Villa Baruzziana

villa di Bologna

Villa Baruzziana, in passato detta L'Eliso, è una villa in stile neoclassico situata sul colle dell'Osservanza, fuori Porta San Mamolo a Bologna. Venne costruita nel 1836[1] su disegno dallo scultore Cincinnato Baruzzi, che vi visse con la moglie Carolina Primodì. Al suo interno sono ospitate sia opere del Baruzzi che riproduzioni del Canova.[2] Oggi è sede di un istituto di cura privato.

Villa Baruzziana
la villa, in basso a sinistra, posta sul colle dell'Osservanza, non lontano da Villa Aldini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBologna
Indirizzovia dell'Osservanza 19 ‒ Bologna (BO)
Coordinate44°29′04.09″N 11°20′04.37″E / 44.48447°N 11.334547°E44.48447; 11.334547
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1836
Usoospedale
Realizzazione
ArchitettoCincinnato Baruzzi

Storia modifica

La villa prende il nome dallo scultore Cincinnato Baruzzi che la fece costruire sul "Monticello", là dove sorgeva un preesistente casino del conte Segni.[3] Già nel 1833 Baruzzi vi aveva fatto installare un semplice padiglione, destinato ad ospitare il cosiddetto "terzo calco" delle Tre Grazie ereditato dal Baruzzi assieme ad altri cimeli dal suo maestro Antonio Canova. Per ampliamenti successivi, nel corso del tempo prese forma l'Eliso, una fastosa villa con parco[3], completata tra il 1853 e il 1869 da una imponente facciata.[3][4]

Nel 1849 l'Eliso venne requisito dagli imperiali e trasformato in piazzaforte militare. Durante l'assedio di Bologna fu danneggiato e saccheggiata di molte delle opere d'arte conservate all'interno.[1] Nel l'periodo postunitario lo scultore fu epurato per i suoi legami col passato regime.[1]

Alla morte di Baruzzi, nel 1878, la villa divenne di proprietà del Comune di Bologna per lascito testamentario, con la clausula dell'istituzione di un premio per gli scultori.[1] Come riporta Angela Pierro, lo scultore avrebbe accarezzato l'idea di trasformarla in una casa-museo, al pari di quella di Canova a Possagno.[4]

La villa fu venduta al conte Enrico Casalini nel 1882.[senza fonte] In seguito divenne una casa di cura diretta dal professore e scienziato di nota fama Vincenzo Neri. La casa di cura prese il nome di "Villa Baruzziana".[3]

Durante la prima guerra mondiale la posizione strategia della villa non passo' inosservata. Per via dei grandi progressi dell'aeronautica e l'aumento del pericolo di bombardamenti dal cielo da parte di aeroplani e dirigibili austriaci, a Villa Baruzziana furono installate batterie di cannoni per la difesa contraerea.[5]

Nel 1924 vi soggiornò Emanuel Carnevali.[6]

Architettura modifica

La villa, costruita in stile neoclassico, si eleva per quattro piani. La facciata, a doppio volume, è opera dall'architetto Enrico Brunetti Rodati (1813-1859). Al suo interno, tra le numerose sale si ricorda il grande salone da ballo, a forma di anfiteatro, e la cappella. Al piano nobile, due terrazze si aprono sul panorama. Oltre La villa, dotata di un grande parco, era dotata anche di cantine e di una ghiacciaia.[3][4]

Note modifica

  1. ^ a b c d 28 gennaio 1878. Muore lo scultore Cincinnato Baruzzi, su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa, 29 giugno 2021, iltimo aggiornamento 1 aprile 2023. URL consultato il 12 maggio 2024.
  2. ^ Emilia Romagna (TCI), p. 231.
  3. ^ a b c d e 1833. La villa Baruzziana, su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa, 29 giugno 2021, ultimo aggiornamento il 3 dicembre 2023. URL consultato il 12 maggio 2024.
  4. ^ a b c Angela Pierro, Villa Baruzziana, su Storia e Memoria di Bologna, Settore Musei Civici Bologna del Comune di Bologna, dicembre 2017, ultimo aggiornamento settembre 2022. URL consultato l'11 maggio 2024.
  5. ^ 29 settembre 1917. Allarme aereo, su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa, 23 giugno 2020, ultimo aggiornamento 6 novembre 2023. URL consultato il 12 maggio 2024.
  6. ^ Casa della Memoria dell'emigrazione. Emanuel Carnevali, un poeta all’inferno, su assemblea.emr.it, Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Assemblea legislativa Emilia-Romagna. URL consultato l'11 maggio 2024.

Bibliografia modifica

  • Barbara Baraldi, 1001 cose da vedere a Bologna almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori, 2 novembre 2017, ISBN 978-88-227-1479-4. URL consultato il 5 dicembre 2022.
  • Touring Club Italiano, Emilia Romagna, Touring Editore, 1991, ISBN 978-88-365-0440-4. URL consultato il 5 dicembre 2022.
  • Giuliano Gresleri, L'Eliso di Cincinnato Baruzzi: ordine e caos della Villa Baruzziana, in Strenna storica bolognese, 40, 1990, pp. 235-256
  • Emanuela Rondoni, Il Monticello (Villa Baruzziana). Un luogo notevole della collina bolognese, in Strenna storica bolognese, 63, 2013, pp. 375-386

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