Violante di Svevia

contessa di Caserta

Violante di Svevia (12331264) è stata una principessa italiana del Regno di Sicilia, figlia di Federico II di Svevia e di Bianca Lancia.

Violante
Contessa di Caserta
Stemma
Stemma
In carica1246 –
1264
Nome completoViolante di Hohenstaufen-Svevia-Sicilia
Altri titoliPrincipessa di Sicilia
Nascita1233
Morte1264
DinastiaHohenstaufen
PadreFederico II di Svevia
MadreBianca Lancia
ConiugeRiccardo Sanseverino
(1246-1264)
FigliCorrado Sanseverino
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Era uno dei figli naturali che l'imperatore Federico II di Svevia ebbe da Bianca Lancia.

Fu data in sposa a Riccardo Sanseverino, conte di Caserta. Le nozze avvennero presso il Castel del Monte nel 1246.

Instaurando una politica accentratrice, Federico limitò l'autonomia delle varie signorie presenti nel regno[1]. Mentre l'imperatore si trovava a Grosseto, i Sanseverino e altri nobili siciliani organizzarono una congiura ai suoi danni. Fu proprio Riccardo ad avvisare Federico della rivolta, il quale si vendicò arrestando e massacrando i congiurati[1].

Morì nell'estate del 1264 per le conseguenze di un parto. Insieme a Riccardo ebbe un figlio, Corrado, poi conte di Caserta, che sposò Caterina dei conti di Ginevra. Corrado, partigiano del cugino Corradino di Svevia, fu fatto imprigionare da Carlo I d'Angiò insieme alla moglie e alla nonna Siffridina Gentile.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico Barbarossa Federico di Svevia  
 
Giuditta di Baviera  
Enrico VI di Svevia  
Beatrice di Borgogna Rinaldo III di Borgogna  
 
Agata di Lorena  
Federico II di Svevia  
Ruggero II di Sicilia Ruggero I di Sicilia  
 
Adelasia del Vasto  
Costanza d'Altavilla  
Beatrice di Rethel Gunther di Rethel  
 
Beatrice di Namur  
Violante di Svevia  
 
 
 
Bonifacio I d'Agliano  
 
 
 
Bianca Lancia  
Manfredo I Lancia Guglielmo del Vasto  
 
 
Bianca Lancia  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ a b Copia archiviata, su castelloinparco.it. URL consultato il 3 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2010).