Zoropsis spinimana

specie di aracnide

La falsa licosa (Zoropsis spinimana Dufour, 1820) è un ragno della famiglia delle Zoropsidae, diffuso principalmente nell'Europa meridionale. È una delle 14 specie viventi del genere Zoropsis, di cui 4 presenti in Italia.

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Falsa licosa
Femmina adulta fotografata nell'Italia nordorientale
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Famiglia Zoropsidae
Genere Zoropsis
Simon, 1878
Specie Z. spinimana
Nomenclatura binomiale
Zoropsis spinimana
Dufour, 1820
Sinonimi

Dolomedes spinimanus[1]

Nomi comuni

falsa licosa
ragno mediterraneo

Etimologia modifica

Il nome "falsa licosa" deriva dalla stretta somiglianza (così come per quasi tutte le specie del genere Zoropsis) con i ragni della famiglia Lycosidae, come la tarantola.

Descrizione modifica

 
Esemplare maschio; si notino le zampe più lunghe rispetto alla femmina
 
Esemplare femmina

La spinimana è un ragno dalle dimensioni non indifferenti, dai 10 mm dei maschi ai 30 mm di lunghezza delle femmine adulte. Includendo le zampe, può coprire una superficie di un diametro di circa 50 mm[1].

Come suggerisce il nome volgare, il loro aspetto ricorda facilmente i ragni lupo, con una livrea leggermente pelosa molto decorata a striature radiali grigio-brune sull'addome e una banda nera centrale sullo stesso[2]. Al centro del cefalotorace è presente un disegno delle stesse tonalità dell'addome, a forma di X, posto sulla sommità e terminante all'opistosoma. Un'importante differenza estetica dai ragni lupo è la composizione oculare: nella falsa licosa gli occhi sono più piccoli e più ristretti sulla parte frontale del corpo.

È presente, in fase adulta, un forte dimorfismo sessuale. Il maschio è snello con arti molto lunghi; la femmina presenta invece zampe corte e un corpo più robusto[1].

Biologia modifica

Comportamento modifica

Il ragno è lento nei movimenti, anche in situazioni di stress, e non è in grado di saltare. A differenza delle simili vere licose, Zoropsis spinimana è in grado invece di arrampicarsi su varie superfici come vetro o plastica. Predilige antri riparati e le ore meno luminose del giorno, e tesse rarissimamente la ragnatela, che usa principalmente per tenere al sicuro le uova.

Il morso della falsa licosa è raro ma più probabile da parte di esemplari femmine che proteggono le uova; è possibile che il morso ferisca, ma esso non ha pressoché alcun effetto sull'uomo[1].

Alimentazione modifica

Non usando una ragnatela, la sua alimentazione è composta principalmente da agguati a piccoli artropodi (in particolare notturni) come grilli, falene o altri ragni[1].

Riproduzione modifica

Mentre i maschi vagano cercando una compagna per riprodursi, le femmine sono individui stazionari in attesa del maschio. Come per buona parte delle attività del ragno, anche l'accoppiamento avviene durante la notte: tramite un breve rito di corteggiamento, il maschio fa capire alla femmina di essere della stessa specie, dopodiché la feconda. La durata dell'accoppiamento è dell'ordine di poche ore.

Entro 15 giorni dalla fecondazione viene deposto il sacco ovigero. In questi 15 giorni la femmina accumula cibo e aumenta l'aggressività, tessendo una spessa tela attorno al luogo di deposizione; il sacco (semisferico) viene solitamente fissato a una parete liscia di uno spazio stretto, come può essere tra una corteccia e il tronco di un albero. Restando con le zampe posteriori incrociate, la femmina sorveglia il cocoon durante l'intera incubazione, assumendo una posa ritenuta atta a scacciare gli eventuali predatori presenti nei luoghi abituali di deposizione. Dopo 45 giorni dall'inizio dell'incubazione nasce la prole, solitamente in una cinquantina di unità; la colorazione dei giovani è leggermente più chiara di quella degli adulti.

La morte della madre coincide solitamente con la schiusa dei sacchi ovigeri[1].

Pericolosità modifica

Nonostante non sia un ragno aggressivo nei confronti dell'uomo[1][3], se si sente in pericolo può arrivare a mordere, specie se l'esemplare è una femmina gravida o che protegge le sue uova[1]. Sebbene alcune fonti riportino che il suo veleno è necrotico[3], in generale comporta effetti indesiderati non gravi[1], come gonfiore e rossore in prossimità del morso, che può essere anche bruciante e doloroso per pochi minuti per via dei grandi cheliceri[1].

Distribuzione e habitat modifica

La specie è diffusa su tutta l'Europa bagnata dal Mar Mediterraneo, compresa l'intera Italia, anche se alcuni esemplari sono stati individuati fino in Ucraina. Tra il XX e XXI secolo è stata introdotta anche negli Stati Uniti, in particolare nella Baia di San Francisco, dalla quale sta avendo una lenta espansione[2][4]. Agli inizi del XXI secolo la specie manifesta un'ulteriore espansione verso l'Europa settentrionale, con avvistamenti in Tirolo, Basilea e Inghilterra[5].

Predilige i luoghi secchi e riparati, spesso nei pressi delle abitazioni umane nelle quali si rifugia nel periodo invernale.

Conservazione modifica

La specie non è considerata nella Lista rossa IUCN; è altamente diffusa, con probabilmente assente rischio di estinzione[4].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Aracnidi locali - Zoropsis spinimana, su site.aracnofilia.org, aracnofilia.org, 2002. URL consultato il 26 marzo 2014.
  2. ^ a b (EN) Zoropsis spinimana, a Mediterranean Spider in California, su ipm.ucdavis.edu, gennaio 2008. URL consultato il 26 marzo 2014.
  3. ^ a b Ragno Zoropsis spinimana - famiglia zoropsidae, su lucianabartolini.net. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  4. ^ a b (PDF)(EN) Charles E. Griswold, Darrel Ubick, ZOROPSIDAE: A SPIDER FAMILY NEWLY INTRODUCED TO THE USA (PDF), su americanarachnology.org, The Journal of Arachnology, 2001. URL consultato il 26 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
  5. ^ (EN) Zoropsis spinimana established indoors in Britain, su srs.britishspiders.org.uk, britishspiders.org.uk, 2013. URL consultato il 31 marzo 2014.

Voci correlate modifica

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