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White list e black list


E se si decidesse di creare una white list e una black list in relazione all'affidabilità dei siti internet citati come fonti? Mi spiego meglio: il problema dell'attendibilità delle fonti è un problema reale e IMHO talvolta preso un po' alla leggera e mi è già capitato di trovare link a blog e forum utilizzati impropriamente come fonti. La mia proposta consiste nel creare una pagina di servizio nella quale elencare i siti (non le singole informazioni) e dividerli per esempio in “affidabili” e “poco affidabili”. Ovviamente la cosa non dovrebbe essere del tipo “prendi informazioni solo da questi siti e non da questi altri”, ma un'indicazione molto generale su cosa è abbastanza attendibile e su cosa sarebbe meglio porsi delle domande. Chi le fa e come le fa le liste? So che non esiste un criterio univoco per determinare l'affidabilità delle informazioni in un sito, ma penso che pochi metterebbero seriamente in dubbio un'informazione trovata sulla Treccani piuttosto che sul sito ufficiale della Food and Drug Administration, o comunque pochi riterrebbero tali fonti meno attendibili di un video amatoriale trovato per caso su youtube (e qui purtroppo ci sarebbe un'immensa parentesi da aprire che voglio lasciare chiusa...). Io nella mia toolbox aggiorno periodicamente un breve elenco di siti che, per esperienza, ho trovato accurati ed “attendibili” (c'è un'altro sinonimo? Sono stanco di ripetere sempre le stessa parole :P) e pensavo potesse essere utile estendere questo metodo all'enciclopedia. Non attaccatemi subito, mi rendo conto che è un'idea un po' bizzarra, volevo vedere come reagiva il wikipediano medio alla proposta--Mado (dimmi) 17:17, 22 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Diciamo che de facto già c'è, tramite pagine di progetto, blacklist e policy, se se ne vuole creare una più ufficiale nulla osta, solo che dovrà essere strettamente controllata e messa in modo da non risultare lesiva dell'immagine dei blacklistati. --Vito (msg) 17:49, 22 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Si potrebbe strutturare come una "classifica", nel senso che ogni utente registrato potrebbe "votare" un sito proposto positivamente o negativamente e in base al punteggio ottenuto (magari con l'aiuto di un bot) si darebbe vita ad una classifica, senza white o black list--Mado (dimmi) 21:52, 22 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Il "voto" sarebbe però un POV del singolo utente, servirebbe individuare dei criteri generali oggettivi (ce ne sono già tanti in giro per i progetti) per il rating dei siti. --Manfre87 (msg) 01:40, 23 ott 2013 (CEST)[rispondi]
l'idea in sè è pure ottima, solo che la boccio perchè finisce per togliere tempo all'ampliamento dell'ns0.. già siamo in pochi a lavorarci su, poi se dobbiamo discutere di tutte le fonti finisce che si riduce ulteriormente il tempo che possiamo dedicare all'ampliamento.. --151.12.11.2 (msg) 15:45, 23 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Secondo me hanno più senso le sitografie a livello di progetto tematico. Elenchi di siti interessanti (e ovviamente affidabili), nessuna blacklist. --Pequod (talk76) 18:17, 23 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Concordo con Pequod. Non possiamo metterci a valutare uno ad uno tutti gli infiniti siti internet, inoltre alcune fonti potrebbero andare bene per alcune voci e non per altre. Invece mi piace l'idea di avere una sitografia, organizzata per argomento, in cui indicare l'url del sito e un indice (più o meno approssimativo e veritiero) sulla sua attendibilità, o semplicemente inserire gli url che riteniamo attendibili, senza specificare tanto. Per fare un esempio, i siti della IUPAC e del NIST sono attendibilissimi per quanto riguarda le informazioni sulla chimica, però anche in quei casi bisogna agire con buon senso. Ho notato infatti che nel sito IUPAC sono riportate molte definizioni che sono approssimative o incomplete, per cui una volta che uno conosce bene l'argomento può accorgersi che quelle definizioni vanno ampliate e un po' corrette. Per fare un esempio, se sul sito IUPAC per assurdo la definizione di "Polimero" si riferisce solo ai polimeri sintetici, nelle parti delle voci che parlano di polimeri sintetici si può usare quella fonte, ma non useremo quella fonte come "verità assoluta", cioè non andremo a scrivere nella voce di Wikipedia sui polimeri che tutti i polimeri sono sintetici, perché evidentemente quella definizione è specifica solo per una tipologia di polimeri che sono quelli più studiati in certi ambiti della chimica, quindi è una definizione che potrebbe trovarsi in un libro di chimica industriale, ma in un libro di biochimica troveremo una definizione completamente differente. Il buon senso ci permette di usare una definizione più generale che le include entrambe, che sarà sicuramente presente in altre fonti che parlano di polimeri in senso più ampio. Quindi tornando al discorso generale, i siti presenti nella lista dovrebbe essere considerati attendibili per un certo argomento, non in senso assoluto. --Daniele Pugliesi (msg) 00:29, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Io la immaginavo così: Mario Rossi trova un'informazione su www.pincopallino.it e si chiede "ma posso fidarmi"? allora va su wikipedia e scopre che 99 wikipediani su 100 ritengono quel sito attendibile. Non sarebbe tanto utile a wikipedia in sè quanto ad un esterno alla ricerca di una conferma in più su un'informazione--Mado (dimmi) 10:31, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]
L'idea di avere pagine di progetto in cui segnalare fonti è positiva, è uno strumento utile e qua e là si fa di già. L'idea di votare le fonti non ha senso per due ordini di motivi. Primo: la pertinenza di una fonte in un determinato contesto non dipende solo dalla fonte ma anche dal contesto in cui la si usa. Vale a dire che la stessa fonte può essere perfetta per una certa informazione in una certa voce e nel contempo essere totalmente inadatta per un'altra informazione in un'altra voce. Secondo: l'autorevolezza di una fonte non dipende certo da quanti voti riceve su un sito. --ArtAttack (msg) 15:05, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]

[ Rientro]Per come l'avevo pensata nulla precluderebbe comunque l'utilizzo di quel sito come fonte nel suo contesto più appropriato ed ovviamente non dovrebbe assolutamente dettare legge su cosa usare e cosa non usare come fonte perchè, come dite giustamente, l'attendibilità va determinata caso per caso, informazione per informazione. Tuttavia, prima di bocciare io stesso la mia proposta per tutti i motivi sopracitati (che mi ritrovo in buona parte a condividere), vi invito a dare un'occhiata a questi tre siti pescati a random [1], [2], [3] e dirmi se una qualsiasi informazione presa da questi, al di là che sia vera o falsa, possa essere definita "attendibile"--Mado (dimmi) 15:51, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Certamente no, ma non possiamo perdere tempo a fare blacklist, tranne nei casi in cui per iniziative esterne siamo *costretti* a farlo. Insomma, da un pdv pratico, è più veloce chiedere quando è il caso, piuttosto che fare un lavoro che non ci appartiene. --Pequod (talk76) 17:41, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Ci vorrebbe un tempo infinitamente lungo per valutare tutti i siti. Accontentiamoci di una sitografia contenente un migliaio di siti che riteniamo attendibili e quando capita di incontrare un sito che non rientra in tale elenco, possiamo parlarne insieme caso per caso, voce per voce. --Daniele Pugliesi (msg) 18:25, 24 ott 2013 (CEST)[rispondi]