Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti

nobile, imprenditore e mecenate italiano, principale protettore delle arti a Bologna

Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti (Bologna, 26 giugno 17637 maggio 1823) è stato un nobile, imprenditore e mecenate italiano, principale protettore delle arti a Bologna.

Biografia

modifica

Il conte Carlo Filippo Aldrovandi nacque a Bologna il 26 giugno 1763. Di famiglia nobile, succedette al padre nel senato bolognese alla morte di questi.[1] Dopo l'arrivo di Napoleone a Bologna appoggiò i democratici e lavorò per la Repubblica Cisalpina. Nel 1801 fu tra i notabili della Consulta di Lione.[2]

Fornito di grandi sostanze e di una buona formazione culturale, coltivò l'amicizia di scienziati, letterati e artisti.[2] Nel suo palazzo di via Galliera si tenevano di frequente accademie e dotte conversazioni. Il suo salotto era luogo di incontro di persone aperte alle idee illuministiche.[2] Fu mecenate di Pelagio Palagi, da lui "scoperto", diede accesso alla sua biblioteca al giovane Antonio Basoli, sostenne Gaetano Burcher e Carlotta Gargalli.[1]

Nal 1807 fu nominato presidente perpetuo dell'Accademia di Belle Arti. «Il corso del suo mandato fu improntato a un cauto conservatorismo, che lo portò a una netta chiusura al gusto neoclassico, in nome di un'estetica neo-malvasiana, che preferiva il "vero" di Ludovico Carracci all'"ideale" di Raffaello.» Per questa sua impronta fu spesso in disaccordo con Pietro Giordani, nominato proto-segretario all'Accademia nel 1808 e difensore della visione neoclassica portata avanti da Giacomo De Maria, Francesco Rosapina e Giovanni Antonio Antolini.[1]

Nel 1815, con la restaurazione del governo pontificio, venne confermato alla presidenza dell'Accademia[3], carica che conservò fino al 1822.[1]

Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti si spense il 7 maggio 1823.[1]

La Manifattura Aldrovandi

modifica
 
Zuppiera della Manifattura Aldrovandi

Secondo la moda del tempo, che voleva i nobili impegnati in imprese artistiche, il conte avviò nel 1794 una manifattura di terraglie dette di Inghilterra, la Manifattura Aldrovandi. Le ceramiche bianche di Aldrovandi si ispiravano a modelli greci, romani, egizi e si avvalsero delle creazioni di scultori quali Giacomo Rossi e Giacomo De Maria e di disegnatori come Onofrio Gandolfi.[4] Nel 1813 il conte fu estromesso dalla manifattura, che continuò la produzione sotto la direzione degli altri soci.[2]

Vita privata

modifica

Nel maggio 1783 il conte Aldrovandi sposò Teresa Gnudi, «bellissima fra le belle donne» di Bologna, con la quale ebbe un matrimonio infelice, tra l'impossibilità di avere figli e i momenti di gelosia. La Gnudi fuggì con l'ufficiale François Kellermann in Francia e ottenne l'annullamento del matrimonio per intercessione del ministro Aldini nel 1800.[1][5][6]

  1. ^ a b c d e f Ilaria Chia, Aldrovandi Carlo Filippo, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato l'8 luglio 2021.
  2. ^ a b c d 1813 - La Manifattura Aldrovandi cambia gestione, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Sala Borsa, 11 febbraio 2019. URL consultato l'8 luglio 2021.
  3. ^ 1815 - L'Accademia Nazionale diventa Pontificia, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Sala Borsa, 11 febbraio 2019. URL consultato l'8 luglio 2021.
  4. ^ Considerata un genere inferiore, la terraglia fu rivalutata dopo il 1770 grazie a Josiah Wedgwood (1730-1795) il quale, usando una pasta leggera di colore avorio e i modelli di Robert Adam, sfornò "mezze porcellane" di grande qualità. Paolo Pizzoli, dopo esser stato inviato in Inghilterra da Aldrovandi per carpire i segreti di Wedgwood, raccolse attorno a sé personale qualificato di ditte in crisi, quali Finck e Rolandi, e iniziò la produzione di terraglie nel secondo cortile di Palazzo Aldrovandi utilizzando una pasta di terra di Vicenza e marmo di Carrara.
  5. ^ Luigi Aldrovandi Marescotti, Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti e Teresa Gnudi Aldrovandi poi Kellerman. Da documenti inediti, in Atti e Memorie della Regia Deputazione di Storia Patria per l'Emilia e la Romagna, 6, 1940-41, pp. 5-115
  6. ^ 1887 - Villa Valmy venduta ai Benelli, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Sala Borsa, 18 marzo 2020. URL consultato l'8 luglio 2021.

Bibliografia

modifica
  • Antiche ceramiche bolognesi. Aldrovandi, Minghetti, Arturo Colombarini, Giovanni Domenichini, Imola e Augusto Buscaroli. Mostra di ceramiche antiche da collezioni private, Castiglione dei Pepoli, Comune, 2010
  • L'aristocratico vasellame da tavola della manifattura Aldrovandi. Mostra di ceramiche d'arte della manifattura bolognese di fine Settecento dalla collezione di Lea e Gastone Cipolli, Rastignano, A&B, 2007
  • Nicoletta Barberini, La manifattura Aldrovandi, Bologna, Sasso Marconi, Bolelli, 1996
  • Nicoletta Berberini Mengoli, La Manifattura Aldrovandi respira l'arte del Collegio Venturoli, in Jadranka Bentini e Piero Mioli (a cura di), Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 325-329
  • Bernardino Farolfi, La metamorfosi del patriziato: Carlo Filippo Aldrovandi da nobile a cittadino, in Valeriana Lucia Cedrola e Paola Infantino (a cura di), Dal Manzanarre... al Reno. La famiglia di Napoleone e i contemporanei a Bologna, Bologna, Il Chiostro dei Celestini, Archivio di Stato, 2018, pp. 79- 95
  • Marina Calore (a cura di), I padroni della villa. La famiglia Aldrovandi Marescotti nel Settecento, catalogo della mostra a Bologna, Villa Aldrovandi Mazzacorati, 15-31 ottobre 1994, 1994
  • Anna Maria Matteucci, Carlo Filippo Aldrovandi e Pelagio Palagi, in Atti e Memorie della Reale Accademia Clementina di Bologna, n. 1, 1974
  • Luigi Aldrovandi Marescotti, Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti e Teresa Gnudi Aldrovandi poi Kellermann: documenti inediti, in Atti e Memorie, n. 6, 1941
  • Andrea Emiliani, Pietro Giordani e le origini dell'Accademia di Belle Arti a Bologna. Appunti per una storia dell'impegno civile ed artistico di Pietro Giordani, (1808-1815), Bologna, 2015
  • Elisabetta Farioli, Claudio Poppi, Bologna 1804- 1813: un'Accademia napoleonica fra tradizione e rinnovamento, 1987
  • Michelangelo Giumanini, Uomini dell'Accademia. Studio prosopografico sui presidenti e sul personale dell'Accademia di Belle Arti di Bologna (1803-1877), Bologna, 2008

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN58638598 · ISNI (EN0000 0001 1978 1482 · SBN SBLV041219 · BAV 495/21789 · CERL cnp01286258 · LCCN (ENno90014029 · GND (DE1011386151