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Carlo Bartolomeo Borsetti modifica
Biografia modifica
Carlo Bartolomeo Borsetti (Varallo, 1689- 1759) fu un pittore italiano del tardo barocco, attivo in Piemonte. Nato a Varallo (VC), allievo del pittore fiammingo [1]Giovanni Antonio de Groot, nei primi anni del ‘700 si fa conoscere nelle terre valsesiane come abile pittore rococò.
Nella prima metà del XVIII secolo Borsetti lavora come affrescante e decoratore al Sacro Monte di Varallo (1723-1724) dove realizza il dipinto per l'arco (Porta Aurea) della XIX cappella. Nello stesso periodo, inoltre, affresca il soffitto della chiesa di Santa Maria Assunta, a Meina. Nel 1727, dipinge dodici tele raffiguranti i 12 Apostoli per la Chiesa parrocchiale di Boccioleto e, negli anni successivi, a seguito dell'incarico ricevuto per la decorazione della Basilica di San Giulio d’Orta, torna nuovamente in Valsesia, dove dipinge varie opere di soggetto sacro.
Nel 1730 a Marziale, accanto alla parrocchia di Rimella, realizza un affresco che rappresenta un ragazzo nell'atto di salpare un pesce: la frase in latino che accompagna la raffigurazione è la prima citazione storica in assoluto della pesca a mosca. A Varallo, presso la Collegiata di San Gaudenzio esegue la Gloria di San Gaudenzio (1745), affresco di grande effetto, la cui realizzazione denota un accurato studio tecnico, sicuramente preceduto dalla stesura di alcuni bozzetti preparatori[1]. Nella Ascensione della volta della Chiesa di Rima San Giuseppe, inoltre, egli dà prova di notevole conoscenza della tecnica prospettica.[1]
Tutta la pittura di Borsetti denota una sicura padronanza del mestiere, anche se talvolta la bravura tecnica nasconde una debole inventiva personale.
