Wikipedia:Vaglio/Chiesa della Santissima Trinità in Monte Oliveto

Chiesa ingiustamente poco nota nel panorama veronese. La maggior preoccupazione che ho nel presentare questa voce è il dubbio di essere riuscito a spigare con sufficiente chiarezza le vicende edificatorie poiché vi sono diverse teorie al riguardo. In caso avessi fallito, vedremo di sistemare insieme --Adert (msg) 15:10, 31 ott 2019 (CET)[rispondi]

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Suggerimenti modifica

Per la pianta ci penso io, nessun problema! Questi giorno mi guarderò la voce in modo approfondito. LoScaligero 15:22, 31 ott 2019 (CET)[rispondi]
Ciao Adert, la pianta è conclusa, se va bene puoi inserirla nel posto che ritieni più opportuno.   Fatto --LoScaligero 17:33, 13 nov 2019 (CET)[rispondi]
  •   Commento: nell'incipit c'è scritto La chiesa della Santissima Trinità in Monte Oliveto è una chiesa romanica di Verona. Un po' troppo ripetitivo/tautologico direi, magari si può impostare diversamente, come hai fatto nelle ultime voci entrate in vetrina, se non ricordo male. LoScaligero 09:07, 5 nov 2019 (CET)[rispondi]
  Fatto--Adert (msg) 15:23, 11 nov 2019 (CET)[rispondi]
  •   Commento: nella sezione Localizzazione ed etimologia del nome farei un po' di cambiamenti. Toglierei la parte sulla localizzazione, visto che sono solo due righe, e la implementerei nella sezione Esterni dove a inizio capitolo già si tratta del contesto in cui sorge la chiesa e di come si sviluppa (tra l'altro già ci sono scritte, più o meno, le stesse cose). Di conseguenza cambierei il titolo della sezione che parla dell'etimologia. Io sarei propenso per rinominarla Origini del nome, come si usa fare già in tutte le voci dei comuni (vedi qui) in modo da mantenere una certa corrispondenza. LoScaligero 09:43, 5 nov 2019 (CET)[rispondi]
  Fatto--Adert (msg) 15:23, 11 nov 2019 (CET)[rispondi]
  •   Commento: dove si parla dell'etimologia del nome si dice che la più semplice propone che fosse stata edificata dove vi erano diversi olivi, anche se appare improbabile in quanto queste piante crescono solitamente ad una altitudine e in un terreno diverso. Non mi sembra corretta almeno la parte sull'altitudine, in quanto sulla Valutazione Ambientale Strategica del Comune di Verona c'è scritto che Le dorsali collinari, propaggini terminali dell’Altopiano lessineo, presentano una fisionomia naturale che ripropone quella del più vasto ambito della collina veronese, esteso dalla Val d’Adige al Torrente Alpone. (...) Tali caratteri della vegetazione naturale – e di quella coltivata – sono in relazione con le particolarità geologiche e climatiche, che determinano la presenza di condizioni ecologiche tipiche dei climi submediterranei. Gli uliveti ne sono l’espressione colturale più significativa. Essi si estendono – eccezione nell’ambito pedemontano alpino – fino a circa 400 m di quota. LoScaligero 10:36, 5 nov 2019 (CET)[rispondi]
  In corso... dammi un paio di giorni che riguardo le fonti. Entro poco dovrei anche integrare con la pubblicazione che mi hai dato. --Adert (msg) 12:01, 15 nov 2019 (CET)[rispondi]
Certo ci mancherebbe, hai tutto il tempo che vuoi :-D Ho preferito lasciare integrare te, perché hai costruito la voce da zero e sicuramente sai come gestirla! --LoScaligero 12:29, 15 nov 2019 (CET)[rispondi]
  Fatto ho cancellato il pezzo di frase "incriminata", la fonte diceva proprio così, ma la tua obiezione è pienamente condivisibile, pertanto, in dubbio, meglio togliere. Grazie!
