Zeta Tucanae

stella nella costellazione del Tucano

Zeta Tucanae (ζ Tuc, ζ Tucanae) è una stella della sequenza principale di classe spettrale F9.5-V e di magnitudine apparente di +4,20, situata nella costellazione del Tucano. È una delle stelle più prossime al Sole, trovandosi a circa 28 anni luce di distanza dal Sistema solare[4].

Zeta Tucanae
Una fotografia di ζ Tucanae
ClassificazioneNana gialla
Classe spettraleF9.5V[1]
Distanza dal Sole28 anni luce
CostellazioneTucano
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta00h 20m 04,26s
Declinazione-64° 52′ 29,25″
Dati fisici
Raggio medio1,07[2] R
Massa
Temperatura
superficiale
5908 K[2] (media)
Luminosità
1,26[2] L
Metallicità66% rispetto al Sole[3]
Età stimata3 - 4,8 miliardi di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.+4,20[1]
Magnitudine ass.+4,56[4]
Parallasse116,46[1]
Moto proprioAR: 1707,42 mas/anno
Dec: 1164,30 mas/anno[1]
Velocità radiale8,8 km/s[1]
Nomenclature alternative
HR 77, HD 1581, SAO 248163, HIP 1599.

Coordinate: Carta celeste 00h 20m 04.26s, -64° 52′ 29.25″

Osservazione modifica

ζ identifica la stella nella costellazione del Tucano.

Si tratta di una stella situata nell'emisfero australe. La sua posizione è fortemente meridionale e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. Essendo di magnitudine 4,2, la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra settembre e gennaio.

Caratteristiche modifica

Zeta Tucanae è di tipo spettrale F9.5V, le cui caratteristiche la rendono piuttosto somigliante al Sole. La massa è la stessa ed è solo un po' più luminosa (1,26 L) e più grande (1,07 R)[2]. Un eccesso di radiazione infrarossa mostrata dal telescopio spaziale Spitzer rivela la presenza di un disco circumstellare attorno alla stella ad una distanza minima di 2,3 UA, con una temperatura di 218 K[5].

L'età è stata stimata da Trilling et al. in 3 miliardi di anni[5], mentre Kospal e colleghi stimano l'età della stella di poco superiore a quella del Sole, in 4840 milioni di anni[6] Per le sue caratteristiche la stella mostra un notevole interesse per la ricerca di pianeti extrasolari in grado di ospitare la vita.

Il cielo da Zeta Tucanae modifica

Le due stelle più vicine a ζ Tucanae sono due deboli nane rosse, a 3 e 6 anni luce, seguite da p Eridani, una nana arancione situata a 6,3 a.l. e poco più vicina a Zeta Tucanae rispetto a Beta Hydri, una nana gialla simile al Sole che, a quella distanza, brillerebbe di magnitudine 0, e sarebbe la terza stella in assoluto più luminosa vista da un ipotetico pianeta in orbita attorno a ζ Tucanae, superata solo da Canopo e Achernar. Più brillante che vista dalla Terra sarebbe anche γ Pavonis, che a una distanza di poco più di 9 anni luce sarebbe la sesta stella in assoluto più vicina a Zeta Tucanae, e brillerebbe di magnitduine +1,65. Il Sole invece, sarebbe una debole stella di magnitudine visibile a metà strada tra Megrez e Kappa Draconis. Sensibilmente meno luminose perché più distanti di quanto non lo siano dalla Terra sarebbero invece Alfa Centauri, Sirio, Vega, Capella e Arturo[7].

Note modifica

  1. ^ a b c d e LHS 5 -- High proper-motion Star, su simbad.u-strasbg.fr, Simbad. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  2. ^ a b c d Ghezzi, L. et al., Stellar Parameters and Metallicities of Stars Hosting Jovian and Neptunian Mass Planets: A Possible Dependence of Planetary Mass on Metallicity, in The Astrophysical Journal, vol. 720, n. 2, settembre 2010, pp. 1290–1302, DOI:10.1088/0004-637X/720/2/1290.
  3. ^ a b Sousa, S. G. et al., Spectroscopic parameters for 451 stars in the HARPS GTO planet search program. Stellar [Fe/H] and the frequency of exo-Neptunes, in Astronomy and Astrophysics, vol. 487, n. 1, agosto 2008, pp. 373–381, DOI:10.1051/0004-6361:200809698.
  4. ^ a b Extended Hipparcos Compilation (XHIP) (Anderson+, 2012), su vizier.u-strasbg.fr, VizieR. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  5. ^ a b D. E. Trilling et al., Debris Disks around Sun-like Stars, in The Astrophysical Journal, vol. 674, n. 2, 2008, pp. 1086–1105, Bibcode:2008ApJ...674.1086T, DOI:10.1086/525514.
  6. ^ Kóspál, Ágnes; Ardila, David R.; Moór, Attila; Ábrahám, Péter, On the Relationship Between Debris Disks and Planets, in The Astrophysical Journal Letters, vol. 700, n. 2, 2009, pp. L73-L77.
  7. ^ Come verificato tramite il software di simulazione spaziale Celestia

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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