Washington Luís Pereira de Sousa

politico brasiliano

Washington Luís Pereira de Sousa (Macaé, 26 ottobre 1869San Paolo, 4 agosto 1957) è stato un politico brasiliano.

Washington Luís Pereira de Sousa

13º Presidente del Brasile
Durata mandato15 novembre 1926 –
24 ottobre 1930
PredecessoreArtur da Silva Bernardes
SuccessoreJúlio Prestes (de iure)
Giunta militare del 1930 (de facto)

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Paulista
FirmaFirma di Washington Luís Pereira de Sousa

Biografia modifica

Fu presidente del Brasile dal 15 novembre 1926 al 24 ottobre 1930. La sua famiglia era di origine romaní, proveniente dal Portogallo (etnia Kalé). Si crede che sia stato la prima persona al mondo di origine romaní ad essere eletta come presidente.[1]

Esponente del Partito repubblicano paulista, Pereira de Sousa fu prefetto della città di San Paolo (1914-1919), governatore dello Stato di San Paolo (1920-1924), quindi senatore federale (1924-1926), infine fu eletto presidente della repubblica nel 1926.

Tollerò le persecuzioni dei parlamentari del Minas Gerais e della Paraíba, guidati da Antônio Carlos de Andrade e João Pessoa (nipote del presidente Epitácio Pessoa). Nel 1927 scatenò la repressione anticomunista e, col pretesto di perseguire i comunisti, fece approvare una legge, proposta da Aníbal Toledo, che restringeva la libertà di pensiero e di espressione (Lei celerada).

Il crollo mondiale del prezzo del caffè e la grande crisi del 1929 colpirono duramente l'economia brasiliana, scatenando nuove agitazioni sociali. Accusato di sostenere gli interessi paulisti, peggiorò ulteriormente la propria posizione appoggiando la candidatura presidenziale del governatore del San Paolo, Júlio Prestes de Albuquerque, portando così i rappresentanti di Minas Gerais, Rio Grande do Sul e Paraíba a riunirsi nell'Aliança Nacional Liberal (ANL), che candidò Getúlio Vargas (presidente) e Pessoa (vicepresidente). La vittoria di Prestes e l'assassinio di Pessoa (26 luglio 1930), portarono all'insurrezione di Vargas, appoggiato dai militari, nel Rio Grande do Sul (3 ottobre). Pereira de Sousa proclamò lo stato d'assedio (5 ottobre 1930), ma il 24 ottobre dovette fuggire in esilio e tornò solo dopo la caduta del regime varghista. Fu membro della Massoneria[2].

Il suo governo fu l'ultimo della Prima Repubblica (1889-1930).

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
José Luís de Sousa Antonio de Sousa Luís  
 
Antonia Luiza de Souza  
Luís Pereira de Sousa  
Maria Joaquina do Nascimento Luiz Nunes Pereira  
 
Maria Perpétua do Nascimento  
Joaquim Luís Pereira de Sousa  
 
 
 
Maria Carlota de Viterbo e Souza  
 
 
 
Washington Luís Pereira de Sousa  
Miguel de Sá Moutinho Pinto de Magalhães Domingos Pinto de Magalhães  
 
Comba de Sá Moutinho  
Francisco de Sá Pinto de Magalhães  
Antónia de Matos Antonio de Mattos  
 
Luísa de Araújo  
Florinda Ludgera de Sá Pinto Magalhães  
Francisco Afonso de Menezes de Sousa Coutinho I marchese di Maceió Rodrigo Domingos de Sousa Coutinho, I conte di Linhares  
 
Gabriella Maria Ignazia Asinari dei marchesi di San Marzano  
Luiza Carlota Meneses de Sá Coutinho  
Guilhermina Adelaide Carneiro Leão, marchesa di Maceió José Fernando Carneiro Leão, conte di Vila Nova de São José  
 
Gertrudes Angélica Pedra  
 

Note modifica

  1. ^ (PT) CartaCapital, Qual é a visibilidade que os ciganos querem no novo governo?, su CartaCapital, 8 gennaio 2019. URL consultato il 15 giugno 2021.
  2. ^ Massoni presidenti del Brasile Archiviato il 18 agosto 2017 in Internet Archive. sul sito ufficiale del Grande Oriente del Brasile.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN50552848 · ISNI (EN0000 0000 8229 3679 · LCCN (ENn81102807 · GND (DE1168949297 · WorldCat Identities (ENlccn-n81102807