Chiesa di Santa Maria Assunta (Ala)

edificio religioso di Ala

La chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche come chiesa dell'Assunzione, è la parrocchiale di Ala, in provincia e arcidiocesi di Trento; fa parte della zona pastorale della Vallagarina e comprende, nella sua parrocchia, anche la chiesa sussidiaria di San Pietro in Bosco.[1]

Chiesa di Santa Maria Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàAla
Indirizzopiazza Bonacquisto
Coordinate45°45′20.56″N 11°00′24.23″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria Assunta
Arcidiocesi Trento
Inizio costruzioneXVII secolo

Storia modifica

 
Interno

La prima citazione di una chiesa ad Ala risale al 1178. Probabilmente fu riedificata nel Quattrocento, ma ci è nota soltanto la data della sua consacrazione, ovvero il 30 maggio 1468. Si sa che fu costruita una nuova chiesa a tre navate nel 1501; venne consacrata il 13 dicembre 1561 dal vescovo Biagio Aliprandino, suffraganeo del vescovo cardinale Cristoforo Madruzzo.

La parrocchiale a navata unica venne edificata tra il 1648 e il 1686 per volere dell'arciprete Alfonso Buonacquisto e benedetta il 16 ottobre 1689. Il campanile fu eretto tra il 1667 e il 1670 e la chiesa consacrata il 18 novembre 1708 dal vescovo di Trento Giovanni Michele Spaur.

Nel 1814 la cuspide del campanile crollò e in seguito fu realizzata da Giuseppe Negrioli una copertura a cipolla. In periodo bellico, nel 1916, una granata austriaca colpì la chiesa e scoppiò all'interno, causando gravi danni alla struttura e, alla fine della guerra la chiesa fu oggetto di restauro e venne riconsacrata nel 1929.[2]

 
Affresco del catino absidale

Descrizione modifica

La chiesa si trova in posizione sopraelevata e domina la Villalta di Ala. Appoggia su un'altura caratterizzata da gradoni ed è protetta da un muro di notevole altezza.[1]

Note modifica

  1. ^ a b Aldo Gorfer: Trentino orientale, pp.182-183.
  2. ^ Chiesa di Santa Maria Assunta <Ala>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 7 marzo 2019.

Bibliografia modifica

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