Celeste Menotti

patriota italiano (1802-1876)

Celeste Menotti (Carpi, 17 aprile 1802Badia a Ripoli, 27 marzo 1876) è stato un patriota italiano fratello del più celebre Ciro anch'egli noto patriota del Risorgimento[1].

Biografia

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Originario del modenese, da giovane si occupa di attività mercantili e partecipa a operazioni commerciali con fortune alterne.[1] Trasferitosi in Francia entra in contatto con ambienti liberali, per poi far rientro in patria nel 1830; in questo periodo è impegnato in un'intensa attività rivoltosa, che vede il Menotti sobillare la popolazione della città natale.[1] Si pome alla testa dei volontarî carpigiani e fu tra coloro che a Modena il 9 febbraio 1831 deposero gli Estensi.[1]

Catturato il fratello Ciro, scongiurata la condanna a morte, infatti la pena fu poi commutata a dodici anni carcere, Menotti si impegnò nel cercare di farlo uscire di prigione.[1] Raggiunto Carlo Zucchi, troviamo il patriota in territorio romagnolo, dove viene a sua volta catturato e poi trasferito in laguna.[1] Aderisce all’associazione mazziniana Giovine Italia, di cui fu tra i promotori.[1] Fu protagonista di una contesa con Giuseppe Vitalevi con cui arrivò a sfidarsi a duello.[1]

Non potendo rientrare in Italia per non subire il carcere, il governo modenese aveva comminato un ergastolo nei suoi confronti, continuò a frequentare gli ambienti insurrezionali, restando sempre a disposizioni per operazioni in patria.[1] Nel 1848 è tra i protagonisti della primavera dei popoli che infiammò anche lo Stivale, per poi riparare ancora in territorio francese.[1] Ripresa l'attività commerciale, trascorse gli anni successivi sotto la lanterna, per seguire gli affari privati.[1]

Scompare il 27 marzo 1876 a Badia a Ripoli, oggi un quartiere di Firenze.

  1. ^ a b c d e f g h i j k Giovanni Canevazzi, Celeste Menotti, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 29 gennaio 2024.

Collegamenti esterni

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