Vincenzo D'Amico

calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano (1954-2023)

Vincenzo D'Amico (Latina, 5 novembre 1954Roma, 1º luglio 2023) è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo centrocampista o attaccante.

Vincenzo D'Amico
D'Amico capitano della Lazio nella stagione 1985-1986
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 172[1] cm
Peso 70[1] kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera 1988 - giocatore
Carriera
Giovanili
1964-1969 Cos Latina
1969-1970ALMAS
1970-1971Lazio
Squadre di club1
1971-1980Lazio155 (16)
1980-1981Torino26 (1)
1981-1986Lazio121 (24)
1986-1988Ternana56 (20)
Nazionale
1972-1973Bandiera dell'Italia Italia U-1810 (0)
1973Bandiera dell'Italia Italia U-231 (0)
1974-1975Bandiera dell'Italia Italia B7 (1)
1976Bandiera dell'Italia Italia militare4 (3)
Carriera da allenatore
19??-19??Bandiera non conosciuta Pantheon TravelGiovanili
19??-19??LazioGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ha vinto uno scudetto nel 1974 con la maglia della Lazio, squadra di cui è considerato una bandiera[2][3][4].

Caratteristiche tecniche modifica

Giocatore modifica

 
D'Amico in allenamento alla Lazio a metà degli anni 1970 con il tecnico Maestrelli.

Centrocampista di spiccate attitudini offensive[5], veniva impiegato in appoggio agli attaccanti, come mezzapunta[5][6] oppure ala[2]. Grazie alle proprie qualità tecniche, era un abile uomo-assist[5] nonché esecutore di calci di punizione[7].

Carriera modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Gli esordi e l'arrivo alla Lazio modifica

Dopo gli esordi nel Cos Latina[8] e nelle giovanili dell'Almas Roma[6], nel 1970 passa alla Lazio, portato dall'osservatore Carlo Galli[6]. Utilizzato come mezzala nella Primavera[6], partecipa anche al Campionato De Martino segnalandosi tra i migliori elementi delle giovanili[9]. Nella stessa annata entra saltuariamente nel giro della prima squadra, allenata dall'argentino Juan Carlos Lorenzo[10].

 
Un giovane D'Amico agli esordi con la Lazio nella stagione 1973-1974

Nella stagione successiva fa il suo esordio con le Aquile, non ancora diciottenne, il 21 maggio 1972 nella vittoria interna sul Modena, giocando come ala sinistra[11]. Il 5 ottobre successivo, nel corso di un'amichevole a Rieti, subisce un infortunio ai legamenti del ginocchio[5][12], che lo costringe a saltare l'intero campionato 1972-1973.

Una volta ristabilito debutta in Serie A il 14 ottobre 1973 in Lazio-Sampdoria (1-0), diventando titolare nella formazione allenata da Tommaso Maestrelli che lo preferisce al più esperto Pierpaolo Manservisi[13], con il compito di assistere il centravanti Giorgio Chinaglia[14]. Nel contesto di una squadra divisa in clan, D'Amico mantiene una posizione neutrale[15], sotto la diretta tutela di Maestrelli e del capitano Giuseppe Wilson[16] dovuta alla giovane età. Alla sua prima stagione completa tra i titolari totalizza 27 presenze con due reti (tra cui una nel derby di ritorno, contro la Roma[5]); vince lo scudetto e viene premiato come miglior giovane del campionato[17].

Nelle annate successive offre un rendimento discontinuo, anche a causa di uno stile di vita poco professionale[5], e perde il posto a favore di Roberto Badiani[2]; nel settembre 1977 subisce un nuovo infortunio, questa volta di tipo muscolare, nella partita di Coppa UEFA contro il Boavista[18], e le presenze in campionato sono in tutto 9. Torna stabilmente titolare a partire dall'anno successivo, sotto la guida di Bob Lovati[2], e sul finire del campionato 1979-1980 diventa capitano della squadra, dopo le vicende legate al calcioscommesse che privano la Lazio di quattro titolari[19]; nel contesto di una formazione composta prevalentemente da giovani del vivaio[19] contribuisce alla salvezza dei biancocelesti, poi vanificata dalla sentenza del giudice sportivo.

La parentesi al Torino modifica
 
D'Amico al Torino nel 1980

Nel giugno 1980 D'Amico viene ceduto dalla Lazio, contro la volontà dello stesso giocatore[20]; l'operazione, avallata dal nuovo allenatore laziale Ilario Castagner[21], era dettata dalle difficoltà finanziarie della società[2][4]. Si trasferisce al Torino, in cambio di 300 milioni e della comproprietà di Giuseppe Greco[22]; nella formazione granata, allenata da Ercole Rabitti, eredita il ruolo di fantasista di fascia appartenuto a Claudio Sala[23].

