–23, DOI:10.1016/j.ecoleng.2011.04.006. URL consultato il 12 dicembre 2018.