Charles Stewart Parnell

politico irlandese

Charles Stewart Parnell (Contea di Wicklow, 27 giugno 1846Brighton, 6 ottobre 1891) è stato un patriota e politico irlandese.

Charles Stewart Parnell

Leader del Home Rule Party
Durata mandato16 aprile 1880 –
11 maggio 1882
PredecessoreWilliam Shaw
Successorecarica soppressa

Leader del Partito Parlamentare Irlandese
Durata mandato11 maggio 1882 –
26 novembre 1891
Predecessorecarica istituita
SuccessoreJohn Redmond

Membro del Parlamento per la Contea di Meath
Durata mandato21 aprile 1875 –
5 aprile 1880
PredecessoreJohn Martin
SuccessoreAlexander Martin Sullivan

Membro del Parlamento di Cork
Durata mandato5 aprile 1880 –
6 ottobre 1891
PredecessoreNicholas Daniel Murphy
SuccessoreMartin Flavin

Dati generali
Partito politicoPartito Parlamentare Irlandese e Home Rule League
UniversitàMagdalene College, Cambridge

Biografia

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Originario di una famiglia di proprietari terrieri di religione protestante, fu il terzo dei sette figli di Henry Parnell (18111859), e di sua moglie Delia Tudor Stewart (18161898) di origini statunitensi e figlia dell'ammiraglio ed eroe di guerra statunitense Charles Stewart. La sua famiglia discendeva da un mercante inglese, originario della parrocchia inglese di Congleton, che, agli inizi del XVIII secolo era assurto al rango di barone. Era parente del soprano Evelyn Parnell.

Questo grande proprietario terriero protestante, vivamente colpito dalle esazioni cui erano sottoposti i contadini irlandesi, entrò nel partito autonomista di Butt nel 1874. Deputato dal 1875, nel parlamento britannico adottò la tattica dell'ostruzionismo[1] per ottenere l'autonomia dell'Irlanda e nel 1877 prese la direzione del partito nazionalista, che la sua ferma autorità trasformò in uno strumento politico efficace.

Leader del Home Rule Party[2] e dell'Irish Land League, guidò massicce agitazioni contadine, stringendo un accordo con William Ewart Gladstone in cambio del ristabilimento dell'ordine nel 1882. Si batté, a partire dal 1879, alla testa della Lega Agraria irlandese: ma l'agitazione violenta degli "invincibili" contrastò la sua azione. Tuttavia, appoggiato da Gladstone, ritornato al potere nel 1886, Parnell ottenne il rafforzamento della causa dell'Home Rule con un primo progetto di legge (Home Rule Bill). Il governo di William Ewart Gladstone cadde subito dopo. Quelli furono anni di gloria per Parnell, non solo per i successi politici, ma anche perché si scoprì che era stato vittima di false accuse riguardo a una sedicente lettera (mai scritta) in cui giustificava gli omicidi di Lord Frederick Cavendish e Thomas Henry Burke avvenuti il 6 maggio 1882 a Phoenix Park[3].

Nel 1889 a causa dello scandalo dovuto alla sua relazione con Katharine O'Shea, la sua popolarità ebbe un duro contraccolpo perché causò una spaccatura nel partito. Fu politicamente messo da parte e, dopo aver sposato Kitty O'Shea a giugno del 1891, morì a Brighton il 6 ottobre dello stesso anno. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Glasnevin a Dublino[4].

Parnell è uno dei patrioti più noti della storia d'Irlanda, a lui sono dedicate strade, piazze, associazioni ecc. È soprannominato il "Re senza corona"[5].

Nell'arte

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  1. ^ Nicola Turchi, PARNELL, Charles Stewart, su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Charles Stewart Parnell, su askaboutireland.ie. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  3. ^ (EN) Charles Parnell (1846 - 1891), su bbc.co.uk. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Charles Parnell, su britannica.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Charles Stewart Parnell, su thoughtco.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.

Bibliografia

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  • Paul Bew, Charles Stewart Parnell, Gill & Macmillan Ltd, 1990
  • John Haney, Charles Stewart Parnell, Chelsea House Publishers, 1990
  • Robert Kee, The Laurel and the Ivy, Penguin, 1994
  • (FR) François Bédarida, L'Angleterre triomphante 1832-1914, Paris, Hatier, 1974.
  • (FR) Jean Guiffan, La question d'Irlande, Paris, Complexes, 1989 (1997).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN29556513 · ISNI (EN0000 0000 8367 8669 · BAV 495/108105 · LCCN (ENn50050776 · GND (DE118789716 · BNF (FRcb12066319c (data) · J9U (ENHE987007296201205171