  •   Commento: leggo Al centro del muro absidale è collocato un bassorilievo policromo, opera del lapicida Rigino di Enrico della fine del XIII secolo, in principio fu utilizzato come dossale di altare per poi essere spostato più volte fino al 1992 quando venne restaurato e qui posto. Realizzato in tufo su di esso vennero scolpite tre scene una sopra l'altra: (...). Siamo sicuri sia in tufo? Mi sembra molto improbabile in quanto il tufo (immagino si riferisca al "tufo" di Avesa, che tra l'altro in realtà non è un tufo ma sono quasi sicuro che sia una calcarenite di origine biologica (avendola vista, non ho fatto ricerche approfondite)), è veramente troppo poroso e poco consistente per poterlo lavorare in quella maniera. Vedendo la foto mi pare che il bassorilievo sia in pietra chiara, suppongo di origine veronese, quindi potrebbe essere il biancone di cui hai scritto la voce. Insomma sarebbe da indagare meglio, sulla tua fonte è scritto proprio che è realizzato in tufo? (prima o poi bisognerebbe fare delle voci dignitose anche sul marmo rosso di Verona e il tufo di Avesa, che insieme al biancone sono le principali pietre utilizzate nelle fabriche veronesi) LoScaligero 07:59, 7 nov 2019 (CET)[rispondi]
  FattoControllerò meglio, ma sono quasi sicuro che sulla fonte ci fosse tufo. Comunque per ora ho tolto in via precauzionale l'informazione che non è essenziale. --Adert (msg) 15:51, 11 nov 2019 (CET)[rispondi]
Ho controllato, la fonte dice pietra "gallina", sulla voce Avesa c'è scritto che è detta anche tufo. Ho fatto un errore? --Adert (msg) 14:26, 12 nov 2019 (CET)[rispondi]
Si la pietra gallina è un altro nome del tufo di Avesa, allora lascerei come dice la fonte ;)   Fatto LoScaligero 14:57, 12 nov 2019 (CET)[rispondi]
Naturalmente non è necessario fare tutte le voci, ma magari le più importanti (mi riferisco in particolare al da Lisca e al Cignaroli). Oltretutto non so se tutti questi personaggi sono enciclopedici, magari in qualche caso è possibile direttamente togliere il link. LoScaligero 08:44, 7 nov 2019 (CET)[rispondi]
Ciao! Entro domenica spero di guardare tutto quello che mi hai segnalato. Grazie mille per la voce su da Lisca, non trovavo proprio una fonte per lui. --Adert (msg) 13:37, 8 nov 2019 (CET)[rispondi]
Probabilmente qualche biografia riuscirò a scriverla consultando il Zannandreis, ma dovrò passare in biblioteca per consultarlo, spero nei prossimi giorni. --Adert (msg) 15:56, 11 nov 2019 (CET)[rispondi]
Se fai riferimento al testo Le vite dei pittori, scultori e architetti veronesi del 1891, puoi consultarlo direttamente da qui, senza per forza passare dalla biblioteca ;-) LoScaligero 16:53, 11 nov 2019 (CET)][rispondi]
  •   Commento: [@ LoScaligero], con un po' di ritardo sulle previsioni ho terminato di integrare con la pubblicazione che mi hai consigliato. Siccome su tale studio vi sono conclusioni diverse da altre fonti, che a loro volta si discostano, ho dato maggior enfasi, con un paragrafetto introduttivo, alle difficoltà interpretative nella storia della costruzione della chiesa. Spero che possa essere di aiuto per comprendere meglio la voce. --Adert (msg) 11:26, 27 nov 2019 (CET)[rispondi]
[@ Adert] mi sembra una soluzione ragionevole! Purtroppo (anzi per fortuna :) in questo periodo ho ripreso a pieno ritmo con il lavoro, ma appena possibile provo a rileggere nuovamente la voce. Se trovo paragrafi poco chiari o altro, lo segnalerò! --LoScaligero 11:58, 27 nov 2019 (CET)[rispondi]
  •   Commento: stavo dando un'occhiata alle voci correlate...e ho tolto il wikilink alla chiesa di San Fermo e alla storia di Verona, che non mi sembrano attinenti. --LoScaligero 07:58, 4 dic 2019 (CET)[rispondi]
  • [@ Adert] ho notato che nell'incipit c'è scritto che il complesso è in stile romanico veronese, pur con alcuni rimaneggiamenti rinascimentali, mentre nella sezione storia si dice che tra il 1816 e il 1836, la chiesa andò incontro ad un'ulteriore profonda trasformazione che gli conferì l'aspetto neoclassico che tutt'oggi caratterizza gli interni. Forse è più corretto scrivere nell'incipit "rimaneggiamenti neoclassici"? --LoScaligero 16:14, 11 dic 2019 (CET)[rispondi]
  •   Fatto Ho riletto nuovamente la voce e corretto alcuni errori: una volta risolto il problema che ho posto qui sopra, direi che non c'è altro da fare. Secondo me si può proporre alla comunità di valutare la voce, che personalmente ritengo di qualità. --LoScaligero 16:37, 11 dic 2019 (CET)[rispondi]
Grazie! Ho messo " pur con alcuni rimaneggiamenti rinascimentali e neoclassici" --Adert (msg) 20:19, 11 dic 2019 (CET)[rispondi]