Ballata n. 2 (Liszt)

La Ballata n. 2 in Si minore, S. 171, è una composizione per pianoforte di Franz Liszt, scritta nel 1853.

Ballata n. 2
CompositoreFranz Liszt
TonalitàSi minore
Tipo di composizioneBallata
Numero d'operaS.171
Epoca di composizione1853
PubblicazioneKistner, Lipsia, 1854
DedicaConte Carl von Leiningen
Durata media14 minuti
Organicopianoforte

Liszt ha scelto uno dei suoi generi preferiti: la poesia musicale destinata a fornire sia la varietà che l'unità di una sonata o di una sinfonia. La ballata si basa in gran parte su due temi: un'ampia melodia di apertura sostenuta da rancori minacciosi e da una luminosa meditazione cordiale. Questi temi vengono ripetuti a distanza di un semitono. Allora i tripletti-ritmici di marcia scatenano un diluvio di virtuosità. Alla fine, Liszt trasforma la melodia di apertura in un cantabile e lo ribadisce con sempre più grande esultanza.

Storia modifica

Liszt, per la composizione di quest'opera, si ispira al tragico mito di Ero e Leandro. La tragica vicenda è già narrata da Ovidio nelle Eroidi e vi accennano anche altri autori, ma deve la sua fortuna soprattutto a un poemetto in esametri di Museo Grammatico del V o VI secolo. Il giovane Leandro, che viveva ad Abido, amava Ero, sacerdotessa di Afrodite a Sesto, sulla costa opposta, e attraversava lo stretto ellespontino a nuoto ogni sera per incontrare la sua amata. Ero, per aiutarlo ad orientarsi, accendeva una lucerna. Una notte una tempesta spense la lucerna e Leandro, disorientato, morì tra i flutti. All'alba Ero vide il corpo senza vita dell'amato sulla spiaggia e, affranta dal dolore, si suicidò gettandosi da una torre.

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