Vickers Crossley Armoured Car

tipo di autoblindo

La Vickers Crossley Armoured Car era un'autoblindo britannica usata dal British Army in India tra le due guerre mondiali ed esportata in diversi Paesi, tra i quali il Giappone.

Vickers-Crossley Armoured Car
Una Type 87 giapponese a Shanghai
Descrizione
Tipoautoblindo
Equipaggio5
CostruttoreCrossley Motors
Data impostazione1923
Utilizzatore principalevedi utilizzatori
Dimensioni e peso
Lunghezza5,02 m
Larghezza1,87 m
Altezza2,58 m
Peso7,5 t[1]
Propulsione e tecnica
MotoreCrossley 25/30 type, 4 cilindri a benzina a valvole laterali, 4.531 cm³
Potenza65 hp
Trazione4×2
Sospensionibalestre
Prestazioni
Velocità max65-70 km/h
Autonomia240 km
Armamento e corazzatura
Armamento primario2 × mitragliatrici pesanti Vickers cal. .303 British
Corazzatura6 mm[1]
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Storia modifica

L'autoblindo venne progettata e realizzata nel Regno Unito nel 1923. Essa sfruttava il telaio dell'autocarro medio Crossley IGL1 ("Indian Government Lorry") da 1,5 t e motore a 25/30 type a 4 cilindri[3], su cui la Vickers a Crayford realizzava gli scafi corazzati. Il mezzo così ottenuto era denominato IGA1 ("Indian Government Armoured car")[4]. Circa 100 veicoli furono venduti all'Impero anglo-indiano, nella configurazione denominata Model 1923[5] o Indian Pattern[6], tutti a due assi con pneumatici pieni. Il mezzo venne adottato anche dal British Army, che a fine anni trenta, per ovviare all'obsolescenza della parte meccanica, ne reinstallò gli scafi sul telaio di più moderni autocarri Chevrolet 2½ ton con motore a 6 cilindri; la versione così ottenuta, denominata Crossley-Chevrolet Model 1939, venne fornita anche all'Iran[7].

Due Model 1923 vennero consegnate al Sudafrica. Gli pneumatici pieni si rivelarono problematici e vennero sostituiti da pneumatici tubolari. A fine anni trenta i due scafi vennero reinstallati su moderni telai Ford con motore a 6 cilindri a benzina, venendo ridenominati Model 1940[5]. Entrambi gli esemplari sono conservati nel South African National Museum of Military History[8].

Nel 1924 tredici telai vennero forniti all'Estonia, che realizzò localmente gli scafi con piastre da 7 mm. Il modello, designato Arsenal Crossley M27/28, venne realizzata in due versioni: sette esemplari equipaggiati con due mitragliatrici Madsen da 7,7 mm e sei con cannone da 37 mm Puteaux SA 18. I mezzi, pesanti 5,5 t con velocità massima di 60 km/h, furono catturati dall'Unione Sovietica nel 1941[4].

L'Esercito imperiale giapponese alla fine degli anni venti era alle prese con l'inizio della propria meccanizzazione e l'Armata del Kwantung iniziò ad importare veicoli di produzione estera, tra i quali l'autoblindo Model 1925, una versione aggiornata della Model 1923 pressoché identica se non per l'organizzazione dei supporti interni e per la lunghezza delle alette del radiatore. In Giappone l'autoblindo venne denominata Type 87, dall'anno di adozione secondo il calendario giapponese, 2587[6]. Quest'ultima grande unità le utilizzò durante l'incidente di Mukden, attentato messo in scena dagli stessi giapponesi come pretesto per scatenare invasione della Manciuria[9]. Alcune Model 1925 vennero in seguito cedute dai giapponesi all'Esercito imperiale del Manciukuò, forza armata dello stato fantoccio instaurato in Manciuria[10].

Nei primi anni trenta anche la Marina imperiale giapponese importò l'autoblindo per l'utilizzo nella Cina continentale[11]. La Type 87 venne utilizzata in particolare dalla Forza speciale da sbarco durante le ostilità tra i giapponesi e i cinesi della 19ª Armata della Strada nella guerra di Shanghai del 1932[1][11]. A causa delle scarse prestazioni fuoristrada, il mezzo era utilizzato solo nei teatri urbani e nelle zone portuali[11].

Il Regimiento de Granaderos a Caballo argentino ricevette sei Model 1925 nel 1928, derivate dal modello in servizio con il British Indian Army. Vennero utilizzate nel colpo di Stato del 1930 ed alcune vennero cedute alla Polizia Federale Argentina[12].