Disputa un campionato altalenante e inferiore alle attese[24]; dopo la sostituzione di Rabitti con Romano Cazzaniga viene talvolta escluso dalla squadra, a favore di un assetto più coperto[25], e sul finire di stagione chiede di tornare alla Lazio[26]. Con la maglia del Torino totalizza 26 presenze e una rete in campionato, a cui si aggiungono nove presenze e quattro reti in Coppa Italia (competizione nella quale i granata vengono sconfitti in finale dalla Roma) e sei presenze con due reti in Coppa UEFA[27].

Il ritorno alla Lazio, gli ultimi anni alla Ternana modifica
 
D'Amico in azione in maglia biancoceleste nella stagione 1984-1985

Nel 1981 ritorna alla Lazio per 600 milioni di lire[28], accettando di giocare in Serie B. I biancocelesti, partiti con l'obiettivo della promozione, ottengono invece la salvezza solo nelle ultime giornate[5]; D'Amico contribuisce con dieci reti in trenta partite (miglior marcatore della squadra[2]), tra cui la tripletta messa a segno alla penultima giornata, decisiva ai fini della salvezza, che permette di rimontare il Varese[2][5][4].

Nella stagione successiva, grazie anche ai rientri di Bruno Giordano e Lionello Manfredonia, ottiene con la Lazio la promozione in Serie A, cui fa seguito la salvezza nel campionato 1983-1984: a causa dell'infortunio di Giordano, viene utilizzato come finto centravanti formando con il danese Michael Laudrup la coppia d'attacco[5], e segna sette reti, con una doppietta nel derby pareggiato contro la Roma del 26 febbraio 1984[5]. Rimarrà alla Lazio fino al campionato di Serie B 1985-1986, nel quale disputa solo dieci partite, limitato da problemi fisici e dall'impiego del giovane talento Francesco Dell'Anno nel suo ruolo[2][5]; chiude la propria esperienza con i capitolini con 276 presenze e 40 reti in campionato, e 338 presenze complessive tra campionato e coppe, che ne facevano all'epoca il terzo giocatore con più presenze in maglia biancoceleste dopo Pino Wilson e Aldo Puccinelli[2].

 
Da destra: D'amico capitano della Ternana nel 1988 insieme ai compagni di squadra Coppola e Di Vincenzo.

Nel 1986 passa alla Ternana in Serie C2. Con gli umbri, di cui diventa capitano[7], gioca le sue due ultime stagioni: nella prima, allenato dall'ex compagno di squadra laziale Mario Facco, D'Amico mette a segno 13 gol che non bastano alla formazione rossoverde per ottenere la promozione (nonostante i favori della vigilia[29]); nella seconda, invece, la squadra si salva, nel contesto di una grave crisi societaria[29], e D'Amico realizza altre 7 reti.

In carriera ha totalizzato complessivamente 227 presenze e 26 reti in Serie A e 75 presenze e 15 reti in Serie B.

Nazionale modifica

Convocato nella nazionale Juniores già a partire dal 1971[30], colleziona in seguito una presenza nella nazionale Under-23, nel 1973, e sette nella nazionale B[31].

 
D'Amico in azione con la nazionale Under-23 nel 1976

Non riuscirà mai a indossare la maglia della nazionale maggiore, anche a causa di incomprensioni di natura tattica con il commissario tecnico Enzo Bearzot[7][32] e per la concorrenza di Franco Causio e Claudio Sala[5]. Viene convocato per la prima e unica volta nel settembre 1980, in vista delle partite contro il Lussemburgo e la Danimarca[8], senza scendere in campo; a causa di ciò, nel dicembre successivo attacca il CT, reo di averlo escluso senza spiegazioni[32].

Allenatore e dirigente modifica

Per alcuni anni allena a livello giovanile, nella Pantheon Travel (squadra minore romana)[33] e poi nella Lazio[34], di cui nel 1999 diventa osservatore[35].

Dal 2007 al 2009 guida la rinascita del calcio nella sua città natale ricoprendo l'incarico di presidente della Virtus Latina[36]. Lascia nel 2009, con la fusione delle due compagini latinensi, che portano alla nascita del Latina, per andare a ricoprire l'incarico di direttore generale dell'Adrano, compagine siciliana militante nel campionato di Serie D[37].

