Ville Ponti

gruppo di edifici a Varese

Le Ville Ponti sono un complesso di ville residenziali edificate sulla collina di Biumo Superiore (nel territorio comunale di Varese) tra il XVII e il XIX secolo. Il nome deriva dall'industriale Andrea Ponti, che acquisì il complesso nel 1838, unì i vari giardini che lo componevano e fece costruire la dimora principale[1].

Villa Andrea Ponti
La Villa "Andrea Ponti", la più grande inserita nel complesso delle Ville Ponti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàVarese
IndirizzoPiazza Litta 2, Biumo Superiore - Varese
Coordinate45°49′31.87″N 8°49′51.01″E / 45.825519°N 8.830835°E45.825519; 8.830835
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1858-1859
Stileneogotico
Usocentro congressi
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Balzaretto
CostruttoreAndrea Ponti
ProprietarioCamera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Varese
Committentefamiglia Ponti

Storia del complesso modifica

L'area del colle di Biumo Superiore, posta in posizione dominante su Varese, venne occupata dal 1676 e sino alla fine del Settecento da un convento affidato ai frati carmelitani della comunità di Cuasso al Monte con la presenza di una chiesa dedicata a Santa Teresa e tre giardini a disposizione della comunità monastica. Il complesso era sorto su proprietà della famiglia Biumi e aveva usufruito dei lasciti della contessa Livia Taverna Arcimboldi e soprattutto della benevolenza del varesino Carlo Belloni, presidente del Senato di Milano.[2] La chiesa di Santa Teresa, a uso del convento, era posta esattamente dove oggi si trova il cancello d'ingresso al complesso delle ville Ponti, con la facciata rivolta verso l'attuale piazza Litta. Dalla fiancata sinistra della chiesa, si apriva il convento che disponeva anche di un forno. Dei tre giardini che erano annessi al convento, quello immediatamente retrostante la chiesa era considerato come parte dello spazio sacro e, talvolta, utilizzato come camposanto, mentre gli altri due fungevano l'uno da parte integrante del chiostro, mentre l'altro era quasi certamente adibito per le coltivazioni a uso del convento.

Con le soppressioni giuseppine, nel 1799 la proprietà passò interamente al ricco industriale varesino Luigi De Cristoforis che a partire dal 1801 procedette a demolire completamente tutta la struttura conventuale (compresa la chiesa) e a edificare quella porzione di caseggiato oggi nota col nome di Villa Napoleonica, una vera e propria casa d'abitazione, su progetto del celebre architetto Leopold Pollack. Il complesso venne venduto nel 1823 alla famiglia Arpegiani e successivamente passò alla famiglia Ponti che, pur mantenendo l'antica struttura e le scuderie a essa annesse, fece edificare un più grande e maestoso complesso architettonico (attuale Villa Andrea Ponti) come simbolo dello status di ricchezza e notorietà raggiunto dalla famiglia a partire dal 1857. Il progetto del complesso e del giardino all'inglese attorno venne affidato all'architetto Giuseppe Balzaretto[3].

La Villa Napoleonica, nel 1859, divenne sede del quartier generale di Giuseppe Garibaldi impegnato nella battaglia di Varese.

Nel 1961 il marchese Gian Felice Ponti, ultimo discendente della famiglia, vendette l'intero complesso delle ville, compresi i loro arredi, alla locale Camera di Commercio,[4] che lo adibì a centro congressi.

Villa Andrea Ponti modifica

 
Andrea Ponti, il facoltoso industriale da cui partì l'idea della costruzione della villa principale del complesso
 
Galileo Galilei mostra l'invenzione del cannocchiale al doge di Venezia affresco del pittore Giuseppe Bertini nella Villa "Andrea Ponti"

La villa principale del complesso è villa "Andrea Ponti", dedicata all'industriale cotoniero gallaratese che commissionò la costruzione. L'edificio venne costruito tra il 1858 e il 1859 per opera dell'architetto milanese Giuseppe Balzaretto (che si occupò altresì della riprogettazione dei giardini). I lavori, durati fino al 1870, comportarono la distruzione di una precedente dimora degli Arpegiani, attribuita al Pollack.[5]

La struttura, di stile neogotico appare monumentale ed è caratterizzata dai contrasti cromatici di rosa e bianco sulle facciate, dove si aprono una serie di bifore con oculo ispirate al palazzo veneziano Ca' Vendramin Calergi[5]. L'edificio si sviluppa in un corpo cubico, ispirato al mastio di un castello, posto nel punto più alto della collina. Il progetto originario comprendeva anche due ali laterali in ferro di grandi dimensioni,[5] che sarebbero state costruite con il medesimo stile. Dotate di cupola,[6] le due ali avrebbero dovuto servire come serre,[5] ma per volere dello stesso committente non furono realizzate (se non nelle fondamenta[5]).

