Villa Beffa

Edificio di Castel Goffredo

Villa Beffa è uno storico edificio di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.

Villa Beffa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastel Goffredo
IndirizzoVia Beffa
Coordinate45°18′12.55″N 10°28′53.48″E / 45.303486°N 10.481522°E45.303486; 10.481522
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo[1]
Usocivile
Realizzazione
ProprietarioProprietà privata
Stemma della famiglia Pastorio-Bedulli sulla porta di ingresso
Villa Beffa, ingresso
Villa Beffa nel 2017
Ara romana, già collocata nel giardino, MAST Castel Goffredo

Storia modifica

Il nome della villa proviene da una famiglia proprietaria, i Beffa, che compare a Castel Goffredo già in alcuni documenti del 1337.[2]

Edificata probabilmente nella prima metà del Cinquecento[3] alle porte della città provenendo da nord, è una costruzione tipica del mantovano dalle caratteristiche vignoliane.

Nel 1630, all'estinzione del ramo castellano dei Beffa Negrini a causa della peste, il fabbricato passò in possesso del comune di Castel Goffredo, che lo rivendette alla famiglia Polino di Calvisano, quindi entrò in possesso della famiglia Tosani nel 1752.[4]

Altri documenti, come la lapide murata all'ingresso (1775), affermano che l'edificio venne edificato nella metà del Settecento per volere del nobile Francesco Pastorio-Bedulli[5] (per matrimonio nel 1769 tra Francesco Pastorio e Smeralda Bedulli) e destinata alla villeggiatura. Nel 1803 Carlo Pastorio[6] trasformò la villa, aggiungendo il viale di accesso.[7]

Descrizione modifica

La costruzione, circondata da parco e da una corte di cui rappresenta la casa padronale, si presenta come unione di più edifici collegati tra loro. Il prospetto principale è dotato di androne d'ingresso ad arco unico, loggia con tre archi e colonne in marmo al primo piano. Sotto la loggia spicca lo stemma della famiglia Pastorio-Bedulli, che ha abitato la villa.

Tramite una scala ellittica in marmo si accede al piano superiore, dov'è sito il salone nobile con soffitto affrescato.

Note modifica

  1. ^ Bonaglia, p. 74.
  2. ^ Berselli, p. 114.
  3. ^ Rossi, p. 196.
  4. ^ Rossi, p. 199.
  5. ^ Gualtierotti (2022), pp. 90-91.
  6. ^ Rossi, p. 195.
  7. ^ Rossi, p. 199.

Bibliografia modifica

  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978. ISBN non esistente.
  • Giuseppe Amadei;Ercolano Marani (a cura di), Signorie padane dei Gonzaga, Mantova, 1982. ISBN non esistente.
  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0093309.
  • Comune di Castel Goffredo (a cura di), Vivi la città. Comune di Castel Goffredo, Reggio Emilia, 1999. ISBN non esistente.
  • Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti (a cura di), Piero Gualtierotti. Le confessioni di un castellano, in Supplemento Quaderni dell'Accademia N.21, Mantova, Publi Paolini, 2022, ISBN 979-12-81050-04-4.
  • Piervittorio Rossi (a cura di), I Pastore a Castiglione delle Stiviere: storia di una famiglia e di un palazzo, Mantova, 1999. ISBN non esistente.

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