Dopo il ritiro modifica

Parallelamente all'attività di dirigente inizia quella di commentatore sportivo in varie emittenti locali fino a quando, nel 1999, passa alla Rai come commentatore tecnico;[38] partecipa a diverse trasmissioni tra cui Stadio Sprint, La grande giostra del gol su Rai International, 90º minuto[39] e Maxinho do Brazil. Interviene inoltre nel programma televisivo Goal di notte, in onda su T9[40][41], e interviene varie volte nel corso della settimana, come opinionista, nelle programmazioni radiofoniche delle emittenti romane Radiosei e Radio Incontro Olympia; in entrambe le trasmissioni, commenta le prestazioni della Lazio.

Nel maggio 2023 rivela di essere malato di cancro[42]; a distanza di qualche settimana, il 1º luglio, muore a Roma all'età di 68 anni[43]. Nei giorni seguenti, nella Capitale viene allestita una prima camera ardente in Campidoglio, e quindi celebrato un primo funerale nella chiesa della Gran Madre di Dio; una seconda camera ardente viene allestita presso il museo civico Duilio Cambellotti nella natìa Latina, e quindi celebrato un secondo funerale nella locale chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti[44]. Nella stessa Latina trova sepoltura.

Statistiche modifica

Presenze e reti nei club modifica

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1971-1972   Lazio B 1 0 CI 6 1 - - - - - - 7 1
1972-1973 A 0 0 CI 0 0 - - - - - - 0 0
1973-1974 A 27 2 CI 6 0 CU 3 0 - - - 36 2
1974-1975 A 26 0 CI 4 1 - - - - - - 30 1
1975-1976 A 22 4 CI 8 2 CU 1 0 - - - 31 6
1976-1977 A 17 2 CI 4 1 - - - - - - 21 3
1977-1978 A 9 2 CI 2 1 CU 3 0 CE 0 0 14 3
1978-1979 A 25 2 CI 3 0 - - - - - - 28 2
1979-1980 A 28 4 CI 5 1 - - - - - - 33 5
1980-1981   Torino A 26 1 CI 9 4 CU 6 2 TC 1 0 42 7
1981-1982   Lazio B 30 10 CI 3 0 - - - - - - 33 10
1982-1983 B 34 4 CI 4 1 - - - - - - 38 5
1983-1984 A 25 7 CI 5 1 - - - - - - 30 8
1984-1985 A 22 2 CI 3 1 - - - - - - 25 3
1985-1986 B 10 1 CI 2 1 - - - - - - 12 2
Totale Lazio 276 40 55 11 7 0 0 0 338 51
1986-1987   Ternana C2 27 13 CI-C 6[45] 3[45] - - - - - - 33 16
1987-1988 C2 29 7 CI-C 4[46] 0[46] - - - - - - 33 7
Totale Ternana 56 20 10 3 - - - - 66 23
Totale carriera 358 61 74 18 13 2 1 0 446 81

Palmarès modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Competizioni nazionali modifica
Lazio: 1973-1974
Altre competizioni modifica
Lazio: 1970-1971
Lazio: 1973-1974

