Vladimir Vladimirovič Golicyn

giurista russo (1947-2023)

Vladimir Vladimirovič Golicyn (in russo Владимир Владимирович Голицын?; Mosca, 27 febbraio 194726 marzo 2023[1]) è stato un giurista russo. Il 1º ottobre 2008 è stato nominato membro del tribunale internazionale del diritto del mare, divenendone il presidente il 1º ottobre 2014 sino al 2 ottobre 2017.[2]

Biografia modifica

Formazione modifica

Laureatosi nel 1970 presso l'istituto statale di relazioni internazionali di Mosca, nel 1988 ha conseguito un dottorato sulle scienze giuridiche presso l'accademia diplomatica del ministero degli affari esteri dell'URSS[3]

Attività professionale modifica

Ha prestato la propria attività professionale, in qualità di accademico in diritto internazionale, presso la facoltà di diplomazia ed economia di Mosca, dal 1975 al 1981. Successivamente, è stato consulente presso il dipartimento specializzato nei trattati internazionali e questioni legali presso il ministero degli affari esteri dell'URSS. Ha rappresentato il proprio paese, sia come capo delegazione o come semplice membro, di varie delegazioni impegnate in organismi internazionali.[3]

Opere modifica

  • (RU) Antarktika : tendencii razvitija režima, Mosca, Mezhdunar, 1989, ISBN 5-7133-0046-3, OCLC 246541558.
  • (EN) Interrelation of the institutions under the Law of the Sea Convention with other international institutions. In:Davor Vidas, Willy Østreng (Hrsg.): Order for the oceans at the turn of the century, L'Aia, Kluwer Law Internat., 1999. ISBN 90-411-1173-5, S. 133.
  • (EN) Commentaries on articles 4–8 of the Statute of the International Court of Justice. In: A. Zimmermann, Ch. Tomuschat, K. Oellers-Frahm (Hrsg.): The Statute of the International Court of Justice : a commentary, Oxford, Oxford University Press, 2006. ISBN 978-0-19-926177-2.

Note modifica

  1. ^ (RU) Ушел из жизни Владимир Владимирович Голицын, su www.law.msu.ru. URL consultato il 5 aprile 2023.
  2. ^ (EN) The president, su itlos.org. URL consultato il 2 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2020).
  3. ^ a b (EN) www.itlos.org Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
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