Tecnica modifica

Lo scafo dell'autoblindo era caratterizzato da cofano motore piatto, radiatore corazzato, sezione trasversale che si allargava all'altezza del vano di combattimento/guida, il tutto in piastre rivettate. Guidatore e meccanico sedevano affiancati nella parte anteriore del vano e disponevano di due feritoie blindate. L'assale anteriore a trave e il posteriore con semiassi flottanti erano coperti da generosi parafanghi. Le sospensioni erano a molle semiellittiche. I parafanghi anteriori sostenevano le fanalerie. L'accesso al veicolo avveniva attraverso due piccole porte laterali. Il vano di combattimento era dotato di tre feritoie scorrevoli per lato[13].

Il vero "marchio di fabbrica" dell'autoblindo Vickers-Crossley era costituito tuttavia dalla grande torretta semisferica realizzata in fusione dalla Vickers, progettata per ospitare due mitragliatrici pesanti Vickers calibro .303 British raffreddate a liquido. La torretta era inoltre caratterizzate dalla originale grande separazione tra le due armi, in posizione semi-fissa e dotate ognuna di un settore di tiro di 90°, oltre al brandeggio della torretta. La torretta disponeva in tutto di quattro supporti sferici, sui quali le due armi potevano essere rapidamente spostate. Un'ulteriore particolarità era la cupola semisferica da osservazione sulla sommità della torretta, costituita da due metà che si aprivano al centro. La Model 1925 standard disponeva di un faro di ricerca sulla cupola[13].

Il motore era un Crossley 25/30 type quadricilindrico a benzina da 4.531 cm³, a valvole laterali e carburatore Zenith. L'accensione era a magnete e la lubrificazione a pressione. Il motore era accoppiato a un cambio a 4 marce con giunto cardanico. La trasmissione finale del tipo a vite senza fine, mentre la frizione era del tipo conico. La potenza massima era di 65 CV, il che consentiva una velocità su strada di 70 km/h. Il freno a pedale agiva sulla trasmissione, il freno di stazionamento sulle ruote posteriori[2][13].

Utilizzatori modifica

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Taki’s Imperial Japanese Army: "Vickers Crossley Armored Car", su www3.plala.or.jp. URL consultato il 30/01/2022.
  2. ^ a b Tomczyk, p. 7.
  3. ^ (EN) The Crossley "IGL1" lorry, su crossley-motors.org.uk. URL consultato il 30/01/2022.
  4. ^ a b (EN) The Crossley "IGA1" armoured car, su crossley-motors.org.uk. URL consultato il 30/01/2022.
  5. ^ a b (EN) Crossley Indian Pattern Armored Car, su warwheels.net. URL consultato il 30/01/2022.
  6. ^ a b (EN) Type 87 Crossley, su tanks-encyclopedia.com. URL consultato il 30/01/2022.
  7. ^ (EN) Crossley-Chevrolet M1939 Indian Pattern Armored Car, su warwheels.net. URL consultato il 30/01/2022.
  8. ^ (EN) Crossley Military Vehicles 1919-1945, su crossley-motors.org.uk. URL consultato il 30/01/2022.
  9. ^ Duus, p. 294.
  10. ^ (FR) Yann Mahé, Le Blindorama: Mandchoukouo, 1932 - 1945, in Batailles & Blindés, n. 48, Caraktère, ottobre 2015, pp. 4-7, ISSN 1765-0828 (WC · ACNP).
  11. ^ a b c Hara, p. 2.
  12. ^ (FR) Xavier Tracol, Blindorama: L'Argentine 1926-1945, in Batailles et Blindés, n. 45, Caraktère, ottobre 2011, pp. 4–7, ISSN 1765-0828 (WC · ACNP).
  13. ^ a b c (EN) Type 87 Crossley, su tanks-encyclopedia.com. URL consultato il 30 gennaio 2022.

Bibliografia modifica

  • Andrzej Tomczyk, Japanese Armor Vol. 1, AJ Press, 2002, ISBN 83-7237-097-4.
  • Peter Duus, The Cambridge History of Japan: The Twentieth Century, Cambridge University Press, 1989, ISBN 978-0-521-22357-7.
  • Tomio Hara, Japanese Combat Cars, Light Tanks, and Tankettes, collana AFV Weapons Profile No. 54, Profile Publications Limited, 1973.

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