Note modifica

  1. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 1 (1984-1985), Panini, 7 maggio 2012, p. 40.
  2. ^ a b c d e f g h i Vincenzo D'Amico Archiviato il 17 dicembre 2012 in Internet Archive. Golcalcio.it
  3. ^ Parla D’Amico, la bandiera di sempre: "Grande Ledesma, Mauri e Candreva da applausi", su lenovae.it, 28 novembre 2012. URL consultato il 1º luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  4. ^ a b c Marco Gaetani, Vincenzo D'Amico, bandiera silenziosa, su ultimouomo.com, 4 luglio 2023.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l I nostri personaggi, la nostra storia: Vincenzo D'Amico Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive. Sslaziofans.it
  6. ^ a b c d 'E io su quei campi mi son fatto le ossa', in la Repubblica, 1º febbraio 1998.
  7. ^ a b c L'ultima incompiuta di Vincenzo D'Amico, su sodaliziolazio.com. URL consultato il 3 luglio 2023.
  8. ^ a b D'Amico e Bruno Conti in anticamera, La Stampa, 8 ottobre 1980, p. 20
  9. ^ Catapano: "Lorenzo farà il miracolo", Corriere dello Sport, 23 gennaio 1971, p. 12
  10. ^ Stellone, D'Amico e Masuzzo stelle laziali al "Nistri", Corriere dello Sport, 19 giugno 1971, p. 9
  11. ^ Due "penalty" di Chinaglia per avere ragione del Modena Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 22 maggio 1972, p. 9
  12. ^ D'Amico grave infortunio al ginocchio. Tornerà in campo (forse) tra due mesi, Corriere dello Sport, 6 ottobre 1972, p. 1
  13. ^ Se 8 vittorie vi sembran poche, in la Repubblica, 1º febbraio 1999.
  14. ^ Calcio, morte Chinaglia; D'Amico, in apparenza burbero, era un buono Repubblica.it
  15. ^ Couto, il mal di panchina, in la Repubblica, 27 febbraio 1999.
  16. ^ Vincenzo Di Michele, Pino Wilson Vero capitano d'altri tempi, Fernandel
  17. ^ Marco Sappino, Dizionario del calcio italiano, Baldini&Castoldi, 2000, p. 2086.
  18. ^ Valanga sul Boavista: 5-0 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 29 settembre 1977, p. 12
  19. ^ a b Gran gol del «capitano». La Lazio-giovane esulta Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 31 marzo 1980, p. 11
  20. ^ D'Amico, tanta classe e qualche dubbio, La Stampa, 30 giugno 1980, p. 11
  21. ^ D'Amico: «Finalmente lotto per lo scudetto», La Stampa, 11 luglio 1980, p. 10
  22. ^ D'Amico al Torino, la Fiorentina punta su Rossi, La Stampa, 29 giugno 1980, p. 20
  23. ^ D'Amico al Torino: Sala ha trovato in me l'erede, La Stampa, 11 luglio 1980, p. 11
  24. ^ D'Amico è l'immagine dei problemi del Torino, La Stampa, 3 aprile 1981, p. 20
  25. ^ Per Torino-Juventus pronto il piano-sicurezza[collegamento interrotto], l'Unità, 12 marzo 1981, p. 16
  26. ^ D'Amico adesso spera di tornare alla Lazio, La Stampa, 21 maggio 1981, p. 21
  27. ^ Statistiche D'Amico Vincenzo, su archiviotoro.it. URL consultato il 1º luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  28. ^ Ultimi colpi: D'Amico alla Lazio e Vierchowod (prestito) in viola Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 16 luglio 1981, p. 12
  29. ^ a b L'onta del fallimento Ternanacalcio.com
  30. ^ Ingrassia e D'Amico "spopolano" a Coverciano, Corriere dello Sport, 26 febbraio 1971, p. 10
  31. ^ Almanacco illustrato del calcio 2007, Panini, p. 596
  32. ^ a b «L'azzurro non m'interessa», La Stampa, 17 dicembre 1980, p. 10
  33. ^ Moretti, primi calci a cinque anni per il mancino diventato cavaliere, in la Repubblica, 4 luglio 2009.
  34. ^ Per la quarta volta è derby ma stavolta è favorita la Roma, in la Repubblica, 9 febbraio 1998.
  35. ^ Sogno un gol da Supercoppa, in la Repubblica, 25 agosto 1999.
  36. ^ I Presidenti dell'U.S. Latina Calcio Archiviato il 24 novembre 2012 in Internet Archive. Uslatinacalcio.it
  37. ^ D'Amico direttore generale dell'Adrano Archiviato l'8 marzo 2016 in Internet Archive. Laziofamily.com
  38. ^ Vincenzo D'Amico, su Mobile.international.rai.it. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  39. ^ Parola di ex, Fascetti: «Penso ancora a quel brutto finale...» Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive. Corriereirpinia.it
  40. ^ Invito a cena con Ronaldo, la Repubblica, 6 maggio 1998, p. 6 - sez. Roma
  41. ^ Agostinelli da Goal di Notte lancia accuse alla stampa napoletana, su tuttonapoli.net. URL consultato il 3 luglio 2023.
  42. ^ D'Amico, annuncio drammatico: "Ho il cancro, sto provando a lottare", su gazzetta.it, 6 maggio 2023.
  43. ^ È morto Vincenzo D'Amico, il talento della Lazio scudetto '74 era malato di cancro, su gazzetta.it, 1º luglio 2023.
  44. ^ Enrico Sarzanini, D'Amico, camera ardente e funerali sia a Roma sia nella sua Latina, su leggo.it, 3 luglio 2023.
  45. ^ a b Coppa Italia 1986-1987 Databaserossoverde.it
  46. ^ a b Coppa Italia 1987-1988 Databaserossoverde.it

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