L'apertura numerica, N.A., NA AN o AN in ottica è un parametro, un numero adimensionale che indica il massimo angolo utile al sistema (obiettivo, condensatore ottico o altro) per ricevere o emettere luce. La definizione precisa è differente nelle varie branche della materia come microscopia, fibre ottiche, ottica dei laser.

Concetti generali modifica

In fotografia e nell'ottica dei telescopi, dove generalmente i mezzi di osservazione sono l'aria o il vuoto l'apertura numerica invece non viene utilizzata e viene sostituita dall'apertura relativa o rapporto focale.[1]

L'apertura numerica solitamente è indicata da   ed è definita come

 

dove n è l'indice di rifrazione del mezzo in cui opera la lente, ed   è l'apertura angolare della lente, cioè il semiangolo del cono di luce che entra nell'ottica, spesso indicato anche con  .

Microscopia modifica

L'apertura numerica è un parametro fondamentale in microscopia, ed è direttamente correlata con il potere risolutivo dell'ottica in questione. Più alta è  , migliore, a parità di focale, è l'ottica. Il limite teorico dell'angolo del cono di luce, 180°, non è mai raggiungibile ed in pratica il valore massimo è circa 143°. Per aumentare il valore di   si interviene spesso sul mezzo, utilizzando, anziché l'aria, olii naturali o sintetici, di indice di rifrazione più alto ed il più possibile vicino a quello del vetro (del vetrino coprioggetti e delle lenti), con l'ulteriore vantaggio di eliminare il passaggio della luce tra mezzi diversi con relative diffusioni e riflessioni. Per contro, un aumento dell'apertura esalta eventuali aberrazioni [2]ottiche e, come in fotografia, riduce la profondità di campo.[3] Per ovviare a quest'ultimo aspetto, per particolari situazioni di osservazione e negli strumenti di fascia alta, esistono obbiettivi microscopici con diaframma di apertura variabile.

Laser modifica

Nell'ottica dei laser, dove il fascio altamente coerente della luce emessa in realtà (seppur lievemente) diverge linearmente con la distanza, la NA viene definita come

 

ma θ qui ha un differente significato. Il fascio laser non ha un confine netto, ma mostra un profilo tipicamente gaussiano[4] con massima luminosità al centro del fascio. θ è la divergenza del fascio: l'angolo di campo remoto tra la direzione di propagazione e la distanza dall'asse del fascio dove l'irradiamento scende a 1/e² volte l'irradiamento totale del fronte d'onda. l'  di un laser a profilo Gaussiano è correlata col suo minimo diametro del fascio da

 

dove λ0 è la lunghezza d'onda nel vuoto della luce emessa e D è il diametro del fascio in uscita (lo spot minimo) limitato come precedentemente al punto di irradiamento 1/e².

Fibre ottiche modifica

 
Fibre ottiche

Nelle fibre ottiche l'apertura numerica è strettamente legata all'ampiezza del cono di accettazione per avere riflessione totale in fibra ed è data da:[5] [6]

 
dove
  indice di rifrazione del fluido esterno (normalmente aria, circa 1)
  indice di rifrazione del core
  indice di rifrazione del cladding

Note modifica

  1. ^ Eugene Hecht, Optics, 4th ed, Addison-Wesley, 2002, ISBN 0-8053-8566-5, OCLC 47126713. URL consultato il 22 giugno 2021.
  2. ^ Born, Max, 1882-1970, author., Principles of optics, ISBN 978-1-108-76991-4, OCLC 1226286429. URL consultato il 22 giugno 2021.
  3. ^ Eugene Hecht, 5, in Optics, 4th ed, Addison-Wesley, 2002, ISBN 0-8053-8566-5, OCLC 47126713. URL consultato il 22 giugno 2021.
  4. ^ Amnon Yariv, Quantum electronics, 3rd ed, 1989, ISBN 0-471-60997-8, OCLC 17551993. URL consultato il 22 giugno 2021.
  5. ^ Ferdinando Catalano, Elementi di Ottica Generale, Zanichelli, 2014, ISBN 978-88-08-09786-6. p.392
  6. ^ Bahaa E. A. Saleh, 8, in Fundamentals of photonics, Wiley, 1991, ISBN 0-471-83965-5, OCLC 22511619. URL consultato il 22 giugno 2021.

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