Valzer op. 64 n. 3 (Chopin)
Il Valzer op. 64 n. 3 in La bemolle maggiore è una composizione di Fryderyk Chopin scritta nel 1846.
Valzer Op. 64 n. 3 | |
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Compositore | Fryderyk Chopin |
Tonalità | La bemolle maggiore |
Tipo di composizione | Valzer |
Numero d'opera | Op. 64 |
Epoca di composizione | Parigi, 1846 |
Pubblicazione | Lipsia, Breitkopf & Härtel, novembre 1847 Parigi, Brandus, 1848 Londra, Wessel, 1848 |
Dedica | Mademoiselle la Comtesse Catherine Branicka |
Durata media | 3 min. |
Organico | pianoforte |
Storia modifica
Nonostante i Valzer fossero fra le composizioni più popolari e diffuse di Chopin, il musicista, dopo aver scritto la Grande Valse nel 1840, trascurò questo genere per parecchi anni; li riprese nel 1846, all'inizio dell'estate ne aveva infatti già realizzati tre dell'op. 64, come egli stesso scrisse all'amico Wojciech Grzymała una volta arrivato a Nohant alla fine di maggio e dopo aver apportato le ultime rifiniture alle composizioni.[1] Il valzer in La bemolle maggiore, come gli altri due della serie, fu pubblicato nel novembre del 1847 a Lipsia da Breitkopf & Härtel e a febbraio del 1848 a Parigi. A Londra, prima della pubblicazione da parte di Wessel, ne era stata fatta una stampa, non autorizzata, dalla casa editrice J. B. Cramer a causa della forte richiesta dei Valzer del compositore polacco da parte del pubblico.[2]
Chopin dedicò il valzer alla contessa Catherine Branicka, cognata del poeta, suo amico, Zygmunt Krasiński.[3]
Analisi modifica
Meno noto dei due precedenti dell'op. 64, il Valzer in La bemolle maggiore si stacca notevolmente anche da un punto di vista propriamente musicale. Il brano porta l'indicazione Moderato e prende avvio con una melodia che può sembrare agile e vitale, ma che assume quasi subito la caratteristica di musica molto intima e nostalgica; la prima parte presenta un unico motivo, un po' malinconico e ansioso, che si ripete con un identico schema, ma con modalità diverse, prima in Fa minore, poi in Si bemolle maggiore e quindi in Sol bemolle maggiore.[3] I continui cambi di modulazione, uniti a passaggi di cromatismo, sono caratteristici dell'ultima stagione compositiva del musicista e del suo spirito angosciato e travagliato, tormentato da rimpianti.[2] La narrazione musicale del valzer, dopo aver cercato una sua identità precisa, alla fine, con il Trio, nella più serena tonalità di Do maggiore, giunge a un compimento, anche se sommesso, che riporta infine alla melodia dell'inizio. La lunga coda finale conclude il brano, aumentando in velocità, prima con una scala ascendente e quindi con un arpeggio.
Il Valzer in La bemolle maggiore è una pagina dal carattere molto intimo, non presenta particolari difficoltà di ordine tecnico, ma molte di interpretazione; proprio per la sua malinconia e l'aspetto struggente è richiesta all'interprete un'esecuzione ansiosa, ma contenuta, per esprimere al meglio i moti dello spirito tormentato del compositore.[2] Il brano è stato definito un'opera per intenditori, «per le anime superiori che danzano con gioia intellettuale».[4]
Note modifica
- ^ Lettera di Fryderyk Chopin a Wojciech Grzymała da Nohant del 26 agosto 1846, in Correspondance de Frédéric Chopin, Richard Masse, Parigi, 1953-1960
- ^ a b c Gastone Belotti, Chopin, Torino, EDT, 1984
- ^ a b Mieczysław Tomaszewski, Valzer op. 64 n. 3
- ^ James Huneker, Chopin. The Man and his Music, Londra, Reeves, 1913
Controllo di autorità | VIAF (EN) 184920737 · LCCN (EN) no2001067529 · J9U (EN, HE) 987010649748505171 |
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