Caruso (brano musicale)

canzone di Lucio Dalla del 1986

Caruso è una canzone del cantautore bolognese Lucio Dalla, incisa nel 1986. Presentata per la prima volta alla Rassegna San Martino Arte di San Martino Valle Caudina[2], è tratta dall'album dal vivo DallAmeriCaruso e ha raggiunto la seconda posizione in classifica per due settimane[3].

Caruso
ArtistaLucio Dalla
Autore/iLucio Dalla
GenereMusica d'autore
Canzone napoletana
Pubblicazione originale
IncisioneDallAmeriCaruso
Data10 ottobre 1986
EtichettaRCA Italiana
Durata5:11
Certificazioni (digitale)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[1]
(vendite: 30 000+)

Il brano, scritto dal cantautore durante il suo soggiorno a Sorrento, è considerato dalla critica come uno dei più grandi capolavori della musica contemporanea.[4]

Descrizione modifica

Il ritornello deve molto a Dicitencello vuje, composta nel 1930[5], sia per il testo, che ha chiari riferimenti citazionistici alla canzone napoletana, sia per la musica.

Nel 2020 partecipa al concorso radiofonico I Love My Radio, a cui hanno preso parte in totale 45 canzoni.

Significato del testo modifica

In un'intervista, Dalla ha rivelato la genesi e il significato del testo della canzone. In seguito a un guasto alla propria imbarcazione, il cantautore si trovò costretto a soggiornare in un albergo a Sorrento, proprio nella stanza che anni prima aveva ospitato il tenore Enrico Caruso, poco prima della morte. Qui i proprietari dell'albergo gli raccontarono degli ultimi giorni della vita del tenore e della sua passione per una giovane a cui dava lezioni di canto. Da quei racconti Lucio Dalla trasse ispirazione per scrivere il brano.[5] In un'intervista del 2008 nel programma TV Le invasioni barbariche, Dalla ha dichiarato che fu Angelo, barista che lavorava in un bar di Sorrento, a raccontargli di come sua zia fosse stata la cameriera di Caruso.[6]

Musicisti modifica

Video musicale modifica

Lucio Dalla ha girato un video musicale in cui lo vediamo entrare in un albergo mentre l'addetto alla reception ascolta con il volume molto alto The Wild Boys del gruppo musicale britannico Duran Duran. Lucio Dalla spegne il radioregistratore per farsi sentire. Poi, dopo aver preso le chiavi della camera, l'addetto alla reception accende di nuovo il radioregistratore. Sulla strada verso la stanza, inizia la musica leggera di Caruso[7].

Interpretazioni modifica

Il brano è oggi considerato un classico della canzone italiana e napoletana; ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, inciso da innumerevoli interpreti in decine di versioni tradotte in altrettante lingue, tra le quali si ricordano:

Classifiche modifica

Classifiche settimanali modifica

Classifica (1992) Posizione
Brasile[9] 9
Classifica (2012) Posizione
massima
Austria[10] 43
Francia[10] 38
Germania[10] 61
Italia[10] 2
Paesi Bassi[10] 68
Spagna[10] 30
Svizzera[10] 16

Classifiche di fine anno modifica

Classifica (1992) Posizione
Brasile[11] 11
Classifica (2012) Posizione
Italia[12] 71

Note modifica

  1. ^ Caruso (certificazione), su FIMI. URL consultato il 18 settembre 2020.
  2. ^ Quando Lucio Dalla incantava San Martino, su corriereirpinia.it, 2 marzo 2012. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ Classifica settimanale WK 9 (dal 27.02.2012 al 04.03.2012), su fimi.it, Fimi. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  4. ^ Sky TG24, Lucio Dalla moriva 10 anni fa: la sua storia e le sue canzoni più famose | Sky TG24, su tg24.sky.it. URL consultato il 3 gennaio 2023.
  5. ^ a b Melisanda Massei Autunnali, Caruso. Lucio Dalla e Sorrento. Il rock e i tenori, Donzelli, ISBN 978-88-6036-563-7.
  6. ^   Caruso, su YouTube.
  7. ^ Lucio Dalla - Caruso (Videoclip), YouTube
  8. ^ Festa della Repubblica del 2 giugno 2021
  9. ^ Discos mas populares, su h.elsiglodetorreon.com.mx, El siglo de Torréon. URL consultato il 9 agosto 2023.
  10. ^ a b c d e f g Austrian chart, su austriancharts.at. URL consultato il 18 settembre 2020.
  11. ^ (EN) songs of 1992, su playback.fm. URL consultato il 18 settembre 2020.
  12. ^ Classifica annuale 2012, su fimi.it, FIMI. URL consultato il 19 dicembre 2021.

Collegamenti esterni modifica

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