Walsholaria G.L.Nesom, 2020 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Aster lineage) e sottotribù Brachyscominae.[1][2][3]

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Walsholaria
Walsholaria muelleri
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

Aster lineage

SottotribùBrachyscominae
Genere Walsholaria
G.L.Nesom, 2020
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
SottotribùBrachyscominae
Genere Walsholaria
Specie
(Vedi testo)

Etimologia

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Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Guy L. Nesom (1945-) nella pubblicazione "Phytoneuron. Digital Publications in Plant Biology" (Phytoneuron 2020-65: 36) del 2020.[3]

Descrizione

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Il portamento
Walsholaria muelleri
 
Infiorescenza
Walsholaria muelleri
 
I fiori
Walsholaria magniflora

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo arbustivo con superfici glabre e resinose.[4][5][6][7][8][9]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa. Altezza media: 0,8 - 1,5 metri.

Foglie. Le foglie, cauline, sono disposte in modo alternato e sono strettamente picciolate. La lamina è semplice con forme da spatolate a obovate o cuneate; i margini sono piatti, interi a crenati o dentati con pochi denti superficiali. Lunghezza delle foglie: 5 - 25 mm,

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose (capolini solitari). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a strettamente ovoidali o urceolate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da lineari-lanceolate a ellittico-lanceolate, non carenate e a consistenza erbacea ispessita, sono disposte in modo più o meno embricato e fortemente scalato su 4 - 8 serie. Il ricettacolo, faveolato, in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma varia da piana a conica. Lunghezza degli involucri: 6 - 18 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni) da 7 a 24 per capolino: sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi; le corolle hanno 5 - 10 mm di lunghezza.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Corolla: la forma della corolla alla base è più o meno imbutiforme, mentre all'apice è ligulata a 5 (raramente 3) denti (i fiori del raggio) o brevemente tubolare con 5 (raramente 4) lobi (i fiori del disco); i lobi, patenti o eretti, hanno una forma triangolare allargata e riflessa. I colori della corolla sono giallo (i fiori del disco) e violaceo, bianco o blu (i fiori del raggio).
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[8][11]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[4] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[12] I due bracci dello stilo hanno una forma deltoide e sono papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con un scarso pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);

  • achenio: gli acheni, con forme oblunghe, sono lateralmente compressi (piatti) con 4 - 6 nervature laterali; la superficie glabra o da strigosa-sericea a sericea; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; sono presenti setole con punte a forma di ancora; lunghezza degli acheni: 4 - 8 mm;
  • pappo: il pappo, normalmente è mancante o ridotto, altrimenti è formato da una/due serie di setole lunghe 5 - 15 mm.

Biologia

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Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[5][6]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite in Australia.[3]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][7][8]

Filogenesi

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La tribù Astereae comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Walsholaria (insieme alla sottotribù Brachyscominae) è incluso nel Aster lineage i cui caratteri principali sono: la base delle antere sono prive di code e non sono calcarate (speronate); le linee stigmatiche dei bracci dello stilo sono totalmente separate; i due bracci dello stilo hanno una forma breve o allungata da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli (all'esterno, mentre all'interno sono glabri). La distribuzione della maggior parte delle specie di questo gruppo è nelle regioni temperate nord e sud.[7]

La sottotribù Brachyscominae comprende oltre trenta generi suddivisi nei seguente gruppi:[2]

  • Brachyscome group
  • Calotis group
  • Vittadinia group
  • Elachanthus group
  • Incertae sedis
  • Olearia Moench sensu stricto
  • Olearia segregates

Walsholaria è incluso nel gruppo "Olearia segregates" insieme ai generi Ephedrides - Neolaria - Muellerolaria- Vicinia - Landerolaria - Linealia - Phaseolaster - Wollemiaster - Spongotrichum. Questi generi recentemente sono stati segregati dal grande genere polifiletico Olearia Moench.[2]

I caratteri distintivi del genere di questa voce sono:[9]

  • i fusti, le foglie e gli involucri sono glabri e resinosi, piccoli e ispessiti;
  • le foglie hanno forme obovate o cuneate con margini distali poco dentati;
  • i capolini sono terminali solitari su brevi rami frondosi.

Elenco delle specie

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Questo genere ha 4 specie:[3]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d Nesom 2020.
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 5 dicembre 2023.
  4. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 589.
  8. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 302.
  9. ^ a b Neson 2 2020.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  12. ^ Judd 2007, pag. 522.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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