Ziki-Paki, Ziki-Pu

Ziki-Paki, Ziki-Pu è un brano musicale scritto nel 1929[1] da Vittorio Mascheroni e da Peppino Mendes[1][2] Portato al successo da Gabrè[1][2], è un tipico brano dei café chantant dell'epoca del fascismo[2].

Ziki-Paki, Ziki-Pu
Artista
Autore/iPeppino Mendes (testo)
Vittorio Mascheroni (melodia)
GenerePop
Edito daEdizioni musicali Carisch
Esecuzioni notevoliGabrè
...
Data1929

Il brano compariva nel repertorio dell'avanspettacolo fino agli anni cinquanta.[2]

Testo e musica modifica

Testo modifica

«Dimmi il tuo nome oh bella indù.
Ziki-Paki son e non scordarlo più!»

Il testo è un'esaltazione in chiave ironica e con l'inserimento di doppi sensi delle presunte doti di grande amatore e di conquistatore del maschio italiano, doti che vengono "esportate" anche nelle colonie.[2]

Il protagonista conquista infatti una bella "indù" di nome Ziki-Paki e riesce a fare, come dice il testo, "ziki-paki, ziki-pù".[2] La ragazza resta incinta e lui porta via il figlio con sé in Italia.[2]

Musica modifica

Il brano veniva ballato a tempo di one-step.[2]

Versioni modifica

Oltre che da Gabrè, il brano è stato inciso o interpretato anche dai seguenti cantanti e gruppi (in ordine alfabetico) :

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Vittorio Mascheroni (PDF), su ildiscobolo.net, Il Discobolo.net. URL consultato il 16 novembre 2015.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Dario Salvatori, Dizionario delle canzoni italiane, Roma, ElleU Multimedia, 2001, p. 396.
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è stata interpretata anche da Gipo Farassino nel 1973 nell’album:C’è chi vole e chi non pole,grassie l'istesso.