Alix Talton

attrice statunitense

Alix Talton (Atlanta, 7 giugno 1920Burbank, 7 aprile 1992) è stata un'attrice statunitense.

Alix Talton nel film L'uomo che sapeva troppo (1956)

Biografia modifica

Un'ex Miss Georgia,[1] Talton firmò un contratto cinematografico con la Warner Bros. nel 1941. Ha suonato pezzi incidentali e non accreditati fino a quando non è stata descritta come una delle "Navy Blues Sextet" (sei ragazze del coro che cantano originariamente presenti nella commedia militare Warner Navy Blues). La sua apparizione con il Sextet era nella commedia di Phil Silvers-Jimmy Durante Benvenuti al reggimento! (1941), in cui ha ricevuto la fatturazione dello schermo per la prima volta, come Alice Talton.

Il suo soggiorno alla Warners era breve, perché sentiva che le mancava la formazione come attrice. Lasciò Hollywood per lavorare nelle rappresentazioni teatrali, e solo quando si sentì sicura delle sue abilità tornò ai film. Tornò in un western della Republic Pictures nel 1949 (come Alice Talton), e continuò a una carriera da freelance impegnata come attrice di personaggi.

Apparve, tra gli altri, nei film Ranger of Cherokee Strip, Il diritto di uccidere, Il bandito galante, 14ª ora, Sally e i parenti picchiatelli, Tangier Incident, Senza tregua il rock n roll, L'uomo che sapeva troppo, Cha-Cha-Cha Boom, La mantide omicida, Giulietta e Romanoff e La brigata del diavolo.

Morte modifica

Sposata dal 1950 al 1991 con George Cahan,[2] Alix Talton morì di carcinoma del polmone il 7 aprile 1992, a Burbank, in California, all'età di 71 anni.[3]

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatrici italiane modifica

Note modifica

  1. ^ Alix Talton - The Private Life and Times of Alix Talton. Alix Talton Pictures., su glamourgirlsofthesilverscreen.com.
  2. ^ Actress Wins Parole Board Promise to Free Brother, in The Shreveport Journal, Louisiana, Shreveport, 6 aprile 1954, p. 4. URL consultato il 16 settembre 2020. Ospitato su Newspapers.com.
  3. ^ Alix Talton; Actress Often Portrayed 'Other Woman', su articles.latimes.com, 10 aprile 1992. URL consultato il 6 agosto 2017.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN106853354 · ISNI (EN0000 0001 1778 6714 · LCCN (ENno2010003191 · BNE (ESXX4963813 (data)