Uyoku dantai (右翼団体? lett. "gruppi di destra") sono gruppi nazionalisti giapponesi di estrema destra.

Uyoku dantai

L'Agenzia nazionale di polizia stima che ci sono più di 1.000 gruppi di estrema destra in Giappone con circa 100.000 membri in totale.

Ideologia modifica

I gruppi riconducibili all'Uyoku dantai si ispirano ai valori del fascismo giapponese, all'esaltazione del concetto di kokutai e alla ferrea opposizione contro il comunismo. I loro membri sono spesso riconoscibili perché avvezzi a fare propaganda per le città giapponesi avvalendosi dell'uso di furgoni dotati di altoparlanti e addobbati con la bandiera del Giappone in bella vista. Spesso sfilano sulle note del Kimi ga yo o delle musiche militari imperiali. Inscenano sovente proteste presso le ambasciate di Cina, Russia e Corea del Nord. Le frange più estremiste arrivano perfino a negare l'avvenimento dei crimini di guerra giapponesi, in particolar modo del massacro di Nanchino. Gli Uyoku dantai sono tra i principali fautori del razzismo in Giappone, specie nei confronti degli zainichi, i cittadini di origine coreana. Apparteneva a tali gruppi della destra radicale Otoya Yamaguchi, giovane studente che nel 1960 uccise a colpi di arma bianca, Inejirō Asanuma, presidente del Partito Socialista Giapponese.

Gli estremisti della destra nipponica si pongono l'obiettivo di riformare la costituzione giapponese per ripristinare l'esercito e il potere dell'Imperatore, oggi considerato capo di stato solo a titolo formale e cerimoniale, poiché privato di significativa autorità politica. Inoltre tali gruppi affermano la piena autorità del Trono del Crisantemo, sui territori contesi, come Isole Senkaku e Curili.[1]

Note modifica

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