Le sale interne si dispongono attorno a un atrio ottagonale[5] con cupola in vetro alto ben 33 metri e sono riccamente decorate con affreschi e stucchi. Il tema delle decorazioni pittoriche varia nelle diverse sale: una di esse al piano terreno è, ad esempio, dedicata ai grandi talenti italiani nel campo della cultura, dell'arte e delle scienze, con grandi affreschi di Giuseppe Bertini[5] rappresentanti Galileo Galilei illustra il cannocchiale al doge di Venezia, Alessandro Volta illustra l'invenzione della pila a Napoleone Bonaparte, Cristoforo Colombo al ritorno dalle Americhe, Guido d'Arezzo che insegna il canto a tre adolescenti. La decorazione comprende anche statue in bronzo[5] raffiguranti Dante Alighieri e Michelangelo per opera rispettivamente di Giuseppe Bertini e di Odoardo Tabacchi[5]. Sono presenti anche numerose tele[5] d'epoca tra cui Carlo Emanuele I di Savoia spezza le insegne del Toson d'oro di fronte all'ambasciatore di Spagna di Alessandro Focosi[5].

Nel corso della sua storia, la villa ospitò anche personaggi di rilievo come ad esempio re Umberto I nel 1879, il duca degli Abruzzi nel 1901 e il principe ereditario Umberto di Savoia nel 1923. In tempi più recenti la villa ha ospitato il matrimonio civile tra il presentatore Daniele Bossari e la modella e presentatrice Filippa Lagerbäck il 1º giugno 2018.[7]

Villa Napoleonica o villa Fabio Ponti modifica

 
La Villa Napoleonica

La "Villa Napoleonica"' o villa "Fabio Ponti", costruita sul finire del XVII secolo, è l'edificio più antico del complesso, modificato in stile neoclassico tra il 1820 e il 1830. Fu acquistato dalla famiglia Ponti come residenza estiva nel 1838 e successivamente il parco (originariamente a sé stante) fu unito a quello della nuova villa "Andrea Ponti". La villa ospita eventi ed è completa di tutte le dotazioni congressuali.

L'edificio fu il quartier generale di Giuseppe Garibaldi nella cosiddetta battaglia di Varese,[5] combattuta presso Biumo il 26 maggio 1859.

Sellerie modifica

 
Le sellerie delle Ville Ponti

Alla "Villa Andrea Ponti" si affiancano le "Sellerie", una struttura settecentesca dal tetto a capanna, un tempo utilizzata come scuderia del complesso residenziale.

Essa comprende non solo le stalle propriamente dette e la rimessa per le vetture, ma anche tutti gli alloggi degli stallieri e del personale addetto alle carrozze, oggi trasformati in sale per conferenze.

Il parco modifica

 
Il cedro del Libano risalente alla metà del Settecento e posto nel parco delle Ville Ponti

Intorno alla villa si estende oggi un parco "all'inglese" di 56 000 metri quadrati di ampiezza, completato da un laghetto di origine sorgiva che venne progettato dallo stesso architetto Balzaretto, il quale aveva già realizzato i Giardini pubblici di Milano, a completamento della struttura principale della Villa Andrea Ponti. In realtà, già al tempo della famiglia De Cristoforis, esisteva un parco che venne probabilmente progettato dal Pollack, di stile paesistico, il quale venne rifatto integralmente dal Balzaretto, aggiungendovi anche il giardino della vicina villa Kevenhueller[5][8].

Nel parco sono ospitati cedri, tassi, magnolie, aceri e cipressi, alcuni dei quali piantati dal Balzaretto, ma altri addirittura precedenti come nel caso di un cedro del Libano risalente alla metà del Settecento.

Note modifica

  1. ^ Andrea Ponti, nato nel 1821, alla morte del padre Giuseppe avvenuta nel 1862, diresse insieme al fratello minore Antonio la filanda di proprietà della famiglia "Antonio & Andrea Ponti" (attività quindi proseguita dal proprio figlio maggiore, Ettore). La sede dell'azienda si trovava nella vicina città di Gallarate, mentre la famiglia risiedeva a Varese.
  2. ^ N. Sormani, Topografia della Pieve d'Arcisate con digressione del Reg. Borgo di Varese, Milano, Carlo Gallo ed., 1728, p.50
  3. ^ Langè, p. 27.
  4. ^ Langè, p. 199.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m Langè, p. 198.
  6. ^ Langè, pp. 202-203.
  7. ^ Federica Bandirali, Filippa Lagerbäck e Daniele Bossari si sono sposati: le prime foto del sì sui social, in Corriere della Sera. URL consultato il 2 giugno 2018.
  8. ^ Langè, p. 338.

Bibliografia modifica

  • Donata Cherido, Paola Bassani (a cura di), Villa Andrea Ponti a Varese tra storia e restauro, Skira, Milano, 2013
  • Paolo Cottini, I giardini della città giardino, Edizione Lativa, Varese 2004, pp.324-348
  • Santino Langé, Flaviano Vitali, Ville della provincia di Varese, Rusconi, Milano 1984, pp. 266-268
  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968, pp. 196-211.
  • Giacomo C. Bascapè, Palazzi storici di Varese, Bramante, 1963, p. 98.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica