Vaccarizzo Albanese

comune italiano

Vaccarizzo Albanese (Vakarici in arbëreshë[3]) è un comune italiano di 1 021 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.

Vaccarizzo Albanese
comune
Vaccarizzo Albanese – Stemma
Vaccarizzo Albanese – Bandiera
Vaccarizzo Albanese – Veduta
Vaccarizzo Albanese – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Amministrazione
SindacoAntonio Pomillo (lista civica Libera mente) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate39°35′N 16°26′E / 39.583333°N 16.433333°E39.583333; 16.433333 (Vaccarizzo Albanese)
Altitudine448 m s.l.m.
Superficie8,53 km²
Abitanti1 021[1] (31-3-2022)
Densità119,7 ab./km²
Comuni confinantiAcri, San Cosmo Albanese, San Giorgio Albanese
Altre informazioni
Cod. postale87060
Prefisso0983
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT078152
Cod. catastaleL524
TargaCS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantivaccarizzioti (in arbëreshë Vakariciotë)
PatronoNostra Signora di Costantinopoli
Giorno festivo21 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vaccarizzo Albanese
Vaccarizzo Albanese
Vaccarizzo Albanese – Mappa
Vaccarizzo Albanese – Mappa
Posizione del comune di Vaccarizzo Albanese all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale

Si trova sul versante settentrionale della Sila Greca, alle pendici della Serra Crista d'Acri (1125 m). Centro cittadino della comunità albanese d'Italia (arbëreshë), mantiene l'antica lingua albanese (arbërisht), gli abiti tipici tradizionali e il rito bizantino, sotto la giurisdizione religiosa dell'eparchia di Lungro.

Storia modifica

Vaccarizzo Albanese fu fondato intorno al 1470, dopo la morte dell'eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg (1468) e l'avanzata turca ottomana nella penisola balcanica, da gruppi di profughi che si stanziarono sulle colline della Pre-Sila greca, fondando tra gli altri anche i casali di San Demetrio Corone, Macchia Albanese, San Giorgio Albanese, San Cosmo Albanese, Santa Sofia d'Epiro e Spezzano Albanese. Nel XVI secolo, il luogo, in cui è situato oggi il paese, faceva parte del feudo dei Principi Sanseverino. Nel XVII secolo il feudo passò nelle mani del Duca di Corigliano e si estendeva dal Cino al Crati, dalle colline sopra Vaccarizzo e San Giorgio fino al Mar Ionio.

Il primo insediamento avvenne nel luogo ove oggi sono situati i ruderi dell'antica Cappella di San Nicola risalente al XIII secolo e poi nel luogo oggi detto "Chiesa Nuova", qui, insieme agli abitanti di San Cosmo Albanese, formarono un unico villaggio. Nel 1509 i due gruppi si separarono dando origine ai casali di Vaccarizzo e di San Cosmo Albanese. L'attuale sede sorse attorno alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Shën Mëria e Menxasporisë), costruita nel 1669, così come le prime case in muratura.
Dopo essere vissuti, per tanto tempo, in capanne di frasche, che spesso avevano dato alle fiamme per non essere censiti dai numeratori fiscali, i profughi, infatti, decisero di stabilirsi qui definitivamente. I rigori della feudalità si instaurarono, dunque, a Vaccarizzo da tre diverse Signorie: la Signoria dei Principi Sanseverino di Bisignano, la Signoria della Badia di S. Adriano di San Demetrio, ed infine la Signoria dei Saluzzo-Doria di Corigliano Calabro, sotto la cui giurisdizione toccò a Vaccarizzo passare l'ultimo prolungato periodo di soggezione, fino alla nascita del Comune con l'eversione della feudalità tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo.
Nel 1863 al nome Vaccarizzo fu aggiunta la specificazione "Albanese", in ricordo delle sue origini.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 settembre 1966.

«D'oro, al bue al naturale, rivoltato, fermo su di una collina di verde, sormontato da cinque stelle d’azzurro, ordinate 2, 3. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Importante è la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Due chiese parrocchiali omonime, l'una di rito greco-bizantino, l'altra di rito latino si trovano nella piazza principale. Si possono ammirare due fonti battesimali e un pregevole coro ligneo. Il tabernacolo della chiesa è opera dell'artigiano Giuseppe Serembe. Interessanti sono le fontane e il palazzo che ospita il municipio dove si trova una lapide-ricordo di Pasquale Scura. In via Fontana delle spose si può visitare il museo del costume albanese, dove è raccolto parte del vestiario degli Albanesi d'Italia.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 133 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura modifica

Feste e tradizioni modifica

Il 2 aprile ricorre la festa religiosa più importante in onore a San Francesco di Paola (Shën Çiku i Paulës). Il 21 novembre si svolge la festa patronale di Nostra Signora di Costantinopoli (Shën Mëria e Menxasporis), la Madonna dei massari. È consuetudine della popolazione, durante la festa dell'Epifania (Ujët të pagëzuam), recarsi alla fontana vecchia (kroi i vjetër) per la benedizione delle acque che viene portata nelle case per essere cosparsa. Ancora in uso, in particolari festività religiose bizantine o culturali, i tradizionali costumi (mbrojet) femminili albanesi.

Festività principali modifica

  • Epifania - Benedizione delle acque alla "Fontana vecchia" (Kroi i vjetër).
  • 2 aprile - San Francesco di Paola (Shën Çiku i Paullës).
  • Pasqua - Riti Pasquali secondo il calendario bizantino (Pahkët).
  • 21 novembre - Madonna di Costantinopoli (Shën Mëria e Menxasporisë').
  • 13 dicembre - Santa Lucia (Festa e Shën Luçisë - dritë e syve).

Amministrazione modifica

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 679.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN260091428 · LCCN (ENn2016023029
  Portale Calabria: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Calabria